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Perchè La Gazzetta del Bardo

Informare e approfondire le notizie più importanti in Italia e nel mondo con un approccio indipendente e rigoroso, offrendo un'alternativa alle fonti di informazione mainstream. Dare voce a diverse opinioni e punti di vista, promuovendo il dibattito pubblico e la partecipazione democratica. Fornire alle aziende strumenti e strategie per comunicare in modo efficace e trasparente, valorizzando l'identità e la responsabilità sociale. In un'epoca di disinformazione e fake news, è più importante che mai avere accesso a fonti di informazione indipendenti e affidabili. Questo blog offre un'alternativa alle fonti di informazione mainstream, dando voce a diverse opinioni e punti di vista e promuovendo il dibattito pubblico. Inoltre, fornisce alle aziende strumenti e strategie per comunicare in modo efficace e trasparente, valorizzando l'identità e la responsabilità sociale. A cura di Stefano Donno

sabato 7 settembre 2024

Franco Battiato: Come il Libro di Gurdjieff e Ouspensky Mi Ha Cambiato la Vita

Il cannoncino alla crema di Cracco in Galleria con Ilaria Caneva

Thomann 1950 Schlaflied 16x9 ENG

BITCOIN, CRYPTO: QUESTO STA TERRORIZZANDO I MERCATI! (ecco perché continua a scendere!)

Touring a $70,000,000 Dubai Billionaire Mansion With an UNDERWATER GARAGE!

DRAGON BALL: Sparking! ZERO - Majin Buu Saga Character Trailer [BUDOKAI TENKAICHI Series]

90s Music From The Most Awesome To The Most Ridiculous and Cheesy...

TROMBA D'ARIA A SAN FOCA LECCE 😱🌪️👀

Turismo: americani pazzi per 5 città pugliesi e salentine

A Lecce il convegno internazionale sulla XR, la Realtà Estesa

Rebic, a Lecce per rimettersi in gioco

LA COMMEDIA DELL'ARTE | QUATTRO MOSTRE AL CASTELLO DELL'ABATE PROMOSSE DALLA FONDAZIONE PIO ALFERANO E VIRGINIA IPPOLITO | Cilento Notizie

LA COMMEDIA DELL'ARTE | QUATTRO MOSTRE AL CASTELLO DELL'ABATE PROMOSSE DALLA FONDAZIONE PIO ALFERANO E VIRGINIA IPPOLITO | Cilento Notizie

MIGGIANO, RUBATA TARGA DEL CIRCOLO DI FRATELLI D'ITALIA

Nei giorni scorsi a Miggiano è stata rubata una delle due targhe della sede del circolo cittadino di Fratelli d'Italia.

"Un atto vile e antidemocratico – commenta Donato Carbone, segretario cittadino di FdI - che ho già provveduto a denunciare: peraltro la nostra sede si trova in pieno centro, sotto l'occhio vigile delle telecamere di videosorveglianza situate in piazza, difficile quindi passare inosservato mentre si perde tempo a svitare meticolosamente i quattro tasselli che mantenevano la targa al muro."

"Un dispetto, uno scherzo, un atto intimidatorio? - continua Carbone - Non so dirlo: voglio sperare che si sia trattato di un gesto isolato di qualche turista che, con un'idea divergente dalla nostra e trovandosi a Miggiano, ha applicato la sua idea di democrazia a senso unico, cercando di oscurare chi la pensa diversamente.
Il circolo ha sempre lavorato nel rispetto delle opinioni di tutti e non si fermerà certamente per questo. Continueremo per la nostra strada difendendo i valori in cui crediamo.
Ringrazio i carabinieri e gli agenti della Polizia Locale per la prontezza e la disponibilità."

"Il segretario del circolo cittadino di Fratelli d'Italia di Miggiano- spiega il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, on. Saverio Congedo -ha denunciato che qualcuno nei giorni scorsi avrebbe rimosso la targa regolarmente posizionata presso la sede. Un atto che, ove verificato, deve essere stigmatizzato con determinazione atteso che il confronto tra parti avverse, anche il piú aspro, va manifestato nelle sedi opportune e sempre nel rispetto reciproco.
Agli iscritti di Miggiano l'invito ad andare avanti secondo i  principi e gli ideali di Fratelli d'Italia."

venerdì 6 settembre 2024

"Masked ball" (Backwards Priests) - Jocelyn Pook

Il pollo più prezioso di Francia nel ristorante 3 stelle Michelin Georges Blanc con Matteo Rossatto

Yoth Iria - We Call Upon the Elements (Official Music Video)

