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giovedì 22 agosto 2024
Terra Madre 2024: un viaggio culinario senza confini tra identità, culture e comunità
Cosa fa di Terra Madre Salone del Gusto 2024 il più grande evento internazionale dedicato al cibo buono, pulito e giusto e alle politiche alimentari? A quasi un mese dalla 15esima edizione, dal 26 al 30 settembre al Parco Dora di Torino, è giunto il momento di scoprire alcuni degli oltre tremila protagonisti provenienti da 120 paesi che animano la 15esima edizione: contadine e allevatori, delegati dei popoli indigeni, cuochi, giovani attiviste, espositori del Mercato e produttrici dei circa 180 Presìdi Slow Food. Dal Giappone alle Filippine, dall’Ucraina a Taiwan, dagli Stati Uniti al Messico, dall’austriaca Carinzia all’Araba Alava nei Paesi Baschi, il viaggio di Terra Madre scandito dal claim We are Nature mostra come il cibo rappresenti una parte integrante dell’identità di territori e comunità, esplorando tecniche e tradizioni che resistono e si evolvono nel tempo.
Tra Laboratori del Gusto, Appuntamenti a Tavola e degustazioni nella Cucina dell’Alleanza, non mancano le occasioni per assaggiare sapori nuovi. Si parte dall’Africa con il fonio e la moringa, un grano antico e una pianta ricchi di proprietà benefiche, principali ingredienti dell’insalata indigena preparata da Wisdom Abiro, giovane cuoco a capo del Ghana Food Movement, una rete di agricoltori, cuochi, ricercatori, nutrizionisti e imprenditori, uniti per valorizzare il potenziale del cibo ghanese. L’Alleanza dei cuochi di Slow Food in Lesotho propone invece un laboratorio in cui i piatti della tradizione, come il nyekoe e il lipabi, sono presentati insieme a creazioni innovative che utilizzano gli ingredienti indigeni in chiave moderna. Tra questi spiccano prodotti dell’Arca del Gusto, come diverse varietà di legumi – fagioli e lenticchie – e cereali – grano, sorgo rosso e bianco.
Presente anche una forte rappresentanza dall’America Latina, dove i sapori vibranti del platano, frutto amidaceo originario delle regioni tropicali e pietra miliare della cucina tradizionale, hanno nutrito e ispirato intere generazioni. A cucinarlo, in un laboratorio che spazia tra diverse versioni e creazioni, Carlos Estevez e Jennifer Rodriguez, coordinatori dell’Alleanza Slow Food dei cuochi di Repubblica Dominicana e Colombia. In un altro Laboratorio del Gusto produttori ed esperti del Sud America raccontano le mille sfumature del cacao, con un approccio multisensoriale che coinvolge gusto, tatto e olfatto. Oltre al cioccolato in purezza, si degusta anche il pozol, una bevanda a base di mais e cacao, consumata in genere solo nel sud del Messico e in America Centrale. Nello spazio allestito dall’Ateneo di Pollenzo, l’alumna dell’Università di Scienze Gastronomiche Abril Macías presenta la rivista gastronomica Chiù e guida il pubblico alla scoperta delle bevande dell’America Latina. In degustazione due specialità locali: il miske, la bevanda alcolica distillata ecuadoriana ricavata dall’agave andina, e la chicha, la tradizionale bevanda fermentata dell’America Latina, ottenuta dal mais.
