La Libreria dei Quaderni del Bardo a Lecce
Perchè La Gazzetta del Bardo
martedì 16 maggio 2023
lunedì 15 maggio 2023
Costruire un cubo di carta in solitudine: Poesie scelte di Jon Andión (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
JON ANDIÓN (Madrid, 1984) è nato in una famiglia profondamente
legata alla cultura, appassionandosi alla musica, alla letteratura e
all'arte fin da bambino. Figlio di un cantautore ha studiato al Lycée
Français di Madrid e ha conseguito le lauree in Giurisprudenza e in
Scienze Politiche e dell'Amministrazione presso l'Università Carlos III
di Madrid. Ha vissuto a Roma, dove ha studiato legge e lavorato nel
mondo dell'arte per l'ufficio mecenatismo dei Musei Vaticani, oltre che a
Los Angeles, in California, dove ha conseguito un Master in Diritto
dello Spettacolo e Business presso la University of Southern California
lavorando anche come consulente in materia di cinema e musica. È
poliglotta e musicista. Attualmente lavora in una società di produzione
audiovisiva di Madrid. Ha pubblicato "Palabras Invisibles" (Huerga &
Fierro Editores, Spagna, 2011), "Soñar" (Huerga & Fierro Editores,
Spagna, 2014), "Entre Cosas Salvajes" (Ediciones Perro Azul, Costa Rica,
2015),"La Mirada Abierta" (Casa de Poesía, Costa Rica, 2017), "El
Sonido del Vigía" (Huerga & Fierro Editores, 2018) e "El Calor
Oculto de las Cosas Rotas" (El Rayo Azul. Huerga & Fierro Editores,
2023). Dal 2012 partecipa anche a incontri letterari e festival di
poesia, sia a livello nazionale che internazionale, come Cosmopoetica e
il Festival Internazionale di Poesia della Costa Rica, e sue poesie sono
pubblicate su riviste letterarie come Barcarola
Immagine di copertina: “Composition” di Liubov Popova
Poesie tradotte in italiano da Jon Andión
Revisione dei testi a cura di Laura Garavaglia
domenica 14 maggio 2023
PER ESEMPIO, UN UOMO di Pierfrancesco Gatto alla Libreria Mondadori di Copertino (Lecce) in Piazza Antonio Venturi DOMANI 15 maggio 2023 ore 19,00
La casa editrice i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, è lieta di annunciare l’uscita di un interessante giovane poeta salentino Pierfrancesco Gatto. Il volume si arricchisce della prefazione del poeta Maurizio Leo. La presentazione in anteprima nazionale sarà presso la Libreria Mondadori di Copertino in Piazza Antonio Venturi (Copertino, Lecce) il 15 maggio 2023 alle ore 19,00. Insieme all’autore dialogherà il poeta Maurizio Leo, e l’editore Stefano Donno. Letture a cura dell’Insegnante di dizione Dalila Grandioso (già Lettrice professionista del Centro Regionale dell' Audiolibro) presso la compagnia teatrale Scena Muta con Luca Serio, Agnese Macchia, Laura Sansone, Ilaria Nestola, Dalila Grandioso
La poesia di Pierfrancesco Gatto è, a mio avviso, più che un'esperienza di lettura, un'esperienza sensoriale. Leggendo, ci si rende conto che il tentativo di comprendere praticamente i contenuti di questi scritti, porterebbe ad una snaturazione degli stessi, proprio perché ricchi di una espressività inspiegabile. Temi ricorrenti si ritrovano nella descrizione di paesaggi e luoghi del nostro Sud, come il mare e la stessa Copertino, paese in cui vive lo scrittore. Si nota, inoltre, una ricorrente inquietudine che salta fra la decadente materialità corporea e la ricerca di un benessere esistenziale che sia oltre... Oltre cosa? Forse è proprio questa la ricerca costante che Pierfrancesco racconta con la sua poesia: credo che voglia ricercare solo la leggerezza, quella essenziale dell'essere, che vada oltre il peso del corpo, oltre il pensiero della vita, oltre l'imbarazzante, giornaliero sfiorare della morte, in ogni sua forma; oltre l'annichilimento delle tradizioni, oltre il volere, oltre Dio. Dio o questa forma mistica con cui fa a botte, per il quale prova rabbia e forse, delusione, non cessa di essere presenza costante della propria riflessione. Dio, o forse un dio, o forse un demone assorbe tutte le energie di questo ragazzo irrequieto, in un continuo incespicare nelle ingiustizie del giorno, ma che ritrova un accenno di pace nelle notti stellate o nelle passeggiate in paese, o nel fremito insicuro di un sussulto d'amore. Qualità fissa di questo testo è la delicatezza significativa con cui riesce ad esprimere l'aggressività dei suoi sentimenti, producendo un linguaggio universale che racconta gli umori di un ragazzo, di un paese, del mondo, in una forma tutta sua, una forma oltre... (Maurizio Leo)
Pierfrancesco Gatto è nato a Galatina (Le) nel 1988. Ha conseguito la laurea triennale in Scienze della Comunicazione presso l’Università del Salento. Tra i suoi principali interessi emergono la scrittura, il cinema e il giardinaggio. Attualmente vive a Copertino (Le).