Balatro Mobile - Official Release Date Trailer

20 Moments in Children's TV That Did NOT Age Well

Vittorino Andreoli, Anna Pegoretti e Jacopo Trebbi - Fiducia Inferno II

Vandana Shiva e Nicoletta Dentico - Dall'avidità alla cura

Alberto Rollo torna in libreria con il racconto emozionante e straordinario del suo cane Billy

Sono antico come un lupo e del lupo ho la memoria, ma mi è mancato il branco. Avrei mostrato i denti, mi vedo ai margini della selva condurre i compagni in cerca di cibo, e mi vedo pure come sono adesso, splendidamente solo, tra abeti rossi e faggi, a incarnare la bestia. E ora la voglio questa solitudine, quest’ultima solitudine, perché sono antico, sono più antico degli umani al fianco dei quali sono stato, loro che pure smemorano origini nel vento come piumini di pioppo.

«La scrittura di Rollo scava rocce e anima, restituisce l’odore fresco dopo un temporale estivo».
Il Sole 24 Ore

«Le opere di Rollo sono tutte sul senso dello sguardo, che non è mai toccare e fuggire, ma fidarsi delle cose e del loro potere di plasmarci». Il Foglio

Tra gli ontani, gli aceri, i castagni e le balze erbose dell’estate, Billy il Cane si muove non visto verso una meta che conosce lui solo: ha consumato il suo tempo. Si sottrae fieramente al consorzio umano, come la sua profonda ferinità gli impone. I suoi tutori lo cercano e lui, fratello della notte, inciampa con la memoria nella sua vita da cane: rivede l’infanzia disgraziata, l’ingresso nella casa del balzano terzetto dei suoi tutori che lo hanno strappato alla strada, la biblioteca del tutore dove ha ‘assaggiato’ la carta di tanti libri e per osmosi ha imparato la sua lingua. E poi le sfide, le risse, i morsi, gli amori e soprattutto la rabbia che sempre ha abitato il suo bellicoso cuore smargiasso, impaziente di avanzare nel mondo. Il piccolo cane con la lettera maiuscola se ne va, con le orecchie di velluto puntate verso il cielo, per continuare a sentire tutto, eterno come eterne sono le vite di chi ha molto vissuto.

ALBERTO ROLLO nato a Milano, è scrittore, critico, traduttore e figura significativa dell’editoria italiana. Operatore culturale, grande appassionato di musica, è traduttore, fra gli altri, di Jonathan Coe, Steven Millhauser, Truman Capote, Henry James. Ha pubblicato Un’educazione milanese (2016, finalista al Premio Strega 2017), L’ultimo turno di guardia (2021, Premio internazionale L’Aquila, Terna finalisti Premio Napoli), Il miglior tempo (2021), Il grande cielo (2022)



'Se mi guardo da dentro', Ilenia Zedda in libreria con un romanzo sulla necessità di ascoltare il proprio corpo

«Per la prima volta nella mia vita l’ordine non mi importa. Preferisco di gran lunga lo scalpitio dei miei organi interni, l’affanno e la paralisi degli arti quando cammino per le vie di Cagliari fino a ora nemiche. Non so bene come si chiami fisiologicamente questo processo. Forse c’entrano i feromoni, i legami chimici, i bagordi affettuosi del cervello. Dovrei fare una ricerca più approfondita, ma sono arrivata a una conclusione: mi sono innamorata per la prima volta. Io che pensavo che l’amore fosse un conto sulla calcolatrice. Io che di innamorarmi non avevo alcuna intenzione». Ilenia Zedda

«Una straordinaria abilità nel raccontare il coraggio di essere se stessi».
Donna Moderna

«Dalla scuola di Baricco, arriva la nuova voce della narrativa italiana».
Unione sarda

È possibile prendere quel caos di emozioni che si accende dentro di noi quando incontriamo qualcuno, metterlo sotto una lente di ingrandimento e analizzarlo come se fosse un puro fenomeno biologico? O dobbiamo accettare che sia qualcosa di illogico, un mistero indecifrabile? Nina ha sedici anni quando cade in bicicletta. Non una caduta qualunque, di quelle che si risolvono con qualche graffio e un bello spavento. Rovinando a terra, il manubrio si è conficcato nella sua coscia, proprio nel punto in cui passa l’arteria femorale. È viva per miracolo, dicono i medici, e per il resto della vita dovrà ascoltare il proprio corpo, prestando attenzione anche al più piccolo sintomo. Nina inizia così a osservare non soltanto se stessa, ma il mondo intero, in maniera diversa, mettendo qualunque cosa tra i vetrini di un personalissimo microscopio. Vent’anni dopo, forte di un dottorato in Patologia Clinica, è ormai convinta che tutto possa essere spiegato in termini scientifici, compresa la felicità: che altro è, infatti, se non un alto livello di serotonina? Poi, un giorno, conosce un giornalista: si chiama Marte e proprio da un altro pianeta sembra venuto per far scoppiare la bolla in cui lei si è ostinatamente rifugiata. Con una scrittura che vibra di una delicatezza rara, Ilenia Zedda ha scritto uno di quei rari romanzi che riescono a trovare nuove parole per raccontare non soltanto l’amore ma anche la paura che abbiamo di buttarci nella vita, di affidarci alle braccia degli altri.

