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sabato 13 aprile 2024

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Gloria!, la preview della recensione

INFO DAY SULLE OPPORTUNITÀ PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Incontri per animatori liturgici: intervista a don Luigi Girardi, docente di liturgia a Padova

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Montalbera presenta "Il Fondatore" Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG Riserva 2021, omaggio a Enrico Riccardo Morando

Montalbera presenta con orgoglio "Il Fondatore" Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG Riserva 2021. Dedicato al visionario fondatore Enrico Riccardo Morando, che nel 1983 acquistò la tenuta, il Fondatore sarà presentato al 56° Vinitaly dal nipote Franco Morando che svelerà l’immagine dell’etichetta raffigurante il ricco patrimonio viticolo della cantina più grande produttore di Ruchè.


 
Castagnole Monferrato (AT) 10 aprile 2024 – 
Montalbera presenta “Il Fondatore” Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG Riserva, etichetta celebrativa in onore del fondatore dell’azienda, Enrico Riccardo Morando, instancabile imprenditore e pioniere del Ruchè e del Pet Food in Italia. Nato come “Limpronta Il Fondatore”, ora “Il Fondatore”, è un tributo all’eredità e all’impegno trentennale di Enrico Riccardo Morando nel portare avanti la tradizione vinicola della regione contribuendo al risveglio economico dell'intero Monferrato. 

Al 56° Vinitaly, in programma dal 14 al 17 aprile 2024, all’interno dell’elegante stand di Montalbera

Il Fondatore sarà presentato personalmente dal nipote Franco Morando, ideatore di questo nuovo progetto dall’immagine storica che richiama le prime etichette delle bottiglie di Montalbera.

«Ho voluto fortemente celebrare la figura di mio Nonno» 

esordisce Franco Morando. «Le storiche etichette del primo sporadico imbottigliamento del 1987. Un’etichetta voluta, riqualificata in merito ai termini di legge ma sostanzialmente uguale al disegno fatto tempo addietro da mio nonno. Carta leggermente di color panna con il logo visibile in oro di foglia. Unica “aggiunta” è stata inserire il nome IL FONDATORE e la relativa firma di mio Nonno».
 
Il Fondatore si distingue per la sua bottiglia a spalla larga conica e il vetro color Verde Antico, un tributo al ricco patrimonio viticolo dell’azienda. In edizione limitata, la produzione ammonta a 9.500 bottiglie lt 0,75 e 95 Magnum lt 1,5, un numero non casuale, ma un ulteriore omaggio a Enrico Riccardo Morando, scomparso alla veneranda età di 95 anniconsegnando un dono al territorio del Monferrato che, attraverso le generazioni, è giunto a Franco Morando, portavoce oggi di un’eredità preziosa, che racconta la storia di una famiglia devota alla produzione di vini di alta qualità nel cuore del Piemonte, tra il Monferrato e le Langhe.


 
IL FONDATORE RUCHÈ DI CASTAGNOLE MONFERRATO DOCG RISERVA 2021
Il Fondatore è prodotto con uve selezionate attentamente sul territorio. Montalbera ha individuato le due colline in esposizione migliore, sud est/ovest dove l’altitudine supera di poco i 300 metri; sono le due colline più alte dell’intera denominazione del Ruchè DOCG tra i 7 paesi di produzione. L’irradiamento solare per il 70% della giornata, accompagna alla brezza pomeridiana, pone freschezza illibata all’uva stessa. Le viti, coltivate a Guyot basso, sono curate con attenzione in terreni ben drenati e limosi, l’attività agronomica pone la massima attenzione al territorio e nella scelta delle migliori tecnologie, tenendo sempre in considerazione l’ambiente e le sue necessità. In campo non viene praticata la defogliazione, in modo da lasciare l’uva fresca ed immutata, evitando così anche parte di sovra maturazione, non voluta per questa etichetta specifica. La vinificazione avviene in modo tradizionale in rosso, seguita da un affinamento in rovere francese, di secondo o terzo passaggio, proveniente dal cuore delle foreste di Allier, Limousin e Fontainebleau per circa 10-12 mesi, conferendo al vino un carattere distintivo.
 
