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martedì 26 marzo 2024

ASIAN FILM FESTIVAL 21: concept, giuria e programma (Roma, 10-17 aprile 2024)

Al Cinema Farnese Arthouse di Roma torna il tradizionale appuntamento con Asian Film Festival, la rassegna cinematografica che rivolge lo sguardo alle migliori nuove produzioni dell'Estremo Oriente, ideata da Cineforum Robert Bresson con la direzione artistica di Antonio Termenini. Dal 10 al 17 aprile 2024 saranno numerosi gli appuntamenti in sala per la ventunesima edizione, in programma dal primo pomeriggio alla sera tardi, che vedranno proiettare, accanto ai nuovi film di grandi registi, anche molte opere prime di alto livello - assolute sorprese - distribuite tra la sezione Newcomers,  Concorso e Fuori Concorso. La giuria dell'edizione 2024 sarà presieduta dal giornalista, scrittore ed editorialista Antonio Polito che, insieme al regista Christian Carmosino e alla giornalista e docente di linguaggio audiovisivo Angelica Alemanno, giudicheranno le opere in concorso mentre per la sezione dei talenti emergenti del cinema asiatico sarà creata un'apposita giuria di studenti presieduta dal prof. Antonio Falduto della UNINT. Le nazioni coinvolte quest'anno sono Corea del Sud, Giappone, Cina, Taiwan, Hong Kong, Malesia, Singapore, Indonesia, Vietnam, Thailandia, Filippine e Nepal, quest'ultimo presente per la prima volta al festival. Tornano le giornate a tema, dedicate ai Paesi che meglio si sono distinti per l’originalità e il dinamismo delle proprie cinematografie, organizzate grazie al sostegno e al coordinamento imprescindibile di Ambasciate, Istituti di Cultura, Film Commission e Agenzie governative dei paesi dell’Estremo Oriente: realtà che in questo anno hanno rinforzato a vario titolo la loro partnership strategica con il Festival. In ordine cronologico, si succederanno il Thailand Day (12 aprile), Korean Day (13 aprile), Japan day (14 aprile) e Vietnam Day (16 aprile). Tre i temi trainanti di questa edizione spiccano argomenti di scottante attualità, quali la condizione della donna, l'entrata nella maggiore età attraverso racconti adolescenziali e la violenza declinata nelle sue diverse forme. Nel ricco programma del festival spiccano numerose anteprime internazionali, come il ventaglio di film giapponesi After the fever di Yamamoto Akira, Ripples di Ogigami Naoko, One second ahead, one second behind di Nobuhiro Yamashita e Sana di Takashi Shimizu. Uno sguardo particolare è rivolto al film nepalese A road to village di Nabin Subbe e ai lungometraggi che hanno già trovato distribuzione italiana: Shadow of fire di Shinya Tsukamotosono (Minerva Pictures), film della cerimonia di apertura del festival, Sleep di Jason Yu (Tucker Film) e Only the river flows di Wei Shujun (Wanted).

Sono stati selezionati anche alcuni vincitori di prestigiosi festival internazionali: tra questi l'indonesiano Monisme di Riar Rizaldi, miglior film al Bucharest International Experimental Film Festival 2023, il thailandese Solids by the seashore di Patiparn Boontarig, miglior lungometraggio asiatico al British Irish Film Fest 2023, il cinese The cord of life di Qiao Sixue, Premio Migliore Attrice allo Shanghai International Film Festival 2023; i taiwanesi Love is a gun di Lee Hong-Chi (Hong Kong, Taiwan), Premio Leone del Futuro alla 80° Mostra del Cinema di Venezia e Fish memories di Hung-I Chen, Premio alla miglior fotografia al Golden Horse Film Festival, e il vietnamita Inside the yellow cocoon shell di Pham Thien An, Vincitore della Camera d’or, miglior opera prima, al 76° Festival di Cannes. Tre gli ospiti internazionali in arrivo sono attesi il regista giapponese Shinpei Yamasaki per The guilt and the other stories, la vietnamita Nguyen Thi Truc Quynh, protagonista di Inside the yellow cocoon shell  e il regista di Lesson, Kim Kyung-rae, primo ospite coreano nella storia dell'Asian Film Festival. Per chi vorrà godere appieno dell'articolato calendario del festival, è prevista inoltre una serie di formule abbonamento che offriranno la possibilità di partecipare ad un'estrazione con premi in luxury bags e un viaggio in crociera in Thailandia. Si ricorda che tutti i film verranno proiettati in versione in lingua originale con sottotitoli in italiano. La XXIesima edizione di Asian Film Festival è realizzata con il contributo di: Ministero della Cultura (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo), Regione Lazio, Roma Lazio Film Commission, Istituto Culturale Coreano in Italia,  Ambasciata della Repubblica Socialista del Vietnam in Italia.

Un'iniziativa in collaborazione con: Ministero degli Affari Esteri, Elephant Pictures, UNINT Università degli Studi Internazionali di Roma, 25th Shanghai International Film Festival, Cinema Farnese Arthouse, Ho Chi Mnh City International Film Festival, Oltre lo specchio Film Festival, Associazione Italia Asean, Ambasciata della Thailandia in Italia, Amazing Thailand Ente del Turismo thailandese, Associazione Italia-Filippine, Fabio Truffa, Danang Asian Film Festival. La manifestazione gode del patrocinio di Roma Capitale. Il Japan Day gode del patrocinio dell'Istituto Giapponese di Cultura. Media partner: Long take, Linkinmovies.it, Sentieri Selvaggi, Taxidrivers.it, Sonatine.

 

IL PROGRAMMA

LEGENDA:

 

C = Concorso | FC = Fuori Concorso | NC = Newcomers

 

MERCOLEDÌ 10 APRILE

17:00 MONISME (Riar Rizaldi, Indonesia, 2023, 115’) FC

Miglior film al BIEFF 2023. Un affascinante viaggio di connessione tra  l’uomo e la natura nell’epico scenario del Monte Merapi, uno degli stratovulcani più attivi al mondo.

19:00 Cerimonia di apertura

SHADOW OF FIRE (Shinya Tsukamoto, Giappone, 2023, 95’) FC

Presentato alla Biennale di Venezia 2023 (Orizzonti), il regista Tsukamoto conclude la sua trilogia sulla guerra: in un mercato nero, un orfano affronta le profonde sofferenze della popolazione nel dopoguerra.

