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giovedì 30 maggio 2024

Ecco perché secondo un naturopata è assolutamente necessario mettere una foglia di alloro sotto il cuscino

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La basilica di Santa Croce di Lecce riprodotta con i Lego: 35mila mattoncini per il capolavoro del Barocco - la Repubblica

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Falling In Reverse - "Ronald" (feat. Tech N9ne & Alex Terrible)

Katch X @24cali - Ma Chérie (Official Video)

Silenzio su Rafah: Il Terrore di Israele

mercoledì 29 maggio 2024

STAR WARS - Viaggio tra le Stelle: Dove si Incontrano Fantascienza e Fumetti

 Nell'universo sconfinato della narrativa, la fantascienza e i fumetti si intrecciano dando vita a storie epiche che ci trasportano in mondi lontani e ci fanno sognare l'impossibile. Tra le saghe che meglio rappresentano questo connubio troviamo Star Wars, un franchise che ha rivoluzionato entrambi i generi e continua ad appassionare generazioni di lettori e spettatori.

Un'epopea galattica

Nato dalla mente di George Lucas, Star Wars ci immerge in una galassia lontana lontana, dove Jedi e Sith si scontrano in una lotta senza tempo tra Bene e Male. La trilogia originale, con Luke Skywalker, Han Solo e la Principessa Leia, ha conquistato i cuori di milioni di persone, diventando un'icona della cultura pop. Ma l'universo di Star Wars si è espanso ben oltre i film, grazie a fumetti, romanzi, videogiochi e serie TV che hanno arricchito la storia e introdotto nuovi personaggi e avventure.

Fumetti: un mezzo espressivo potente

I fumetti si sono rivelati un terreno fertile per esplorare ulteriormente l'universo di Star Wars. Dalle prime storie pubblicate subito dopo l'uscita del film originale, la saga ha avuto una trasposizione fumettistica ricca e variegata, con diverse case editrici che hanno dato vita a storie originali e adattamenti dei film.

Influenze reciproche

L'influenza tra fantascienza e fumetti in Star Wars è reciproca. Da un lato, la saga ha tratto ispirazione da opere letterarie di fantascienza classica, come "Flash Gordon" di Alex Raymond e "Dune" di Frank Herbert. Dall'altro, Star Wars ha avuto un impatto enorme sul mondo dei fumetti, ispirando nuove generazioni di autori e artisti e contribuendo a definire l'estetica e le tematiche del genere fantascientifico.

Un universo in continua espansione

Oggi, l'universo di Star Wars continua ad espandersi, con nuove storie e personaggi che vengono introdotti attraverso fumetti, serie TV e altri media. La saga dimostra la forza di questa sinergia tra fantascienza e fumetti, capace di creare mondi sempre più vasti e complessi, di appassionare lettori e spettatori di ogni età e di continuare a sognare con le stelle.

Riflessioni finali

L'esempio di Star Wars dimostra come fantascienza e fumetti non siano solo due generi distinti, ma due facce della stessa medaglia. Entrambi ci permettono di esplorare nuove frontiere, di riflettere su temi universali e di sognare con l'impossibile. L'intreccio tra questi due mondi continuerà senza dubbio a plasmare la nostra immaginazione e a regalarci storie indimenticabili.


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Sabine Hemming: Living Shapes

MyMicroGallery è lieta di presentare, dal 12 Giugno al 27 Giugno 2024, “Living Shapes”, la prima personale in Italia dell’artista tedesca Sabine Hemming. In mostra dodici opere ad olio su tela in cui il principale soggetto è il Lampadario. Il lavoro di Sabine Hemming dunque parte da un oggetto che emette luce. È un corpo sospeso, immobile, ma capace di generare luci e ombre, colore e trasparenze.  Nello spazio pittorico l’artista lo interpreta come forma vivente, sperimenta energie creative in movimento, esprime intime connessioni, cambiamenti, vibrazioni, comunicando geografie  dell’anima.

Il Lampadario, e nello specifico il lampadario classico di cristallo, è l’oggetto  congeniale all’artista perché le permette di agganciarsi alle forme naturali in modo traslato e di immergersi  nel  fascino di  rievocazioni  ambientali.  Luce e spazio convergono e spesso le sue forme rievocano elementi naturali e vegetali. La pittura di Hemming, seguendo queste tracce, sviluppa una trasmutazione che rende impalpabile l’oggetto facendolo risuonare con lo spazio, avvalendosi di monocromie pulsanti e di modulazioni torno su tono, che mutano ad ogni angolazione. Siamo nella luce  che si riflette dai  cristalli  all'ambiente circostante e  a noi ritorna con il linguaggio della pittura. È un corpo luminoso che, come nella vita,  è attivamente plasmato dal movimento e dal cambiamento. E la vita esiste solo in tale dinamismo.  

