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venerdì 22 marzo 2024

Crescono i matrimoni, ma a fare da traino sono le seconde nozze. L’amore è over 40

 Avv. Ruggiero: “Nonostante acceleri la fine di un matrimonio, il divorzio breve di fatto favorisce l’amore”. I nuovi incontri sono sempre di più online, su app che creano connessioni vere come PhaseApp, oltre il concetto di swipe tra le foto

 

 

Che si tratti di matrimonio religioso o civile, sobrio o in grande stile, nel nostro paese i matrimoni sembrano essere in crescita. Ad affermarlo sono le ultime rilevazioni ISTAT, secondo i quali le unioni civili sono aumentate del 31%, i matrimoni del 4,8%, ma il vero record è stato registrato dalle seconde (o successive) nozze, con un incremento del 22,7%.

 

Oggi il vero amore, quello che durerà per sempre, sembra arrivare in un’età più matura. Molte persone scoprono che chi hanno sposato quando erano più giovani non è la persona giusta, come conferma l’aumento di divorzi e separazioni (rispettivamente +24,8% e + 22,5%).

 

Nonostante il fallimento del primo matrimonio, però, non si rinuncia all’amore e al sogno del “vissero per sempre felici e contenti” e, grazie anche all’introduzione del divorzio breve, sempre più persone decidono di sposarsi di nuovo, convinte che questa volta sarà per sempre.

 

L'affermarsi di una maggior consapevolezza da parte delle donne, di un crescente desiderio di autodeterminazione e di ricerca della felicità hanno portato alla fine di molti matrimoni infelici e spesso addirittura tossici e violenti, che in altre epoche sarebbero andate avanti lo stesso. – Commenta l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia – Nel 2015 è stato introdotto il cosiddetto ‘divorzio breve’, che in caso di separazione consensuale offre la possibilità di divorziare dopo soli sei mesi. Nonostante si tratti di una procedura pensata per accelerare la fine ufficiale di un matrimonio, di fatto il divorzio breve favorisce l'amore e la nascita di nuove unioni, spesso più mature, più solide e più durature delle precedenti”.

 

Trovare l’amore in età più adulta, però, è più complicato. I coetanei sono spesso già impegnati e le occasioni di fare nuovi incontri sono ben poche. Per questo motivo, sono sempre di più le coppie che nascono online. Il limite delle app di incontri, però, è quello di dare enorme peso all’apparenza, dovendo puntare tutto su una selezione di foto, e non su altri aspetti che determinano la reale affinità. Non tutte, però funzionano allo stesso modo.

 

Ad esempio, PhaseApp ha deciso di superare il concetto di “swipe tra le foto”, puntando sul ben altro, al fine di creare connessioni profonde che coinvolgano mente, cuore e anima. Il sistema è basato su una batteria di domande pensate da un team di psicologi e sessuologi, che sono organizzate in fasi e che vengono sottoposte ai due utenti. La conversazione prosegue solo se entrambi inviano una risposta, altrimenti, la chat viene chiusa automaticamente.

 

Al momento dell’iscrizione, gli utenti inseriscono solamente la data di nascita, il genere e l’orientamento sessuale, con possibilità di inviare foto all’altra persona solo in una fase più avanzata, quando sale il livello di intimità. In questo modo, la conoscenza dell’altro segue un percorso inverso rispetto alle altre app di dating: anziché partire dall’aspetto esteriore per poi conoscere quello interiore, si parte dall’interno, dall’anima, per poi scoprire solo dopo l’aspetto dell’altro utente.

 

Per questa sua particolarità, PhaseApp è molto popolare tra gli over 40 che cercano relazioni più profonde, che non si fermino all’apparenza.

 

Con PhaseApp abbiamo voluto creare un nuovo modo di conoscere le altre persone, che spesso porta esplorare sfumature sconosciute di noi stessi. – Spiega Marco Ciarlante, responsabile marketing e comunicazione di PhaseApp – Le domande che proponiamo sono molto diverse tra loro, partendo da cose più generiche per arrivare ad argomenti più intimi e piccanti. Ma in ogni fase di conoscenza abbiamo messo domande che spesso non vengono poste in una conversazione, ma che aiutano a conoscere più profondamente il nostro interlocutore. Si tratta di un gioco tra conoscenza, divertimento e seduzione, che spesso viene usato anche da coppie già consolidate, per riaccendere la passione o per puro divertimento. Nell’app, infatti, c’è la possibilità di invitare chi già conosciamo a partecipare a questo ‘duello di domande’ attraverso un link”.





Pneumatici green, UniTrento guida un progetto europeo

 Trento, 22 marzo 2024 – (p.s.) Siamo abituati a vederli nei parchi giochi per bambini o nei campi sportivi. Pavimenti fatti di granuli di gomma riciclata da pneumatici usati. Negli ultimi anni però, si è scoperto che quei componenti possono contenere composti pericolosi e cancerogeni. Si tratta di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), che vengono rilasciati in atmosfera, soprattutto a elevate temperature. L’esposizione ad alti livelli di queste sostanze può comportare rischi per la salute umana e per l’ambiente.

L’Unione europea ha deciso importanti restrizioni nell’impiego di questi materiali per la realizzazione di manti in erba sintetica o di tappeti dei giardini pubblici. Ma gli Ipa sono rilasciati in atmosfera anche dagli pneumatici nuovi, durante il loro ciclo di vita. A tal proposito la nuova normativa Euro7, entrata in vigore da poco, prevede che i veicoli saranno disciplinati anche sul fronte delle emissioni prodotte dai materiali e dai componenti che si usurano: pneumatici appunto, ma anche ingranaggi, dal cambio alla frizione, ai freni. In prospettiva, con la diffusione di veicoli elettrici, tali emissioni diventeranno prevalenti.
Come intervenire per limitare l’impatto ambientale di questi prodotti? È la sfida alla quale lavorerà un gruppo di ricerca, guidato da Stefano Gialanella, docente di Scienza e Tecnologia dei materiali al Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento.
Il team è composto da Andrea Dorigato, Luca Fambri e Giulia Fredi.
Il progetto si chiama “NORUBTREET_4_LIFE” e ha recentemente ottenuto un finanziamento europeo da 898.717 mila euro. Fondi che rientrano nell’ambito del programma Life Horizon Europe, che supporta interventi e iniziative dedicate al miglioramento della qualità dell’ambiente, alla sostenibilità e all’economia circolare.
L’obiettivo è mettere a punto un processo di riciclaggio di pneumatici usati per creare nuove mescole per pneumatici nuovi, non inquinanti, e qualificati anche per le caratteristiche di emissioni in atmosfera e il relativo impatto tossicologico e ambientale.
Coordinato dall’Università di Trento, lo studio ha quattro partner europei: Istituto reale svedese di Tecnologia (Svezia), Università di Groningen (Olanda), Università degli Studi di Milano, Marangoni Spa.
La ricerca parte da una collaborazione con l’Università di Groningen, dove è già stato sviluppato un processo per riciclare le gomme da pneumatici, ma su piccola scala.
Due le principali linee di azione: misurare le esalazioni derivate da questi prodotti provenienti dall’Olanda e verificare che non contengano sostanze tossiche come gli idrocarburi policiclici aromatici.  
«Se dovesse contenerne – spiega Stefano Gialanella – dovremmo modificare l’attuale processo di produzione. E quindi creare materiali con formulazioni nuove che verranno testati in laboratorio. Metteremo a confronto le emissioni di uno pneumatico medio europeo già sul mercato con quelle dei materiali che andremo a realizzare. E ci attendiamo risultati positivi in termini sia di impatto ambientale che economico».
Le stime riportate nello studio parlano infatti di una riduzione di gas serra del 30 per cento durante il ciclo produttivo. E di un costo d’acquisto inferiore del 25 per cento.
In prima battuta saranno prodotti battistrada per veicoli pesanti (camion, escavatori, veicoli di cantiere).
Ma il traguardo è più ampio. «Il focus è sullo pneumatico – spiega il docente – e su cosa farne adesso che è stato messo al bando. Ma le informazioni che otterremo saranno utili per sapere se l’aria che respiriamo al parco giochi o durante una partita in un campo di tennis contiene sostanze dannose per le persone».