La parola d’ordine per questo vino è freschezza. Con un colore rosso rubino di ottima fittezza, accompagnato da riflessi granato, "Il Fondatore" Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG Riserva 2021 offre una complessità unica; freschezza che si fonde a sensazioni di setosità, equilibrate da una tenacia intrinseca del tannino. Al naso emerge una gran pulizia, espressione tipica dell’evoluzione dei grandi frutti dell’autoctono monferrino. L’utilizzo di legni di secondo e terzo passaggio lascia illibato ed unico il frutto primordiale dell’uva stessa. Spiccano note di marasca e viola, accompagnate da sentori speziati. In bocca riprende per la freschezza e la suadenza. Presenta una consistenza piena, tendinosa, con vibrazioni continue al palato. Espressione di potenza e sapidità, al contempo è morbido, carezzevole e levigato. Una Grande Riserva di Ruchè firmata da Montalbera, in grado di regalare un'esperienza sensoriale notevole. «La standardizzazione è ben lontana da questo magnifico vino che splenderà al meglio dopo un sicuro quinquennio di affinamento in bottiglia» conclude Franco Morando.


 
GLI EVENTI MONTALBERA AL VINITALY 2024 - PADIGLIONE 10 STAND D2


Dalle 9.30 alle 18.00 di domenica 14 e lunedì 15 aprile, Montalbera presenterà "Il Fondatore". Il CEO e Direttore Generale di Montalbera Franco Morando narrerà ai suoi ospiti nello stand la storia dietro questo nuovo progetto assieme alla nuova etichetta del Timorasso DOC Derthona 2022.  Martedì 16 aprile, dalle 12.00 alle 17.00 appuntamento con l’evento che vedrà Montalbera esprimere il suo spirito giocoso e moderno rompendo le convenzioni; grande degustazione di ostriche Fine de Claire Vendéennes du Large n°3 in abbinamento con il Timorasso DOC Derthona 2022.


 
Immersa nello scenario di Castagnole Monferrato, circondata da vigneti e noccioleti che creano un vero e proprio anfiteatro naturale, Montalbera si erge come emblema della dedizione e della passione di Enrico Riccardo Morando nel produrre vini d'eccellenza e nel valorizzare il territorio del Ruchè dal 1983 dopo aver riconosciuto il potenziale in crescita nel Monferrato e anticipando il risveglio economico dell'intero territorio. Oggi Montalbera è guidata da suo nipote Franco Morando, CEO e direttore generale dell’azienda, e detiene il 60% della produzione mondiale di Ruchè.




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Successo della Skimo Cup 2024, Atomic protagonista come partner tecnico di Fondazione Cortina

Giunta al termine la stagione che ha visto protagonisti Atomic, il Brand leader a livello mondiale nel mondo dello sci, e Fondazione Cortina, l’ente organizzatore dei grandi eventi sportivi nella conca ampezzana.


Penultimo atto di questo importante sodalizio tra Atomic e Fondazione Cortina per quanto riguarda la stagione invernale 2023-2024 (evento finale è Alpinathlon al via domani 13 aprile), ricordando che è iniziato nel dicembre 2022 e che proseguirà fino al 2026 con un'agenda ricca di attività rivolte allo sviluppo degli sport invernali e al coinvolgimento di nuovi appassionati agli sport della neve in pieno spirito "next generation", ha riguardato le finali della Coppa del mondo di sci alpinismo: SKIMO CUP 2024.

Fondazione Cortina ha giocato un ruolo fondamentale nell'organizzazione di questo straordinario evento, garantendo il successo della competizione e offrendo agli atleti un palcoscenico indimenticabile, e tra le realtà chiave che hanno reso possibile questa impresa spicca anche Atomic nel ruolo di partner tecnico di Fondazione Cortina.

Per la cronaca sono stati ben 165 gli atleti presenti in rappresentanza di 26 Nazioni che dal 6 al 10 aprile hanno dato vita a quest'ultimo capitolo di una stagione intensa, ricca di adrenalina e contraddistinta da performance eccezionali. Prestazioni che Atomic è in grado di garantire grazie a una collezione completa dedicata allo sci alpinismo, con soluzioni sviluppate per i "professionisti" come per tutti gli appassionati che si stanno avvicinando a questa bellissima disciplina.