***

GIOVEDÌ 11 APRILE

15:00 YANGZI’S CONFUSION (Jue Li, Cina, 2023, 100’) NC

 La storia di una famiglia in cui i silenzi sono troppo rumorosi, e molti segreti spingono per venire alla luce. Riuscirà la piccola Yangzi a uscire dalla sua fitta nebbia di confusione?

 

17:00 LAST SHADOW AT FIRST LIGHT (Nicole Midori Woodford, Singapore, 2023, 108’) NC

Quando una persona a te cara sparisce nel nulla, non è facile dimenticarla, soprattutto se questa è tua madre. La giovane Ami intraprenderà un viaggio attraverso il mondo spirituale per ritrovarla.

 

19:00 ABSENCE (Wu Lang, Cina,  2023, 102’) NC

Presentato al Festival di Berlino 2023, un film d’esordio realistico ed evocativo su un uomo dell’isola di Hainan che, uscito di prigione dopo dieci anni, vorrebbe riallacciare i rapporti con la sua ex amante, ma la vita continua a metterlo alla prova.

Precede la proiezione il cortometraggio: SHORT STORY (Wu Lang, Cina, 2023, 12’)

 

21:15 WOMEN FROM ROTE ISLAND (Jeremias Nyangoen, Indonesia, 2023, 106’) C

Dopo due anni di sofferenza e violenza, Martha è finalmente tornata a casa. Ma la situazione degenera e sua madre, insieme a centinaia di donne, lotta con decisione per la giustizia, sfidando il silenzio e la violenza  di genere.

 

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VENERDÌ 12 APRILE

 

THAILAND DAY

15:00 YOU & ME & ME (Wanweaw Hongvivatana, Weawwan  Hongvivatana, Thailandia, 2023, 121’) FC

Le due inseparabili sorelle gemelle, ‘You’ e ‘Me’, condividono tutto fino a quando un giovane ragazzo non dimostrerà loro che alcune esperienze, come l’amore, sono un territorio da esplorare individualmente.

Un toccante film di formazione, raccontato da due talentuose registe gemelle.

 

17:30 SOLIDS BY THE SEASHORE (Patiparn Boontarig, Thailandia, 2023, 93’) C

Miglior lungometraggio asiatico al BIFF 2023. Due giovani donne, provenienti da contesti culturali differenti, vivranno in prima persona il conflitto tra modernità e tradizione, sperimentando, fra l’altro, nuovi sentimenti e paure.

Precede la proiezione il cortometraggio: PÉTANQUE: LEGACIES OF A SECRET WAR (Mailee Osten-Tan, Thailandia, 2023, 5’)

 

19:30 NOT FRIENDS (Atta Hemwadee, Thailandia, 2023, 130’) C

Un gruppo di studenti, uniti dalla passione per il cinema, decide di realizzare un cortometraggio sulla vita di un compagno. Ma l’impegno rivela segreti che cambieranno per sempre la loro visione del cinema e dell’amicizia.

22:00 THE CURSED LAND (Panu Aree, Thailandia, 2023, 128’) FC

Un padre e sua figlia, affrontando il dolore, liberano involontariamente un djinn. Nel viaggio verso Narathiwat a sud della Thailandia, per chiedere l’aiuto di uno stregone musulmano, scoprono segreti oscuri sulla terra che cambieranno tutto.

 

***

SABATO 13 APRILE

15:00 THE CORD OF LIFE (Qiao Sixue,  Cina, 2023, 96’) NC

Premio Migliore Attrice allo Shanghai International Film Festival 2023.

Alus, musicista elettronico nomade, accompagna la madre malata di Alzheimer nella prateria per trascorrere insieme i suoi ultimi giorni. Un viaggio di crescita personale, attraverso una corda simbolica che li lega, esplora le radici culturali e la saggezza tradizionale mongola.

Precede la proiezione il cortometraggio: SUMMER KNOWS (Hongshi Zhong, Cina, 2023, 20’)

 

KOREAN  DAY

17:00 HEAVY SNOW (Yun Su-ik, Corea del Sud, 2023, 78’) NC

Suan, una studentessa del liceo artistico, si infiamma in una relazione con Seol, celebre attrice. Durante un viaggio rivelatore, scoprono una connessione profonda, ma i malintesi si accumulano. Una storia di amore, crescita e rinascita sul palcoscenico della vita.

 

18:30 IN OUR DAY (Hong Sang-soo, Corea del Sud, 2023, 84’) FC

Tra le mura di due mondi apparentemente distanti, una donna quarantenne condivide la casa di un’amica gattara, mentre un anziano poeta, lottando contro vizi e solitudine, risponde alle domande di alcuni giovani visitatori. La loro inaspettata connessione? Un amore ardente per

 il ramyun piccante…

 

20:00 LESSON (Kim Kyung-rae, Corea del Sud, 2023, 94’) C

Kyung-min, un insegnante di inglese, vive una relazione tumultuosa con la fidanzata, determinata a portarlo all’altare. A complicare la situazione sarà la sua nuova passione per il pianoforte…

 

22:15 SLEEP (Jason Yu, Corea del Sud, 2023, 95’) NC

La gravidanza di Soo-jin è sconvolta quando il marito Hyun-su sviluppa un sonnambulismo preoccupante, che mette a rischio la sicurezza della famiglia. Tra diagnosi mediche e sospetti di forze paranormali, il loro matrimonio affronta una sfida crescente e misteriosa.

 

***

DOMENICA 14 APRILE

JAPAN  DAY

 

14:00 AFTER THE FEVER (Yamamoto Akira,  Giappone, 2023, 127’) C

Il confine tra follia e lucidità diventa evanescente in quest’opera di Yamamoto, dove l’enigmatica Sanae, una giovane donna colpevole di tentato omicidio verso l’ex-fidanzato, cerca di dare un nuovo senso alla propria vita: è possibile cancellare il passato?

 

16:15 THE QUILT AND THE OTHER STORIES (Shinpei Yamasaki, Giappone, 2023, 96’) C

 Lo sceneggiatore Tokio Takenaka, in una fase di stallo nella vita e nel lavoro, trova nuova ispirazione quando la giovane e appassionata fan Yoshimi Yokoyama entra nella sua vita. La loro collaborazione professionale si trasforma in attrazione, ma quando Tokio scopre il coinvolgimento romantico di Yoshimi con un collega, la sua gelosia minaccia di rovinare tutto.

