Il volume si compone di ben 42 autori alcuni fra i maggiori del Novecento. Ci sono poeti scomparsi (Pier Paolo Pasolini, Julian Beck, Giovanni Raboni, Roberto Sanesi, tanto per fare qualche nome), e ci sono poeti viventi di primo piano (Oldani, Fiori, Consonni, Tonon, Sthen, Guarracino, e così via). Un coro di voci articolato e complesso che attraverso la parola poetica arriva ai nostri cuori. Versi che ci emozionano, ci addolorano, ci indignano, ma allo stesso tempo ci rendono più consapevoli rispetto alla nostra coscienza di cittadini e al dovere di ciascuno in difesa della democrazia, della libertà, della pace, della vita.
Quello
che il 12 dicembre del 1969 è successo in Piazza Fontana rappresenta uno dei
momenti più drammatici della storia del secondo dopoguerra. Di sicuro
quell’evento ha scritto le pagine più dolorose e oscure del nostro Paese. Tutto
quel sangue era il preludio di una svolta autoritaria, e c’è mancato poco che
non si concretizzasse in un colpo di stato. Quarantadue poeti hanno voluto
unire la loro arte creativa a quella di altre forme espressive: narrativa,
saggistica, teatro, cinema, arti figurative, musica, fotografia, ecc. affinché
non si dimentichi e la memoria resti vigile. In fondo è questo il compito di un
poeta, di un artista. Una ricerca, questa di Gaccione, che colma un vuoto e
rende pubblico come anche la voce dei poeti non si sia sottratta in quest’opera
di testimonianza e di memoria.
Introdotto
dal giudice Guido Salvini, il volume è arricchito dalle testimonianze
dell’avvocato Federico Sinicato presidente del Comitato dei familiari delle
vittime di Piazza Fontana, dell’ex presidente provinciale dell’Anpi Roberto
Cenati, di una delle figlie di Giuseppe Pinelli.
Piazza Fontana.
La strage e Pinelli – La
poesia non dimentica
A cura di Angelo Gaccione
Interlinea 2023
Pagg. 168 euro 14
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