Il congresso inizierà con una lezione sulla figura dell’orso nella
tradizione medioevale e nelle culture dei diversi popoli attraverso i
secoli. Appuntamento aperto al pubblico mercoledì 25 settembre a Palazzo
Prodi
La Società internazionale renardiana è un’associazione
scientifica informale che, da tutto il mondo, raduna amanti di animali
nella letteratura medievale. Per il XXV congresso biennale e il
cinquantenario dalla sua istituzione ha scelto di riunirsi in Italia.
Sarà ospitato dal Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di
Trento con il sostegno del Dipartimento di Studi umanistici
dell’Università di Torino e della Università italo-francese.
I
lavori si aprono mercoledì 25 settembre a Palazzo Prodi (Trento – Via
Tommaso Gar, 14) alle 14.30 con i saluti istituzionali. Quindi la
presentazione del congresso con Roberta Capelli e Caterina Mordeglia
(responsabili di progetto per l’Università di Trento) e la lezione
inaugurale di Michel Pastoureau (École Pratique des Hautes Études,
Paris), sulla figura dell’orso nella tradizione medioevale (“La chute
d’un roi: l’ours détrôné par le lion”) che sarà introdotta da Lino
Leonardi (Scuola Normale Superiore, Pisa − Fondazione Ezio Franceschini,
Firenze). L’orso e il leone sono due animali simbolo della regalità
nella tradizione occidentale. L’orso è la forza selvaggia e il coraggio
indomito che, dalle tribù primitive del paleolitico alle popolazioni
celtiche insulari, identifica divinità pagane e sovrani dai nomi
rivelatori, come Artù, il re Orso (artos) e guerriero della Tavola
Rotonda. Il leone è la maestà della natura, il sole d’Oriente che
diventa figura cristologica ed emblema araldico per eccellenza.
Pastoureau, tra i massimi studiosi al mondo dell’immaginario zoologico
medievale, segue le tracce di queste due fiere nella nostra storia
culturale e racconta perché, a partire dall’epoca carolingia, l’orso
finisce per perdere il proprio trono e la propria corona, a vantaggio
del leone. A seguire Richard Trachsler ci introdurrà alle teorizzazioni
medievali tra fantasia e realtà su un altro animale simbolo del
Medioevo, l’unicorno. Infine, una tavola rotonda di rappresentanti del
mondo delle arti sceniche, musicali e televisive ci aiuterà a scoprire
come il ruolo “eroico” degli animali si sia trasmesso dal Medioevo fino
ai giorni nostri, attraverso la musica classica e il teatro, fino alla
fiction televisiva.
La giornata inaugurale è aperta al pubblico
previa registrazione sul sito del Dipartimento di Lettere e Filosofia ed
è valida per l’aggiornamento insegnanti delle scuole trentine. Le
relazioni di Pastoureau e Trachsler si terranno in francese, con
traduzione simultanea in italiano mediante smartphone e cuffiette
personali.
Sede delle giornate successive – riservate alle persone
già iscritte - sarà Palazzo Prodi fino a venerdì 27 settembre, mentre
l’ultima giornata si svolgerà presso l’Abbazia di Novacella.
Il
congresso “Animali eroi nella Letteratura medievale” mira a valorizzare
il ruolo degli animali, domestici e selvatici, reali e immaginari, nella
produzione letteraria del Medioevo, nella quale essi sono spesso i
protagonisti di avventure e vicende esemplari che recuperano il
patrimonio folclorico delle leggende popolari e lo rielaborano in forma
artistica per l’intrattenimento e l’istruzione del pubblico delle corti e
delle piazze. Queste creature che parlano e agiscono come gli uomini,
o, viceversa, che assumono i contorni ideali del simbolo, incarnano la
dicotomia universale tra Bene e Male, e rispecchiano la costante
tensione, tipica della mentalità medievale, tra l’alto e il basso, tra
l’ascesa verso la redenzione e la discesa negli inferi del peccato.
In
oltre cinquanta interventi di relatori provenienti da tutto il mondo si
esploreranno la natura sfaccettata della zoologia letteraria medievale e
i modi nei quali gli animali partecipano alla costruzione dei sistemi
narrativi dei generi letterari, mai disgiunti dalla componente
iconografica che allaccia con il testo – soprattutto nei manoscritti −
un inscindibile rapporto tra parola e immagine, tra commento e
ornamento. I filoni di indagine privilegiati sono quelli degli animali
dell’epica animale; delle favole; dei bestiari; dei fabliaux.
In
occasione del congresso, l’Università di Trento ha promosso "Wildlife
around us. Photo Exhibition". L’esposizione delle 16 foto vincitrici,
selezionate tra le 60 inviate, verrà inaugurata nel corso della giornata
di apertura del Congresso e resterà visibile a Palazzo Prodi per tutto
il mese successivo.
Programma e dettagli in allegato e su: https://event.unitn.it/
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