Ilenia Zedda, è nata in provincia di Sassari nel 1990 e lavora come copywriter. Ha frequentato la scuola Holden. Vive tra Cagliari e Milano. Ha esordito nel 2020 con il romanzo Naccheras.



Milano: Jan Fabre. Stella - Mostra d'arte contemporanea in Lombardia - Galleria Gaburro

Milano: Jan Fabre. Stella - Mostra d'arte contemporanea in Lombardia - Galleria Gaburro

"L'Italia dei dialetti", inchiesta sulle mille sfacettature dei dialetti italiani, a cura di Luisa Collodi, con la consulenza di Giacomo Devoto (tratta dalla rubrica scientifica "Sapere").

giovedì 5 settembre 2024

Soundgarden - Black Hole Sun (Remastered Audio)

A TRENTO SI PROGETTERÀ LA MECCATRONICA DEL FUTURO

Il Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento ospiterà l’Erc Starting Grant di Giacomo Moretti. L’obiettivo è esplorare le potenzialità dei trasduttori elettrostatici in condizioni estreme, ad esempio nello spazio o nei fondali oceanici

In allegato, il comunicato stampa in formato pdf e alcune fotografie di Giacomo Moretti (©UniTrento - Ph. Federico Nardelli)

Trento, 5 settembre 2024 – (d.s.) Sono state annunciate oggi le proposte finanziate dal Consiglio europeo della Ricerca (Erc) nell’ambito del programma “Starting Grant”. Tra i vincitori, c’è il progetto “Fleap – Fluid gap Electro-Active-Polymer machines” che Giacomo Moretti porterà avanti nei prossimi cinque anni al Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento. Con quello di Moretti, salgono a nove i progetti finanziati dall’European Research Council attualmente ospitati dall’Ateneo.

Il progetto
Da qualche anno, la robotica e la meccatronica sono entrate a far parte stabilmente delle nostre vite. Nell’industria 4.0, con le fabbriche attrezzate per una produzione sempre più automatizzata, ma anche nei dispositivi intelligenti che popolano le nostre case. Ci sono però settori, come l’esplorazione dello spazio o quella delle profondità oceaniche, ancora profondamente influenzati – e limitati – dalle tecnologie convenzionali. Settori strategici per l'approvvigionamento di materie prime ed energia.
Alcuni degli aspetti più critici sono legati ai componenti: i “motori” che consentono ai sistemi robotici di muoversi e trasportare materiali; i “generatori” che permettono di raccogliere energia dalle fonti ambientali. Motori e generatori convenzionali – ossia elettro-magnetici – sono basati su materiali delicati, con componenti spesso pesanti e delicati, poco adatti ad ambienti non convenzionali.
Un’alternativa particolarmente promettente è rappresentata dai trasduttori a gap fluido – in inglese, fluid gap transducers, Fgt. Questi sistemi si basano su una combinazione di materiali intelligenti e sfruttano l’elettrostatica per muoversi o produrre energia. Possono essere descritti come una tasca di materiale plastico flessibile al cui interno è contenuto un fluido isolante (solitamente, un olio). Gli Fgt sono leggeri e privi di parti rigide e raggiungono prestazioni notevoli in termini di rapporto tra potenza e peso. Di recente, è stato dimostrato che possono funzionare efficacemente come muscoli artificiali per robot soffici, robot natanti e piccoli robot mobili.
Il progetto Fleap – Fluid gap Electro-Active-Polymer machines for a new generation of mechatronic systems – di Giacomo Moretti, fresco vincitore di uno Starting Grant dell’European Research Council, punta a spingere all’estremo i limiti di questa tecnologia.
Per raggiungere questo scopo, verranno studiati i fenomeni fisici che avvengono negli Fgt, teorizzando modelli ad hoc e testando nuove soluzioni. Ad esempio, la possibilità di usare gas molto rarefatti (simili alle atmosfere di alcuni pianeti) come “gap” fluidi. Oppure, di impiegare liquidi meno viscosi degli oli, più semplici da reperire o sintetizzare.
L’obiettivo è studiare Fgt adatti a operare nei contesti più difficili, ad esempio nelle atmosfere a bassa pressione per le applicazioni spaziali, o in quelle ad alta pressione per le applicazioni in ambiente marino e oceanico. Tra queste ultime, la possibilità di ottenere convertitori in grado di estrarre energia e produrre elettricità dalle onde marine.

