La Libreria dei Quaderni del Bardo a Lecce
Perchè La Gazzetta del Bardo
martedì 27 agosto 2024
TUTTO TRA NOI È INFINITO di Nicola Campiotti (Sperling & Kupfer)
Nato qualche mese dopo il felice naufragio del matrimonio dei genitori, Teo Luci cresce in una grande e originale famiglia, educato da due poli opposti: sua madre, del Sud, allevata a balie, collegi e bugie; suo padre, del Nord, cresciuto tra i boschi e il cattolicesimo. Oltre al figlio, l’unica somiglianza nelle vite slegate dei suoi è la passione per il cinema: il motivo per cui si sono trasferiti a Roma, il mestiere che stanno imparando, la febbre che hanno tutte le persone di cui si circondano. E che presto finisce per contagiare anche Teo. Quando, al liceo, lui incontra Vera, se ne innamora perdutamente, di un amore puro e innocente, nuovo e travolgente, che dura un lampo, eppure gli cambierà la vita per sempre. Così, dopo che la loro storia finisce tragicamente e inspiegabilmente, Teo si ritrova a lottare con un dolore assoluto e, toccato il fondo, l’unico modo per continuare a vivere è cercare di risalire. Per ricucire quella cicatrice insanabile scoprirà di dover affrontare i traumi più spaventosi perché certe ferite, incredibilmente, già gli appartenevano.
A Lecce il workshop pratico di TESSITURA AVANZATA su telaio a cornice, a cura dell'Associazione TEXĕRE – INTRECCI DEL FARE Aps
L’ Associazione di Promozione Sociale TEXĔRE INTRECCI DEL FARE APS -emanazione di attività d'impresa del Progetto "Textile Design Social Lab" (TeDeSLab) WEAVE - Mani che s'intrecciano", con principale partner Mediterranea - Associazione per lo Sviluppo Locale APS,
Mercoledì 28 agosto, dalle ore 09 alle ore 13, in Via delle Giravolte 13 (alle spalle dell’ ex Conservatorio Sant'Anna), presenterà al pubblico il Workshop pratico incentrato sull'esperienza del lavoro, livello avanzato, di tessitura su telaio a cornice.
L'incontro sarà strutturato per impartire, in maniera pratica, le tecniche di tessitura più avanzate su un telaio a cornice di legno, attraverso l’intreccio delle fibre naturali, con l'obiettivo di permettere a ogni partecipante di realizzare un proprio arazzo, un porta cellulare o una borsetta, sperimentando al tempo stesso i benefici che derivano dall'uso delle mani. Il corso è diviso in tre parti : una breve pratica di Tai Chi Chuan, l’ideazione del disegno da realizzare e la sua realizzazione pratica.
Durante il laboratorio i partecipanti impareranno a creare un ordito più lungo rispetto alla lunghezza massima del telaio, a progettare e seguire un disegno (armatura base), a usare la tecnica del fiocco sul telaio a cornice, a rifinire il tessuto con una frangia a macramè.
Ai partecipanti verrà fornito il materiale necessario e sarà messa a disposizione l'intera attrezzatura del laboratorio dell'associazione, con il chiaro intento di stimolare la creatività di quanti vorranno mettersi in gioco con questa forma d'arte, così peculiarmente incarnata nella produzione di eccellenza del nostro territorio.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
L' Associazione di Promozione Sociale Texĕre Intrecci del fare APS, nasce come emanazione di attività d'impresa del Progetto "Textile Design Social Lab" (TeDeSLab) WEAVE - Mani che s'intrecciano", sostenuto tramite il Bando Artigianato promosso da Fondazione CON IL SUD, in collaborazione con l'Associazione OMA - Osservatorio dei Mestieri d'Arte di Firenze, Main partner Mediterranea Associazione per lo Sviluppo Locale APS.
L’idea di fondo del Progetto si è prefissata l’obiettivo di recuperare, decodificare, valorizzare e diffondere la tradizionale tessitura con la tecnica a Fiocco Leccese che rischia di scomparire e innescare processi di economia sociale e coesione con il coinvolgimento di soggetti in condizioni di disagio.
