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mercoledì 31 luglio 2024
La Gen Z “dimentica” i nonni, solo il 18% dichiara di avere una relazione stretta con loro: dall’esperto i 5 consigli per unire le generazioni
Una telefonata ai nonni da parte dei nipoti è un gesto semplice, ma che può riempire di gioia gli anziani. Purtroppo, però, sembra che i giovani facciano sempre più fatica a relazionarsi coi loro nonni. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Carewell e pubblicato da Fortune.com che è andato a chiedere agli statunitensi come vivono il proprio rapporto con i nonni. Le risposte hanno mostrato una forte differenza tra generazioni. Nel complesso quasi un terzo (32%) afferma di avere una relazione molto stretta o forte con i propri nonni, ma scendendo nel dettaglio generazionale si scopre che solo il 18% della Generazione Z afferma di avere una relazione forte con i nonni rispetto al 32% dei Millennial e al 41% della Generazione X. Quasi la metà, il 45%, degli intervistati totali, chiama i nonni settimanalmente, il 30% li chiama mensilmente, il 7% li chiama annualmente e l'11% non li chiama mai. Alla base di tutto, e per tutte le generazioni, sembra esserci la mancanza di tempo, il 57% degli intervistati dichiara di non avere abbastanza tempo libero per chiamare i nonni mentre il 45% dà la colpa agli orari che non combaciano.
“I genitori possono fare molto per aiutare i nonni a passare del tempo e a rimanere in contatto coi nipoti anche quando questi ultimi diventano più grandi – spiega Vittorio Vaccaro, attore e autore del libro “La cucina è il teatro della vita”, da sempre vicino ai temi che riguardano la famiglia – I nonni sono una fonte di supporto emotivo, consigli saggi e nuove esperienze per i nipoti che a loro volta possono aiutare i nonni a sentirsi utili e apprezzati”.
Il sondaggio ha rilevato che il modo più comune in cui le persone rimangono in contatto con i nonni è tramite chiamate, seguite da visite di persona, messaggi di testo e poi videochiamate. Sotto quest’aspetto la Gen Z è quella più propensa ad utilizzare la tecnologia per rimanere in contatto coi nonni e in molti casi sono proprio loro a spiegare ai nonni come utilizzare dispositivi come smartphone e tablet per mandare messaggi ed effettuare videochiamate. Quello della tecnologia è un mondo che i cosiddetti “Baby Boomers” (nati tra il 1946 e il 1964) hanno iniziato a conoscere ancora meglio durante la pandemia: secondo un report di GWI in quel periodo sono aumentati i possessori di smartphone, smart TV e stick per lo streaming e, secondo Norton, hanno migliorato le loro competenze e conoscenze digitali durante la pandemia, con il 36% di loro che afferma di sentirsi sicuro nell'uso delle nuove tecnologie.
“Ci sono casi in cui i nonni sono lontani e la tecnologia è indispensabili per mantenere i rapporti – prosegue Vittorio Vaccaro – Quando, invece, i nonni sono vicini non bisogna commettere l’errore di considerarli dei baby-sitter a cui affidare i figli quando abbiamo altri impegni. I nonni sono figure affettive fondamentali nella vita dei bambini e dei ragazzi per questo favorire i momenti insieme può portare benefici all'intera famiglia”.
Ecco allora i 5 consigli di Vittorio Vaccaro per aiutare nonni e nipoti a continuare ad avere un rapporto stretto e continuo:
· Dare l’esempio: se un papà è il primo a dimenticarsi dei propri genitori non potrà stupirsi se i suoi figli non cercheranno i nonni. Per questo sono i genitori i primi a dover dare l’esempio.
· Coinvolgere i nonni in attività di famiglia: a volte si tende a far visita ai nonni solo durante festività o compleanni. Stare con loro anche in momenti meno ordinari aiuta a rinforzare i rapporti.
· Favorire il dialogo: i nonni possono raccontare ai nipoti vicende della loro vita, tramandando così la storia e le tradizioni familiari.
· Educare al rispetto: insegnare ai bambini a rispettare e apprezzare i nonni, spiegando l'importanza della loro esperienza e saggezza, è fondamentale.
· Sfruttare la tecnologia: la distanza non deve essere un ostacolo insormontabile. Spesso i nonni sono lontani ma bastano una o due videochiamate alla settimana per vivere la sensazione di averli vicino.
martedì 30 luglio 2024
Storytel: grandi autori per le uscite di agosto
CATALOGO AUDIOLIBRI
Dal 2018 Storytel investe in un catalogo di audiolibri di qualità per i suoi abbonati, per implementare l’offerta di oltre 600mila titoli.