Erc Starting Grant
I finanziamenti assegnati quest’anno da Erc all’interno dello schema “Starting Grant” – destinato a ricercatori e ricercatrici a inizio carriera – sono 494, a fronte di 3.474 proposte sottoposte alle commissioni, per un totale di quasi 780 milioni di euro.
La Germania guida la classifica delle istituzioni ospitanti con 98 Starting Grant. Seguono i Paesi Bassi (51), il Regno Unito (50), la Francia (49) e l’Italia (41). Per quanto riguarda la nazionalità di chi ha vinto il finanziamento, l’Italia è seconda con 61 assegnazioni, dopo la Germania a quota 94. Seguono la Francia (44), la Spagna (36) e Israele (30).
Cresce la quota di finanziamenti assegnati a ricercatrici, il 44% nel 2024 contro il 43% del 2023 e il 39% del 2022. Dal 2007, i bandi Starting Grants hanno raccolto quasi 62mila candidature, con quelle presentate da donne che sono aumentate dal 30 al 40%.
Ogni progetto può contare su un sostegno di 1,5 milioni di euro per un periodo di cinque anni. Si stima che le risorse messe a disposizione creeranno 3.160 posti di lavoro nell’ambito della ricerca.



CASTRIGNANO DEL CAPO. DE GIOVANNI, FAGGIANO, GRECO (FDI): "ATTEGGIAMENTO CHE VA CONDANNATO"

"Quanto accaduto ai danni di Giulia Chiffi durante un dibattito pubblico tenutosi ieri a Castrignano del Capo richiede una ferma e unanime presa di distanza. Le parole e i gesti indirizzati all’ex assessore Chiffi dal consigliere Santo Papa sono inqualificabili e vergognose.
Respingiamo con forza il linguaggio scurrile, volgare e sessista che non può e non deve trovare spazio in nessun caso, tantomeno nel dibattito politico. 
Si tratta di un atteggiamento che non può e non deve essere tollerato e che pertanto va condannato.
Come rappresentanti nelle Istituzioni, ma ancor prima come donne, esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti di Giulia, augurandoci che episodi del genere non accadano più."

Lo dichiarano Fabiola De Giovanni,  Monica Faggiano, Maria Luisa Greco consigliere e assessore di Fratelli d'Italia di Lecce.

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Il meglio del giornalismo da tutto il mondo a Modena. Dal 18 al 22 settembre torna DIG Festival, dedicato al giornalismo investigativo e di reportage

«J'Accuse» è il titolo di DIG Festival 2024, giunto alla sua decima edizione, che si terrà a Modena dal 18 al 22 settembre 2024 (dig-awards.org).
Dopo il successo del 2023, con oltre 10mila presenze, DIG festeggia i suoi primi dieci anni con un programma ancora più ricco, con oltre 100 eventi distribuiti su 5 giornate, con talk, proiezioni, workshop, mostre d'arte, concerti, oltre all'assegnazione dei DIG Awards 2024 e del DIG Pitch.
 
DIG Festival è il più importante evento europeo dedicato al giornalismo investigativo e di reportage, un punto di riferimento per addetti ai lavori a livello internazionale, ma anche un evento culturale sempre più apprezzato dal grande pubblico che chiede informazione e approfondimento.
Tra gli ospiti principali ci saranno Francesca Albanese, attuale relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, il magistrato antimafia Nino Di Matteo, la leggenda del giornalismo israeliano Meron Rapoport, l'attivista attivista e ricercatrice palestinese Mona Shtaya, la data journalist statunitense Premio Pulitzer Julia Angwin. Con loro tanti reporter, autori e autrici: tra questi Eddi Marcucci, Francesca Coin, Stefano Liberti, Christian Raimo, Janek Gorczyca, Matteo Nucci, Valerio Bassan, Nancy Porsia, Gianluca Costantini, Alberto Nerazzini, Diletta Bellotti, Laura Silvia Battaglia, Giuliano Battiston, Philip Di Salvo, Gianni Barbacetto, Saverio Lodato.
L'espressione «J'accuse», scelta come titolo di questa edizione di DIG Festival, indica la necessità di denunciare pubblicamente un'ingiustizia, anche quando farlo è sconveniente o pericoloso. Fu Émile Zola a usarla per primo nel 1898 nella sua celebre lettera al Presidente della Repubblica francese per difendere l'innocenza dell'ufficiale Alfred Dreyfus. Zola fu condannato a un anno di carcere per via della sua presa di posizione. 
 