Grande apporto è stato dato da IJo’Design della Designer Annalisa Surace, partner di progetto, la quale ha stravolto e ripensato il sapere tradizionale in quella che definisce “una vera e propria metamorfosi materica”. Assieme alla valente tessitrice Antonietta Lanzilao hanno rappresentato il volano dell’iniziativa, generando una sinergia positiva in grado di formare nuovi talenti in grado di applicare il sapere tradizionale alla continua ricerca di nuove applicazioni. Come obiettivo finale si è arrivati alla creazione della Startup innovativa Texĕre Intrecci del fare, associazione al passo con i tempi grazie al supporto di esperti di impresa che hanno accompagnano ogni fase progettuale, iniziata nel 2021. Al Progetto "Textile Design Social Lab" (TeDeSLab) WEAVE - Mani che s'intrecciano" partecipano inoltre, in qualità di partner, l’Università del Salento, l’ITST (Istituto Tecnico Superiore per l’Industria dell’Ospitalità e del Turismo Allargato), The Qube APS, Camera A Sud, l’Agenzia per il lavoro PMItalia – Piccole e Medie Imprese, Moviweb Srl, il Centro Antiviolenza “Renata Fonte”, l’Ambito Territoriale Sociale di Lecce, l’Ambito Territoriale Sociale di Casarano, l’Ambito Sociale di Gallipoli.
Texĕre Intrecci del fare APS è un'Associazione di Promozione Sociale fondata da donne appassionate di artigianato, unite dalla creatività e dalla voglia di condividere le proprie passioni.
L'obiettivo dichiarato è quello - attraverso seminari e corsi pratici - di diffondere la conoscenza degli antichi mestieri d'arte, riscoprendo l'importanza della "lentezza" e del "fatto a mano". Inoltre, attraverso workshop, attività seminariali, partecipazione a eventi e fiere di settore, favorire la socializzazione interculturale, incoraggiando la creatività e l'uso della manualità, soprattutto nelle nuove generazioni.
Il laboratorio, sito nel cuore del centro storico di Lecce, rappresenta il luogo degli "intrecci del fare", uno spazio di interconnessione dove le varie tecniche artistiche s'incontrano per contaminarsi e arricchirsi a vicenda, dando così l'opportunità per riscoprire e promuovere l'artigianato locale e gli antichi mestieri.
Fra le varie attività pratiche, rivolte a residenti, turisti, e anche ai più piccoli, l'Associazione promuove, fra gli altri, corsi di tessitura su telaio manuale, maglia e uncinetto, tintura vegetale, intreccio di elementi naturali, chiacchierino, ricamo e tombolo, oltre alle già citate esperienze con la tessitura del fiocco leccese e del Tai Ji Quan.
Manifiesto Blanco presenta la mostra personale di fotografia di Lara Zibret “Ossimori Urbani” a cura di Massimiliano Bisazza
“Noi non diventiamo quello che siamo se non con la negazione intima e radicale di quello che hanno fatto di noi”. (cit. Marc Auge')
Lara Zibret, fotografa,
artista sensibile e attenta a quanto ruota attorno a noi; osserva non l'essere umano,
bensì quanto utile possa essere la sua assenza. I silenzi presenti in luoghi e
spazi architettonici attirano la sua attenzione tanto da farne la sua poetica.
Intimamente e profondamente ci conduce virtualmente con la sua mano in un mondo
altro, in un non-luogo, dove tutto è possibile ma dove soprattutto vi è
bellezza, espressa da linee che si incrociano e che ci narrano storie, racconti
urbani; spesso contrastanti tra loro, ma vere e introspettive, Per Walter
Benjamin l'architettura del secolo successivo (ndr. cioè il nostro secolo) è
prefigurabile come un sogno o un'anticipazione. Ecco che Lara Zibret è
anticipatoria nel suo “fare arte” e lo dimostra con i suoi scatti; in bianco e nero
dove regna un preciso ordine, dona simmetria a tutto l'impianto scenico della
fotografia; in modo del tutto spontaneo e personale. Riconosco i riferimenti
che spaziano dal minimalismo al brutalismo, stili e tematiche scelti con grande
cura e al fine di attrarre il fruitore che osservando le fotografie diventa
consapevole che tali riferimenti sono indispensabili al fine di colpire
l'attenzione anche del più esperto in materia fotografica..