Info link al volume
https://
Mail – iquadernidelbardoed@libero.it
sabato 13 maggio 2023
Per esempio, un Uomo di Pierfrancesco Gatto (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
La poesia di Pierfrancesco Gatto è, a mio avviso, più che
un'esperienza di lettura, un'esperienza sensoriale. Leggendo, ci si
rende conto che il tentativo di comprendere praticamente i contenuti di
questi scritti, porterebbe ad una snaturazione degli stessi, proprio
perché ricchi di una espressività inspiegabile. Temi ricorrenti si
ritrovano nella descrizione di paesaggi e luoghi del nostro Sud, come il
mare e la stessa Copertino, paese in cui vive lo scrittore. Si nota,
inoltre, una ricorrente inquietudine che salta fra la decadente
materialità corporea e la ricerca di un benessere esistenziale che sia
oltre... Oltre cosa? Forse è proprio questa la ricerca costante che
Pierfrancesco racconta con la sua poesia: credo che voglia ricercare
solo la leggerezza, quella essenziale dell'essere, che vada oltre il
peso del corpo, oltre il pensiero della vita, oltre l'imbarazzante,
giornaliero sfiorare della morte, in ogni sua forma; oltre
l'annichilimento delle tradizioni, oltre il volere, oltre Dio.
(dall’introduzione di Maurizio Leo)
L’immagine in copertina è stata realizzata da Giada Rosafio per la raccolta di versi di Pierfrancesco Gatto
venerdì 12 maggio 2023
The Rapids - Le rapide di Yogesh Patel (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno The Rapids – Le rapide di Yogesh Patel con la traduzione della sempre più brava Angela D’Ambra. L’autore è stato recensito dalle più prestigiose riviste di poesia a livello mondiale e ha avuto diversi riconoscimenti e premi di altissimo profilo per la sua poesia in tutto il mondo.
“Nella sua produzione poetica, Yogesh Patel non ha mai avuto timori nel mostrarci gli aspetti più duri dell’esperienza dell’immigrato, in specie: la difficoltà di essere accettati e di trovare un senso di appartenenza. Il suo approccio spicca nella poesia contemporanea; laddove altri autori tentano di mascherare quella sofferenza, o di trattarla per allusioni, Patel la pone in primo piano e al centro, così che risulti ineludibile e debba essere affrontata. Ci fa anche affrontare le cause di quell’esperienza: il verso “The empire left me in a basket in the Nile” congiunge all’istante le storie d’imperialismo nel corso del tempo – Gran Bretagna, Egitto e India – per ricordarci che tale materia non è mai semplice, ma sempre complessa, intessuta in intrecci singolari con le storie di tantissimi individui. Né mai accade che una poesia offra una resa dei conti definitiva; tuttavia, “Restoration” rivela che un equilibrio c’è, ed è possibile trovarlo in molte storie di migrazione: “To pass history’s baggage / the empire gives a medal to be humbled”. “Restoration” risulta incisiva là dove mostra che gli appelli al potere – dèi, sovrani, lo stato anonimo che gestisce i centri di detenzione – sono in generale, sovente, e nella maggior parte dei casi, futili, buoni al massimo per racconti ispiratori (“Krishna also split the Yamuna. / Grew up with other parents”), ma, per il resto, non servono a molto quando guardi fuori “from the barred window of a home / … / that still calls you a