C’è una correlazione tra attività fisica e salute visiva? - Clinica Baviera illustra i benefici dello sport anche per la vista

 L'esercizio fisico è essenziale in generale per mantenere uno stile di vita sano; ma esiste una correlazione tra il praticare un'attività sportiva e la vista? Secondo gli specialisti di www.clinicabaviera.it, una delle aziende oftalmologiche più importanti d'Europa, la risposta è sì. Con il passare degli anni, infatti, generalmente aumentano i problemi alla vista; più dell'80% degli over 60 soffre di problemi visivi che influiscono poi sulla qualità della vita. Un dato che potrebbe variare se ci si prendesse maggiormente cura di se stessi, anche praticando attività fisica in modo regolare.


La salute visiva dipende da diversi fattori: quelli genetici, neuronali e quelli determinati dallo stile di vita che si adotta: stanchezza, stress, inquinamento o i raggi UVA possono nuocergli; ma ci sono altri fattori che invece possono farla migliorare, come ad esempio la dieta, il riposo e l'esercizio fisico. La pratica sportiva ha molti benefici in generale: tra le altre cose aiuta a prevenire problemi muscolari, favorisce la regolazione ormonale, rafforza il sistema immunitario, influisce sull'avere un riposo adeguato e riduce l'affaticamento; in più, ha anche molti benefici per la salute degli occhi. Gli esperti di Clinica Baviera spiegano i principali:

1. Migliora la circolazione sanguigna 
L'esercizio quotidiano migliora la circolazione sanguigna in tutto il corpo, compresi gli occhi. La retina, la parte dell'occhio responsabile di catturare la luce e inviare segnali al cervello attraverso il nervo ottico, richiede una somministrazione costante di ossigeno e sostanze nutritive per funzionare correttamente. Una circolazione sanguigna adeguata assicura che questi nutrienti essenziali si leghino alla retina in quantità sufficienti per mantenerla in salute e funzionare correttamente, il che può ridurre il rischio di problemi oculari come la retinopatia diabetica, la degenerazione maculare o il glaucoma.

Oltre a fornire nutrienti, la circolazione sanguigna è anche responsabile dell'eliminazione dei prodotti di scarto del metabolismo cellulare nella retina. Questo include l'eliminazione dei sottoprodotti tossici che potrebbero accumularsi e danneggiare le cellule oculari se non vengono eliminate adeguatamente; qualcosa che, con il tempo, può provocare anche la perdita della vista. Pertanto, favorire una circolazione sanguigna adeguata attraverso l'esercizio fisico regolare e con una dieta salutare può aiutare molte persone a proteggere i loro occhi e a mantenere una vista ottimale più a lungo.

2. Controlla la pressione arteriosa 
La pressione arteriosa alta può avere un impatto significativo sulla salute visiva e l'esercizio fisico può rappresentare un elemento importante per il suo controllo e per la prevenzione. Un'attività fisica regolare può aiutare a controllare pressione e livelli di zuccheri nel sangue, contribuendo a volte a ridurre il rischio di patologie come la retinopatia ipertensiva che provoca emorragie, edemi e altre alterazioni che possono creare problemi alla vista.

L'ipertensione arteriosa può anche influenzare il nervo ottico provocando la perdita della vista, soprattutto in caso di patologie come la neuropatia ottica ischemica anteriore che è associata alla pressione alta. Attività fisica aerobica, come camminare, correre o nuotare, può aiutare a ridurre la pressione arteriosa sistolica e diastolica. Mantenendo la pressione sotto controllo si riduce così il rischio di danni ai vasi sanguigni oculari e al nervo ottico.

3. Riduce ansia e stress
Lo stress e l'ansia sono fattori che possono contribuire ad aggravare problemi come affaticamento visivo, difficoltà di messa a fuoco, dolore oculare e visione sfocata. Lo stress può anche ridurre la produzione di lacrime e provocare secchezza oculare, prurito, bruciore e sensazione di avere un corpo estraneo nell'occhio. Questi problemi visivi generalmente sono temporanei e scompaiono quando l'ansia e lo stress si riducono. Praticare l'esercizio fisico in modo regolare libera le endorfine, neurotrasmettitori che agiscono come analgesici naturali e riducono lo stress.

4. Aiuta a mantenere un peso salutare
Fare esercizio fisico aiuta a mantenere un peso salutare e a ridurre il rischio di obesità. Essere sovrappeso può considerarsi tra i fattori di rischio di sviluppare disturbi oculari tra cui il glaucoma, la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica. Inoltre, fare esercizio fisico regolare è ancor più importante se si segue parallelamente un'alimentazione equilibrata e ricca di sostanze nutritive. Una dieta con tanti antiossidanti, acidi grassi omega-3 e vitamine, presenti in frutta, verdura e pesce, può aiutare a prevenire problemi visivi come la degenerazione maculare correlata all'età, una delle principali cause di perdita della vista negli anziani.

Inoltre è necessario limitare l'assunzione di alimenti lavorati e ricchi di grassi saturi. Se a questo si associa una adeguata idratazione, bevendo molto, si migliora anche la lubrificazione degli occhi, prevenendo la secchezza oculare.

5. Migliora la qualità del sonno 
L'esercizio fisico può aiutare a migliorare la qualità del sonno, migliorando di conseguenza anche il benessere visivo. Un buon riposo è cruciale per gli occhi; durante il sonno sono permanentemente chiusi e a riposo e ciò permette ai muscoli oculari di rilassarsi e recuperare gli sforzi fatti durante il giorno; inoltre, gli occhi si rigenerano producendo lacrime che mantengono la superficie oculare umida e protetta da secchezza e irritazioni.