I lavori esposti presso
la nota galleria milanese Manifiesto Blanco riassumono in modo tautologico l'essenza
dell'artista catturata in momenti caduchi e fuggenti; in quei momenti precisi
in cui il tempo si ferma, resta sospeso in attimi di atemporalità, dove tutto è
immobile in modo perfettamente perpendicolare. La fotografia digitale (o
analogica ??) è figlia di quel dagherrotipo da cui tutto si dipana e ci narra
di città in italia, ci mostra New York e scatti del Giappone, dove l'uomo è
quasi del tutto assente in quanto la sua “mancanza”, all'interno delle opere di
Zibret, è la vera indagine antropoligica che vuole condurre.
Priva di interesse nei
confronti della compresenza umana, bensì attratta dalla persistenza architettonica
in quanto anima, involucro, contenitore narrante, dove la non-presenza, i
non-luoghi giocano da ruolo fondamentale e da protagonista, mentre l'uomo ha
solo la funzione di attraversamento del non-luogo, è quindi marginale, ma
indispensabile al contempo tanto da risuonare come un vero e proprio ossimoro. “Il
mondo sta diventando un'immensa città e il potere demiurgico dell'architetto è
un segno dei tempi “. (Cit. Marc Auge')
18 sono gli scatti
presentati nella mostra milanese articolati con un ordine visivo, un rigore
della costruzione dello spazio che molto è stata influenzata da quella che in
arte è denominata sezione aurea come risultato di una divisione secondo la
proporzione matematica e divina che Fidia ci ha trasmesso dalla lontana
antichità greca. Proporzione che ha regolato tutta l'arte in divenire anche nel
rinascimento e sino ai giorni nostri. Non resta dunque che avventurarsi su
questi sentieri caduchi ma liberi nella loro espressività fotografica ed
artistica; in questi ambienti, ricchi di costruzioni, che nel loro ordine
compositivo ci accolgono con eleganza e raffinatezza; dove tutto è luminoso ed
adombrato; dove ogni dove è il contrario del tutto.
VERNISSAGE GIOVEDÌ 19
SETTEMBRE 2024 - H.18.30 - In questa data l’artista sarà presente in Galleria -
IN MOSTRA DAL 20 SETTEMBRE AL 19 OTTOBRE 2024
Orari di apertura: dal
martedì al sabato h. 16.00 – 19.00
INGRESSO LIBERO
Manifiesto Blanco
Via Benedetto Marcello
46, 20124 Milano
389 5693638 www.manifiestoblanco.com
Grande successo per la seconda edizione della Festa delle Narrazioni Popolari
L’Aquila, 27 agosto 2024
Un lungo fiume di persone ha attraversato il piccolo borgo di Civitaretenga (Navelli – AQ) per ammirare i due nuovi murales realizzati in quello che sta diventando “Il Paese dei Francobolli”, donne e uomini accompagnati da Massimiliano d’Innocenzo della Cooperativa Oro Rosso hanno poi visitato il Ghetto ebraico del paese, un’esperienza unica nel suo genere.
Si è conclusa con questa e molte altre attività la Festa delle Narrazioni Popolari: manifestazione organizzata dalla rivista TerraNullius in collaborazione con le associazioni del territorio. Tantissimi spettatori, appassionati e coinvolti, hanno affollato il Convento di Sant’Antonio per assistere ai vari appuntamenti con scrittori, editori, artisti, musicisti e performer durante i quattro giorni dell'evento, completamente gratuito, volto a valorizzare le narrazioni popolari.