Ci si sposta poi tra Europa e Asia con l’Alleanza Slow Food dei cuochi turca, rappresentata a Torino da Serhan Hasdemir e Tülay Bayraktar Saygılı. A Terra Madre portano due piatti che mixano tecniche tradizionali e metodi contemporanei. Dalla cucina, l’antalya piyazi, un’insalata calda di fagioli, e un rotolo di formaggio dell’Arca del Gusto con noci di Kaman e Reyhan (un tipo di basilico viola), polvere di ceci tostati, fichi secchi bardacık e salsa di fichi freschi. Numerosa anche la partecipazione di Slow Food Corea, che a Parco Dora insieme a KORIA, Associazione Culturale Koreani Italiani Adottivi, propone un’esperienza interattiva alla scoperta delle salse fermentate della tradizione del Paese – doenjang, pasta fermentata di soia, e gochujang, salsa piccante di peperoncino –, in accompagnamento a kimchi e doenjang-guk, un tipo di zuppa tradizionale. All’ingresso dello spazio dell’Arabia Saudita i visitatori sono accolti da datteri della varietà Ajwa e caffè tradizionale al cardamomo, prima di scoprire e assaggiare preparazioni che mettono in risalto la biodiversità del Paese.
Ma a Terra Madre il percorso di visita non si esaurisce in momenti conviviali che mettono in luce culture e comunità differenti: la cinque giorni è l’occasione per far incontrare e dialogare realtà tanto lontane quanto simili in obiettivi e aspirazioni. Tra questi, i pescatori di Callao, in Perù, e i mitilicoltori del Mar Piccolo di Taranto, uniti dalla volontà di valorizzare l’ambiente e i territori in cui vivono e lavorano nel rispetto delle tradizioni culturali. Al loro confronto segue una cena speciale, che abbina il profumo della regina dei Presìdi pugliesi, la cozza nera tarantina, e il ceviche peruviano, dichiarato Patrimonio immateriale Unesco. Un esempio di come aromi e sapori diversi possono creare un connubio perfetto, ma anche di come una nuova idea di cucina può diventare ponte fra culture e strumento di integrazione. Lo dimostrano anche gli eventi organizzati da Slow Food Ucraina, che nel proprio stand racconta la storia di Kateryna ed Eros, vincitori del premio Slow Cheese 2023 come progetto di solidarietà internazionale, e presenta Bread for peace, nato per sostenere gli agricoltori ucraini di piccola scala nella regione di Leopoli, dove contribuisce alla sicurezza alimentare della parte più vulnerabile della popolazione.
Potete scoprire qui il programma dei principali spazi internazionali confermato a oggi.
Immersa nella campagna di Rivoli, Villa La Maggiorana ospita la Cena Off preparata da Sean Sherman, celebre chef indigeno noto per il suo impegno nella rivitalizzazione e promozione della cucina nativa americana. Conosciuto anche come the Sioux chef, a Terra Madre duetta con Linda Black Elk, illustre etnobotanica e profonda conoscitrice delle piante indigene, e Alexis Nelson, nota raccoglitrice di ingredienti selvatici, per unire i sapori del Nordamerica ai prodotti che offre la campagna italiana.
Oltre la tavola: uno sguardo internazionale tra Mercato, spazi espositivi e Arene
Produttori di pani, farine e prodotti da forno, salumi, formaggi, paste secche e ripiene, riso, oli extravergini, cioccolato, tè e infusi, conserve ortofrutticole e ittiche: a Terra Madre si può fare un giro del mondo insieme a 600 produttori. Tanti esempi concreti di un cibo che sia piena espressione della relazione tra essere umano e natura: dallo zafferano puro dell’Afghanistan alle specialità a base di papavero di Pemak in Slovacchia, fino gli amari della distilleria statunitense Eda Rhyne. Tra i Presìdi Slow Food, le ostriche nate dai mari di Bretagna e di Charent dell’azienda francese Earl La Belle de Penerf, i formaggi irlandesi a latte crudo di Gylde Farm Produce, dai Paesi Bassi il gouda artigianale stravecchio di Boeren Goudse Oplegkaas e i prodotti a base di maiale Euskal Txerria di Urdapilleta dalla Spagna.