 

18:00 RIPPLES (Ogigami Naoko, Giappone, 2023, 120’) C

 Ancora una volta la pluripremiata regista ci propone una riflessione su un  tema scottante nella patriarcale società nipponica: la solitudine di una donna che, dopo un ritorno inaspettato del marito che l’aveva lasciata, vede la sua tranquilla routine, scandita dalla fede zen, andare in fumo e i traumi del passato prendere il sopravvento.

 

20:15 ONE SECOND AHEAD, ONE SECOND BEHIND (Nobuhiro Yamashita, Giappone, 2023, 119’) C

Può una giornata sparire? È possibile recuperarne il tempo perso? Un intricato intreccio temporale in una Kyoto in cui tutto ciò che appare scontato prende una direzione inattesa.

 

22:15 SANA (Takashi Shimizu, Giappone, 2023, 102’) FC

Nel nuovo film del maestro giapponese Takashi Shimizu, emerge una regina dell’orrore in erba, Sana. Colleziona il “suono dell’anima”, una melodia maledetta che possiede chiunque l’ascolti. Mentre l’ossessione si diffonde come un’oscura epidemia, un terrore inaspettato si nasconde alla fine della catena di infezioni…

 

***

LUNEDÌ 15 APRILE

15:00 BE WITH ME (Wen-Ying Huang,  Taiwan, 2023, 130’) C

La stacanovista Faye si è trovata costretta a tornare a Chiayi, luogo che rievocherà in lei ricordi con il suo amato nonno. Destreggiandosi per la sua vita travagliata tra amore, famiglia e carriera, riuscirà a ritrovare se stessa?

 

17:30 SNOW IN MIDSUMMER (Chong Keat Aun,  Taiwan - Malesia, 2023, 116’) C

Un incontro tra Eng e il capo dell’opera cinese risveglia memorie di un tumultuoso 13 maggio 1969, segnato dalla sommossa politica e dalla perdita. Una storia avvincente e necessaria, ambientata tra le tensioni post-elettorali di Kuala Lumpur.

19:30 MARYAM (Badrul Hisham Ismail, Malesia, 2023, 107’) C

Maryam, gallerista di famiglia aristocratica, cerca la benedizione del padre per sposare il suo giovane fidanzato della Sierra Leone, navigando nelle sfide della burocrazia della Sharia: un viaggio di amore e coraggio oltre le tradizioni.

 

21:30 LOVE IS A GUN (Lee Hong-Chi,  Hong Kong, Taiwan, 2023, 81’) NC

Premio Leone del Futuro alla 80° Mostra del Cinema di Venezia. Fon Shu, noto come Sweet Potato, lotta per mantenere la sua modesta attività balneare. Il passato bussa alle sue porte e sarà costretto a farne i conti, se vuole riprendere in mano la sua vita.

 

 MARTEDÌ 16 APRILE

15:00 MORO (Brillante Mendoza,  Filippine, 2023, 80’) FC

Dal pluripremiato regista filippino: la storia di una famiglia della regione di Maguindanao che risolve in modo pacifico la disputa per la sua terra, prima che si passi alle armi.

Precede la proiezione il cortometraggio: EGG  (Xiao Lei Dong, Cina, 2023, 16’)

 

VIETNAM  DAY

16:45 OASIS OF NOW (Chia Chee Sum,  Vietnam, Taiwan, Malesia, 2023, 90’) C

Una donna si incontra in segreto con una bambina sulle scale di un condominio. Nell’apparente ordinarietà della vita quotidiana si nascondono segreti e decisioni che possono alterarne il corso.

 

18:30 INSIDE THE YELLOW COCOON SHELL (Pham Thien An, Vietnam, 2023, 178’) C

Vincitore della Camera d’or, miglior opera prima, al 76° Festival di Cannes.

Thien affronta una tragedia familiare che lo spinge a cercare il fratello perduto nelle mistiche campagne del Vietnam. Tra sogni e incontri, ripercorrerà ricordi e desideri, nella ricerca del significato della propria vita.

 

21:45 DROWSY CITY (Dung Luong Dinh,  Vietnam, 2019, 81’) C

In una metropoli implacabile, un misero mattatore vede la sua semplice vita sconvolta dall’arrivo di tre malviventi. Il “banale affare”per uno dei suoi polli sarà il principio di una spirale di violenza e di una macabra vendetta.

 

MERCOLEDÌ 17 APRILE

15:00 FISH MEMORIES (Hung-I Chen,  Taiwan, 2023, 117’) C

Premio alla miglior fotografia al Golden Horse Film Festival. Un uomo e un giovane di generazioni diverse, potrebbero essere padre e figlio, fratelli o amici, amanti o nemici: tutto ciò che può andare storto, andrà storto. Una trama avvincente che si snoda come la memoria di un pesce rosso.

17:00 A ROAD TO A VILLAGE (Nabin Subba, Nepal, 2023, 106’) C

 In una remota regione montuosa del Nepal orientale, Maila, un tessitore di cesti, e la sua famiglia vedono come una benedizione l’arrivo di una strada nel loro villaggio. Con il progresso arrivano anche bibite gassate, televisione e ritmi hip hop che sconvolgono la vita tranquilla del villaggio.

19:30 Cerimonia di chiusura

 

ONLY THE RIVER FLOWS (Wei Shujun, Cina, 2023, 101’) C

Nella Cina rurale degli anni ‘90, il capo della polizia Ma Zhe si trova di fronte a un omicidio apparentemente risolto. Tuttavia, indizi nascosti lo spingono a esplorare, sfidando il trionfalismo delle autorità, i segreti celati nella sua comunità.

22:00 TOMORROW IS A LONG TIME (Jow Zhi Weii,  Singapore, 2023, 106’) NC

Coinvolto in un’avventura che cambia la vita, Meng affronta un paesaggio emozionante e sconosciuto, trovando la forza in un mondo in crisi. Un’esperienza visiva di grande impatto sull’affermazione di sé, nella difficile fase della crescita.