“Vorrei ringraziare TerraNullius e le altre associazioni, molte delle quali operano sul nostro territorio, per aver portato, per il secondo anno consecutivo, questa bellissima iniziativa a Civitaretenga, il comune di Navelli conferma il suo patrocinio a questa quattro giorni ricca di eventi, arte, e iniziative legate alla nostra terra e alle nostre genti. Vorrei dare sicuramente l’appuntamento a tutti voi al prossimo anno”. Queste alcune delle belle parole di apprezzamento del sindaco di Navelli Paolo Federico, intervenuto nella giornata di chiusura.
Grande successo, dunque, per la seconda edizione della manifestazione che, per quattro giorni consecutivi, ha illuminato il convento e il borgo di Civitaretenga.
Giovedì 22 ha aperto la giornata lo scrittore Roberto Mandracchia, che ha presentato il suo ultimo romanzo “L’Implosivo”, un viaggio fra grottesco e violenza che ci ha condotto nel profondo dell'animo umano. Quindi è stata la volta dello chef e scrittore “wild” Davide Nanni, che partendo dal suo libro “A Sentimento” ha unito con grazia la sapienza culinaria con il vissuto personale che lo ha riportato in Abruzzo dopo esperienze in giro per il mondo. La serata è proseguita con Tommaso Zanello aka Piotta, musicista e scrittore, che con il suo “Corso Trieste” ha restituito il ritratto di un quartiere e una generazione passando tra i ricordi personali e familiari e le svolte di una città attraversata dalla storia.
Oltre agli appuntamenti in cartellone il Convento ha ospitato una fiera dell’editoria indipendente e laboratori per i più piccoli di introduzione alla scrittura, al racconto e all’animazione cinematografica.
La seconda giornata di venerdì 23 ha concentrato la sua attenzione sul territorio regionale, sia grazie alla partecipazione del progetto di racconto orale de Il libraio di notte, “La corriera dei nonni lettori”, sia per gli interventi dedicati alla riscoperta di due importanti personaggi d’Abruzzo: il poeta e scrittore italo-americano Pascal D’Angelo, cantore di una terra selvaggia e ancestrale e, nel centenario della morte, il maestro e scrittore Umberto Postiglione, educatore appassionato e impegnato. La serata si è poi conclusa con un appassionato show case dei Radici nel cemento.
Nel bellissimo chiostro del convento hanno continuato ad alternarsi le presentazioni e i talk, e sabato 24 agosto Andrea Mattei ha raccontato i sentieri della lotta partigiana che attraversano l’Abruzzo nel suo “In cammino per la libertà”. Subito dopo Valeria Pica ha presentato in anteprima la “Autobiografia bugiarda” di Pino Zac, fumettista e artista geniale e ribelle. La serata si è poi conclusa con il concerto della polistrumentista Lavinia Mancusi, tratto dal suo ultimo lavoro “Revolucionaria”, con al centro la vita e le lotte di Violeta Parra, Mercedes Sosa e Chavela Vargas, che ha emozionato e commosso il numeroso pubblico presente.
Durante tutta la durata della manifestazione è inoltre proseguito il progetto “Paese dei francobolli”, che in questa edizione ha visto impegnati due importanti artisti italiani come Leonardo Crudi e Croma. Il risultato sono state due nuove opere murarie realizzate seguendo il format del francobollo gigante inaugurato nella passata edizione.
La giornata di domenica ha proposto poi altri appuntamenti legati dalla componente visiva, come la presentazione di due volumi illustrati, “Bestiario del Popolo della Terra” di Marcelo Escobar e “Fest'e fiera” di Michela Di Lanzo, a cui sono seguite le proiezioni di due documentari: “L’uomo più buono del mondo”, realizzato da Angelo Figorilli e Francesco Paolucci e che ha raccontato all'attento pubblico di Carlo Tresca, agitatore culturale e sindacalista abruzzese emigrato negli Stati Uniti; e “Una vita all’assalto”, firmato da Paolo Fazzini e Francesco Principini, che narra la storia della storica band italiana degli Assalti Frontali.
