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Informare e approfondire le notizie più importanti in Italia e nel mondo con un approccio indipendente e rigoroso, offrendo un'alternativa alle fonti di informazione mainstream. Dare voce a diverse opinioni e punti di vista, promuovendo il dibattito pubblico e la partecipazione democratica. Fornire alle aziende strumenti e strategie per comunicare in modo efficace e trasparente, valorizzando l'identità e la responsabilità sociale. In un'epoca di disinformazione e fake news, è più importante che mai avere accesso a fonti di informazione indipendenti e affidabili. Questo blog offre un'alternativa alle fonti di informazione mainstream, dando voce a diverse opinioni e punti di vista e promuovendo il dibattito pubblico. Inoltre, fornisce alle aziende strumenti e strategie per comunicare in modo efficace e trasparente, valorizzando l'identità e la responsabilità sociale. A cura di Stefano Donno

mercoledì 7 febbraio 2024

GIOCHI REALTÀ VIRTUALE PER VINCERE PAURA DEGLI AGHI ALL'OSPEDALE “GIOVANNI XXIII”

VALDITARA AI PRESIDI PUGLIESI AGGREDITI: “PROVVEDIMENTI ESEMPLARI”

118: MOLTE CHIAMATE DI SOCCORSO, MA SPESSO SONO SOLO CODICI VERDI. IL PICCO IN ESTATE

IL FUOCO DIVAMPA NELL'APPARTAMENTO: RESIDENTI TRATTI IN SALVO DAI BALCONI. CINQUE INTOSSICATI

SANREMO È IL GIORNO DEL FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA, SUL PALCO ANCHE IL SALENTO

Il diavolo di Birkenau di Donato Maglio e Gabriel Alemanni - presentazione alla Bernardini 7 febbraio ore 17:30

 Il diavolo di Birkenau il libro scritto a quattro mani da Donato Maglio e Gabriel Alemanni sarà presentato a Lecce ex Convitto Palmieri sede della Biblioteca Bernardini, a partire dalle ore 17:30 con ingresso libero. Interverranno Antonio Montillo  coordinamento provinciale Anpi Lecce e Maurizio Nocera Anpi Gallipoli. Modera la giornalista  Antonietta Fulvio delle edizioni Il Raggio Verde che ha pubblicato il libro impreziosito dalla copertina di Manuel Panico.  Al termine dell’incontro gli autori saranno disponibili per una visita guidata alla mostra, da loro curata, “La propaganda prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale” ospitata nella ex Chiesa di San Francesco della Scarpa.

Il dottor Josef Mengele alias “Angelo della Morte”, nel maggio del 1943, entra ufficialmente nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Un giovane medico specializzato in anatomia patologica con una tesi sulle differenze mandibolari in diverse “razze” umane, diventa uno dei più grandi criminali del Terzo Reich e della storia umana. L’Angelo della Morte circonda la sua quotidianità nel lager polacco con esperimenti su esseri umani che caratterizzano l’ampio spettro della medicina criminale. Dalla sperimentazione sui gemelli per scoprire il segreto della trasmissione genetica, passando per il cambio del colore dell’iride con l’utilizzo del metilene blu per dimostrare la superiorità della razza germanica, sino ad arrivare all’utilizzo dei gas nervini e dei loro effetti sulla cute e a livello respiratorio. Il 18 gennaio 1945 la fuga. Josef Mengele, il Dottor Morte, il Codardo, da quel momento scappa dalle proprie responsabilità e, dopo varie peripezie tra Germania, Austria e nord Italia, con una nave passeggeri salpata da Genova, raggiunge in maniera silenziosa le coste sud-americane. Qui fa perdere le sue tracce sino al ritrovamento dei resti mortali nel 1985, presso il cimitero di Nostra Signora del Rosario ad Embu Das Artes in Brasile. Storie del lager, testimonianze raccapriccianti e particolarità sulla fuga rendono la vita di Josef Mengele unica nel suo genere.

La storia raccontata in questo libro  – si legge nella prefazione del Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni –  è stupefacente per almeno due motivi. È la biografia di un “normale” ricercatore, formato nelle università di un paese allora all’avanguardia nella ricerca scientifica, che si trasforma in un mostro sadico e torturatore perfettamente inserito nel sistema. Il primo è come sia stato possibile arrivare tanto in basso persino in un mondo degenerato come quello nazista. Il secondo motivo di stupore, ma sarebbe meglio dire di rabbia, è la storia di protezioni e di compromessi politici che ha consentito a un criminale come Mengele e ad altri come lui di sopravvivere senza processo e condanna, muovendosi quasi liberamente nel suo paese di origine e in altri che l’hanno ospitato e nascosto. 