 

BIGLIETTI:

SINGOLA PROIEZIONE

(Spettacoli serali)

Intero  € 7

Ridotto € 5 (studenti universitari e over 65)

 

 SINGOLA PROIEZIONE

(Spettacoli pomeridiani)

Intero  € 6

Ridotto € 4 (studenti universitari e over 65)

 

ABBONAMENTI

Gold € 90 (accesso a tutte le proiezioni + catalogo + partecipazione all'estrazione finale di un voucher per una crociera intorno a Phuket, Thailandia).  T

Silver € 60 (accesso a tutte le proiezioni + catalogo + partecipazione all'estrazione finale di 4 luxury bags thailandesi).

Intero  € 30

Ridotto € 25 (studenti universitari e over 65)




ONLINE LA GRADUATORIA PROVVISORIA PER LA CONCESSIONE TEMPORANEA DEI POSTEGGI DELLA FIERA DI SAN NICOLA 2024

 La ripartizione Sviluppo economico rende noto che è in pubblicazione sul sito istituzionale del Comune, a questo link, la graduatoria provvisoria degli aventi diritto e l’elenco delle domande non accoglibili in relazione all’avviso per la concessione temporanea dei posteggi nell’ambito della sagra di San Nicola 2024, in programma dal 6 al 9 maggio.

Su 188 istanze pervenute per l’assegnazione di spazi per la vendita di prodotti non alimentari, di artigianato, dell’enogastronomia pugliese, paninoteche mobili, fast food, friggitorie e street food, 13 sono quelle escluse per ragioni puntualmente indicate nella relativa determinazione dirigenziale.

Il posizionamento dei veicoli avverrà dalle ore 14 alle ore 18 del prossimo 6 maggio, mentre l'attività di vendita sarà possibile dalle ore 18 dello stesso giorno.

Si ricorda che pubblicazione equivale ad ogni effetto a notifica agli istanti. Avverso il provvedimento potranno essere prodotte osservazioni e/o documentazione integrativa, da presentarsi all'ufficio protocollo del settore Polizia Annonaria, Ecologia e Attività Produttive utilizzando la piattaforma www.autorizzo.com  entro e non oltre il prossimo 11 aprile.

Il 15 aprile 2024 sarà pubblicata la graduatoria definitiva.

lunedì 25 marzo 2024

PARMA 360 Festival della creatività contemporanea

 HOMO DEUS è la parola chiave dell’ottava edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo, in programma a Parma dal 6 aprile al 19 maggio 2024.

 

In un’epoca di grande prosperità per le civiltà occidentali, ma al tempo stesso di recente instabilità, l’umanità del futuro dovrà affrontare nuove problematiche legate al cambiamento climatico, al mutamento dell’habitat, alla gestione delle risorse. Yuval Noah Harari, uno dei più grandi intellettuali, filosofi e divulgatori contemporanei, nel suo saggio “HOMO DEUS. Breve storia del futuro” ha preannunciato alcune delle sfide che daranno forma all’umanità XXI secolo, dalla robotica alla biotecnologia, dalla ingegneria genetica all’Intelligenza Artificiale.

Attraverso le opere di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, le mostre del festival indagheranno tematiche legate al superamento della dimensione antropocentrica dell’uomo in favore di una visione tecno-umanistica (o trans-umanista) e datocentrica. L’Homo Sapiens, così come lo conosciamo ora, ha ormai esaurito il suo percorso storico e, sostituito dall’Homo Deus, dovrà mettere queste nuove tecnologie al servizio del progresso scientifico per la sopravvivenza biologica e spirituale dell’uomo.

 

Cinque grandi mostre di pittura, scultura, illustrazione, arte digitale e nuovi media sono allestite in dialogo con chiese e palazzi storici della città di Parma, in un percorso diffuso sul territorio che ha come obiettivo quello di valorizzare il patrimonio storico-artistico della città e di proporre al pubblico inedite visioni e prospettive della creatività contemporanea. 

Promosso dalle associazioni culturali 360° Creativity Events ed Art Company, PARMA 360 Festival ha ricevuto il patrocinio e il contributo del Comune di Parma, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna ed è sostenuto da un’ampia rete di partner pubblici e privati.


Il piano nobile di Palazzo Pigorini, edificio settecentesco affrescato con scene mitologiche da Francesco Scaramuzza, ospita la mostra “Survival” di Piero Gilardi (Torino 1942-2023), in omaggio al Maestro dell’Arte Povera – recentemente scomparso – ecologista ante-litteram e tra gli autori italiani più influenti del secondo dopoguerra a livello internazionale. Il progetto espositivo, a cura di Chiara Canali, racconta il percorso di Gilardi a partire dal suo complesso rapporto con la Natura, soggetto del suo lavoro, e con la Tecnologia, che ne ha condizionato tecniche e modelli di fruizione. Dal 1965 Piero Gilardi inizia a realizzare i “Tappeti-natura” con l’intento di stimolare nella società futura la percezione sensoriale dell’ambiente naturale, riproposto attraverso “dispositivi domestici” artificiali. Opere d’arte che rappresentano in modo realistico e meticoloso sezioni tridimensionali di suolo e paesaggio a grandezza naturale (piante di fico, palmeti, girasoli, cavoli, zucche, pesche…), intagliate nel poliuretano espanso e dipinte con pigmenti sintetici, sino al limite dell’iperrealismo. Sono sculture dipinte che non vanno contemplate passivamente, bensì devono interagire sensorialmente con il corpo del fruitore, per accoglierlo ed essere toccate, udite, percorse, esperienziate.

 

Il concetto di “interattività” attraversa tutta la mostra ed è accentuato in alcune opere più recenti come “Scoglio bretone” (2001), “Panthoswall”(2003) e “La Tempesta perfetta” (2017) che rientrano nel percorso di ricerca che, a partire dagli anni Ottanta, porta l’artista a utilizzare la tecnologia per consentire allo spettatore di partecipare attivamente interagendo con l’oggetto artistico, al fine di mobilitare una risposta nei confronti della difesa dell’ambiente e della sopravvivenza del Pianeta.

 

La mostra ci restituisce la figura di Piero Gilardi non solamente quale artista e ricercatore, ma anche nelle vesti di animatore culturale di un “attivismo militante creativo”, a beneficio di una condivisione esperienziale che ha come obiettivo l’impegno sociale e la lotta biopolitica. “In retrospettiva, la precoce consapevolezza di Gilardi per le dinamiche interattive, ma contraddittorie, fra modernità ed ecologia, come istanze preponderanti nelle trasformazioni culturali e quotidiane dell’umanità, si è rivelata molto lungimirante”, ha affermato Hou Hanru in occasione della mostra al MAXXI di Roma.