Se ne sono accorti, ad esempio, coloro che nella giornata di domenica 7 aprile hanno partecipato all'esclusiva Experience "skimo" by Fondazione Cortina. Il gruppo è stato equipaggiato con "materiali" forniti da Atomic con supporto di Cortina Pro Shop, ed è stato accompagnato da una Guida Alpina e da uno storico locale che ha saputo raccontare le "vicende" della Conca Ampezzana: sperimentazione ideale grazie al mix perfetto tra prodotto, conoscenza dell'ambiente e storia delle montagne.

Atomic attraverso queste "experience immersive" sviluppate con Fondazione Cortina (anche nello sci alpino ad esempio in occasione della Coppa del Mondo dello scorso gennaio) che prevedono l'utilizzo di attrezzature di alta qualità, la presenza di un professionista o "legend" legato al marchio, è convinta che i tutti coloro che vi partecipino possano essere messi nelle condizioni di vivere emozioni intense ed autentiche.

Tornando ai giorni di gare della SKIMO CUP 2024, iniziati sabato 6 con la Vertical Race e terminati mercoledì 10 aprile con la Mixed Relay (programma completo https://cortinaskimocup.com/programma/), con soddisfazione hanno confermato la competenza di Atomic in ambito sci alpinismo, confermando l'impegno del marchio nel sostenere gli atleti e nel promuovere questa straordinaria disciplina che, ricordiamo, esordirà ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026.

A SKIMO CUP 2024 il marchio a tre punte ha saputo "accompagnare" al meglio tutti i suoi atleti al via, in particolare Atomic segnala con soddisfazione gli straordinari risultati ottenuti nella prova Individual dai suoi super atleti Rémi Bonnet e l'azzurro Davide Magnini, in particolare l’elvetico ha imposto il proprio ritmo fin dai primi metri, andando a vincere in perfetta solitudine, poi grande piazza d’onore per Davide... al quale abbiamo rivolto qualche domanda:

D. Qual è il tuo pensiero verso le gare individual?

R. "Le gare individual sono un one-to-one di altissimo livello, stanno diventando sempre più muscolari, nervose, con tempi di gara più corti, quindi ho dovuto adattarmi un po' anch'io! ...però è tutto positivo e speriamo che sia solo il trampolino di lancio (ai Giochi di Milano Cortina 2026 sono previste ‘solo’ le prove sprint e mixed Relay, ndr) verso i Giochi in Francia del 2030".

D. Da qui a due anni come vedi lo Skimo? Quali sono gli aspetti in cui può crescere ancora, anche in virtù di un maggiore coinvolgimento del pubblico?

R. "Lo sci alpinismo, è uno sport che ha tante risorse, molto green e adatto a chi vuole staccare dalla vita frenetica delle città; è un buon modo per rigenerarsi, vivere appieno la natura ed essere un tutt'uno con lo sport che si sta facendo. Spero quindi si possa sviluppare sempre di più e che possa coinvolgere sempre più persone. Bisognerà adattare i format, creare degli eventi ad hoc per gli amatori ma le possibilità ci sono, basta volerlo".

A manifestazione conclusa Atomic e Fondazione Cortina puntano lo sguardo verso il futuro, con l'obiettivo di poter fare vivere nuove emozioni sulla neve e di continuare a godere dello spirito di competizione che eventi come SKIMO CUP 2024 e la SKI WORLD CUP sono in grado di trasmettere.



Museo della città di Rimini. Il Trecento riminese torna a casa: dal 13 aprile riapre al pubblico il nuovo allestimento della sezione dall’Alto Medioevo al Quattrocento. 13 e 14 aprile un weekend speciale per gli amanti dell’arte

 Il 13 aprile 2024 il Museo della Città “L. Tonini” riapre al pubblico le sezioni, ampiamente rinnovate negli spazi e arricchite nella proposta artistica e divulgativa, che vanno dall’Alto Medioevo al Quattrocento. Si tratta di un evento speciale non solo perché restituisce ai visitatori un segmento fondamentale della storia dell’arte riminese, ma anche perché ciò avviene a 100 anni dalla creazione della Pinacoteca, al tempo allestita presso l’ex convento di San Francesco, poi sede dell’intero Museo fino ai tragici bombardamenti del 1943-44. 