A Parco Dora i personaggi di rilevanza internazionale non animano solo i banchi del Mercato. Li troviamo in alcuni spazi espositivi come quello della Slow Food Coffee Coalition, dove, in una miscela perfetta di didattica e convivialità, si tostano e si assaggiano diverse tipologie di caffè insieme a caficultores provenienti da Cuba, Messico, Honduras, Colombia, Perù, Malawi, Uganda, India, Tailandia e Filippine. E anche negli incontri in programma nelle tre Arene, che vedono delegati, attiviste ed esperti approfondire il rapporto con la Natura da molteplici punti di vista. Tra questi, Dave Goulson, dal Regno Unito, professore di scienze naturali e ambientali all’Università del Sussex che per la sua opera di difesa degli insetti in via di estinzione nel 2010 ha vinto il premio di innovatore sociale dell’anno assegnato dal Biology and Biotechnology Research Council; dagli Usa, Alice Waters, cuoca e saggista, attivista per l’educazione alimentare e proprietaria del celebre Chez Panisse di Berkeley, che nel 1996 ha creato il progetto Edible Schoolyard, un orto adiacente la cucina della scuola coltivato dagli alunni; Sandor Ellix Katz, tra i massimi conoscitori della fermentazione, definito dal New York Times come «una delle poche rock star della scena gastronomica americana», e Larissa Mies Bombardi, ricercatrice e docente brasiliana ora in esilio in Belgio a causa delle crescenti minacce dovute alla pubblicazione, nel 2017, dell’Atlas Geografía del Uso de Plaguicidas en Brasil y Conexiones con la Unión Europea.
AL VIA LA SETTIMA EDIZIONE DI BARI PIANO FESTIVAL APRE OGGI ALESSANDRO TAVERNA SUL SAGRATO DELLA BASILICA DI SAN NICOLA DOMANI L’ESIBIZIONE DI IIRO RANTALA A TORRE QUETTA
Al via la settima edizione di “Bari Piano Festival”. Sarà Alessandro Taverna a inaugurare la manifestazione stasera, alle ore 21, sul sagrato della Basilica di San Nicola, con un concerto - recital di grande prestigio. Il giovane virtuoso veneziano, che ha già alle spalle una carriera internazionale assai prestigiosa, si esibirà con un’esecuzione musicale interamente dedicata a Rachmaninov, uno tra i compositori più amati dal pubblico e dai pianisti.
Bari Piano Festival proseguirà con un recital di piano solo di Iiro Rantala, talentuoso pianista jazz finlandese tra i più apprezzati nel nord Europa e tra i più acclamati al mondo. Il concerto, che vedrà l’introduzione del critico musicale e saggista Alceste Ayroldi, si terrà domani, venerdì 23 agosto, alle ore 19, sulla spiaggia di Torre Quetta. Seguirà il djset di Alex Pala.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Bari, s’inserisce nella più ampia programmazione della Festa del Mare, il cartellone unico dell’estate barese, sostenuto dalla Regione Puglia - Assessorato al Turismo con Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura a valere su fondi POC Puglia 2014/20 Asse VI - Azione 6.8. Il Bari Piano Festival 2024 gode della media partnership di Rai Radio 3 Classica.
il cordoglio del sindaco leccese per la scomparsa del dott. vito procacci
Il sindaco di Bari, Vito Leccese, esprime il cordoglio della città per la scomparsa improvvisa del primario del Pronto Soccorso, dott. Procacci: “Con profonda tristezza abbiamo appreso della scomparsa di Vito Procacci. La sua generosità, competenza e dedizione, dimostrate ogni giorno e in modo straordinario durante l'emergenza COVID-19, sono state espressioni autentiche dei più nobili valori che ispirano il giuramento di Ippocrate. Il suo altruismo e lo spirito di servizio che lo hanno sempre guidato rimarranno un esempio per tutti noi. Il mio pensiero va alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarne le doti umane e professionali”.