La pratica fisica quotidiana riduce la quantità di tempo necessaria per addormentarsi e allo stesso tempo aiuta ad aumentare la quantità totale di sonno profondo e riparatore. È fondamentale dare priorità al riposo e imparare a dormire le ore necessarie come parte di uno stile di vita salutare che possa contribuire a garantire una visione ottimale a lungo termine.

Il dottor Federico Fiorini, direttore sanitario di Clinica Baviera Bologna spiega: Nella nostra costante ricerca di uno stile di vita più sano, spesso trascuriamo il ruolo cruciale che l'esercizio fisico svolge nella cura della salute in generale e di quella visiva in particolare. Noi di Clinica Baviera crediamo che avere una routine quotidiana, praticando esercizio fisico in modo regolare, possa essere un potente strumento per migliorare e proteggere la salute degli occhi a lungo termine, ed è per questo che incoraggiamo tutti a fare sport regolarmente

Giornata mondiale dell’acqua 2024, Legambiente con il contributo di UNHCR presenta il focus “Acqua, conflitti e migrazioni forzate: la corretta gestione delle risorse idriche come strumento di stabilità e pace”

 Tra il 2000 e il 2023, sono stati ben 1.385 i conflitti che hanno visto la risorsa idrica come fattore scatenante o come arma contro le popolazioni.


Crescono le migrazioni forzate, tra le zone più interessate il Corno d’Africa ed in particolare la Somalia: nel 2023, secondo UNHCR, quasi 3 milioni di nuovi spostamenti forzati all'interno del Paese per la combinazione di siccità e inondazioni con situazioni di conflitto e insicurezza.

A ciò si aggiunge la difficoltà nelle aree dove le persone rifugiate e sfollate sono accolte a fornire servizi idrici e igienico-sanitari.
Le buone pratiche di UNHCR: dall'estensione dell’acquedotto ad Agadez (Niger) alla solarizzazione di 295 pozzi nel 2023.

“Urgente una cooperazione internazionale nella gestione sostenibile delle risorse idriche. Anche l’Italia deve fare la sua parte, Governo acceleri su attuazione del PNACC e su relative risorse economiche necessarie a partire da tre azioni chiave”.

L’acqua come ponte verso la pace piuttosto che fonte di conflitto. È l’appello che lanciano Legambiente e UNHCR (Agenzia ONU per i Rifugiati) con il focus “Acqua, conflitti e migrazioni forzate: la corretta gestione delle risorse idriche come strumento di stabilità e pace” (tratto dal report “Un’umanità in fuga: gli effetti della crisi climatica sulle migrazioni forzate”) presentato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2024 (World Water Day), quest’anno dedicata proprio al tema della risorsa idrica come strumento di pace.

La crisi idrica globale, diretta conseguenza della crisi climatica (che si manifesta con l’intensificarsi di eventi meteorologici estremi, come siccità, alluvioni e tempeste) e della gestione insostenibile delle risorse idriche, rappresenta una minaccia per il Pianeta ma anche per la pace. Infatti, la gestione e il controllo delle risorse idriche porta sempre di più all’aggravarsi di tensioni e conflitti nelle aree più vulnerabili del mondo con impatti violenti sul futuro delle popolazioni, costrette a fuggire, talvolta verso insediamenti o campi esposti a gravi rischi climatici e dove è sempre più difficile fornire servizi idrici e igienico-sanitari. Secondo il secondo rapporto Groundswell della Banca Mondiale, si prevede che entro il 2050 circa 216 milioni di persone potrebbero essere costrette a migrare a causa degli impatti climatici, tra cui lo stress idrico. Tra le parti del mondo più colpite il Corno d’Africa: solo in Somalia nel 2023, secondo le stime dell'UNHCR, la più grande siccità degli ultimi 40 anni e le inondazioni, combinandosi con situazioni di conflitto e insicurezza, hanno causato quasi 3 milioni di nuovi spostamenti forzati all'interno del Paese.

Tornando ai conflitti, tra il 2000 e il 2023 sono stati ben 1.385 quelli legati alla gestione della risorsa idrica (fonte Pacific Institute). Tra questi la guerra civile siriana scaturita, oltre che da tensioni religiose, sociali e politiche, dalla scarsa disponibilità idrica esasperata da un lungo periodo siccitoso (dal 2007 al 2010) e i conflitti nella regione africana del Sahel tra agricoltori e pastori per questioni di uso del suolo e di accesso alle risorse idriche, esacerbati dai lunghi periodi siccitosi, violente piogge e inondazioni.

Alla luce di questo è urgente una cooperazione internazionale nella gestione sostenibile delle risorse idriche.  Infatti, secondo l’ONU, seppure 3 miliardi di persone nel mondo dipendano dall'acqua che attraversa i confini nazionali, appena 24 Paesi su 153 dichiarano di avere accordi di cooperazione per l'acqua condivisa.

Anche l'Italia deve fare la sua parte. La sfida di una corretta gestione dell’acqua non riguarda solo i paesi con economie in via di sviluppo ma anche quelli con economie sviluppate, dove si aggravano gli effetti della crisi climatica. Anche l’Italia, che nel corso del 2023 ha registrato un incremento del 22% degli eventi meteorologici estremi rispetto all'anno precedente e che dal 2010 al 31 dicembre 2023 ha contato su 1.947 eventi meteorologici estremi ben 1.168 con protagonista la risorsa idrica (dati aggiornati Città Clima Legambiente), è chiamata a fare la sua parte. Per questo Legambiente torna a ribadire l’appello al Governo di accelerare sull’attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e delle relative risorse economiche necessarie, partendo da: 1) una cabina di regia e una governance unica e integrata dell’acqua per risolvere le inefficienze ed ottimizzare i prelievi e gli usi; 2) assicurare la buona qualità e la sicurezza dell’acqua per uso potabile, come richiesto dalla direttiva europea 2020/2184 sulle acque destinate al consumo umano, aggiornando i limiti per alcuni inquinanti, aggiungendo altri contaminanti (PFAS e microplastiche) e promuovendo un sistema di monitoraggio che consideri tutta la catena di approvvigionamento dell’acqua potabile e che si basi sul rischio; 3) una progettazione e pianificazione integrata e di qualità per ridurre gli usi della risorsa e prevenire l’inquinamento, assicurare una buona qualità in uscita dagli impianti che sia adeguata agli usi per un corretto riutilizzo in agricoltura e nell’industria.