Il Lampadario è un buon simbolo del cambiamento nel tempo. È un oggetto di culto che può rappresentare valore, lusso, sfarzo. Ma è pur sempre l’evoluzione più  o meno opulenta della  lampada che a livello simbolico rimanda agli albori della conoscenza e della meraviglia, alla luce della creazione, all’archetipo del viandante con in mano la lanterna alla ricerca della via, della verità, alla  lanterna di Diogene che l’antico filosofo portava con sé per cercare un uomo onesto, ma soprattutto per cercare l’essenza dell’uomo. 

Il Lampadario, da cui parte Sabine Hemming per poi giungere alle soglie dell’astrazione, è un oggetto simbolo di unificazione dei tempi, presente passato e futuro che le consente di percepire, all’interno dello spazio, forme fluttuanti collegate fra di loro, che man mano perdono le loro connotazioni reali per sfaldarsi in innumerevoli pennellate e sprizzi di luce.  È una sinfonia  poetica in grado di muoversi tra le cose secondo una dimensione alchemica, capace di riattivare, in maniera sensibile e assolutamente personale, lo spazio artistico e il procedimento creativo.

Attratta dal processo trasformativo della pittura, Sabine Hemming utilizza l’elemento figurativo pittorico con l’anelito di espandere e di rendere manifeste  energie invisibili, ancorandosi ad una struttura, in questo caso il lampadario, che solo apparentemente è in uno stato di inerzia, ma che in realtà seduce per estetica e per funzione.  Per sensibilità dell’artista diviene simbolo della condizione dell’essere, cosi che il suo fluttuare, da una dimensione all’ altra, dal buio alla luce, possa rivelare la sua verità e la sua visione del mondo.  
 
 
 
Sabine Hemming è nata nel 1974 a Monaco.  Si è diplomata nel 1995 al liceo di Stoccarda, si è formata come ceramista presso l'Iljinski Ceramic Studio e la Scuola di colore e design di Stoccarda-Feuerbach. Ha studiato alla Scuola libera d'arte di Stoccarda con i docenti Neisser, Heger e Kilian, ha studiato all'Accademia Statale di Belle Arti di Stoccarda con i professori Baumgartel e Güdemann, diplomandosi nel 2001. Insegna alla Scuola Waldorf di Stoccarda. Dal 2001 lavora come artista freelance nel proprio studio. Dal 2009 vive stabilmente sul Lago di Costanza e dal 2013 ha uno studio a Neuwerk Konstanz. Ha all’attivo numerose mostre collettive e personali in patria e all'estero, nonché la partecipazione a fiere di settore a Stoccarda, New York, Costanza, Basilea, fiera degli artisti al castello di Schwetzingen e ad Amburgo,  Dubai UEA all'Expo,  Stoccarda al Retro Classic, Friedrichshafen al Klassikwelt Bodensee, ART Zurich ed Expo a Milano. È rappresentata dalla Galerie Schill a Stoccarda ha in corso progetti con la Galerie Lachenmann ART Konstanz e la Galerie Passepartout a Milano.
 
 
Dal 13 Giugno al 27 Giugno
su appuntamento. T + 39 338 4305675
 
Per informazioni:
stefaniacarrozzini@gmail.com  
www.mymicrogallery.com




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GIORNATA MONDIALE DELLA SCLEROSI MULTIPLA: DOMANI LA FONTANA DI PIAZZA MORO SI ILLUMINA DI ROSSO

In occasione della Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, che si celebra domani, giovedì 30 maggio, la città di Bari, su richiesta della Sezione Provinciale di Bari dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM), aderisce all’iniziativa illuminando di rosso la fontana monumentale di piazza Moro.