foreigner”. La poesia mostra anche, in piena azione, due fra i regolari nuclei tematici di Patel: il fluire dell’acqua, forza motrice che si può sfruttare, ma mai bloccare (“disobedient murky river”), e la figura della balena che assume un ruolo forse inedito: non di dominio, ma piuttosto di nobiltà frustrata, dove le è impossibile celarsi, nondimeno deve seguitare a nuotare nella vastità di ciò che va vinto, sperando nel successo; ma anche qui, c’è davvero scelta? In fondo, ci si deve adeguare (“One plays the game”). C’è, qui, una nota di ottimismo: il personaggio nella poesia sarà “restored” (reintegrato/restaurato); pure, nel migliore dei casi, l’esito è incerto. Ovviamente, va da sé e non devo ricordarlo: Mosè alla Terra Promessa non arrivò mai.” (Commento di Rishi Dastidar pubblicato su Residenze Poetiche nella traduzione di Matteo Galluzzo) – Traduzione a cura di Angela D’Ambra
Yogesh Patel ha ricevuto un MBE per la letteratura nella lista dei Queen’s New Year Honours del 2020. Famoso a livello internazionale, è redattore di Skylark e dirige la Skylark Publications UK, nonché il progetto senza scopo di lucro «Word Masala» volto a promuovere la letteratura. Ha ricevuto la Freedom of the City of London e ha al suo attivo dischi, film, programmi radio, un libro per bambini, libri di narrativa e saggistica, e tre raccolte di poesie.
Yogesh Patel è consegnatario di numerosi premi, tra cui (ad aprile 2019) il titolo di Poet-of-Honor presso la New York University. Tra le tante sedi in cui ha tenuto letture poetiche spiccano la House of Lords e la National Poetry Library. Gli scritti di Patel sono pubblicati in molte fra le principali riviste letterarie, tra cui: PN Review, The London Magazine, Asia Literary Review, Under the Radar, Shearsman, IOTA, Envoi, Understanding, Orbis, The Book Review, Confluence. È apparso anche alla BBC (TV e Radio), su giornali e riviste. L’opera di Patel figura anche in The National Curriculum anthology, MacMillan, Sahitya Akademi e in molte altre antologie in diverse parti del mondo. Yogesh è optometrista abilitato e commercialista.
I siti web dell’autore sono:
www.patelyogesh.co.uk e www.skylarkpublications.co.uk
In copertina:
Audrey Margeridon, artiste de l’imaginaire
“Qui sera le plus rapide?”, 2019, Olio su tela.
https://www.audreymargeridon.com/
giovedì 11 maggio 2023
Stalking – storie di un crimine ordinario di Antonio Russo oggi a San Cesario
Presidi del Libro di San Donato, Maggio dei Libri, Comune di San Cesario di Lecce, Imago, presentano OGGI giovedì 11 maggio 2023 ore 19,00 il libro di Antonio Russo dal titolo “Stalking – storie di un crimine ordinario” edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno presso la Biblioteca Comunale di San Cesario, via Vittorio Emanuele II a San Cesario di Lecce. Sono previsti i saluti istituzionali del Sindaco di San Cesario di Lecce Giuseppe Distante, l’Assessore alla Cultura del Comune di San Cesario Anna Luperto. Coordina Giuseppe Zilli dei Presidi del Libro di San Donato di Lecce. Intervengono con l’autore Antonio Russo, l’avvocato penalista del Foro di Lecce Stefania Mercaldi, Paola De Pascali Presidente CPO di San Cesario di Lecce, Stefano Donno editore de I Quaderni del Bardo Edizioni.