«Il libro – spiegano gli autori – nasce da uno stimolo. Un’indagine minuziosa che pone chiaro un obiettivo: fare quanta più chiarezza possibile su un personaggio, il personaggio, il criminale per eccellenza della seconda guerra mondiale. Mengele è un “uomo” crudele, efferato e senza scrupoli che ha messo la sua vita al servizio di una ideologia becera e farneticante, il nazismo, divenendo in assoluto schiavo del male. Si conquista l’appellativo “Angelo della Morte”, uno medico carnefice, capitano (Hauptsturmführer) delle ss. Mengele, nel nostro racconto, prende il nome diavolo, il male estremo, senza tempo. Nessuno, come lui, è riuscito a far soffrire l’essere umano senza distinzione di etnia, sesso, cultura, religione e colore politico. Mengele non soffre di banalità. Si racconta con un male minuzioso, preciso, ideato. È semplicemente il male puro.»


Gli autori

Donato Maglio nasce a Tricase il 27 luglio 1984, residente a Cutrofiano (Lecce). Laureatosi in Scienze Giuridiche presso l'Università del Salento con una tesi in Diritto Canonico, ha seguito corsi e master in Criminologia Forense e Grafologia Applicata. Giovane laico impegnato attivamente nella vita ecclesiale e culturale, è stato tra gli autori del testo biografico su don Antonio Meleleo, parroco della parrocchia "San Giuseppe Patriarca" in Cutrofiano dal titolo In Cammino con don Antonio (2011). Si interessa di ricerche e studi sulle vicende che hanno caratterizzato la seconda guerra mondiale. Sue le pubblicazioni, Clero e Shoah, Giusti tra le Nazioni e Giusti non ancora riconosciuti (2014) e Dalle teorie antisemite alla Shoah, L'Olocausto in pillole (2016). Nel 2017 ha pubblicato Testimonianza dalle Foibe, il linguaggio degli occhi e del cuore e nel 2019 Cutrofiano fra documenti e immagini d'epoca. Nel 2020 pubblica, insieme al sopravvissuto alla Shoah Attilio Lattes, il libro dal titolo Il Bambino nascosto a Roma


Gabriel Alemanni nasce a Maglie il 14 dicembre 2001, residente a Cutrofiano in provincia di Lecce.
Studia e si diploma presso il liceo artistico Pietro Colonna di Galatina in Audiovisivo e Multimediale. Fin da piccolo è appassionato di tematiche sociali e culturali e si è laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso l’Università del Salento. Culturalmente attivo in diverse associazioni in ambito territoriale, si occupa di rappresentanza giovanile e di politiche sociali. Coltiva la passione per la ricerca storica, studia i temi riguardanti l’Olocausto e seconda guerra mondiale.





sabato 3 febbraio 2024

Testi in apnea di Adrian Suciu ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

 Adrian Suciu, nato il 21 dicembre 1970, è considerato uno degli scrittori più importanti emersi dopo la caduta del comunismo in Romania. Dissidente anticomunista a 17 anni (minatore fino alla Rivoluzione), giornalista scomodo dopo la caduta del comunismo. Scomodo e intransigente verso la stupidità dilagante nella società contemporanea, la menzogna e la dissoluzione morale, Adrian Suciu è un personaggio detestato dall'establishment culturale rumeno, censurato e bandito ma ugualmente amato dal suo pubblico. Autore di romanzi, poesie e drammaturgia, i suoi libri hanno una diffusione notevole e hanno più edizioni. Ha vinto numerosi premi letterari nazionali e internazionali. I suoi scritti sono stati tradotti in arabo, ebraico, inglese, francese, tedesco, italiano, ungherese, spagnolo, ecc. È presente in numerose antologie di letteratura rumena contemporanea pubblicate in Romania o all'estero.