Con il titolo «J'accuse» DIG Festival 2024 vuole rendere omaggio al giornalismo indipendente, a chi ha il coraggio di mettere «la verità prima di tutto», a chi prende posizione e ci mette la faccia. In un anno come questo, la scelta di questo tema è anche un omaggio alla memoria delle giornaliste e dei giornalisti che sono stati uccisi raccontando cosa succede in Palestina e più ampiamente in Medio Oriente. «J'accuse» ricorda a tutti che il ruolo del giornalismo, in quest'epoca di crisi e di guerra, è sempre lo stesso: denunciare l'ingiustizia, anche quando è rischioso o svantaggioso, perché solo così il giornalismo può salvarsi dalla bancarotta e riportare la politica entro il perimetro della democrazia.
 
Giovedì 19 settembre, nella splendida cornice della Chiesa di San Carlo, si terrà la lectio magistralis di Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite nei territori palestinesi occupati, e del giornalista freelance esperto di Medio Oriente Christian Elia. I due hanno scelto la locuzione «J'accuse» come titolo per il loro libro con cui invocano la fine del massacro in Palestina (Fuoriscena, 2023). La lectio sarà un'occasione per far luce sull'apartheid nei territori occupati in Palestina e sull'urgenza della questione arabo-israeliana ben prima dell'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, e ispirerà con il suo messaggio l'intero programma del Festival. 

I DIG talk pubblici
I DIG talk pubblici saranno poi dedicati ai temi quali l'indagine dei disastri ambientali in Europa, gli estremismi e i nuovi fascismi, gli scenari di guerra a Gaza e in Ucraina, le disuguaglianze sociali e civili, la criminalità organizzata, l'intelligenza artificiale e il futuro di Internet, l'attacco alla libertà di informazione.
Ne parleranno ospiti da oltre 30 paesi, tra cui Safwat Kahlout, giornalista palestinese e producer di Al Jazeera, arrivato in italia con la sua famiglia dopo aver documentato per mesi l'assedio di Gaza; Meron Rapoport, giornalista delle testate israeliane di opposizione +927 Magazine e Local Call; Jake Hanrahan, giornalista e documentarista britannico, fondatore di Popular Front, piattaforma indipendente che negli ultimi dieci anni ha riscritto le regole del reportage di guerra. E ancora l'attivista e ricercatrice palestinese Mona Shtaya, massima esperta di questioni tecnologiche connesse al conflitto israelo-palestinese, la data journalist statunitense Premio Pulitzer Julia Angwin e la teorica Tiziana Terranova saranno invece i fulcri della discussioni attorno alla tecnologia e alla società dei dati.
In ordine cronologico, sarà la sera di mercoledì 18, nella Chiesa di San Carlo, grazie all'incontro esclusivo con il pm antimafia Nino Di Matteo, il primo «j'accuse» di DIG 2024: contro la rimozione della Trattativa Stato-mafia, contro una giustizia che non è uguale per tutti, contro le mordacchie che le riforme del governo vogliono stringere al giornalismo d'inchiesta e alla magistratura. Il magistrato che più di ogni altro ha proseguito la battaglia di Falcone e Borsellino, dialogherà con Saverio Lodato, il cronista che più di ogni altro ha scritto la storia di Cosa Nostra, e Alberto Nerazzini, giornalista investigativo e Presidente di DIG. 
Janek Gorczyca dialogherà con Christian Raimo di Storia di mia vita, il memoir - pubblicato da Sellerio e diventato un caso editoriale - che racconta senza filtri e ipocrisie trent'anni vissuti per strada a Roma, senza casa, documenti e un posto di lavoro fisso. Tra gli ospiti confermati anche lo scrittore Matteo Nucci, l'esperto di tecnologia Tiziano Bonini e il visual artist Salvatore Vitale, che presenterà a Modena i il suo nuovo video essay I Am a Human dedicato ai temi dello sfruttamento digitale dei lavoratori della gig economy in Sud Africa. Inoltre, il regista Michele Rho porterà il suo Benvenuti in galera, documentario sul primo ristorante al mondo aperto dentro un carcere, quello di Bollate, alle porte di Milano, in un doppio evento che vedrà anche la proiezione di 11 giorni di Nicola Zambelli, documentario che racconta la vita di un gruppo di detenuti della casa circondariale "Nerio Fischione" di Brescia. La proiezione di questi due film sarà anticipata da un panel dedicato ai temi delle carceri cui interverranno l'autrice e militante Eddi Marcucci e Valentina Calderone, Garante per i diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale. Spazio anche al tema del cambiamento climatico, alle sue ripercussioni sull'ambiente italiano e il ruolo del giornalismo, cui saranno dedicati diversi panel cui interverranno esperti ed esperte quali Silvia Lazzaris, Diletta Bellotti e Stefano Liberti.