“Stalking, Storie di un crimine ordinario” è il titolo nel nuovo capolavoro saggistico del criminologo e attivista Antonio Russo. Un titolo, quello del saggio edito dalla casa editrice leccese “I Quaderni del Bardo Edizioni” di Stefano Donno, che è candidato ad essere uno dei più efficaci libri di prevenzione verso una grande piaga sociale: la violenza contro le donne in tutte le forme nelle quali essa viene esercitata. Partendo da un completo excursus storico, giuridico e criminologico il libro “Stalking, Storie di un crimine ordinario” si rivela essere un vero e proprio manuale per il profiling e la prevenzione della fattispecie criminologica. Il cuore pulsante dell’opera sono le testimonianze di donne, vittime e guerriere, che condividono le loro storie di figlie, mogli, compagne e madri, vissute all’ombra della violenza subita per mano di quell’uomo che aveva promesso di amarle e proteggerle. Un “amore malato” fa da sottofondo alle tragedie – narrate dalle protagoniste – che vedono la complicità di uno Stato ancora indifferente o, forse, non troppo “maturo” per impedire che le donne possano essere vittime di quei comportamenti criminosi posti in essere da un uomo maltrattante; i dati espressi dalle indagini statistiche nazionali e internazionali mostrano una realtà allarmante: innumerevoli sono le donne maltrattate e, nei casi più gravi, uccise per mano di colui che avrebbe dovuto amarle incondizionatamente. “Gestire il dolore di una violenza del genere è una delle più grandi sofferenze che si possano provare. Essere violata nei propri diritti ti rende impotente nell’anima e nella mente. Uscirne è un calvario, forse più acuto dello stesso momento in cui la bellezza della vita svanisce. La più grande forza è la metabolizzazione di ciò che subisci e la trasformazione in una lotta che possa servire all’umanità” afferma la dott.ssa Francesca della Valle nella prefazione a sua cura del libro del “paladino della lotta” Antonio Russo. Composto da “note alla lettura” curate da Francesa Brandi, Antonia Depalma, dall’avv. Benito Sposato e dall’avv. Vincenzo Piserchia e dalla postfazione a firma del consigliere regionale Donato Metallo, l’opera è completa di ogni informativa utile a prevenire e combattere il crimine della violenza e dello stalking grazie alla ricchezza ed accuratezza delle informazioni contenute, che fungono da vero e proprio supporto; di estrema utilità sono, a questo proposito, i contenuti relativi agli strumenti tecnici per la difesa dagli atti persecutori che ledono quei diritti inviolabili garantiti dalla Carta Costituzionale e dalle numerose disposizioni legislative internazionali. “Stalking, storia di un crimine ordinario” è, dunque, un libro saggistico destinato principalmente alle vittime del reato di violenza e stalking, agli esperti e ai cultori della materia giuridica e si propone di sensibilizzare la società affinché, con consapevolezza, non vi sia “mai più una di meno”.
Il blog di Antonio Russo
https://
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ESCE IL NUOVO LIBRO DEL POETA MARCELLO BUTTAZZO DAL TITOLO – E SE NEL GIALLO TI VEDRO – EDITO DA I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO
Esce il nuovo libro di poesie per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno dal titolo “E se nel giallo ti vedrò” di Marcello Buttazzo con le note introduttive di Vito Antonio Conte e Roberto Dall’Olio. La casa editrice è lieta di questa nuova avventura editoriale
“Così è la poesia di Marcello Buttazzo. Nei suoi versi ho (da sempre, vieppiù in quelli di quest’ultima silloge) notato (da lettore onnivoro appassionato di poesia) l’affermarsi di due fondamentali aneliti: la ricerca (quasi disperata) d’un amore totalizzante d’antica matrice campaniana (l’esergo che omaggia Dino Campana è sintomatico) che fa pensare alla donna-Chimera e il perfezionamento d’un versificare puro (frutto edono d’una bambina semplicità di vita capace d’una sensibilità profonda). Ho avuto già modo di dire e scrivere della mia considerazione per la poesia di Marcello Buttazzo, qui richiamo l’incipit, affermando l’universalità delle sue liriche e aggiungo che, oltre ai tratti salienti che le connotano (ossia slancio sentimentale – carnale e spirituale – verso la donna musa, empatia con gli ultimi della terra, amore per la natura, ricerca mai