Venezia81_30/8 h.12.00 Italian Pavilion, presentazione EDASC - Enciclopedia Digitale dei Mestieri del Cinema
Si terrà il 30 agosto alle ore 12.00 presso l’Italian Pavilion del Lido di Venezia (Hotel Excelsior) la presentazione di EDASC – l’Enciclopedia Digitale ASC dei mestieri del cinema. Creata e promossa da ASC - ASSOCIAZIONE ITALIANA SCENOGRAFI COSTUMISTI ARREDATORI, EDASC è un’applicazione bilingue (italiano e inglese), sviluppata dalla start up Onda Theta, versatile, estensibile e modulabile: uno strumento di studio, lavoro e relazioni rivolto a scenografi, costumisti e arredatori, professionisti del comparto cinematografico e teatrale, studenti di accademie e istituti d’arte, ma anche ad appassionati, addetti ai lavori e operatori turistici.
L’Enciclopedia Digitale ASC, la prima in Italia di questo genere, è un “hub/luogo” in continuo aggiornamento dove saranno fruibili gli articoli e gli approfondimenti pubblicati e da pubblicare dell’ultra decennale rivista Scenografia&Costume, ma anche dove raccogliere in maniera ragionata quanto ogni professionista ha prodotto durante la propria carriera e far conoscere il talento e la creatività dei mestieri del cinema, forte di una filiera artigianale che si configura da sempre come pietra miliare del Made in Italy: sarti, tagliatori, ricamatori, scultori, pittori, fabbri, falegnami.
Attraverso l’Enciclopedia Digitale ASC si accede agli articoli e alle interviste della rivista dedicati a nomi fondamentali del nostro cinema e del nostro teatro come, ad esempio, Piero Tosi (primo costumista nella storia dell’Academy Awards a essere insignito di un Oscar alla carriera), ma anche a eventuali archivi digitali, come il Fondo Tosi, conservato presso la Fondazione Gramsci, dove è possibile visionare virtualmente figurini di costumi celeberrimi realizzati per film come Il gattopardo (1963, Luchino Visconti) o La traviata (1983, Franco Zeffirelli), e a storiche sartorie cine-teatrali, come la Sartoria Tirelli Trappetti e la Costumi d’Arte - Peruzzi, che ne conservano oggi gli originali.
L’evento che si terrà durante 81esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica segna l’inizio del tour promozionale dell’enciclopedia e vedrà la partecipazione del Presidente di ASC, il costumista Carlo Poggioli, le Ideatrici e Direttrici Artistiche del progetto EDASC, la scenografa e architetta Tiziana Amicuzi, la direttrice di Scenografia&Costume, la giornalista Francesca Romana Buffetti. Nell’occasione verranno anche presentati il numero 29 di Scenografia&Costume, la rivista internazionale edita da più di 10 anni da ASC, e “A Spasso con… ASC”, una sezione originale dell’enciclopedia che prevede la realizzazione di mappe interattive arricchite di podcast dedicati a percorsi itineranti per l’Italia, dedicato al cineturismo.
«Il talento e la creatività dei reparti dietro le quinte di cinema, teatro e tv hanno saputo dar vita a un’importante e invidiabile realtà, che ha arricchito col proprio saper fare molte produzioni internazionali, anche grazie a un artigianato che è una pietra miliare del made in Italy: sarti, tagliatori, ricamatori, scultori, pittori, fabbri, falegnami che rendono riconoscibili scene e costumi italiani come tra i migliori al mondo; un lavoro che è indispensabile valorizzare e preservare anche attraverso la memoria, oltre che attraverso l’imprescindibile formazione delle nuove generazioni», ha spiegato il Presidente Carlo Poggioli.
Maggiori info: https://www.aesseci.org/
Venezia81_3/9 h.16.00 presentazione Tropea Film Festival. Tra i presenti MADALINA GHENEA e MIMMO CALOPRESTI
Si terrà martedì 3 settembre alle ore 16.00 presso l’Hotel Excelsior nello spazio Italian Pavilion, la conferenza stampa della II edizione del Tropea Film Festival, la manifestazione ideata e diretta da Emanuele Bertucci che si svolgerà a Tropea dall’8 al 14 settembre e che quest’anno sarà dedicata al grande attore Marcello Mastroianni nell’anniversario dei 100 anni dalla sua nascita.