Un compleanno speciale, quindi, che il Comune di Rimini festeggia con quattordici nuove sezioni tematiche, 4 stazioni multimediali a contenuto diversificato, più di 170 opere tra sculture, dipinti, medaglie e ceramiche per raccontare le chiese paleocristiane del territorio, la Rimini della Pentapoli e quella Comunale, la grande stagione del Trecento fino al Quattrocento malatestiano.

Nuove storie e antiche meraviglie: un profondo intervento di rigenerazione espositiva che coinvolge oltre un quarto del percorso del Museo. Inediti accostamenti, l’aggiornamento dell’illuminazione, l’integrazione con sistemi tecnologici rendono la visita di questa porzione del Museo un’esperienza più moderna e coinvolgente. Grazie al racconto, al tempo stesso cronologico e tematico, sono ora rievocate le storie, i luoghi, i personaggi e i protagonisti della Rimini che fu. Per guardare con occhi diversi le opere già note e scoprire manufatti in alcuni casi invisibili da decenni, come il sarcofago del duca Martino e del figlio Agnello (III e VIII-IX secolo) già in Santa Colomba, o il Pluteo con croci del VI secolo, proveniente dalla chiesa dei Santi Andrea, Donato e Giustina, ricomposto per l’occasione dopo le distruzioni belliche. 

Tornano così a parlare le sculture e i rilievi provenienti dalle chiese scomparse d’età paleocristiana e medievale, in particolare quelli della cattedrale di Santa Colomba, tesoro sacro scomparso e sconosciuto al grande pubblico; tornano a farsi ammirare, sotto nuova luce, le preziose tavole dell’incantevole Trecento riminese di Giovanni, Giuliano e Pietro da Rimini, i capolavori del Quattrocento come le medaglie malatestiane di Matteo de’ Pasti, la straordinaria Pietà di Giovanni Bellini e la grande tavola di Ghirlandaio.

E torna anche il Giudizio Universale di Giovanni da Rimini, esposto nella sala omonima, nel contesto di un importantissimo cantiere di studio diagnostico curato dall’Università Ca’ Foscari (Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, assistenza tecnica di Madatec Milano) in collaborazione col Museo e finalizzato alla conoscenza delle vicende conservative e tecniche dell’affresco strappato. In questa fase, sarà possibile ammirare da vicino, come mai accaduto sinora, il capolavoro iconico della storia dell’arte riminese.

In definitiva, un grande processo di valorizzazione che rafforza l’identità civica di un luogo che custodisce, grazie alla generosità di molti, non solo le opere di proprietà comunale, ma anche quelle di proprietà statale, nonché di altri enti come la Diocesi, l’AUSL Romagna e, in particolare, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. I lavori sono stati finanziati dal Comune di Rimini, dal Ministero della Cultura e con il contributo della Regione Emilia-Romagna, Piano Museale 2022 – L.R. 18/2000.

13 e 14 aprile si aprono le porte dell’arte

Sarà un weekend speciale per gli amanti dell’arte. Il 13 aprile dalle 18.30 alle 23 e domenica 14 aprile per tutta la giornata il Comune di Rimini invita la cittadinanza alle visite gratuite dedicate alle nuove sezioni del Museo della Città e, sabato, alle 21 e alle 22, alla Domus del Chirurgo. La prenotazione è obbligatoria attraverso il sito https://www.ticketlandia.com/m/musei-rimini, info tel. 0541 793851.

Per aderire a questa festa anche il Fellini Museum sarà aperto eccezionalmente con ingresso gratuito sabato 13 dalle 19 alle 23 e per la giornata di domenica.