doma del dialogo con l’altro da sé), la novità è nell’introduzione decisa del tema della morte e del suo mistero. Si tratta di versi resi col solito impasto di sillabe, neologismi e stilemi e predicati cari all’Autore (che possiede un suo personalissimo ricco vocabolario – quasi un esperanto) declinati e coniugati febbrilmente sì da evocare immagini tetre o coloratissime (a cristallizzare i suoi stati emozionali) in uno all’effetto musicale provocato dalle assonanze dissonanze e allitterazioni (mai utilizzate sterilmente). Marcello Buttazzo canta, a volte ossessivamente attraverso la reiterazione di lemmi e situazioni, la vita (la sua e quella d’intorno) rendendola in versi frementi sino alla vertigine. L’esito (rinvenibile specialmente dalla lettura a voce alta di questi versi) è quello d’un intreccio polisonoro e policromatico che consente di entrare nel mondo poetico di Marcello Buttazzo. Parafrasando il titolo della silloge, chi entrerà nel giallo non solo vedrà ma altresì sentirà interamente la sfera incantata e lacerata del poeta, il suo senso della morte e della sua gioia invincibile. (Vito Antonio Conte)
Questo libro di Marcello Buttazzo offre un panorama lirico di grande intensità e sicura grandezza. Il lirismo è una scelta ed è anche un destino convinti, che il poeta salentino offre, soffre e persegue con una profondità degna veramente di nota. Il libro in apparenza pare seguire una sua scia personalizzata di colori, i quali hanno caratterizzato e dato forma a due precedenti suoi testi; in realtà si stacca abbastanza nettamente da questi ultimi pur mantenendo una liricità diffusa che è, come dicevo dianzi, la cifra forse più ampiamente riconosciuta del suo fare poesia. O perlomeno la cifra più connotativa e intensamente inseguita in una stagione nella quale, almeno in Italia, pare dominare un certo antilirismo. Perché questo iato, rispetto ai due libri precedenti; ove si trova? In fondo la poesia di Marcello Buttazzo è e resta una lirica d’amore nel senso più ampio di questo termine a sua volta così ampio e il presente libro non si sottrae certamente a ciò. Ma, sullo sfondo, si agita una certa disperazione, o forse lacerazione, un’ansietà diffusa che non sembra trovare vera pace, che non si placa. Riguarda il destino del poeta e del mondo.
«E se nel giallo/ ti vedrò/ sarà per tenere/ acceso il sole./ Ambra/ e sconquasso minerale/ ambra/ ed effluvi di vento/ nei tuoi capelli scompigliati./ E quel raggio di luna/ che ieri ho scorto rotonda come le tue gambe di giunco./ E se nel giallo/ti vedrò/ sarà per stringere/ il fiore del tuo grano. (…)/ E se t’incontrerò/sarà per lumeggiare/ la notte,/ per seguire la scia/ della tua stella/ che mi guida/ anche nello scuro/ ancora,/ ancora/ ancora». (Roberto Dall’Olio)
mercoledì 10 maggio 2023
martedì 9 maggio 2023
N O T T A R I O - Aforismi 2015 – 2021 di Marco Ercolani (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
L’editore “I Quaderni del Bardo” di Stefano Donno di Lecce, è lieto di comunicare l’uscita del secondo volume “Nottario” di Marco Ercolani, della collana di aforismi ”Dissensi” diretta da Donato Di Poce.
“L’arte: un nuovo universo la cui illusione persuada più del mondo reale.
Non una mente ordinatrice, non un progetto della ragione, ma il sonno
in cui sembriamo non esistere: a questa pausa si ispirino le scienze
dell’uomo. Cancellare il reale con un mondo visto nel sonno, senza che
diminuisca il desiderio di sognare.”
Con questo incipit, l’autore ci apre le porte segrete del suo diario notturno (Nottario) con cui ci regala bellissime riflessioni e aforismi, sulla vita, l’arte e la scrittura e come scrive l’autore: ” Nottario vuole attirare il lettore in un laboratorio poetico dove abiti un’idea inconciliata ed estrema di scrittura, una scrittura poetica che “ricerchi il compossibile” senza perdere “la fortuna dell’insonnia….”. una scrittura fatta di frammenti assoluti e inqueti che interrogano la vita, il lettore e la coscienza stessa dell’autore e come ci confida Ercolani: “…frammenti si assemblano nell’unicum che conferma il mio pensiero eretico e girovago, riluttante alla semplificazione”. (Donato Di Poce)