Come avviene dal 2015, al centro del festival spazio ai DIG Awards, i premi annuali assegnati dalla giuria internazionale ai quali concorrono ogni anno i maggiori broadcaster e le più prestigiose testate giornalistiche al mondo - tra cui BBC, The Guardian, Al-Jazeera, Le Monde, CBC/Radio-Canada, France TV, PBS, ARTE, SVT - oltre a registi e registe indipendenti. I venticinque film e reportage d'inchiesta finalisti ai DIG Awards 2024 - selezionati tra centinaia di candidature - saranno proiettati non-stop al Cinema Astra, nel centro di Modena, con sottotitoli in italiano. 
Alla programmazione dei film in concorso si affiancheranno una serie di documentari «extra», in molti casi anteprime nazionali o regionali, tra cui No other land, opera di un collettivo israelo-palestinese di quattro registi e attivisti (Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor) realizzato in sei anni come atto di denuncia dell'occupuazione israeliana in Cisgiordania, che sarà proiettato per la prima volta in Emilia-Romagna proprio in occasione del Festival. Le mattine del 18 e 19 settembre saranno invece dedicate alle scuole superiori di Modena e Bologna, con l'adesione di oltre 800 studenti, invitati a partecipare alla proiezione di due documentari, seguita da incontri e Q&A in sala con gli autori.

Il DIG Pitch
Fiore all'occhiello del Festival e unicum nel panorama globale è il DIG Pitch, il premio dedicato ai progetti ancora in fase di sviluppo che mette in palio un contributo fino a 15mila euro. Nel corso degli anni, tramite il suo Pitch, DIG ha contribuito alla  realizzazione di una trentina di documentari che, in molti casi, hanno poi raggiunto la distribuzione e il successo, e anche importanti palcoscenici internazionali, tra cui il Sundance e il Tribeca. Dal 2023 il premio è sostenuto dalla Fondazione Matteo Scanni, costituitasi a Milano per tenere viva e diffondere la passione per il giornalismo investigativo di Scanni, presidente di DIG fino al 2022, anno della sua prematura scomparsa.Il compito di assegnare i premi sarà affidato, come ogni anno, a una giuria internazionale composta da professionisti provenienti dal mondo del documentario, del giornalismo investigativo e della produzione cinematografica.
 
Anche quest'anno gli eventi del Festival si svolgeranno in alcuni degli spazi più prestigiosi del centro città come il Collegio San Carlo, il Complesso San Paolo e il Cinema Astra, oltre alla nuova sede di Associazione DIG - ETS in via Santa Chiara 14 che ospiterà l'infopoint del Festival, una mostra e alcune proiezioni in collaborazione con la Sala Truffaut. Si aggiunge poi un'altra location, il Nuovo Cinema Arena, che accoglierà la serata di premiazione e il DIG Party sabato 21 settembre.

I workshop e seminari per i giornalisti
Si confermano gli appuntamenti dedicati alla formazione di giornaliste e giornalisti, con dodici workshop e seminari realizzati in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti e il Dipartimento di Giurisprudenza di Modena nell'ambito della DIG Academy. Tra i temi di questi incontri di alta formazione si segnalano il giornalismo scientifico; le difese legali dei giornalisti e le tematiche di salute mentale connesse alla professione; l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per svolgere inchieste; le tecniche di inchiesta video e audio; la data visualization per l'informazione e la sicurezza informatica per chi fa inchiesta. In molti casi i temi e la formazione offerti dalla DIG Academy sono accessibili, in Italia, solo durante DIG Festival. Tutti i workshop sono gratuiti e offrono crediti formativi per chi fosse interessato, tramite registrazione sulla piattaforma dell'Ordine dei giornalisti. I workshop sono comunque aperti anche al pubblico di non addetti ai lavori e ai non iscritti all'Ordine. 