La mostra riunisce una ventina di opere dell’artista, anche di grandi dimensioni, e si avvale di prestiti da parte della Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, della Galleria Giraldi di Livorno, della Galleria Enrico Astuni di Bologna e di collezionisti privati.


Al secondo piano di Palazzo Pigorini si sviluppa la prima sezione della mostra collettiva “L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale”, a cura di Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi e Davide Sarchioni, la prima mostra collettiva di artisti italiani sulla Intelligenza Artificiale. Il titolo del progetto “L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale” si ricollega al famoso saggio di Walter Benjamin L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, pubblicato nel 1936, in cui il filosofo tedesco sosteneva come, all’inizio del XX secolo, l’invenzione e l’utilizzo di nuove tecniche, quali il cinema e la fotografia, stesse radicalmente cambiando le modalità di produzione e di ricezione artistica. Allo stesso modo, negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha visto una rapida ascesa – Intelligenza Artificiale (IA) è stata designata parola dell'anno 2023 dal Collins Dictionary –, e oggi sempre più artisti si sono confrontati e usano questa tecnologia per creare opere d’arte e progetti artistici collaborativi verso nuovi linguaggi estetici. In mostra: video, progetti immersivi, artwork digitali ma anche opere fisiche: dal mosaico all’installazione, dalla scultura alla fotografia – tutte opere frutto della creatività artistica di un pool di 20 artisti che hanno incluso nella loro ricerca e produzione l’uso dell’AI.

La mostra intende indagare diverse modalità di utilizzo dell’IA da parte di una ventina di artisti pionieri del digitale o AI artists di nuova generazione. Temi come la natura, la botanica, l’ambiente, ma anche l’uomo, l’umanità, le comunità, le città, i monumenti, le macchine, i sogni, le mitologie sono plasmati e/o trasformati attraverso l’impiego delle GAN, degli algoritmi e delle AI Generative, tra arte elettronica, glitch art, realtà aumentata, realtà virtuale e altre forme espressive dell’era digitale.

In mostra sono esposte le opere di: Antonio Barbieri, Domenico Barra, Davide Maria Coltro, Andrea Crespi, Giuliana Cunéaz, Debora Hirsch, Nick Landucci, Giuseppe Lo Schiavo, Manuel Macadamia, Vincenzo Marsiglia, Mauro Martino, Angelo Demitri Morandini, Max Papeschi con Michele Ronchetti, Chiara Passa, Giuseppe Ragazzini, Martin Romeo, Svccy.


Il progetto dedicato all’AI si completa con una seconda sezione espositiva, allestita presso il Torrione Visconteo, torre medievale sita in via dei Farnese, di fronte alla Pilotta, che presenta le video-installazioni site-specific ed immersive degli artisti Luca Pozzi, Kamilia Kard e Lino Strangis.

Durante lo svolgimento della mostra sarà presentato il libro-catalogo dedicato al progetto, edito da Jaca Book, che riunisce i saggi dei curatori Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi, Davide Sarchioni, un contributo inedito di Piero Gilardi e l’apparato critico e iconografico dedicato ai venti artisti in mostra. L’esposizione avrà il suo twin digitale nel Metaverso su Spatial grazie alla collaborazione con Dario Buratti che ha realizzato un nuovo spazio con architetture futuristiche che accoglieranno le opere degli artisti nella loro versione digital.


Emanuele Giannelli, uno dei più celebri scultori contemporanei, è il protagonista della mostra Humanoid, a cura di Camilla Mineo, alla Chiesa sconsacrata di San Ludovico con quaranta opere di grandi dimensioni e presente in città con l’iconica Mr. Arbitrium, opera monumentale di oltre 5 metri che sorregge la Chiesa di San Francesco del Prato, gioiello gotico della Città di Parma, riaperta dopo 200 anni di storia travagliata, situata a pochi passi dal Duomo e Battistero. Al centro del lavoro dello scultore – diplomato all’Accademia di Carrara e da Roma approdato con il suo laboratorio a Pietrasanta, in Versilia – c’è l’Uomo, indagato nel suo essere contemporaneamente primitivo e futuristico, umano e non umano, in bilico fra uno stato primigenio (l’ironica Monkey Tribù) e un futuro incerto e globalizzato. In mostra è esposta una selezione di opere degli ultimi anni, realizzate prevalentemente in resina e ceramica: gruppi scultorei composti da singole figure o da gruppi di umani che dialogano strettamente fra loro, creando un universo dall’estetica futuristica impregnato di atmosfere filmiche e letterarie. Nei lavori di Giannelli i corpi sono modellati come fossero entità ibride, dotate di protesi tecnologiche: occhiali da saldatore, binocoli e visori (Korf) proiettano l’Uomo in un mondo virtuale che lo allontana dalla realtà, un universo in cui il progresso tecnologico, l’intelligenza artificiale, le nuove tecnologie hanno rivoluzionato e messo in crisi i più fondanti concetti identitari.

Giannelli sembra proiettarci in scenari apocalittici e fantascientifici raccontandoci di un’umanità alienata e omologata, dotata di numeri seriali sul petto: eserciti ieratici e silenziosi, come nell’opera Mr. Kirbiati, o come invece nei Sospesi, sculture in cui l’artista rappresenta lo sforzo fisico del corpo umano che cerca di opporsi alla forza di gravità, figure fluttuanti in una dimensione sospesa, alla ricerca di un equilibrio.

Le opere di Giannelli sorprendono e incuriosiscono e spingono a una riflessione profonda sul momento storico che stiamo vivendo, sul rapporto dell’uomo con la tecnologia, sull’incapacità che abbiamo di comunicare fra di noi in un mondo ultra connesso (Stati di allerta) e sul ruolo che l’essere umano avrà nel futuro del mondo, sulle scelte che compirà per sé stesso e, soprattutto, per il pianeta che lo ospita. 