Info

https://www.museicomunalirimini.it

https://www.ticketlandia.com/m/musei-rimini

Museo della Città “L. Tonini”

via L. Tonini 1, Rimini

Aperto da martedì a domenica e festivi 10 -13 e 16 -19 

Lunedì non festivi chiuso

Informazioni

Tel. 0541 793851 | musei@comune.rimini.it 

www.museicomunalirimini.it 





giovedì 11 aprile 2024

Noto, riaprono W Villadorata Country Restaurant e VIVA IL BISTROT, i progetti siciliani di Viviana Varese con Matteo Carnaghi e Ida Brenna

Con l’arrivo della primavera, ritorna a Noto la cucina di W Villadorata Country Restaurant e VIVA IL BISTROT, i progetti siciliani di Viviana Varese con Matteo Carnaghi e Ida Brenna. 
 
Aprile è il mese delle riaperture per i ristoranti siciliani di chef Viviana Varese: tra la campagna di Noto e il fascino barocco della città, i Resident Chef Ida Brenna e Matteo Carnaghi aprono rispettivamente le cucine di VIVA IL BISTROT, mercoledì 17 aprile e di W Villadorata Country Restaurant, venerdì 19 aprile, raccontando un’arte culinaria sostenibile e mediterranea. 
 
Noto (SR), 11 aprile 2024 – Ripartono dal mese di aprile i due progetti culinari con cui chef Viviana Varese ha celebrato il suo amore per la Sicilia. A Noto, W Villadorata Country Restaurant e VIVA IL BISTROT danno il via alla nuova stagione con una cucina che esalta l’autenticità della Sicilia e delle sue materie prime. Il primo ad aprire i battenti, il 17 aprile, è VIVA IL BISTROT, il ristorante all’interno di Palazzo Nicolaci che profuma di Mediterraneo dove Ida Brenna esprime la propria idea di sostenibilità con piatti a base di tanto pesce, verdura, agrumi, crudi e pasta prodotta all’interno del Bistrot. Lo segue W Villadorata Country Restaurantil 19 aprile, il fine dining collocato all’interno dell’affascinante Country House Villadorata di Cristina Summa; qui, nel cuore della Val di Noto, è Matteo Carnaghi a eseguire un menu che predilige ingredienti locali, coltivati nel pieno rispetto della natura e dell’ambiente, offrendo una vera immersione nei sapori del Sud.
 
VIVA IL BISTROT
Sono stati la luce, i colori, l’aria e l’essenza della Sicilia a ispirare l’apertura di VIVA IL BISTROT ad aprile 2023, un luogo che accoglie l’ospite con un menu che combina le influenze gastronomiche del Mediterraneo. Grande spazio alla verdura e al pesce, pochissima carne: legumi, cereali e grani antichi si uniscono al pescato fresco, profumato da agrumi ed erbe aromatiche. Un paniere rigorosamente siciliano al quale si uniscono anche influenze mediorientali e nordafricane per la creazione di piatti che esprimono l’idea di sostenibilità di Viviana Varese e dell’Executive Chef Ida Brenna: una cucina stagionale che mette in primo piano i ritmi della natura e le risorse del territorio, anche secondo un’agricoltura biologica e biodinamica, attingendo a Presidi Slow Food. Qui, anche la carta dei vini si ispira al Mediterraneo e quest’anno è curata da Antonella Varese che in sala accoglie gli ospiti insieme a Jessica Falzarano, bartender del locale. Un luogo in cui cibo e vino incontrano l’arte e il design in collaborazione con la Galleria d’arte Spazionoto colorando gli spazi del ristorante, collocato all’interno di Palazzo Nicolaci in puro stile barocco, con sempre nuove opere ogni stagione. L’apertura di VIVA IL BISTROT è in programma mercoledì 17 aprile
 