“Riconoscere l’acqua non solo come una risorsa da utilizzare ma come un diritto umano è fondamentale per costruire un futuro pacifico – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente –. L’acqua è sempre più al centro di molteplici sfide globali, tra cui cambiamenti climatici, migrazioni forzate e conflitti. La crisi climatica e la sua gestione poco sostenibile è un problema che, seppur abbia ricadute gravi in aree del mondo già vulnerabili, riguarda tutti i paesi, anche l’Italia. Per questo torniamo in quest’occasione a chiedere al Governo italiano di fare la sua parte accelerando l’attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici proponendo tre azioni chiave”.

“L’accesso all’acqua è un diritto umano fondamentale. Spesso, però, è proprio la mancanza di risorse idriche e la competizione per esse a innescare situazioni di conflitto che costringono le persone a lasciare la propria casa” ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Le popolazioni di rifugiati e sfollate, a loro volta, spesso trovano protezione in regioni del mondo ad alto rischio climatico, dove l’accesso all’acqua è già limitato e le risorse necessarie per sopperire a tale mancanza sono scarse. In questi contesti, è difficile garantire l’accesso a servizi idrici e igienico-sanitari adeguati, con gravi conseguenze sulla salute e sul benessere generale sia delle persone in fuga che delle comunità che le ospitano. Attraverso il proprio lavoro, UNHCR si impegna a livello mondiale per garantire l’accesso all’acqua per le persone rifugiate e sfollate e affrontare l’impatto ambientale delle migrazioni forzate.”

Accesso all’acqua, migrazioni forzate e buone pratiche. La difficoltà di accesso all'acqua non è solo causa di conflitti e violenze che possono portare a spostamenti forzatima è anche un problema che riguarda le aree di insediamento dei rifugiati e delle persone sfollate. In queste aree, fornire servizi idrici e igienico-sanitari è sempre più difficile a causa dell’alto rischio climatico e della mancanza di risorse necessarie e piani di sviluppo adeguati per affrontare la crisi climatica. Fiore all’occhiello nel garantire l’accesso all’acqua potabile ai rifugiati e agli sfollati è l’intervento realizzato nel 2022 da UNHCR, e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per l’estensione dell’acquedotto ad Agadez (Niger). Ciò ha permesso di collegare il centro umanitario di Agadez - che ospita circa 2.800 persone provenienti principalmente da Sudan, Sud Sudan, Camerun e altri Paesi del Corno d’Africa - all'acquedotto pubblico, sostituendo il vecchio sistema di trasporto su ruote, inefficace, non sostenibile e difficoltoso, e favorendo la convivenza pacifica tra le diverse comunità. Altro esempio positivo nel garantire il benessere e la sicurezza delle popolazioni ospitate sono i programmi WASH (Water, Sanitation and Hygiene) dell’UNHCR attualmente presenti in 29 Paesi che ospitano oltre 4,7 milioni di rifugiati e persone sfollate, che hanno permesso non solo di aumentare l’accesso medio giornaliero all'acqua per i rifugiati passando da 13 litri per persona nel 2014 a 23 litri nel 2023, ma anche di prevenire la trasmissione di malattie (come il colera in Botswana, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Malawi e Sudan). Infine, nel 2023 UNHCR ha convertito ad energia solare 295 pozzi (corrispondenti al 50% di quelli presenti in tutte le sue operazioni) con un risparmio annuale di oltre 20.000 tonnellate di CO₂.



Marco Ligabue "Anima in Fiamme" (official video visual)

lunedì 18 marzo 2024

Ana Carla Maza - Caribe (Official video)

DA OGGI FINO AL 24 MARZO “CARTOLINE DAL MONDO” SUI CANALI SOCIAL DI AREA 51 E CAPS PER LA SETTIMANA DI AZIONE CONTRO IL RAZZISMO

 L’assessorato comunale al Welfare rende noto che in occasione della Settimana di azione contro il razzismo, intitolata quest’anno “Noi e gli Altri!”, in programma da oggi, lunedì 18, e fino a domenica 24 marzo, sui canali social del centro polifunzionale comunale per il contrasto alla povertà estrema “Area 51” e della cooperativa sociale C.A.P.S. sarà pubblicato ogni giorno un video racconto dedicato a diversi Paesi del mondo per celebrare la diversità culturale e promuovere l’unità tra i popoli.

Protagonisti delle “Cartoline dal mondo”, registrate nel corso di diversi laboratori organizzati nei mesi scorsi negli spazi di Area 51, uomini e donne originarie dei Paesi oggetto del racconto che rispondono a una serie di domande poste dagli intervistatori offrendo una testimonianza diretta sul proprio Paese e la propria cultura di provenienza

Ogni intervista si conclude con la domanda rituale “perché dovremmo visitare il tuo Paese?”: una richiesta che mira a stimolare curiosità invitando alla scoperta del cibo, della musica, delle tradizioni e dei luoghi di interesse per sensibilizzare alla conoscenza di altri Paesi e altre culture con l’obiettivo di far comprendere a quante più persone possibili che le differenze non rappresentano un ostacolo ma un’opportunità di crescita e inclusione collettiva.

Questa iniziativa intende perciò costituire un piccolo passo verso una cultura di rispetto reciproco e inclusione che rifiuti qualsiasi discriminazione e stereotipo. Un modo per celebrare la giornata mondiale contro il razzismo del prossimo 21 marzo, data fissata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in memoria del Massacro di Sharpeville, durante il quale 69 manifestanti persero la vita mentre protestavano pacificamente contro le leggi razziste emanate dal regime dell’apartheid sudafricano.

 

Per ricevere le “Cartoline dal mondo” e scoprire Paesi e culture:

·        pagina FB centro polifunzionale “Area51”: https://bit.ly/41Tybxs

·        pagina FB cooperativa sociale C.A.P.S.: https://bit.ly/3LhgVwe

MIAENERGIA propone un percorso formativo per creare le professionalità green del futuro

Per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 e di 1,5° C serviranno 40 milioni di nuove risorse a livello globale. MIAENERGIA propone un percorso formativo per creare le professionalità green del futuro

  

La necessità di accelerare la transizione energetica appare sempre più evidente. Nei prossimi anni tutti gli Stati del mondo dovranno impegnarsi ad abbandonare il paradigma energetico basato sui combustibili fossili in favore di un approccio a zero emissioni di carbonio, fondato sullo sviluppo delle energie rinnovabili

 

Secondo il rapporto “World Energy Transitions Outlook 2023” dell’International Renewable Energy Agency, pubblicato in occasione della COP28, la transizione energetica creerà 40 milioni di posti di lavoro aggiuntivi a livello mondiale nel settore energetico, con 18 milioni di posti di lavoro in più solo nel settore delle energie rinnovabili

 

A livello europeo, per raggiungere gli obiettivi di REPowerEU sarà necessario creare oltre 3,5 milioni di posti di lavoro entro il 2030. In Italia la produzione di energia elettrica aumenterà oltre il doppio rispetto all’attuale, con un contributo delle fonti rinnovabili tra il 95% e il 100% e una stima di circa 500.000 nuovi posti di lavoro.