Tirando le somme di queste quattro giornate, intense e partecipate, TerraNullius vuole ancora una volta ringraziare il numeroso pubblico che ha risposto con calore ed entusiasmo a un appuntamento che si propone di diventare un punto fermo per rilanciare e rinnovare, anno dopo anno, il significato di narrazione popolare e di territorio.
Leoni, Gattopardi di Sicilia. Il Gran Ballo al Palazzo dei Dogi di Venezia il 31 agosto per The Doge Venice Red Carpet
Nei giorni della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, la città ospiterà all’interno del prestigioso Palazzo Donà dalle Rose, il progetto culturale Leoni, Gattopardi di Sicilia. Il Gran Ballo al Palazzo dei Dogi, organizzato dalla Compagnia Nazionale di Danza Storica con la Fondazione Donà dalle Rose per il The Doge Venice Red Carpet, il tappeto rosso del Doge di Venezia.
L’evento, diretto da Nino Graziano Luca, è stato da lui ideato insieme alla Contessa Chiara Modìca Donà dalle Rose e gode del patrocinio della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, del Consiglio Internazionale per la Danza UNESCO.
Sabato 31 agosto, a partire dalle ore 13:00 inizierà il Gran Ballo in Costume dell’800 al Palazzo dei Dogi con circa 100 danzatori in costumi ottocenteschi, provenienti da molte città italiane e da alcune capitali europee, che parteciperanno al Gala ricreando le incantevoli atmosfere delle eleganti feste da Ballo organizzate nella Sicilia del XIX secolo. L'evento, che vuole celebrare un gemellaggio culturale nella storia della danza ottocentesca tra Venezia e la Sicilia, vede in repertorio alcuni dei più celebri brani della tradizione: Valzer a la Paganini da “I Leoni di Sicilia”, Valzer, Mazurca e Galop da "Il Gattopardo", Upon a Summer’s Day, Comical Fellow, Duke of Kent’s Waltz, Virginia Reel, Orpheus Quadrille e Marcia Radetsky da “I Leoni di Sicilia”, contraddanza da Bridgerton, Rinka, Facher Polonaise, Marine Two Step, Questa o Quella da “I Leoni di Sicilia”, Quadriglia da "Il Pipistrello", And for the Young One’s, St. Bernard Waltz, Suite opera n 3, Schottish Roulette. Sarà presente all''evento il Presidente della Commissione Cultura On. Federico Mollicone.
Nel corso dell'iniziativa saranno conferiti i Premi Cultura che andranno, tra gli altri, alla scrittrice Stefania Auci, autrice del romanzo I leoni di Sicilia, da cui è tratta l’omonima serie Disney, allo scrittore Pietrangelo Buttafuoco, al ballerino Joaquin Cortes, al costumista Stefano Nicolao e al sarto Franco Puppato. I premi, realizzati dal M° Orafo del Festival di Sanremo Michele Affidato, andranno a personalità che con il loro operato sono emblema del dialogo tra le culture e ad artisti la cui opera è riconosciuta come sensibilmente meritoria di rappresentare la grande cultura italiana nel mondo.
L’evento sarà anche un’occasione unica per promuovere l’immagine migliore del sud Italia, della Calabria e della Sicilia che diedero l’una i natali alla Famiglia Florio, e l’altra li consacrò al successo internazionale a tutti noto. Per questa ragione, il progetto culturale sarà arricchito da una eccezionale proposta enogastronomica, in collaborazione con Seduzioni & Gusto Festival; Pro loco di Buonvicino; Cantine Florio, Duca di Salaparuta per gli eccellenti Vini Bianchi e Rossi; Garbo, sorprendente Passione; Genziana San Quirico; Caffo; Suriano; Tomaselli; Caseificio La Montea; Paradiso dei Golosi; Sarubbi; Nuovo forno a legna di Ricca S.
Per informazioni e dettagli: +39 392 2800800
lunedì 26 agosto 2024
Pioverà, forse, ma il futuro resta un’incognita ...