Saranno presenti: il Direttore Artistico, l’attrice e modella Madalina Ghenea, madrina del Festival, Anton Giulio Grande commissario straordinario della Calabria Film Commission, il Presidente di Giuria Mimmo Calopresti; il maestro orafo Michele Affidato, il Direttore dell’Archivio Storico Enrico Appetito Francesco Della Calce.
Sostenuta dalla Fondazione Calabria Film Commission e dal Comune di Tropea, la seconda edizione del TFF si svolgerà nel borgo calabrese animando diversi luoghi e sedi storiche della splendida località sul mar Tirreno: da Palazzo Santa Chiara all’Antico Sedile dei Nobili, da piazza Cannone all’Affaccio Raf Vallone, fino all’area dello Scoglio di Santa Maria dell’Isola, dove si svolgeranno le tre serate finali e la premiazione delle opere in gara.
Sono circa 130 le opere che sono state già iscritte al Tropea Film Festival tramite la piattaforma Film Freeway (www.filmfreeway.com/
I film in concorso, suddivisi nelle varie sezioni (Cortometraggi, Documentari e Lungometraggi) concorreranno per i premi come Miglior Regia, Miglior Fotografia e Migliori Attori Protagonisti e Migliori Attori Non Protagonisti. A decretare i vincitori sarà una giuria presieduta dal regista e sceneggiatore Mimmo Calopresti, che si avvarrà della collaborazione di quattro giurati fra attori, registi, sceneggiatori e critici cinematografici.
Tutti i premi sono realizzati dal maestro orafo Michele Affidato, che sin dalla prima edizione accompagna il Tropea Film Festival. L’opera consiste in una scultura che riproduce lo scoglio di Santa Maria dell'Isola, simbolo più famoso di Tropea.
Ad impreziosire ulteriormente la kermesse ci sarà la mostra fotografica “Marcello, come here!”, dedicata al centenario di Marcello Mastroianni, allestita a Palazzo Santa Chiara, con le foto di scena messe a disposizione dall’Archivio Storico Enrico Appetito e curata dalla presidente Tiziana Appetito e dal direttore del complesso archivistico, il critico cinematografico Francesco Della Calce.
Inoltre, tutte le sere a mezzanotte, sempre a Palazzo Santa Chiara, sarà prevista l’antologia cinematografica dedicata a Mastroianni, dal titolo “L’uomo, l’attore, il mito” con la proiezione di alcuni dei film che hanno reso tanto celebre l’artista.
Tra le novità di quest’anno la nuova partnership tra il Tropea Film Festival e WeShort -società di streaming, distribuzione e produzione- con l’obiettivo di estendere l’opportunità di distribuzione per i cortometraggi in selezione. Le parti, con l'accordo sottoscritto, intendono supportare reciprocamente la crescita delle due realtà. Sarà inoltre consegnato il WeShort Awards Best Short Film che darà diritto al cortometraggio vincitore, di avere contratto di distribuzione con la piattaforma.
Secondo lo stile già collaudato lo scorso anno, tutti i giorni, oltre alla proiezione dei film, il programma offrirà al pubblico momenti musicali, dibattiti, presentazioni di libri, interviste e talk con protagonisti del mondo del cinema.
Non solo. In apertura del Festival, verrà presentato il progetto “Un corto per il Tropea”: Tropea si trasformerà in un set nel quale venti tra autori e filmaker, nel corso di una masterclass, sotto la sapiente guida del Regista Daniele Ciprì, daranno sfogo alla loro creatività mettendosi alla prova nel realizzare un cortometraggio. Il lavoro sarà poi montato in una successiva masterclass con Silvia De Rose e sarà premiato sabato sera a chiusura della manifestazione.