The Space Between presso il Laboratorio aperto del Complesso di San Paolo, vede esposti i lavori di quattro grandi illustratori contemporanei che da tempo hanno affermato il loro nome ed il loro lavoro in ambiti nazionali ed internazionali e che per la prima volta dialogano tra loro. La mostra, a cura di Federico Cano Correa di Galleria Caracol, espone i lavori più recenti di Emiliano Ponzi, Bianca Bagnarelli, Antonio Pronostico e Manfredi Ciminale. In un mondo in cui è sempre più difficile riconoscere la mano dell’umano rispetto ad un’AI, il ruolo dell’illustratore diventa quello di un narratore silenzioso, un artigiano del disegno che ci suggerisce di fermarci e di soffermarci per qualche secondo su di un’immagine, scovarne il senso profondo e farla (in qualche modo) nostra.

Ponzi è uno degli autori italiani contemporanei più affermati a livello internazionale e, lavorando in tecnica digitale, porta avanti uno stile concettuale assolutamente riconoscibile ed unico, dove la prospettiva, il punto di fuga e i colori donano ai soggetti che illustra un dinamismo ed un movimento quasi cinematografico. In mostra sono esposte illustrazioni editoriali realizzate per clienti come The New Yorker, Feltrinelli ed Einaudi, alcune tavole tratte dal libro commissionatogli dal MoMa di New York su Massimo Vignelli “The Great New York Subway Map”. Bianca Bagnarelli è uno dei grandi talenti emergenti dell’illustrazione e del fumetto italiano. Il suo è uno stile che risente molto dell’influenza del fumetto americano contemporaneo, complice una sua grande abilità compositiva unita ad una sensibilità artistica elevata, Bagnarelli è arrivata in poco tempo ad essere una delle firme più richieste da riviste come The New York Times e The NewYorker per la quale ha recentemente realizzato la famigerata copertina “Deadline”. Antonio Pronostico, autore già di tre libri per Coconino Press, è una delle matite più interessanti ed originali degli ultimi anni. Anche lui divide il suo lavoro tra illustrazione e fumetto e utilizza la tecnica della matita e dell’acrilico, rimanendo fedele ad un approccio più analogico. Infine nel lavoro di Manfredi Ciminale possiamo riconoscere influenze provenienti da diverse epoche storiche e da diversi stili, in mostra ci sarà la sua serie dedicata alle nuvole, che fa parte di un progetto personale che porta avanti da diverso tempo. Ciminale è un artista che pone la questione ambientale al primo posto, emblematica l’immagine esposta che vede l’Empire State Building di New York un istante prima di essere sommerso da un’onda gigante.


L’ottava edizione di PARMA 360 Festival si completa con una serie di talk, incontri e workshop con gli autori protagonisti delle mostre e alcuni relatori, critici d’arte, curatori, giornalisti, operatori culturali in dialogo con loro.

Come ogni anno, il Festival si allarga alla città intera attraverso un CIRCUITO OFF, organizzato grazie al contributo dell’Assessorato alla Rigenerazione Urbana e Attività economiche, per far rivivere in modo nuovo gli spazi della città, promuovere la cultura artistica presente nel territorio e coinvolgere attivamente tutta la cittadinanza attraverso un percorso ramificato nel centro storico di Parma. All’appello sono chiamati una cinquantina di spazi creativi della città, tra negozi, ristoranti, librerie, studi d’artista ed esercizi vari. Quest’anno il CIRCUITO OFF di Parma 360, sbarca in Galleria Polidoro e Galleria Bassa dei Magnani proponendo un’ampia offerta culturale che ha l’obiettivo di rianimare, rivitalizzare e riqualificare lo spazio delle Gallerie attraverso il presidio della zona, il decoro, la cura e la realizzazione di attività artistiche e creative articolate in un ricco calendario di eventi in collaborazione con i commercianti e una rete di partner come il Gruppo Giovani Imprenditori di Ascom e Bia Garden Store.

 

PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, che vede la direzione artistica e la curatela di Chiara Canali, Camilla Mineo e di Silvano Orlandini come Direttore di produzione, è organizzato dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il contributodel Comune di Parmail patrocinio della Regione Emilia-Romagna, e un’ampia rete di partner pubblici e privati, tra cui Gruppo Zatti, BPER, Euplip, Studio Livatino, Athena - professionisti e consulenti associati, Fiere di Parma - Cibus 2024, ARA 1965 S.p.A, Termoblok, Colser, Ascom, Villani vini e liquori, Starhotels Du Parc.









ARRIVANO I TURISTI MA LA CITTA' E SPORCA

PARI OPPORTUNITA' RESTA NODO LGBT

Sul Sole 24 Ore di Lun.25/03: INDICE DEL CLIMA 2024, la classifica delle città con il miglior clima - BARI in testa, BELLUNO e PIANURA PADANA in coda

 È Bari la città con il miglior clima in Italia, al primo posto della nuova edizione dell’indice del clima del Sole 24 Ore, pubblicata sul quotidiano di lunedì 25 marzo. La classifica, aggiornata con i dati forniti da 3bmeteo relativi al decennio 2013-2023, viene utilizzata ogni anno nell’indagine della “Qualità della vita” realizzata dal Sole 24 Ore per raccontare in quale delle 107 città capoluogo si viva meglio dal punto di vista climatico, in base a dieci parametri che misurano le più frequenti condizioni di «bel tempo». I dieci indici che compongono la graduatoria finale sono stati scelti ed elaborati dalla redazione del Sole 24 Ore e validati dal team di esperti metereologici di 3bmeteo.

Otto ore e mezza di sole al giorno. Nove giorni di precipitazioni estreme all’anno. Settantaquattro giorni di pioggia su 365. Solo 158 giornate l’anno fuori dal comfort climatico, cioè con un’umidità relativa superiore al 70% o inferiore al 30 per cento. Brezza estiva a 7,2 nodi medi giornalieri. Sono questi i principali parametri medi climatici  che spingono la città pugliese in testa alla graduatoria.