La Giornata Mondiale, che vedrà illuminarsi di rosso monumenti in molte città italiane, rientra all’interno della settimana di informazione e sensibilizzazione sulla sclerosi multipla promossa da AISM sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Maggiori informazioni sulle iniziative partite il 25 maggio e in programma fino al 2 giugno sono disponibili sul seguente link: 

https://aism.it/settimana-nazionale-della-sclerosi-multipla-2024

Festa del Mare 2024: la settima edizione del cartellone unico dell'Estate barese


Torna anche quest’anno la Festa del Mare, il cartellone unico dell’estate barese, in programma da giovedì 6 giugno (anteprima del Bari Piano Festival) a sabato 31 agosto (conclusione del Premio Rota), promosso dalla Regione Puglia - Assessorato al Turismo con Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura a valere su fondi POC Puglia 2014/20 Asse VI - Azione 6.8 in collaborazione con il Comune di Bari - Assessorato alle Culture e Turismo. Anche per questa settima edizione la manifestazione riunisce Locus Festival, Bari in Jazz, Bari Piano Festival e Premio Nino Rota.

 

“Ancora una volta la Festa del Mare sarà la festa dell’estate nel capoluogo pugliese, per i turisti che numerosi ne affolleranno le strade e, soprattutto, per gli stessi baresi - dichiara Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia -. La Regione Puglia anche quest’anno ha voluto sostenere il Comune di Bari, insieme all’AReT Pugliapromozione e al Consorzio Teatro Pubblico Pugliese, al fine di garantire eventi ad alto profilo da proporre a coloro che ci piace chiamare “cittadini temporanei”, ovvero i nostri turisti, e agli abitanti di Bari che vorranno rimanere in città durante l’estate. Tre mesi, un lungo periodo, da luglio a settembre, durante il quale vedremo avvicendarsi sui palcoscenici dislocati in numerose zone della città un ventaglio variegato di generi musicali, un’offerta culturale ampia adatta a tutte e le età e tutte le orecchie. Un unico cartellone, quello della Festa del Mare, a includere le progettualità di quattro importanti manifestazioni musicali, ormai tutte affermate e molto attese, che non mancherà di entusiasmare e coinvolgere il pubblico come e più di sempre”.

“Festa del Mare è diventato un appuntamento fondamentale dell’estate culturale della nostra regione, offrendo un cartellone di rilievo internazionale che speriamo possa incontrare sempre più il favore del grande pubblico - commenta Paolo Ponzio, presidente Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura -. Festa del Mare è una manifestazione molto attesa che negli anni è cresciuta dimostrando quanto sia importante e proficuo il lavoro e il dialogo tra istituzioni e operatori privati”.

“Il turismo è alimentato anche da eventi musicali di straordinario livello, ed è su questo che abbiamo puntato da anni per dialogare con un pubblico ampio di appassionati che si sposta per seguire i big musicali - sottolinea Luca Scandale, direttore generale dell’Agenzia regionale del Turismo Pugliapromozione -. La Festa del Mare a Bari fa parte di questa strategia dell’Assessorato al Turismo e di Pugliapromozione come strumento per diversificare ancora di più l’offerta per i vacanzieri internazionali e nazionali che scelgono sempre più numerosi il capoluogo regionale, nonché per i baresi e i pugliesi”.

 

Locus Festival inaugura la sua ventesima edizione a Bari il 28, 29 e 30 giugno. L’inizio di un viaggio attraverso la Puglia che, dopo Bari, proseguirà ad Alberobello, Minervino Murge, Ostuni Fasano e Locorotondo. La collaborazione fra Locus festival e Festa del Mare, con il supporto degli assessorati alla Cultura e Turismo della Città di Bari e della Regione Puglia, porterà nel capoluogo pugliese 25.000 appassionati di musica da tutta Italia e dall’estero, con un programma di qualità che propone il cantautorato indie di Calcutta, venerdì 28 giugno nella Fiera del Levante, il rap attuale di Salmo & Noyz Narcossabato 29 sul lungomare, in contemporanea con il cantautore irlandese Glen Hansard nel Teatro Petruzzelli, e il gran finale di domenica 30 sulla Rotonda di via Paolo Pinto con i leggendari Simple Minds. Le statistiche dei biglietti venduti mostrano dati significativi: le fasce di età coinvolte variano dai diciassettenni agli over 40, con centinaia di acquisti da città come Milano, Roma e Bologna, e dall’estero principalmente Spagna, Francia, Regno Unito ma anche Canada e Nuova Zelanda.

“La città di Bari, con i larghi orizzonti del suo mare e con i suoi luoghi più storici e iconici, è per noi il punto di partenza ideale della nostra ventesima edizione - dichiara Vincenzo Bellini, della società Bass Culture che da sempre promuove il Locus festival -. Un traguardo importante per un festival che ha puntato tutto sulla qualità dell’offerta, contribuendo in maniera decisiva a posizionare la Puglia in rilievo nella mappa internazionale degli eventi musicali”.