Tra le novità di questo mese, in esclusiva su Storytel: dal 7 agosto The giver. La rivincita - il primo capitolo della quadrilogia fantasy di Lois Lowry, letto da Alessio Talamo (Mondadori) - e L'invenzione di Eva - il racconto della vita scordata di Hedy Lamarr, la diva geniale, letto dall’autore Alessandro Barbaglia (Mondadori); dal 14 agosto Tra il silenzio e il tuono - un romanzo intimo letto dall’autore e cantautore Roberto Vecchioni (Einaudi) - e Finestra sul vuoto - il terzo romanzo di Raymond Chandler in cui il protagonista è il detective privato Philip Marlowe, letto da Stefano Braschi (Storyside); dal 16 agosto L'ultimo mago di Francesca Diotallevi, un romanzo dedicato al sensitivo Gustavo Adolfo Rol, letto da Giuseppe Ragone (Emons Audiolibri); dal 20 agosto Ultime della notte di Petros Markaris - la prima indagine del commissario Kostas Charitos, letto da Alberto Onofrietti (Storyside) - e Attraversare i muri l’autobiografia di Marina Abramovic letta da Cinzia Spanò (Storyside); dal 22 agosto I folgorati letto dall’autrice Susanna Bissoli, un libro che narra la storia di una famiglia che affronta con testardaggine le difficoltà della vita (Storyside); dal 28 agosto Stelle vaganti di Tommy Orange - un romanzo che racconta la storia di cinque generazioni di nativi americani, letto da Alessandro d'Errico (Mondadori) - e il thriller Freddo nelle ossa di Kathy Reichs (tra le più affermate autrici di thriller a livello mondiale grazie al personaggio della dottoressa Temperance Brennan, protagonista anche della celebre serie televisiva Bones) letto da Betta Cucci (Rizzoli).
Inoltre, sarà possibile ascoltare anche su Storytel: dal 12 agosto Fabbricante di lacrime di Erin Doom il romanzo che ha ispirato l’omonima serie Netflix, letto da Federica Simonelli (Salani) e, dal 14 agosto, Stefano. Una lezione di giustizia di Ilaria Cucchi e Andrea Franzoso, un libro sui fatti che hanno coinvolto Stefano Cucchi, letto da Andrea Franzoso (Rizzoli).
STORYTEL ORIGINAL
Sempre questo mese (dal 14 agosto) e in esclusiva su Storytel Italia, sarà disponibile il quinto episodio del podcast Long Story Short – L’audiobook club di Giulia Valentina: un podcast di sei puntate (una al mese dal 17 aprile a settembre 2024) per sei audiolibri del catalogo Storytel che Giulia Valentina ha amato e di cui racconterà temi, riflessioni e pensieri nati durante l’ascolto.
In questo quinto episodio Giulia Valentina partirà dall’ascolto del libro Circe di Madaline Miller, letto da Tamara Fagnocchi (Storyside).
In arrivo in esclusiva dal 4 settembre Disuniti di Gianmaria Tammaro: una serie di interviste a personalità della cultura e dello spettacolo per raccontare le persone oltre i personaggi.
Dopo la parentesi digitale grazie a Storytel Disuniti diventa un podcast. L'idea è quella di avvicinare gli ascoltatori agli intervistati, andando oltre i soliti luoghi comuni e le solite domande. Uno spazio intimo, sincero, in cui gli ospiti possono sentirsi a loro agio.
Otto puntate per otto interviste, una a settimana: Gipi (4 settembre), Carolina Crescentini (11 settembre), Gabriele Mainetti (18 settembre), Jasmine Trinca (25 settembre), Sydney Sibilia (2 ottobre), Andrea Delogu (9 ottobre), Edoardo Ferrario (16 ottobre) e Pilar Fogliati (23 ottobre).
Sanità, Cerba HealthCare Italia punta al mercato B2B con la divisione Corporate ServiceLab
Cerba HealthCare Italia – una delle più importanti realtà italiane, parte di un grande gruppo internazionale, nell’ambito delle analisi cliniche di laboratorio e della diagnostica ambulatoriale – con la sua divisione Corporate ServiceLab punta all’eccellenza nei servizi rivolti sia alle strutture sanitarie (ospedali, cliniche, case di cura, centri medici…), nell’ambito delle attività legate ai laboratori di analisi, sia alle aziende private per quanto riguarda la medicina del lavoro e altri servizi.
«Il lavoro del nostro team, composto da oltre 200 professionisti, ha un impatto significativo sulla qualità delle prestazioni che vengono offerte ai pazienti – sottolinea Emanuele Martella, Chief Commercial Officer B2B Cerba HealthCare Italia –. Le realtà che attivano una partnership con noi migliorano infatti la gestione dei processi e possono contare sull’expertise di un grande gruppo internazionale. Siamo molto di più di un semplice fornitore di servizi e con i nostri clienti, siano essi aziende sanitarie o private, studiamo progetti ad hoc, con la possibilità di poter contare su un team dedicato con un alto expertise a seconda della tipologia di business richiesto».