“Al mio Nottario metto mano ogni giorno, scrivendo quello che è il contrario di un Diario: se il “diario” accoglie le annotazioni diurne della percezione, il “nottario” rivela i soprassalti notturni del pensiero. Il mio Nottario non è dissimile dal Palais Ideal del postino Ferdinand Cheval, assemblato pietra dopo pietra, notte dopo notte, in decenni di semifolle lucidità: è questo il mandato a cui devo obbedire. Senza libri a cui obbedire la vita perde senso: libri che siano sorgenti, matrici, inizi, come lo è questo Nottario, crogiuolo di possibili opere in corso. Oggi, nella collana dei Quaderni del Bardo, ne pubblico alcuni frammenti. Nottario è, nella sua struttura, una raccolta di aforismi, riflessioni sapienziali, note estetiche, soprassalti poetici, che si susseguono cercando chissà cosa e chissà dove. La conquista dell’inutile è fondamentale: non corteggiarlo ma conquistarlo, farne il proprio racconto, la propria arte reale. Così come Werner Herzog trasforma il pianoforte, issato sopra le montagne, in Fitzcarraldo, non come simbolo di follia come estasi possibile di un’altra musica, cercando di compiere l’impossibile viaggio. Leonardo ammonisce “non si debba desiderare lo impossibile” ma lui non ha fatto altro che cercare di realizzare, nell’arte, nell’ingegneria, nel pensiero, proprio ciò che non sembrava possibile. Si è messo nella condizione di descrivere i suoi sogni architettonici rappresentandoli con pragmatica esattezza. Nottario vuole attirare il lettore in un laboratorio poetico dove abiti un’idea inconciliata ed estrema di scrittura, una scrittura poetica che “ricerchi il compossibile” senza perdere “la fortuna dell’insonnia”. Cito Nanni Cagnone perché da sempre il poeta di Armi senza insegne scava, all’interno della tradizione poetica contemporanea, un abisso di libertà irriducibile. «La più profonda esperienza della poesia è quella di una lontananza costitutiva». Dentro questa lontananza può esistere un libro come Nottario, discorde al suo e a qualsiasi tempo, e che, pur essendo stato scritto nel corso degli anni, si scrive sempre “adesso” perché i suoi frammenti si assemblano nell’unicum che conferma il mio pensiero eretico e girovago, riluttante alla semplificazione. (Marco Ercolani)
Info link al volume
https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/5775028398592085784?hl=it
Mail – iquadernidelbardoed@libero.it
La foto di copertina è di Paola Mongelli
La foto in quarta di copertina è di Chiara Romanini
Nota biobibliografica dell’autore
Marco Ercolani (Genova, 1954), psichiatra e scrittore.
Per la narrativa scrive: Col favore delle tenebre; Praga; Il ritardo della caduta; Vite dettate; Lezioni di eresia; Sindarusa; Il mese dopo l’ultimo; Carte false; Il demone accanto; Taala; Il tempo di Perseo; Discorso contro la morte; A schermo nero; Sentinella; Turno di guardia; Camera fissa; Prose buie; Preferisco sparire. Colloqui con Robert Walser 1954-1956; Destini minori; Un uomo di cattivo tono; Senza il peso della terra; Le forme dell’aria; Essere e non essere; Storie, forse incubi; Sentinella 2010-2022; 14 luglio 1929. Due lettere a Freud; L’età della ferita.
Per la saggistica: Fuoricanto, Vertigine e misura, L’opera non perfetta, Il poema ininterrotto, Fuochi complici, L’archetipo della parola, Galassie parallele.
Per la poesia: Il diritto di essere opachi, Sì minore, Nel fermo centro di polvere.
Ha collaborato e collabora a “Nuova Corrente”, “La mosca di Milano”, “Poesia”, “Nuova Prosa”, “Gradiva”, “Doppiozero”, “Perigeion”, “La dimora del tempo sospeso”, “Il Grande Vetro”, “Le nature indivsibili”. Nel 2020 fonda il blog Scritture. Partecipa al convegno internazionale “Bruno Schulz: il profeta sommerso”. Vince il Premio Montano, il Premio Aforisma - Torino in sintesi, il Premio Morselli e il Premio Smasher. Per le edizioni Viadelvento cura una plaquettes di Alberto Giacometti (Un personaggio vago) e una plaquette di Bruno Schulz (L’epoca geniale). In collaborazione con Massimo Barbaro scrive Paesaggio con viandanti, L’arte della distanza e Corrosioni. Nel 2020 ristampa il suo romanzo apocrifo dedicato a Bruno Schulz, Il mese dopo l’ultimo, con fotografie di Chiara Romanini e postfazione di Giorgio Galli.
Con Lucetta Frisa ha fondato la rivista “Arca”, diretto “I libri dell’Arca” e la rivista online “La foce e la sorgente”. A quattro mani hanno scritto: Détour, L’atelier e altri racconti, Nodi del cuore, Anime strane, Sento le voci, Il muro dove volano gli uccelli, Diario doppio e Furto d’anima.