W VILLADORATA COUNTRY RESTAURANT
Tra le colline della Val di Noto, immerso in una campagna di ulivi, mandorli, agrumi e un piccolo vigneto, W Villadorata Country Restaurant rappresenta una speciale esperienza gastronomica a cui Viviana Varese ha dato vita nel 2021, all’interno di Country House Villadorata, l’hotel di charme di proprietà di Cristina Summa. Sostenibilità, valorizzazione del territorio e della sua biodiversità e rispetto degli ingredienti i concetti chiave di una cucina (dalle colazioni alla cena) guidata dall’Executive e Resident chef Matteo Carnaghi coadiuvato dalla Sous Chef Susanna Zanetti e dalla Pastry Chef Ida Brenna. La nuova stagione del fine dining di Noto apre venerdì 19 aprile e ripropone un menu legato alla Sicilia, all’autenticità delle materie prime che qui vengono coltivate e allevate, ai sapori tipici e Presidi Slow Food che narrano la vera anima di questa terra. Ingredienti spesso raccolti dall’orto di Si Può Fare Onlus o provenienti da piccoli produttori locali. Un luogo da vivere anche nel suo spazio esterno, con cucina a vista, dove fuoco e brace sono protagonisti di alcune serate tematiche che celebrano il metodo di cottura più antico e ancestrale, includendo anche panificati e pizza, il primo amore di Viviana Varese. Qui la carta dei vini è a cura di Antonella Varese e Martina Falzarano, che accoglie i clienti dell’Hotel e gli ospiti esterni in sala. 




La saga dei Rizzoli - "Il canto della fortuna" di Chiara Bianchi (Salani)

«Quando ero bambino andavo con gli amici dell'orfanotrofio a vedere i signori che arrivavano in carrozza alla Prima della Scala. C'era una gran folla, la piazza era stracolma di milanesi accorsi lì per ammirare quello spettacolo di carrozze bellissime,  di gente importante, di mantelli e pellicce… Angiulìn, mi dicevo, un giorno anche tu starai su una di queste carrozze, sarai uno di questi signori con una bella dama al tuo fianco ed entrerai nel foyer della scala per assistere alla Prima». ANGELO RIZZOLI

Milano, fine Ottocento, Quando varca per la prima volta la soglia dell'orfanotrofio, Angelo Rizzoli ha otto anni, indossa un maglione più grande di un paio di misure e delle scarpe da adulto che lo fanno camminare come una papera. Il funzionario che lo registra scrive sulla scheda d'ammissione: “Una vita di stenti”.
In quel piccolo mondo pieno di regole - e di punizioni - Angelo è felice: povero tra i poveri, impara che per fare strada bisogna compiere sacrifici, correre dei rischi e, soprattutto, credere in se stessi. Prende la licenza elementare e viene impiegato nella bottega di un orafo, ma quel lavoro non fa per lui, come non fa per lui stare sotto un padrone. Poi, quasi per caso, si propone a una tipografia. Inebriato dall'odore di inchiostro, stregato da tutti quei caratteri ordinati nei cassetti dei compositori, trova il suo mestiere.
Qualche decennio dopo, Angelo è su un volo diretto a Los Angeles. Stringe tra le labbra una sigaretta finta. È il re delle riviste, dei libri, del cinema. Parla alla pari con il Presidente del Consiglio. È circondato da attrici e scrittori, da arrivisti e da nemici. Ha fatto di Ischia un piccolo paradiso. È il patriarca di una famiglia turbolenta, di cui tiene le fila grazie a sua moglie Anna. Il figlio Andrea è diventato il primo presidente di una squadra di calcio ad alzare la Coppa dei Campioni.    I suoi nipoti sono gli eredi di un impero che sembra indistruttibile.
Intrecciando la parabola dirompente dei Rizzoli con le loro passioni private, sullo sfondo di un'Italia che attraversa due guerre e profondi cambiamenti sociali, Chiara Bianchi ricostruisce il complesso mosaico di una dinastia che ha incarnato le laceranti contraddizioni di un secolo e tutto il suo fascino.

CHIARA BIANCHI è nata a Taranto, ha una laurea in Lettere e una specializzazione in Musicologia. Vive a Berlino dove lavora come editor freelance. Collabora con varie riviste e blog culturali. Questo è il suo romanzo d'esordio. 



Parchi gioco pubblici: breve guida di TÜV Italia a normative, certificazioni e ai principali aspetti di sicurezza

Approfondimento sull'importanza della conformità e della manutenzione per un divertimento sicuro e responsabile. I consigli di TÜV Italia su alcuni, fondamentali aspetti di sicurezza.