Traduzioni dal romeno di
Roxana Lazar e Valeriu Barbu

FINE SCEMPIO MAI: LA SEDE DELLA LILT DEVASTATA E SOMMERSA DA RIFIUTI

DISPOSITIVI PER APNEE NOTTURNE DIFETTOSI: CONFERMATA CONDANNA. SODDISFATTA ADUSBEF

IL RICORDO DI CODACCI-PISANELLI, GIGANTE DELLA POLITICA SALENTINA

ALLA BIT DI MILANO IN VETRINA LE ECCELLENZE DEI TERRITORI DI SUPERSANO E NARDO'

FOJA - 'O sciore e 'o viento

giovedì 1 febbraio 2024

La Famiglia -Prr-

Presentazione del libro "La casa della poesia" di Nuno Júdice su Zoom

 Evento online su piattaforma Zoom

per accedere alla video troverete il link  di accesso qui

https://www.lacasadellapoesiadicomo.com/post/presentazione-del-libro-la-casa-della-poesia-di-nuno-j%C3%BAdice  

 

Sulle pagine Facebook della Casa della Poesia di Como e de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno saranno pubblicati 48 ore prima dell’incontro link e codice d’accesso all’evento on line su Zoom

Link 1

https://www.facebook.com/Casapoesiacomo

Link 2

https://www.facebook.com/Ilbardoedizioni/

L’autore dialogherà con Emilio Coco, traduttore dell’opera,

Stefano Donno, editore de IQdB Edizioni, Roberto Galaverni, critico letterario,

Laura Garavaglia, direttrice della collana “Altri incontri” e presidentessa de La Casa della Poesia di Como.

Modera l’incontro Antonia Depalma, saggista.

 

“Protagonista indiscussa della poesia di Nuno Júdice è la parola. Quasi non c’è poesia che non la contenga e con la quale il poeta alimenta le sue passioni, i suoi paradossi, le sue riflessioni. È essa che gli ispira le metafore e le allegorie più belle, con esse viaggia e riempie la sua valigia. Possono essere parole vecchie, relegate in un angolo del dizionario, ma quando le mette insieme, quando le unisce nel verso, risplendono di nuova luce. Ama le parole esatte, dure come gli oggetti che designano, parole che si uniscono e si sovrappongono a quelle già usate, che devasta, frantuma in sillabe, incendia, ne raccoglie i resti, gli aggettivi, gli avverbi, le preposizioni, per creare altre parole, perché la voce non si bruci e poco importa che le frasi perdano il senso, purché resti inalterato il nome delle cose. Come fa la casalinga con i panni che mette ad asciugare al sole, così fa il poeta con le parole, le attacca nel verso con le mollette, le spiana con il ferro della retorica, senza bruciarle, le sistema nel tiretto della strofa per poi tirarle fuori quando servono per fare o leggere poesia, ed esse seguono il loro percorso, sporcandosi col fango della strada, riempendosi della muffa delle case chiuse, respirando il sudore degli amanti. Si lavano, si asciugano e tornano a sporcarsi in continuazione perché fanno parte del mondo e della vita”. (EMILIO COCO)

Nuno Júdice è nato il 29 aprile 1949 a Mexilhoeira Grande, in Portogallo. Si è laureato in Filologia romanza all’Università di Lisbona e ha conseguito il dottorato nel 1989 con una tesi sulla letteratura medievale. Dal 1997 al 2004 è stato addetto culturale dell’Ambasciata portoghese a Parigi e direttore dell’Istituto Camões sempre a Parigi. È stato docente di Letteratura portoghese e francese presso l’Universidade Nova de Lisboa fino al 2015, quando è andato in pensione. Ha pubblicato studi sulla teoria della letteratura e sulla letteratura portoghese. Poeta e romanziere, è stato redattore letterario di Tabacaria, pubblicato dalla Casa Fernando Pessoa, e commissario per l’area della letteratura portoghese in rappresentanza della 49° Fiera del Libro di Francoforte, che aveva come tema il Portogallo. Le sue opere non riguardano solo la poesia e la narrativa, ma anche saggi, teatro, edizioni critiche e antologie. Dal 2009 è direttore di “Coló- quio-Letras”, rivista letteraria della Fondazione Calouste Gulbenkian. Tra gli altri premi, nel 2013 ha ricevuto il Premio di Poesia Reina Sofia per la poesia iberoamericana. In Italia, ha ricevuto i premi Europa in Versi nel 2016, Camaiore nel 2017 e Carlo Betocchi-Città di Firenze nel 2022.

Info link:

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2023/10/la-casa-della-poesia-di-nuno-judice.html




 


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