 

Purtroppo, però, la carenza di manodopera qualificata nelle filiere industriali green rischia di rallentare questo processo. A tale mancanza ha cercato di sopperire MIAENERGIA, azienda del settore energetico guidata da Primiano Calvo, direttore anche di SVILUPP.A.R.E, associazione di categoria degli Sviluppatori di Energie Rinnovabili, nata con l’obiettivo di aprire il dialogo con le Istituzioni su questi temi.

 

La transizione energetica richiederà uno stravolgimento graduale dell’attuale sistema economico e produttivo. Inoltre, il percorso verso l’obiettivo di contenere l'aumento della temperatura media globale a 1,5° C, in conformità con l’Accordo di Parigi, renderà necessario l’impiego di nuovi professionisti e nuove professionalità.

 

Per questo motivo, Primiano Calvo ha deciso di fondare un’Academy per la formazione dei professionisti della sostenibilità del futuro. Competenze trasversali che renderanno questi professionisti in grado di operare con successo, mantenendo sempre viva l’attenzione all’ambiente e alla preservazione del suolo e delle fonti energetiche.

 

È nel mondo green che ci sono e ci saranno le nuove opportunità di lavoro più interessanti, per questo invito i giovani ad avvicinarsi alla sostenibilità. – Commenta Primiano Calvo – Per la costruzione dei nuovi impianti avremo bisogno di figure diverse da quelle che operano oggi, così come per la progettazione di interventi, la manutenzione… Credo che, con la giusta preparazione, i giovani possono contribuire a rendere l’Italia indipendente e sostenibile dal punto di vista energetico. È, però, indispensabile colmare il gap che esiste oggi tra i profili ricercati dalle imprese che assumono e gli studenti che escono dalla scuola e dall’università. Per questo motivo, nella nostra Academy ci sarà un focus specifico su come dare un contributo importante alla riduzione della dipendenza energetica del nostro paese e al contrasto ai cambiamenti climatici. L’obiettivo è anche quello di generare un’opportunità di integrazione al reddito delle aziende agricole attraverso la diversificazione delle attività produttive, quindi sviluppando nuove figure professionali in grado di operare un raccordo tra l’impresa agricola e il settore tecnologico dell’energia”.




ERIN DOOM, Fabbricante di lacrime - il film su NETFLIX dal 4/4 - domani in libreria la nuova edizione double cover

In libreria dal 19 marzo
Pagine: 672 | Prezzo: 15,90 euro


IL DESIDERIO DI UNA FAMIGLIA, UN AMORE IMPOSSIBILE, UNA SOLA
CERTEZZA: NON PUOI MENTIRE AL FABBRICANTE DI LACRIME

«Avevo sempre creduto nelle favole. Avevo sempre sperato di viverne una. E ora… c’ero dentro. Camminavo tra le pagine, percorrevo sentieri di carta. Ma l’inchiostro grondava. Ero finita nella favola sbagliata».


IL LIBRO

Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell’infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino. Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.



Erin Doom è lo pseudonimo di una giovane scrittrice italiana. Per Magazzini Salani ha pubblicato con successo altri due romanzi, Nel modo in cui cade la neve e Stigma.




PARMA 360. Festival della creatività contemporanea | HOMO DEUS a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo | 6 aprile – 19 maggio 2024

 HOMO DEUS è la parola chiave dell’ottava edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo, in programma a Parma dal 6 aprile al 19 maggio 2024.

 

In un’epoca di grande prosperità per le civiltà occidentali, ma al tempo stesso di recente instabilità, l’umanità del futuro dovrà affrontare nuove problematiche legate al cambiamento climatico, al mutamento dell’habitat, alla gestione delle risorse. Yuval Noah Harari, uno dei più grandi intellettuali, filosofi e divulgatori contemporanei, nel suo saggio “HOMO DEUS. Breve storia del futuro” ha preannunciato alcune delle sfide che daranno forma all’umanità XXI secolo, dalla robotica alla biotecnologia, dalla ingegneria genetica all’Intelligenza Artificiale.

Attraverso le opere di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, le mostre del festival indagheranno tematiche legate al superamento della dimensione antropocentrica dell’uomo in favore di una visione tecno-umanistica (o trans-umanista) e datocentrica. L’Homo Sapiens, così come lo conosciamo ora, ha ormai esaurito il suo percorso storico e, sostituito dall’Homo Deus, dovrà mettere queste nuove tecnologie al servizio del progresso scientifico per la sopravvivenza biologica e spirituale dell’uomo.

 

Cinque grandi mostre di pittura, scultura, illustrazione, arte digitale e nuovi media sono allestite in dialogo con chiese e palazzi storici della città di Parma, in un percorso diffuso sul territorio che ha come obiettivo quello di valorizzare il patrimonio storico-artistico della città e di proporre al pubblico inedite visioni e prospettive della creatività contemporanea. 

Promosso dalle associazioni culturali 360° Creativity Events ed Art Company, PARMA 360 Festival ha ricevuto il patrocinio e il contributo del Comune di Parma, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna ed è sostenuto da un’ampia rete di partner pubblici e privati.


Il piano nobile di Palazzo Pigorini, edificio settecentesco affrescato con scene mitologiche da Francesco Scaramuzza, ospita la mostra “Survival” di Piero Gilardi (Torino 1942-2023), in omaggio al Maestro dell’Arte Povera – recentemente scomparso – ecologista ante-litteram e tra gli autori italiani più influenti del secondo dopoguerra a livello internazionale. Il progetto espositivo, a cura di Chiara Canali, racconta il percorso di Gilardi a partire dal suo complesso rapporto con la Natura, soggetto del suo lavoro, e con la Tecnologia, che ne ha condizionato tecniche e modelli di fruizione. Dal 1965 Piero Gilardi inizia a realizzare i “Tappeti-natura” con l’intento di stimolare nella società futura la percezione sensoriale dell’ambiente naturale, riproposto attraverso “dispositivi domestici” artificiali. Opere d’arte che rappresentano in modo realistico e meticoloso sezioni tridimensionali di suolo e paesaggio a grandezza naturale (piante di fico, palmeti, girasoli, cavoli, zucche, pesche…), intagliate nel poliuretano espanso e dipinte con pigmenti sintetici, sino al limite dell’iperrealismo. Sono sculture dipinte che non vanno contemplate passivamente, bensì devono interagire sensorialmente con il corpo del fruitore, per accoglierlo ed essere toccate, udite, percorse, esperienziate.

 

Il concetto di “interattività” attraversa tutta la mostra ed è accentuato in alcune opere più recenti come “Scoglio bretone” (2001), “Panthoswall”(2003) e “La Tempesta perfetta” (2017) che rientrano nel percorso di ricerca che, a partire dagli anni Ottanta, porta l’artista a utilizzare la tecnologia per consentire allo spettatore di partecipare attivamente interagendo con l’oggetto artistico, al fine di mobilitare una risposta nei confronti della difesa dell’ambiente e della sopravvivenza del Pianeta.