La classifica

Per la prima volta un territorio del Mezzogiorno conquista così il primato in un indice sintetico tematico della Qualità della vita, la storica indagine sui territori italiani più vivibili, scalzando Imperia - oggi seconda - che si era posizionata in testa nelle precedenti edizioni: la prima pubblicata nel 2019 con i dati sul decennio 2008-2018 e la seconda pubblicata nel 2022 con i dati sul decennio 2011-2021. Oltre al capoluogo pugliese, altre sei centri urbani del Sud popolano la top ten del benessere climatico: nell’ordine Barletta-Andria-Trani (3ª), Catania (4ª), Pescara (5ª), Chieti (7ª), Brindisi (8ª), Agrigento (9ª), Cagliari (10ª). Per il resto, oltre al capoluogo del ponente ligure, si distingue per il miglior clima anche Livorno (6ª), unica del Centro Italia tra le prime dieci.

Tra le città con il clima migliore - attenzione, non con le migliori condizioni ambientali - spiccano le zone costiere, così come alcune città in quota (ad esempio Aosta ed Enna) capaci di offrire maggiore comfort grazie alla circolazione dell’aria, rispetto alle aree interne: qui aumentano le ore di sole, l’indice di calore resta medio-basso, mitigato dalla brezza estiva, e sono pochi gli eventi estremi.

Belluno e Pianura padana

Dalla parte opposta, sul fondo della classifica troviamo ancora una volta Belluno, ultima nell’indice di soleggiamento (appena 6,7 ore di sole in al giorno, contro una media nazionale di 7,8) e per giornate fredde (23,6 in media ogni anno con temperatura massima percepita minore di 3° C); penultima per l’umidità relativa elevata, che prende in considerazione i giorni troppo secchi d’estate (< 30%) e quelli troppo umidi d’inverno (> 70%), in tutto 255 nel capoluogo veneto. Elevato è anche il numero di giornate piovose, 118 all’anno con almeno 2 millimetri di precipitazioni cumulate, più frequenti solo a Lecco dove la media del decennio tocca i 122 giorni.

Negli ultimi dieci posti della classifica, inoltre, si incontrano diversi centri della pianura padana che si posizionano lungo l’asse del Po, tra cui Alessandria (106ª), Pavia (105ª), Cremona (104ª), Piacenza (102ª), Lodi (101ª), Asti ( 100ª) e Ferrara ( 99ª). In particolare, Rovigo risulta il territorio con più giornate di nebbia, oltre 57 all’anno. Verbania è ultima con una maggiore frequenza di precipitazioni estreme, in tutto 90 giorni tra il 2013 e il 2023 con più di 40 millimetri di pioggia cumulata in almeno una fascia esaoraria. Ad essere penalizzate per lo stesso indicatore - penultima e terzultima - sono Varese e Como, dove le “bombe d’acqua” sono state rispettivamente 76 e 74 nel decennio.

Tra le grandi città, Cagliari conquista il 10° posto nella top ten, Roma si piazza al 25° posto, seguita da Napoli (26ª), Venezia (32ª) e Genova (43ª). Tutte le altre, invece, si incontrano nella seconda metà della classifica, ultima Milano all’86° posto.

I record positivi e negativi

Passando in rassegna gli indicatori, infine, si segnalano altri record. Siracusa, dove nell’estate 2023 un’ondata di caldo eccezionale ha fatto toccare il massimo storico dei 47° C, ha il più elevato indice di calore: 111 giornate l’anno con temperatura percepita superiore a 35 gradi. Terni si distingue per la maggiore frequenza media annua di ondate di calore, in tutto 29 sforamenti oltre i 30° per tre giorni consecutivi, all’opposto rispetto ai record positivi delle province liguri di Savona (3 ondate) e Genova (4 ondate). Sondrio è il territorio meno ventoso, con solo otto giorni nel decennio caratterizzati da raffiche di vento e una brezza estiva quasi assente. Agrigento è prima nel soleggiamento con 9,1 ore di sole in media al giorno. Catania, infine, conta il minor numero di giorni l’anno troppo secchi o troppo umidi, appena 111.

Consulta le classifiche, città per città

Online è possibile consultare le classifiche integrali relative ai dieci parametri che compongono l’Indice del clima del Sole 24 Ore su https://lab24.ilsole24ore.com/indice-clima/

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Da martedì 26 a giovedì 28 marzo - Il viaggio dei bambini. Ballata per la Kater I Rades a Lecce, Massafra (Ta) e Novoli (Le)

 A ventisette anni dalla “tragedia del Venerdì Santo” avvenuta il 28 marzo 1997 nel Canale d’Otranto, dal 26 al 28 marzo tra Lecce, Massafra e Novoli debutta "Il viaggio dei bambini. Ballata per la Katër I Radës". Lo spettacolo rievoca il naufragio della nave albanese, dopo la collisione con la corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana, nel quale morirono oltre cento persone, soprattutto donne e bambini stipati in coperta. La nuova produzione di Factory Compagnia Transadriatica è un progetto di teatro civile, concepito come strumento di riflessione, un dialogo aperto sui temi delle migrazioni e dei diritti umani. Realizzato con il sostegno del Garante regionale dei Diritti dei minori della Regione Puglia, il patrocinio dell’Ambasciata d’Albania in Italia e in collaborazione del Polo Biblio Museale di Lecce, lo spettacolo scritto da Giorgia Salicandro e diretto dal regista Tonio De Nitto vede in scena Sara Bevilacqua e Riccardo Lanzarone, il violoncellista Redi Hasa (autore delle musiche originali) e il coro formato da Daniela Belishova, Diana Doci, Irma Duka, Meli Haideraj, Dori Ngresi, Lindita Ngresi, Hildebrand Nuri, Ladi “Aldo” Rista e Bledar Torozi.


Martedì 26 marzo alle 18 
(ingresso libero) il Museo Castromediano di Lecce (non il Convitto Palmieri come annunciato in precedenza) ospiterà un incontro di presentazione del progetto con la partecipazione di Anila Bitri Lani (ambasciatrice d’Albania in Italia), Loredana Capone (presidente del Consiglio Regionale della Puglia), Ludovico Abbaticchio (Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia), Luigi De Luca (coordinatore dei Poli Biblio-Museali della Puglia), Marco Giannotta (vice presidente del Teatro Pubblico Pugliese), Maria Vittoria Baffa (avvocata delle vittime della Katër i Radës), Giorgia Salicandro (autrice), Tonio De Nitto (regista). Lo spettacolo sarà in scena mercoledì 27 marzo (ore 21:00 - ingresso 8 euro) al Teatro Comunale di Massafra e giovedì 28 marzo (ore 20:45 - ingresso 10/8 euro) al Teatro Comunale di Novoli per le stagioni dei due Comuni organizzate dal Teatro Pubblico Pugliese.