La divisione di Cerba HealthCare Italia dedicata al mercato B2B si struttura in business unit denominate ServiceLab (dedicata le strutture sanitarie) e Corporate Health (dedicata alle aziende private). «In ambito ServiceLab – spiega sempre Emanuele Martella – offriamo tre livelli di servizio. Standard, per i clienti che utilizzano i propri laboratori per le analisi di routine e ci inviano i campioni che necessitano unicamente delle analisi specialistiche; full service, in cui il cliente che non ha un suo laboratorio ci affida tutte le analisi, routine e specialistica, che non generano adeguati volumi per garantire standard di qualità elevati. In entrambi i casi mettiamo a disposizione competenza, esperienza e rapidità, anche nella logistica: abbiamo circa 20 laboratori in Italia e più di 150 autovetture di nostra proprietà, dedicate al trasporto di campioni. Il terzo livello è quello chiamato service on site, o SOS, rivolto alle realtà ospedaliere medio-grandi che necessitano di eseguire le analisi in-house».
Cerba HealthCare si avvale di un proprio team di Sales Manager, presenti in tutta Italia per occuparsi degli aspetti commerciali ed essere punti di riferimento operativi sul territorio. A questi si aggiungono un backoffice centralizzato e delle segreterie service, che si occupano del customer care. Uno degli aspetti più innovativi è costituito dal team strategic dedicato ai SOS e ai clienti direzionali, guidato dal Business Development & Strategic Projects Director Stefano Larghi. Circa 35 professionisti con competenze differenziate, inclusi biologi esperti di laboratorio, lavorano in sinergia con i Sales Manager per poter garantire la propria presenza territoriale al cliente con la massima cura in ogni aspetto, sia esso commerciale, operativo e scientifico. Inoltre, aggiunge Martella, «ulteriore punto di forza è la stretta collaborazione con numerose università e con il network Cerba HealthCare in Francia, che comprende la partnership con l’Institut Pasteur di Parigi, polo di riferimento in ambito scientifico con le sue alte competenze». Altro fattore distintivo è il grado di digitalizzazione che Cerba offre: portali web, team IT dedicato, integrazione completa dei sistemi dei partner con quelli di Cerba, sono elementi che fanno la differenza. «Il tutto è oggetto di investimenti continui – sottolinea Martella – perché le realtà sanitarie sono sempre più orientate sulla strada dell’esternalizzazione degli esami per ottimizzare i propri processi, migliorando al contempo gli standard qualitativi, e per tale scopo necessitano di partner sanitari come Cerba, in grado di unire la forza dei numeri alla capacità di curare ogni dettaglio e mettere sempre al centro il paziente».
Lo stesso approccio viene adottato anche nella business unit guidata da Marco Passarello, Corporate Health, Insurance and Partnership Director, dedicata alla medicina del lavoro e agli altri servizi rivolti alle aziende. Anche in questo caso Cerba ha organizzato un team composto da Corporate Health Manager distribuiti sul territorio e Key Account dedicati alla gestione completa del rapporto con il cliente. Sorveglianza sanitaria, sicurezza sul lavoro, prevenzione, analisi ambientali, formazione e promozione di pacchetti welfare finalizzati al benessere del dipendente rappresentano i principali pilastri dell’offerta rivolta ad aziende private e pubbliche. Supportati da oltre 450 collaboratori tra medici del lavoro, operatori sanitari e personale di segreteria, Cerba offre tutto questo a circa 25 mila società in tutta Italia. «Scegliere la medicina del lavoro Cerba HealthCare Italia significa poter contare su esperienza, professionalità, competenze scientifiche di valore, capillarità sul territorio, logistica e interlocutori dedicati – conclude Martella –. In Cerba l’eccellenza “si autoalimenta”, in quanto le due unità operative, ServiceLab e Corporate Health, condividono la stessa visione e il valore dei singoli non si somma, ma si moltiplica, con il risultato di migliorare concretamente la salute delle persone».
Cerba HealthCare Italia – Parte di un gruppo internazionale dedicato alla diagnostica ambulatoriale e alle analisi cliniche presente in 47 nazioni, Cerba HealthCare Italia è specializzata nei settori dei laboratori analisi, medicina dello sport, medicina del lavoro, radiologia, poliambulatori e service lab. Nel nostro Paese è presente in 16 regioni, più di 400 tra centri medici e di prelievo, 34 laboratori. Ogni anno esegue più di 25 milioni di esami e offre i suoi servizi a oltre 6 milioni di pazienti. www.cerbahealthcare.
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