Uno spazio verde attrezzato e aperto al pubblico richiede attenzioni particolari. Gli incidenti nelle aree giochi destinate ai bambini spesso derivano dalla mancanza di adeguata manutenzione delle attrezzature del parco giochi. La definizione di criteri di costruzione e il rispetto delle norme tecniche non sono solo obblighi legali, ma imperativi morali per tutti gli operatori coinvolti. Quando si parla di spazi ludici all'aperto, i parchi giochi pubblici emergono come parte indispensabile del tessuto urbano, offrendo ai più piccoli un angolo sicuro per esplorare, apprendere e socializzare. È essenziale comprendere appieno cosa significa "parco giochi pubblico", chi ne sono i principali destinatari e quali siano gli obblighi e le responsabilità dei gestori di queste aree, compresa la conoscenza approfondita della normativa di riferimento e dei requisiti per garantire un ambiente ludico sicuro. Addentriamoci nel mondo della sicurezza nei parchi giochi grazie a TÜV Italia, mettendo in risalto l'importanza delle certificazioni e il valore imprescindibile delle ispezioni e delle manutenzioni periodiche.

 

 Sicurezza prima di tutto: definizione e destinatari dei parchi giochi

In un contesto in cui la sicurezza è la priorità, un parco giochi si configura come un'area delimitata e attrezzata con strutture appositamente concepite per il divertimento dei bambini. Questi spazi, pensati principalmente per i più giovani dalla fase neonatale all'adolescenza, devono offrire un ambiente non solo stimolante, ma soprattutto sicuro, favorendo il gioco e il processo di apprendimento sociale. La responsabilità della conformità del gioco alle normative spetta al produttore, ma è il gestore di un'area gioco rivestire un ruolo chiave nel garantire la sicurezza degli utenti. Questo compito implica un'attenta supervisione delle attrezzature, la periodica verifica delle condizioni di sicurezza e la conformità alle normative vigenti. La responsabilità del gestore non si limita alla manutenzione, ma comprende anche l'obbligo di informare gli utenti su eventuali rischi specifici e di fornire indicazioni su come evitarli.

 

Come per molti altri settori, la sicurezza è il filo conduttore fin dalla progettazione di ogni attrezzatura. Le normative UNI EN 1176 e UNI EN 1177 fungono da guide, tracciando il percorso che ogni produttore deve seguire per garantire un divertimento sicuro e spensierato.

 

 Impegno dei produttori e sicurezza del terreno sotto i piedi

 

L’impegno dei produttori è concentrato nell'assicurare che ogni componente delle attrezzature ludiche sia privo di sostanze tossiche o pericolose per i piccoli giocatori. Metalli pesanti, plastificanti dannosi e altre sostanze nocive sono rigorosamente vietati, al fine di garantire un ambiente di gioco completamente privo di rischi per la salute. Gli incidenti possono capitare, ma anche il terreno sotto i piedi dei giovani esploratori deve rispettare precise direttive. I pavimenti antitrauma svolgono una funzione chiave per attutire eventuali cadute: infatti, sono progettati per assorbire l'energia di ogni peso che vi cade.

Le aree di caduta, in generale, richiedono materiali che non solo assicurino un’adeguata protezione dall’impatto, ma siano anche durevoli, non tossici e facili da mantenere. Questo include sabbia, corteccia tritata, gomma riciclata e altri materiali morbidi che possono essere distribuiti intorno alle attrezzature per minimizzare il rischio di lesioni. La scelta del materiale appropriato dipende dalla specifica attrezzatura ludica, dalla sua altezza e dalle sue caratteristiche di utilizzo. Durante le attività di controllo delle attrezzature dei parchi gioco, che vanno dalle fondamenta, alle altalene e gli scivoli, si verifica la stabilità strutturale e l'integrità dei materiali di cui sono composti. La sicurezza nei parchi gioco è una causa comune che coinvolge produttori, gestori, enti certificatori, famiglie e, naturalmente, i piccoli fruitori stessi. Oltre a essere un obbligo legale, il rispetto delle normative, le certificazioni e l'attenta manutenzione rappresentano gesti di responsabilità verso la comunità.