«La produzione di
quest’anno? Saremo al 50% rispetto al solito, ma la verità è che di conti non
se ne fanno. In questa situazione, non stiamo più facendo impresa: quello che
ci interessa è mantenere in vita il patrimonio zootecnico, frutto dei sacrifici
di generazioni di pastori prima di noi». Luca Cammarata, nell’azienda di San
Cataldo (Caltanissetta), alleva capre di razza Girgentana: taglia media, pelo
lungo, folto e bianco, e lunghissime corna a spirale la rendono inconfondibile.
La razza Girgentana è tutelata da un Presidio Slow Food nato quando gli
esemplari sopravvissuti erano qualche centinaio appena: oggi Cammarata ne
possiede trecento, all’incirca. Molte sono gravide. Tutte soffrono per le
temperature, che da settimane superano frequentemente i 40 gradi, per la
scarsità d’acqua, per mesi interi di siccità che hanno prosciugato il laghetto
dove gli animali si abbeveravano e che hanno trasformato un’oasi di
biodiversità in una specie di deserto. «È un’estate di tormento – racconta
Cammarata –, è da maggio che va così».
Una trentina di
chilometri più a ovest vive Liborio Mangiapane: ha sessant’anni e ha trascorso
due terzi della sua vita nell’azienda dove alleva centocinquanta pecore e un
centinaio di esemplari di bovini di razza Modicana, anch’essa tutelata da un
Presidio Slow Food. «La situazione è tragicamente difficile – spiega – perché
non si tratta di una settimana o di quindici giorni, ma di una condizione
prolungata nel tempo, che provoca moltissime difficoltà dal punto vista
alimentare, idrico e anche psicologico. Viviamo in un deserto, continuamente
con il pensiero che l’indomani mattina gli animali saranno senza acqua».
Doversi occupare dell’approvvigionamento ha richiesto una faticosa
riorganizzazione: «In azienda abbiamo bisogno di più di diecimila litri d’acqua
al giorno – prosegue Mangiapane –. Ci sono le autobotti del consorzio di
bonifica che stanno tamponando la situazione, ma quotidianamente noi stessi
andiamo con un’autobotte a caricare l’acqua».
Per resistere, ognuno si
attrezza come può: Cammarata sta costruendo in azienda un bacino artificiale
per raccogliere l’acqua piovana. Un progetto da duecentomila euro, finanziato
in buona parte dalla Regione: «Avrà una capienza da 16mila metri cubi. Però
deve piovere». A chi governa, rivolge un appello: «Costruite laghi, fate la
manutenzione delle infrastrutture esistenti, aumentate la capacità di
invasamento facendo pulizia dei bacini, e curate anche i sistemi di pompaggio».
E poi ancora: «Bisogna capire come si può rinverdire zone oggi aride, magari
piantumando arbusti in grado di crescere in ambiente siccitoso e che gli
animali possano brucare. Servono piante in grado di vivere in suoli nei quali
la concentrazione di cloruri, sempre a causa della carenza di piogge, è più
elevata».
Pioverà, forse, ma il
futuro resta un’incognita: perché la siccità è oramai un dato di fatto,
colpisce tutto l’anno, e in queste condizioni è difficile anche ottenere il
foraggio. «Come si fa ad affrontare una nuova campagna di semina? – si chiede
Mangiapane – Negli ultimi anni abbiamo seminato a prezzo altissimo e raccolto
zero: come possiamo investire altri capitali? Moltissimi di noi chiuderanno. E
la cosa che più mi fa rabbia è che chiudere un’azienda causa l’abbandono dei
territori, significa creare più problemi all’economia siciliana, che è già
fragile di suo, e significa perdere un patrimonio zootecnico di estrema
rilevanza. Tutto questo è gravissimo, come si fa a non capirlo?»
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Pisticci, 8 luglio 2024 – Arriva alla sua venticinquesima edizione il festival nato da un amore viscerale per l'ottava musa, e che semp...