Last but not least, in un momento in cui si discute tanto di cambiamenti climatici e delle ricadute sulle nostre vite, il Tropea Film Festival non dimentica il tema dell’utilizzo consapevole dell’energia. La preziosa Partnership con la Main Solution, società leader nelle soluzioni di energie rinnovabili, renderà possibile l’installazione di un impianto fotovoltaico che alimenterà il palco rendendolo quindi ecosostenibile grazie all’utilizzo dell’energia solare. È prevista anche l’installazione di colonnine per ricaricare le auto elettriche, in particolare quelle fornite dal nostro partner Ford York Auto Vumbaca, in un festival che va così a connotarsi come “eco-sostenibile” consegnando anche un premio ad un’opera, fuori concorso, che si è distinta particolarmente sui temi ambientali.
VENEZIA81_Giornate degli Autori: 27/8 proiezione speciale de 'L'invenzione di Morel' di E.Greco per il suo 50esimo anniversario
L’omaggio ad Emidio Greco, con la proiezione speciale del suo film d’esordio L’invenzione di Morel, si terrà alla 21° edizione delle Giornate degli Autori, sezione autonoma della Mostra di Venezia che proprio lo stesso regista fondò nel 2004 con Citto Maselli, l’ANAC e l’API. L’evento, organizzato in collaborazione con la famiglia Greco e la società di distribuzione VIGGO Srl, si terrà il 27 agosto alle ore 17.00 presso la Sala Laguna.
Presentato cinquant’anni fa, nel 1974, alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes e riconosciuto come uno dei migliori esordi italiani degli anni Settanta, il film è tratto dal romanzo omonimo di Adolfo Bioy Casares, vede nel cast Giulio Brogi, Anna Karina, John Steiner, Roberto Herlitzka e si avvale delle musiche di Nicola Piovani.
Un evaso approda in un’isola deserta, dove scopre un palazzo apparentemente abbandonato, eppure popolato di gente che vi conduce una vita eccentrica e dissipata. Incuriosito e attratto da una delle donne, Faustine, il naufrago cerca di avvicinarsi a lei, ma invano: la donna non mostra di vederlo, è come se egli non esistesse… Cinquant’anni prima, lo scienziato Morel ha costruito una macchina capace di registrare il tempo. In tal modo ha fissato per l’eternità una settimana di vita di alcuni suoi amici, e quella settimana va ora perpetuamente rivivendo. Il naufrago, assuefatto dalla contemplazione, cerca di farsi “registrare”, ma ben presto si rende conto che l’immortalità meccanica inventata da Morel è solo un ingannevole artificio…
Il regista raccontava così la genesi del film: «Ho letto Borges che avevo 18 anni e sono stato folgorato. Ma Borges è difficile da portare al cinema. Quando nel 1967 ho letto L’invenzione di Morel di Casares vi ho ritrovato la visione del mondo di Borges in una dimensione narrativa e ho colto la sfida».
Girato tra Malta e gli studi di Cinecittà, L’invenzione di Morel è un film magnetico, psichedelico, allucinatorio, che dematerializza i luoghi e rende ogni situazione narrata intangibile. Un esordio folgorante che rilegge e riscrive la fantascienza in un viaggio spazio-temporale che è in realtà una riflessione sulla storia, sulla morte, sull’immagine e in fondo sul cinema stesso.
Il figlio di Emidio, Alessandro Greco, produttore e fondatore della società Morel Film, commenta così l’omaggio delle Giornate degli Autori al padre: «L’idea che L’invenzione di Morel venga proiettato nuovamente dopo cinquant’anni dalla presentazione al Festival di Cannes, e che questo avvenga proprio alle Giornate Degli Autori, è una cosa che ci riempie di orgoglio e di gioia. Emidio ne sarebbe assolutamente felice. Si tratta della sua opera prima, ed è un film nel quale, da subito, si intuiva la sua idea di cinema e del rapporto fra il cinema e la realtà. Alla fine, il cinema e la macchina inventata da Morel sono strumenti simili: sono entrambi un tentativo di vincere il passare del tempo»
mercoledì 21 agosto 2024
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Pisticci, 8 luglio 2024 – Arriva alla sua venticinquesima edizione il festival nato da un amore viscerale per l'ottava musa, e che semp...