In questo contesto, la collaborazione con partner qualificati come TÜV Italia per la certificazione e i servizi di ispezioni diventa un passo cruciale. Garantire la conformità alle normative vigenti è un impegno per creare




Novità Settecolori - L'UOMO CHE INVENTÒ LA STORIA - VIAGGI CON ERODOTO Justin Marozzi - Esce il 29 aprile

Uscita 29 aprile 2024

Titolo originale
THE MAN WHO INVENTED HISTORY.
TRAVELS WITH ERODOTUS

Erodoto è considerato il Padre della Storia, ma può essere anche definito come il primo, e il più grande, scrittore di viaggi, nonché il più brillante inviato di politica estera, senza dimenticare il suo essere stato un esploratore senza paura e un pionieristico geografo. In ultimo, ma non per ultimo, è l’impeccabile narratore quello che ancora oggi si impone all’attenzione del lettore.

In questo suo libro Justin Marozzi ricostruisce sul campo quello che fu il mondo di Erodoto, dalla Grecia alla Turchia, dall’Egitto all’Iraq... Lo fa con una invidiabile erudizione messa al servizio di una prosa accattivante e di uno spirito inquieto, pronto a seguire tracce archeologiche, fonti classiche e biografie esemplari e a farli brillare a petto della modernità e degli sconquassi che nei secoli si sono succeduti.
Il risultato è una straordinaria combinazione di viaggio e di storia nello spirito dell’uomo che praticamente li inventò.

Justin Marozzi (Londra, 1970) è un giornalista, storico e scrittore di viaggi. Ha passato buona parte della sua vita professionale nel mondo musulmano, con lunghi incarichi in Iraq, Libia, Afghanistan, Pakistan, Egitto, Marocco, Tunisia, Siria, Libano e Somalia. Già inviato speciale del «Financial Times», è stato membro della Royal Geographical Society e Senior Research Fellow in Journalism and the Popular Understanding of History alla Buckingham University.

www.justinmarozzi.com

 

Tra i suoi libri ricordiamo “South from Barbary. Along the Slave Routes of the Libyan Sahara” (2001), il bestseller “Tamerlane. Sword of Islam, Conqueror of the World” (2004). Con “Baghdad. City of Peace, City of Blood” (2014) ha vinto il Royal Society of Literature’s Ondaatje Prize. In italiano per Einaudi è uscito il suo “Imperi islamici. Quindici città che riflettono una civiltà” (2020).

 

I due stendardi srl – Marchio editoriale Settecolori – Via Orazio 4 - 20123 Milano

www.settecolori.it




Giarre, 5 aprile 2024 - In occasione della 62^ edizione del Salone del Mobile.Milano 2024, Piante Faro e il Radicepura Garden Festival sono presenti alla manifestazione all’interno di Palazzo Bovara partecipando come green partner a Material Home, la mostra di Elle Decor, di cui il paesaggista Antonio Perazzi ha curato il progetto del giardino e degli spazi verdi. 

 

In questa suggestiva cornice venerdì 19 aprile Mario Faro (Ceo Piante Faro e ideatore Radicepura Garden Festival) insieme ad Antonio Perazzi (direttore artistico della manifestazione) converseranno, guidati da Livia Peraldo Matton (Elle Decor Italia), con Michele De Lucchi (AMDL Circle) sulla relazione tra materia e giardino, quale elemento di equilibrio nella imperitura dualità tra caos e armonia, definendo un nuovo approccio all’ambiente che impone alla progettazione del paesaggio nuove prospettive rispettose della contemporaneità.

 

Sarà anche questa l’occasione per presentare il nuovo tema della prossima edizione del Radicepura Garden Festival, la Biennale dedicata al giardino mediterraneo - Chaos (and) Order in the Garden - e lanciare la call aperta a giovani progettisti under 36. radicepurafestival.com  





Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia presenta il suo Bilancio Sociale 2023 | Giovedì 18 aprile 2024, ore 12.00 | Ergife Hotel Palace, ROMA (SALVA LA DATA | Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia presenta il suo Bilancio Sociale 2023 | Giovedì 18 aprile 2024, ore 12.00 | Ergife Hotel Palace, ROMA)

 


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