Il programma artistico: mostre, concerti, presentazioni
Oltre a essere un punto di riferimento per giornalisti  investigativi, documentaristi e attivisti, il DIG Festival è un luogo di incontro, approfondimento e contaminazione grazie alla capacità di strutturare un'offerta culturale a tutto tondo per un pubblico sempre più vasto con incontri, dibattiti, presentazioni di libri, concerti e mostre d'arte. Anche quest'anno saranno tre le mostre esclusive: una personale di Michelangelo Setola - autore del DIG Watchdog 2024, artista e fumettista apprezzato per il suo segno minuzioso e per la qualità, anche sociale, delle sue narrazioni - ospitata nella Chiesa del complesso San Paolo e realizzata in collaborazione con Andrea Losavio e la sua Galleria D406; nella sede di DIG in Via Santa Chiara 14, invece, sarà protagonista la satira, con l'esposizione delle opere finaliste agli European Cartoon Awards 2024, in collaborazione con l'European Press Prize. Infine, la sede di DIG ospiterà anche la mostra "Nel mirino della memoria. Ritratti dei giornalisti uccisi in Palestina", personale del fumettista e illustratore Gianluca Costantini. La mostra ricorda i volti e i nomi degli oltre cento giornalisti e giornaliste uccisi dall'inizio della guerra a Gaza e sarà inaugurata mercoledì 18 settembre.
 
Nella sezione «DIG Off», due grandi appuntamenti con la musica, sempre apprezzati dal pubblico modenese: la Chiesa San Carlo ospiterà venerdì sera il live di James Jonathan Clancy, l'artista italo-canadese, nome di spicco della scena indipendente, che dopo sette anni di assenza è tornato nel 2024 con il suo primo album da solista, Sprecato, il suo progetto più intimo; in apertura si esibirà l'eclettico duo di artiste bolognesi Bono/Burattini, e la serata sarà accompagnata da un live painting di Michelangelo Setola. Domenica sera sarà invece il turno del leggendario cantautore texano Micah P. Hinson, nome di culto della scena folk e alternative country-rock d'Oltreoceano, a riempire con la sacralità della sua musica una venue unica come quella della chiesa barocca modenese. I biglietti per entrambi i concerti sono già disponibili in prevendita su DICE.
 
Il programma integrale dell'edizione 2024 è disponibile sul sito dig-awards.org e sui canali social di DIG (@digawards).
«Il 2024 è il decimo anno di DIG Festival. Che quasi la metà si sia svolto a Modena è per questa Amministrazione un grande risultato e il segno di una stima e di una collaborazione che intendiamo proseguire con sempre maggiore convinzione per aumentare la reputazione della nostra città». È il commento di Massimo Mezzetti, sindaco di Modena, che con l'assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, è da sempre al fianco di DIG, «una manifestazione in continua crescita sia dal punto di vista della qualità degli ospiti, delle rassegne cinematografiche e dell'intera offerta culturale, sia per l'aumento costante del pubblico»
 
Informazioni pratiche
DIG Festival 2024 si terrà negli spazi del collegio San Carlo, del cinema Astra, del Nuovo Cinema Arena e del Complesso San Paolo, compresi gli attigui spazi del Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore. L'infopoint sarà nella sede DIG in Via Santa Chiara 14. 
Tutti gli eventi sono gratuiti e ad accesso libero, a eccezione dei film e dei concerti. I biglietti per le proiezioni possono essere acquistati alle casse del cinema singolarmente oppure si potrà accedere a tutte le proiezioni (fino a esaurimento posti) acquistando il "Pass Cinema DIG 2024" al costo vantaggioso di 30€. Il pass è disponibile esclusivamente alla cassa del Cinema Astra. I biglietti dei concerti sono in vendita online sul circuito DICE.

I partner 2024 del Festival
DIG Festival è una manifestazione indipendente. 
I finanziamenti arrivano quasi esclusivamente da soggetti pubblici: nel 2024, da Regione Emilia-Romagna e Film Commission ER, Comune di Modena - City of Media Arts e Fondazione di Modena. Collabora con DIG la Fondazione Collegio San Carlo. 
DIG Festival 2024 «J'accuse» ha il patrocinio di: Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Modena e Reggio-Emilia, Consiglio Nazionale dell'Ordine dei GIornalisti (CNOG), FNSI, Fondazione e Ordine Giornalisti Emilia-Romagna e Aser.
Ringraziamo inoltre i numerosi partner che ci accompagnano nella realizzazione del Festival, come Fondazione Matteo Scanni, festivalfilosofia, Coop Alleanza 3.0, Legacoop, Librerie Coop, Quants Magazine, Info.nodes, European Press Prize, Global Investigative Journalism Network, Journalismfund.eu, Cineteca Bologna, Squadro Stamperia Galleria d'Arte di Bologna, Galleria D406 e Andrea LoSavio, Cinema Astra, Sala Truffaut, Nuovo Arena Spazio Culturale, Studio Tape, Autorama, Ovunque Viaggi, The Solo House, Juta Bar, Laika, Stallo del Pomodoro, Alvinelli, FusiOrari.