 

La mostra ci restituisce la figura di Piero Gilardi non solamente quale artista e ricercatore, ma anche nelle vesti di animatore culturale di un “attivismo militante creativo”, a beneficio di una condivisione esperienziale che ha come obiettivo l’impegno sociale e la lotta biopolitica. “In retrospettiva, la precoce consapevolezza di Gilardi per le dinamiche interattive, ma contraddittorie, fra modernità ed ecologia, come istanze preponderanti nelle trasformazioni culturali e quotidiane dell’umanità, si è rivelata molto lungimirante”, ha affermato Hou Hanru in occasione della mostra al MAXXI di Roma.

La mostra riunisce una ventina di opere dell’artista, anche di grandi dimensioni, e si avvale di prestiti da parte della Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, della Galleria Giraldi di Livorno, della Galleria Enrico Astuni di Bologna e di collezionisti privati.


Al secondo piano di Palazzo Pigorini si sviluppa la prima sezione della mostra collettiva “L’OPERA D’ARTE NELL’EPOCA DELL’AI”, a cura di Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi e Davide Sarchioni, la prima mostra collettiva di artisti italiani sulla Intelligenza Artificiale. Il titolo del progetto “L’OPERA D’ARTE NELL’EPOCA DELL’AI” si ricollega al famoso saggio di Walter Benjamin L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, pubblicato nel 1936, in cui il filosofo tedesco sosteneva come, all’inizio del XX secolo, l’invenzione e l’utilizzo di nuove tecniche, quali il cinema e la fotografia, stesse radicalmente cambiando le modalità di produzione e di ricezione artistica. Allo stesso modo, negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha visto una rapida ascesa – Intelligenza Artificiale (IA) è stata designata parola dell'anno 2023 dal Collins Dictionary –, e oggi sempre più artisti si sono confrontati e usano questa tecnologia per creare opere d’arte e progetti artistici collaborativi verso nuovi linguaggi estetici. In mostra: video, progetti immersivi, artwork digitali ma anche opere fisiche: dal mosaico all’installazione, dalla scultura alla fotografia – tutte opere frutto della creatività artistica di un pool di 20 artisti che hanno incluso nella loro ricerca e produzione l’uso dell’AI.

La mostra intende indagare diverse modalità di utilizzo dell’IA da parte di una ventina di artisti pionieri del digitale o AI artists di nuova generazione. Temi come la natura, la botanica, l’ambiente, ma anche l’uomo, l’umanità, le comunità, le città, i monumenti, le macchine, i sogni, le mitologie sono plasmati e/o trasformati attraverso l’impiego delle GAN, degli algoritmi e delle AI Generative, tra arte elettronica, glitch art, realtà aumentata, realtà virtuale e altre forme espressive dell’era digitale.

In mostra sono esposte le opere di: Antonio Barbieri, Domenico Barra, Davide Maria Coltro, Andrea Crespi, Giuliana Cunéaz, Debora Hirsch, Nick Landucci, Giuseppe Lo Schiavo, Manuel Macadamia, Vincenzo Marsiglia, Mauro Martino, Angelo Demitri Morandini, Max Papeschi con Michele Ronchetti, Chiara Passa, Giuseppe Ragazzini, Martin Romeo, Svccy.


Il progetto dedicato all’AI si completa con una seconda sezione espositiva, allestita presso il Torrione Visconteo, torre medievale sita in via dei Farnese, di fronte alla Pilotta, che presenta le video-installazioni site-specific ed immersive degli artisti Luca Pozzi, Kamilia Kard e Lino Strangis.

Durante lo svolgimento della mostra sarà presentato il libro-catalogo dedicato al progetto, edito da Jaca Book, che riunisce i saggi dei curatori Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi, Davide Sarchioni, un contributo inedito di Piero Gilardi e l’apparato critico e iconografico dedicato ai venti artisti in mostra. L’esposizione avrà il suo twin digitale nel Metaverso su Spatial grazie alla collaborazione con Dario Buratti che ha realizzato un nuovo spazio con architetture futuristiche che accoglieranno le opere degli artisti nella loro versione digital.


Emanuele Giannelli, uno dei più celebri scultori contemporanei, è il protagonista della mostra Humanoid, a cura di Camilla Mineo, alla Chiesa sconsacrata di San Ludovico con quaranta opere di grandi dimensioni e presente in città con l’iconica Mr. Arbitrium, opera monumentale di oltre 5 metri che sorregge la Chiesa di San Francesco del Prato, gioiello gotico della Città di Parma, riaperta dopo 200 anni di storia travagliata, situata a pochi passi dal Duomo e Battistero. Al centro del lavoro dello scultore – diplomato all’Accademia di Carrara e da Roma approdato con il suo laboratorio a Pietrasanta, in Versilia – c’è l’Uomo, indagato nel suo essere contemporaneamente primitivo e futuristico, umano e non umano, in bilico fra uno stato primigenio (l’ironica Monkey Tribù) e un futuro incerto e globalizzato. In mostra è esposta una selezione di opere degli ultimi anni, realizzate prevalentemente in resina e ceramica: gruppi scultorei composti da singole figure o da gruppi di umani che dialogano strettamente fra loro, creando un universo dall’estetica futuristica impregnato di atmosfere filmiche e letterarie. Nei lavori di Giannelli i corpi sono modellati come fossero entità ibride, dotate di protesi tecnologiche: occhiali da saldatore, binocoli e visori (Korf) proiettano l’Uomo in un mondo virtuale che lo allontana dalla realtà, un universo in cui il progresso tecnologico, l’intelligenza artificiale, le nuove tecnologie hanno rivoluzionato e messo in crisi i più fondanti concetti identitari.

Giannelli sembra proiettarci in scenari apocalittici e fantascientifici raccontandoci di un’umanità alienata e omologata, dotata di numeri seriali sul petto: eserciti ieratici e silenziosi, come nell’opera Mr. Kirbiati, o come invece nei Sospesi, sculture in cui l’artista rappresenta lo sforzo fisico del corpo umano che cerca di opporsi alla forza di gravità, figure fluttuanti in una dimensione sospesa, alla ricerca di un equilibrio.

Le opere di Giannelli sorprendono e incuriosiscono e spingono a una riflessione profonda sul momento storico che stiamo vivendo, sul rapporto dell’uomo con la tecnologia, sull’incapacità che abbiamo di comunicare fra di noi in un mondo ultra connesso (Stati di allerta) e sul ruolo che l’essere umano avrà nel futuro del mondo, sulle scelte che compirà per sé stesso e, soprattutto, per il pianeta che lo ospita. 