Le storie di due “bambini del 1997” si rincorrono e si intrecciano nelle voci di Elvis e Lindita, partiti dal Sud dell’Albania per mettersi in salvo dall’impazzimento di un Paese in preda alla guerra civile e dal rapido precipitare degli eventi. Palazzi pubblici divelti mattone dopo mattone, il crac finanziario, i kalashnikov con cui si spara, la fuga, il viaggio che ricorda quello di Pinocchio nella pancia di una balena. Elvis e Lindita, bambini del ’97 sono tra i protagonisti delle cronache giornalistiche della tragedia della Kater I Rades - le cui tracce reali si intersecano all’opera di invenzione. Divengono qui l’occhio attraverso cui guardare questa storia, simbolo catartico del primo grande naufragio del Mediterraneo con cui non abbiamo ma finito di fare i conti. Lambisce il racconto il mito di Kuçedra, evocato da un coro di uomini e donne albanesi, il mostro acquatico simbolo del caos primordiale, nemico dell’umanità, protagonista di molte leggende albanesi – il quale torna nelle narrazioni di ogni tempo nelle vesti di Drago, Leviatano, essere demoniaco - e del Dragùa, il bambino eletto, nato per combattere e sconfiggere Kuçedra. Attraverso l’incastro tra cronache e leggende, biografie e storie collettive le vicende dei passeggeri della Katër i Radës vengono riportate alla luce e al contempo trascese: gocce nel mare dell’eterno cammino dell’umanità, nella necessità di un approdo sulla terraferma, in salvo dal “mostro”.

Il naufragio della nave albanese Katër i Radës (28 marzo 1997) inaugura tristemente l’epoca degli esodi, e delle morti, nel Mediterraneo nella nostra storia recente. Ne segna lo spartiacque e ne  diviene un simbolo. Negli anni, è stato oggetto di diversi lavori di inchiesta e narrazione, i quali ne hanno ampiamente ricostruito e chiarito le dinamiche. Tuttavia, vi è ancora la necessità di approfondire il racconto delle singole vicende che compongono il fatto collettivo, di recuperare il contesto specifico che ha mosso quelle partenze - la sanguinosa guerra civile albanese del 1997 - di dare il giusto riconoscimento e valore all’individualità di ogni storia, che ha «il diritto di essere raccontata». Il 2021, nel trentennale dall’esodo degli albanesi e dal loro primo approdo sulle coste pugliesi, è stato un anno determinante per una rinnovata riflessione sul tema del migrare. Gli albanesi sono stati il primo popolo migrante del contemporaneo ad aver trasformato l’Italia da terra d’emigrazione in meta del “sogno europeo”. La loro integrazione (e “interazione”) riuscita, insieme all’accoglienza genuina dimostrata dai pugliesi, rappresentano un esempio positivo per il presente e il futuro, perché simbolo di un paradigma possibile. E tuttavia, quella degli albanesi incarna tristemente anche la storia comune del Mediterraneo, dei confini serrati dell’Europa e delle morti in mare, con il naufragio della Katër i Radës, la cosiddetta “tragedia del Venerdì Santo” avvenuta nel Canale d’Otranto il 28 marzo 1997 - quando la nave albanese entrò in collisione con la corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana - nella quale morirono oltre cento persone, soprattutto donne e bambini stipati in coperta, di cui furono recuperati 81 corpi, mentre altri non sono mai stati trovati. Il 2023 è l’anno dei naufragi di Cutro in Italia e di Pylos in Grecia, quest’ultimo considerato la tragedia più grande del Mediterraneo, di cui si contano circa 600 morti. Secondo i sopravvissuti c'erano almeno 100 bambini nella stiva assieme alle donne. Altresì, lo spettro della guerra, che ha colpito al cuore il popolo albanese, torna ad agitare e a sconvolgere l’Europa, con la guerra russo-ucraina ad Est, così come con la nuova, preoccupante escalation di tensione tra serbi e kosovari nei Balcani. La storia dunque sembra ripetersi. Raccontare è un dovere morale e, auspicabilmente, un dispositivo di salvezza.

«Come scriveva Alessandro Leogrande, la tragedia della Katër i Radës è stata uno spartiacque nella storia recente del Mediterraneo. Dopo di allora, quella storia ha continuato a ripetersi divenendo la triste storia comune del Mediterraneo, dei confini serrati dell’Europa e delle morti in mare», sottolinea Giorgia Salicandro. «Cutro (a una manciata di metri dalle coste calabresi), Pylos in Grecia sono solo alcuni tra gli ultimi, terribili naufragi divenuti simbolo della morte dei bambini. Raccontare, dare voce a queste storie, ognuna con la propria dignità e le proprie ragioni uniche e irripetibili, è un dovere morale di tutti noi, nati per caso sulla sponda sicura del Mediterraneo. E se non è possibile rendere giustizia a ognuna di esse, come dovrebbe essere, possiamo almeno "adottarne" una, prestarle la nostra voce, diventare i suoi custodi. È quello che ho cercato di fare con Elvis e Lindita, bambini sospesi tra ciò che è stato e ciò che avrebbe potuto essere».

«Nel pensare alla messinscena del testo di Giorgia Salicandro ho immaginato che la narrazione del mito della  Kuçedra, il grande serpente acquatico, potesse ricorrere attraverso l’invocazione di un coro composto da uomini e donne albanesi. Come nella tragedia greca, infatti,  il coro ripercorre le origini di un mito per poi svelarne il nesso con i fatti in questione, così avviene con la  Kuçedra e poi con il mare Mediterraneo tutto, evocati e maledetti con il timore e la fermezza di chi chiede giustizia», racconta il regista Tonio De Nitto. «Ho preso in prestito inoltre alcune frasi di Marcel Schwob, dell’invocazione al Mediterraneo che papa Gregorio IX pronuncia dopo il naufragio de "La crociata dei bambini - Il mare e il tramonto", parole che scritte nel 1896 ci fanno già capire come da sempre questo mare si sia rivelato traditore. Le musiche composte da Redi Hasa non solo accompagnano le vite dei due bambini ma fanno di più, hanno la forza di afferrare noi spettatori per le budella e di scuoterci nel profondo».



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