Sito web e blog:
lunedì 8 maggio 2023
CLARINETTI SOLARI, Antologia della poesia ucraina a cura di Dmytro Tchystiak (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Nuova uscita di rilievo internazionale per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Esce dunque CLARINETTI SOLARI, Antologia della poesia ucraina a cura di Dmytro Tchystiak dal 1960 alla più immediata contemporaneità poetica uscraina. L’obiettivo di questa edizione, è quello di far risuonare alcune voci poco conosciute o del tutto sconosciute al pubblico dei lettori italiani che amano la poesia di altri paesi, che ama seguire sentieri altri che fanno scoprire latitudini altre del fare versi..
“La scelta delle poesie per un’antologia è sempre più o meno arbitraria. Soprattutto per un’antologia concepita dallo stesso traduttore. La cinquantina di poeti riuniti sotto questa copertina danno un’idea delle tendenze contemporanee della poesia ucraina, a partire dal fondatore della nuova letteratura ucraina Taras Shevchenko, passando per il grande rappresentante del modernismo Pavlo Tychyna, che ha avuto un grande impatto sulla generazione dei neo-modernisti degli anni ’60, i restauratori delle strutture archetipiche ucraine (“Scuola di Kiev”) fino alla generazione degli anni 2010” (Dmytro Tchystiak)
Il libro è stato possibile editarlo grazie alla collaborazione della Casa della Poesia di Como ODV
Gli autori:
Taras CHEVTCHENKO, Ivan FRANKO, Lessia OUKRAÏINKA, Volodymyr SVIDZINSKYI, Pavlo TYTCHYNA, Maxyme RYLSKYI, Andriï MALYCHKO, Dmytro PAVLYTCHKO, Olexii DOVGYI, Mykola VINGRANOVSKYI, Ivan DRATCH, Léonid DAVYDÉNKO, Taras MÉLNYTCHOUK, Pavlo MOVTCHANE, Mykola VOROBÏOV, Raïssa LYCHA, Vassyl HOLOBORODKO, Viktor KORDOUN, Iaroslava PAVLYTCHKO, Lubov HOLOTA, Viktor BARANOV, Halyna KYRPA, Serhiï HRABAR, Olexandre BALABKO, Antoniïa TSVID, Mykhaïlo SYDORJEVSKYI, Tetyana DOBKO, Vassyl SLAPTCHOUK, Sergei DZIUBA, Dmytro SPYRKO, Serguiï PANTIOUK, Ihor PAVLIOUK, Ivan ANDROUSSIAK, Maria MOROZENKO, Iouriï MOSÉNKIS, Inna KOVALCHUK, Viktoria OSTACH, Natalka BELTCHENKO, Vyatcheslav HOUK, Oleh KOTSAREV, Anna BAHRIANA, Kateryna MICHTCHOUK, Tétyana VYNNYK, Iryna CHOUVALOVA, Dmytro DROZDOVSKYY, Dmytro TCHYSTIAK, Vyacheslav LEVYTSKYI, Nazary NAZAROV.
Testi scelti e tradotti in francese a cura di Dmytro Tchystiak
Traduzione in italiano a cura di Laura Garavaglia e Annarita Tavani
In copertina: Sounds of Light di Inna Kazimirova
Il curatore – Dmytro TCHYSTIAK (nato nel 1987) – Dopo aver studiato filologia romanza all’Università Nazionale Taras Shevchenko di Kiev, nel 2012 ha conseguito il dottorato sui miti antichi nel teatro di Maurice Maeterlinck e nel 2019 una tesi di dottorato statale (HDR) sulla mitologia nella poesia simbolista ucraina e francofona. È professore universitario e tiene un corso di traduzione letteraria presso il Centro europeo di traduzione letteraria di Bruxelles. A Parigi, all’interno dell’Accademia Europea di Scienze, Arti e Lettere (AESAL), è responsabile internazionale delle Lettere. Dirige inoltre le collezioni letterarie della casa editrice “Samit-Knyga” di Kiev e della casa editrice “L’Harmattan” di Parigi. Autore di settantacinque libri, ha vinto numerosi premi letterari ucraini e internazionali, tra cui il Prix de la Fédération Wallonie-Bruxelles nel 2012. È Chevalier dans l’Ordre des Palmes Académiques, membro dell’Accademia Europea delle Scienze e delle Arti di Salisburgo e dell’Accademia Internazionale Mihai Eminescu in Romania.
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