The Space Between presso il Laboratorio aperto del Complesso di San Paolo, vede esposti i lavori di quattro grandi illustratori contemporanei che da tempo hanno affermato il loro nome ed il loro lavoro in ambiti nazionali ed internazionali e che per la prima volta dialogano tra loro. La mostra, a cura di Federico Cano Correa di Galleria Caracol, espone i lavori più recenti di Emiliano Ponzi, Bianca Bagnarelli, Antonio Pronostico e Manfredi Ciminale. In un mondo in cui è sempre più difficile riconoscere la mano dell’umano rispetto ad un’AI, il ruolo dell’illustratore diventa quello di un narratore silenzioso, un artigiano del disegno che ci suggerisce di fermarci e di soffermarci per qualche secondo su di un’immagine, scovarne il senso profondo e farla (in qualche modo) nostra.

Ponzi è uno degli autori italiani contemporanei più affermati a livello internazionale e, lavorando in tecnica digitale, porta avanti uno stile concettuale assolutamente riconoscibile ed unico, dove la prospettiva, il punto di fuga e i colori donano ai soggetti che illustra un dinamismo ed un movimento quasi cinematografico. In mostra sono esposte illustrazioni editoriali realizzate per clienti come The New Yorker, Feltrinelli ed Einaudi, alcune tavole tratte dal libro commissionatogli dal MoMa di New York su Massimo Vignelli “The Great New York Subway Map”. Bianca Bagnarelli è uno dei grandi talenti emergenti dell’illustrazione e del fumetto italiano. Il suo è uno stile che risente molto dell’influenza del fumetto americano contemporaneo, complice una sua grande abilità compositiva unita ad una sensibilità artistica elevata, Bagnarelli è arrivata in poco tempo ad essere una delle firme più richieste da riviste come The New York Times e The NewYorker per la quale ha recentemente realizzato la famigerata copertina “Deadline”. Antonio Pronostico, autore già di tre libri per Coconino Press, è una delle matite più interessanti ed originali degli ultimi anni. Anche lui divide il suo lavoro tra illustrazione e fumetto e utilizza la tecnica della matita e dell’acrilico, rimanendo fedele ad un approccio più analogico. Infine nel lavoro di Manfredi Ciminale possiamo riconoscere influenze provenienti da diverse epoche storiche e da diversi stili, in mostra ci sarà la sua serie dedicata alle nuvole, che fa parte di un progetto personale che porta avanti da diverso tempo. Ciminale è un artista che pone la questione ambientale al primo posto, emblematica l’immagine esposta che vede l’Empire State Building di New York un istante prima di essere sommerso da un’onda gigante.



L’ottava edizione di PARMA 360 Festival si completa con una serie di talk, incontri e workshop con gli autori protagonisti delle mostre e alcuni relatori, critici d’arte, curatori, giornalisti, operatori culturali in dialogo con loro.

Come ogni anno, il Festival si allarga alla città intera attraverso un CIRCUITO OFF, organizzato grazie al contributo dell’Assessorato alla Rigenerazione Urbana e Attività economiche, per far rivivere in modo nuovo gli spazi della città, promuovere la cultura artistica presente nel territorio e coinvolgere attivamente tutta la cittadinanza attraverso un percorso ramificato nel centro storico di Parma. All’appello sono chiamati una cinquantina di spazi creativi della città, tra negozi, ristoranti, librerie, studi d’artista ed esercizi vari. Quest’anno il CIRCUITO OFF di Parma 360, sbarca in Galleria Polidoro e Galleria Bassa dei Magnani proponendo un’ampia offerta culturale che ha l’obiettivo di rianimare, rivitalizzare e riqualificare lo spazio delle Gallerie attraverso il presidio della zona, il decoro, la cura e la realizzazione di attività artistiche e creative articolate in un ricco calendario di eventi in collaborazione con i commercianti e una rete di partner come il Gruppo Giovani Imprenditori di Ascom e Bia Garden Store.

 

PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, che vede la direzione artistica e la curatela di Chiara Canali, Camilla Mineo e di Silvano Orlandini come Direttore di produzione, è organizzato dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il contributodel Comune di Parmail patrocinio della Regione Emilia-Romagna, e un’ampia rete di partner pubblici e privati, tra cui Gruppo Zatti, BPER, Euplip, Studio Livatino, Athena - professionisti e consulenti associati, Fiere di Parma, Ara Noleggi, Termoblok, Colser, Ascom, Villani vini e liquori, Starhotels Du Parc.





AGGUATO A LECCE. CONGEDO (FDI): LA GENTE AIUTI INQUIRENTI, NO OMERTA’

 “Sono certo che gli inquirenti faranno quanto prima piena luce su quanto accaduto a Lecce, dove un uomo è stato gambizzato in pieno giorno. Alla magistratura e alle forze dell’ordine va il mio più sentito ringraziamento per il lavoro svolto quotidianamente. Auspico che la popolazione, se a conoscenza di fatti utili, possa collaborare con loro ed essere utile nelle indagini. Dimostriamo ancora una volta che il Salento non è una terra omertosa ma onesta e vicina a chi lavora per la nostra sicurezza”. Lo dichiara Saverio Congedo, deputato leccese di Fratelli d’Italia e componente della commissione parlamentare Antimafia.

INAUGURATO IL NUOVO GIARDINO DI VIA RICCHIONI ATTREZZATO PER IL GIOCO E LO SPORT SU UN’AREA PRECEDENTEMENTE INCOLTA DEL QUARTIERE SAN PAOLO

 È stato inaugurato questa mattina al San Paolo, alla presenza degli assessori allo Sport, Pietro Petruzzelli, e ai Lavori pubblici, Nicola Mele, e del presidente del Municipio III Nicola Schingaro, il nuovo giardino realizzato in via Ricchioni (di fronte alla sede del Municipio) attraverso la riqualificazione di un’area precedentemente incolta con la messa a dimora di nuovi alberi e arbusti, la realizzazione di un’area sportiva, una zona ludica per i più piccoli, viali in pavimentazione drenante e l’installazione di nuovi arredi.

L’intervento, del valore di circa 260mila euro, è stato realizzato nell’ambito della più ampia azione sperimentale messa in campo dall’amministrazione comunale per il verde urbano (greening e forestazione), il contenimento dei cambiamenti climatici e il contrasto dell’effetto isola di calore, finanziata nel complesso per 8 milioni di euro dal PON Metro.

Il nuovo giardino si estende su una superficie di circa 1.500 metri quadri.

“Con il completamento del giardino di via Ricchioni salgono a quasi 50 i punti sport e verde realizzati in tutta la città, con una particolare attenzione ai quartieri periferici - ha commentato Pietro Petruzzelli -. Interventi grandi e piccoli che stanno cambiando il modo di vivere lo spazio pubblico da parte dei cittadini, che sempre più spesso possono contare su aree verdi attrezzate per l’attività fisica e il gioco dei più piccoli nelle vicinanze delle proprie abitazioni, coerentemente con quell’idea della città come palestra a cielo aperto che stiamo perseguendo sin dal primo mandato dell’amministrazione Decaro. Spazi dove praticare attività fisica per persone di tutte le età, ma soprattutto luoghi dove incontrarsi, socializzare e stringere nuovi legami”.