Per la Rassegna “Qui Se Mai Verrai / Il Salento dei Poeti” OGGI presso l’Ex Conservatorio Sant’Anna a Lecce presentazione del libro Di Venti Varia di Anna Rita Nutricati

Per la Rassegna a cura del Fondo Verri di Lecce e con il Patrocinio del Comune di Lecce “Qui Se Mai Verrai / Il Salento dei Poeti” giovedì 5 settembre 2024 ore 20,00 presso l’Ex Conservatorio Sant’Anna a Lecce è prevista la presentazione del volume edito da I Quaderni del Bardo Edizioni, Di Venti Varia di Anna Rita Nutricati Interverranno con l’autrice l’editore Stefano Donno e con il flauto traverso Ivano Bisanti accompagnerà la lettura dei versi

L’opera prima di Anna Rita Nutricati, nel titolo: “Di venti varia”, racchiude un messaggio enigmatico e, allo stesso tempo il segno connotativo, oggi raro, di una personalità discreta e appartata, propria dell’autrice.

 

Il titolo, comunque suggestivo, sembrerebbe infatti suggerito, addirittura sussurrato da una voce ignota, pervaso da una misteriosa, apparente estraneità, come si trattasse di un’affermazione vera e propria, però esterna all’opera; affermazione non certo imperativa o impositiva, ma casomai rivelatrice. Un velo, o meglio, un solido paravento linguistico che è, alla fine, il codice dell’intera raccolta. Quindi il titolo non poteva essere un marchio, un logo caratterizzante il lavoro qui presentato, ma, forse, la sintesi – per così dire – di un’introduzione all’opera stessa, formulata con le medesime attenzioni formali dei testi.

 

Naturalmente questo possiamo solo fingere di supporlo, per evidenziare anche nel titolo quel timbro di cui la raccolta stessa si caratterizza. È evidente però che la stessa autrice sia l’artefice di questo meccanismo e, in tal maniera, volutamente ci fornisca una formula interpretativa o, in ogni caso, una via ideale per accompagnarci nella lettura dai toni e forme articolate lontane da certe consuetudini e ricche, invece, di una cólta e marcata ricerca personale.

 

Il gioco fonetico e semantico che traspare dal titolo, va in questa direzione ed è intenzionalmente ambiguo, sulla scia di quella forma, in qualche modo ermetica. accostabile più al lontano trobar clus, che a esperienze letterarie di epoche a noi più vicine.

 

La silloge si compone di tre sezioni: Per Asfodeli, in cui l’allestimento finalistico e dispersivo, cerchiato nel giglio dell’Ade, mira alla perduranza di un legame che transita nel corpo a convito di un mutilo filo. La seconda sezione è intitolata Iconografia, per l’unicità ripetuta del soggetto e lo sforzo della raffigurazione, sordo alle intimazioni dell’assenza, alle strida del travaglio immaginativo.

 

La terza e ultima sezione Fuoriscena quasi suggerisce una connotazione teatrale, da terzo atto della commedia, anche se questo non dovrà fuorviare circa eventuali coup de théâtre o finali a sorpresa, anzi si tratta di un consolidamento, a chiaro, delle sezioni che la precedono. (…)

Anna Rita Nutricati vive la poesia nella sua accezione più alta, modellando una lingua sui timbri e le forme provenienti da uno studio rigido, sia del pensiero sia del significato che, con incastri a coda di rondine, ci consegnano componimenti netti, mai lasciati nella sospensione del déjà-vu, anche al cospetto di un “Io” non di rado dolorante, torturato che mescola il suo stesso sangue con quello del mondo, che fonde materia viva e inerte, in un’unica voce. Voce che ammette,” lasciai avvenire/ ciò che venne”. oppure “per poca fede, /si fece ostia/ la mia carne”. Un Io cosciente del proprio destino, fermo nella sua solidità e nella sua fragilità, che si rigenera al riparo della possente fortezza della lingua che parla a sé e a noi.  (Alessandro Franci)

 

Laureata in Lettere Moderne presso l’Università del Salento, Anna Rita Nutricati, coltiva la passione per la poesia e la critica letteraria. In tale ambito ha pubblicato recensioni e note di lettura su Versante Ripido, Spagine, Letteratour. Sue poesie sono state riprese da riviste e blog letterari.

 

Di venti varia è la sua opera di esordio

Per Info

Ingresso gratuito

Tel: 327/3246985


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