“Da oggi il giardino in via Vincenzo Ricchioni è aperto a tutti i cittadini grazie a un intervento che, nell’ambito della più ampia strategia di riqualificazione degli spazi pubblici, ha l’obiettivo di far leva sui giochi e sullo sport per mettere a disposizione nuove aree di socializzazione in tutta la città - ha sottolineato Nicola Mele -. Questo nuovo spazio è stato pensato in continuità progettuale con quello attiguo già realizzato dall’amministrazione, seguendone l’impostazione di aree e percorsi: dispone di una pavimentazione antitrauma con attrezzature ludiche e per il fitness di vario genere, oltre che di panchine e tavoli per il gioco della dama e degli scacchi che rendono l’area fruibile per un’utenza variegata di età, con una marcata propensione all’inclusività. L’intervento, come sempre, è finalizzato a incentivare l’attività sociale tramite il richiamo dello sport e del gioco, così che sempre più cittadini possano trascorrere il proprio tempo libero in aree verdi urbane. Nel corso dei lavori sono stati manutenuti gli alberi esistenti, piantati nuovi alberi e cespugli e messe a dimora porzioni di prato per implementare il serbatoio ecologico esistente e creare un polo attrattivo per tutti”.

“Presidente, qui c’è questo spazio abbandonato, l’erba cresce alta: perché non fate un bel giardino per far giocare i bambini? Nel corso di questi anni diversi residenti mi hanno posto domande simili a questa - ha ricordato Nicola Schingaro -. E aver realizzato un’altra area ludica anche in via Vincenzo Ricchioni, al quartiere San Paolo, in una zona storicamente priva di spazi di incontro, significa aver dato risposta a quelle domande e, soprattutto, aver ascoltato e soddisfatto quei bisogni. L’ho detto più volte, i parchi giochi non sono solo spazi dove le bambine e i bambini e gli adolescenti possono giocare, divertirsi e trascorrere il loro tempo libero insieme, ma come spazi di socialità sono luoghi dove possono costruire i loro significati del mondo, sviluppare la loro personalità, crescere.Come presidente del Municipio III, sono molto soddisfatto: con la realizzazione di quest’area socio-ludico-aggregativa, abbiamo provato a garantire ancora una volta il diritto alla città come diritto alla fruizione di uno spazio che oggi è collettivo”.

Nel dettaglio l’intervento ha riguardato la costruzione di viali in pavimentazione drenante, l’allestimento di un’area ludica con il montaggio di cinque giochi “arrampicata” multifunzione (con reti, scivolo e percorsi di equilibrio), una piramide rotante inclusiva, un gioco a molla, un’altalena doppia e una casetta a tre torri con scivoli su una superficie colorata antitrauma in EPDM di circa 120 mq, la realizzazione di un’area per il fitness con l’installazione di una cyclette, un manual reel “avvolgi cavo”, un tai chi spinner per il movimento delle braccia, un percorso calistenico e una panchina munita di una coppia di pedaliere, il posizionamento di tre tavoli in pietra con scacchiera, di panchine e cestini portarifiuti e la predisposizioni degli impianti di pubblica illuminazione e videosorveglianza.

L’impronta verde dell’area è stata rafforzata con la messa a dimora di esemplari di sophora japonica, tiglio selvatico, albero dei tulipani, albero di Giuda, grevillea robusta e pioppo bianco, mentre per quanto riguarda gli arbusti sono stati piantumati photinia, viburno tino, pitosforo e abelia grandiflora, tutte specie che resistono bene allo smog. A servizio del nuovo verde e delle porzioni tappezzate a prato è stato inoltre realizzato un impianto di irrigazione.  




La Compagnia Teatrale La Quercia Incantata presenta alla stampa il progetto teatrale dal titolo “Stalking” presso il Teatro Le Salette, vicolo del Campanile 14 a Roma

 E’ indetta conferenza stampa in data 19 marzo 2024 ore 17,00 per la presentazione del progetto teatrale prodotto dalla Compagnia Teatrale La Quercia Incantata dal titolo “Stalking” tratto dall’omonimo libro di Antonio Russo “Stalking – storie di un crimine ordinario” edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno con la regia di Filippo Bubbico e con Francesca Brandi, Romina Bufano, Arianna Cigni presso il Teatro Le Salette, vicolo del Campanile 14 a Roma. Interverranno il regista Filippo Bubbico, Francesca Brandi, Romina Bufano, Arianna Cigni il criminologo Dott. Antonio Russo, autore del volume, l’editore Dott. Stefano Donno (editore de I Quaderni del Bardo Edizioni) 

I racconti messi in scena sono tratti da storie vere e sono tristemente comuni a centinaia di altre attuali situazioni.

Stalking storie di un crimine ordinario di Antonio Russo (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) -

“Il libro si legge facilmente ed è arricchito da approfondimenti psicologici e legali che aiutano a comprendere meglio questa forma di violenza. Consigliato a chiunque sia interessato a capire meglio il fenomeno e desideri sensibilizzare sulla sua gravità." (Antonio Di Stefano)

“Stalking, Storie di un crimine ordinario” è il titolo nel nuovo capolavoro saggistico del criminologo e attivista Antonio Russo. Un titolo, quello del saggio edito dalla casa editrice leccese “I Quaderni del Bardo Edizioni” di Stefano Donno, che è candidato ad essere uno dei più efficaci libri di prevenzione verso una grande piaga sociale: la violenza contro le donne in tutte le forme nelle quali essa viene esercitata. Partendo da un completo excursus storico, giuridico e criminologico il libro “Stalking, Storie di un crimine ordinario” si rivela essere un vero e proprio manuale per il profiling e la prevenzione della fattispecie criminologica. Il cuore pulsante dell’opera sono le testimonianze di donne, vittime e guerriere, che condividono le loro storie di figlie, mogli, compagne e madri, vissute all’ombra della violenza subita per mano di quell’uomo che aveva promesso di amarle e proteggerle.  Composto da “note alla lettura” curate da Francesca Brandi, Antonia Depalma, dall’avv. Benito Sposato e dall’avv. Vincenzo Piserchia e dalla postfazione a firma del consigliere regionale della Puglia, Donato Metallo, l’opera è completa di ogni informativa utile a prevenire e combattere il crimine della violenza e dello stalking grazie alla ricchezza ed accuratezza delle informazioni contenute, che fungono da vero e proprio supporto; di estrema utilità sono, a questo proposito, i contenuti relativi agli strumenti tecnici per la difesa dagli atti persecutori che ledono quei diritti inviolabili garantiti dalla Carta Costituzionale e dalle numerose disposizioni legislative internazionali.

 

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