 

Bari in jazz apre e chiude ufficialmente la sua 21° edizione nel capoluogo pugliese: il 13 luglio, nel cortile del Redentore, con i Bokanté, e il 29 agosto, a Torre a Mare, con il progetto Lumenea di Ambrogio Sparagna.

“La 21esima edizione di Bari in jazz rappresenta per noi un momento significativo per celebrare i nostri 20 anni di attività e le sue molteplici identità musicali e culturali - spiega il direttore artistico Koblan Amissah Bonaventure -. Partendo da Bari, città sempre più multiculturale, daremo il via al nostro “Maiden voyage” il 13 luglio nel cortile del Redentore, con il concerto degli Bokanté, un gruppo diversificato creato da Michael League, fondatore e leader degli Snarky Puppy. Concluderemo con una grande festa il 29 agosto a Torre a Mare, nella piazzetta della Torre, con i canti della Grecìa salentina del progetto Luménea di Ambrogio Sparagna, uno dei più importanti interpreti della musica popolare europea e maestro concertatore del festival “La Notte della Taranta” per più edizioni. Dal 13 luglio al 29 agosto avremo un festival dai mille volti e generi musicali che ospiterà musicisti pluripremiati ai Grammy: il 30 luglio a Bari, nel Cortile del Redentore, Aymeé Nuviola, vocalist cubana di gran classe, chiamata “La Sonera del Mundo” ci farà vivere la musica latina in tutte le sue varietà. Abbiamo voluto un “Festival che va dalla gente”, diffuso e itinerante, nelle location più belle e suggestive dei Comuni della Città Metropolitana: Bitetto, Monopoli, Noci, Sammichele di Bari e Sannicandro di Bari cui si aggiungono Fasano e Martina Franca, attirando un pubblico di ogni età e gusto musicale, grazie anche alla partecipazione di nomi di spicco nel panorama internazionale”.

Bari, dunque, sarà la prima tappa ufficiale della 21ª edizione di Bari in Jazz, con il concerto dei Bokanté, un ensemble creato da Michael League, fondatore e leader degli Snarky Puppy, ricco di groove, melodia e soul che farà un’unica data in Italia. Bokanté, in programma al Redentore il 13 luglio prossimo, è un progetto multicolore e multiculturale composto da 8 musicisti provenienti da 4 continenti che si esibiranno intrecciando ritmi africani, melodie caraibiche e influenze rock in un connubio di sonorità e culture fuse in un’unica esperienza emozionante. Bokanté significa scambio, dialogo in creolo, la lingua della giovane cantante Malika Tirolien, voce principale del gruppo, originaria dell’isola caraibica di Guadalupa. Durante la loro esibizione, presenteranno il loro terzo album “History”, nominato per due Grammy Awards 2024. Le canzoni, principalmente in creolo di Guadalupa, trattano di outsider, veggenti, storia nera, unità globale e inutilità della guerra. Un concerto che annulla le differenze culturali, lasciando spazio a una connessione profonda e universale attraverso la musica. I Bokanté dimostrano il potere trasformativo della musica, invitando tutti a riflettere, amare e apprezzare la bellezza di un mondo ricco di diversità e armonia.

Il 29 agosto il festival chiude a Torre a Mare, in piazzetta della Torre, con il progetto Luménea(in griko fuoco nuovo), che vede in scena 10 elementi tra voci, tamburelli, violino, tastiera diretti da Ambrogio Sparagna (voce, organetto), con la partecipazione di Erasmo Treglia (ghironda, ciaramella, totototela). Una grande festa con i canti della Grecía salentina, con ritmi tra l’antico e il moderno, per attraversare il Salento guidati dagli echi musicali e dalle storie arrivate fin qui dalla sponda greca. Nasce dal bisogno di indagare le commistioni dei linguaggi e delle tradizioni condivise dalle culture dei Paesi mediterranei, mantenendo in vita la cultura popolare salentina e in particolar modo quella appartenente alla minoranza grika. “Anemo” è il vento che trasporta i suoni e le voci e mette in risonanza una decina di brani basati su testi tradizionali: è il soffio vitale che vuole ridare voce a un repertorio ancora poco conosciuto, che racconta il lavoro, l’amore e anche la speranza di vivere in una dimensione che preserva e custodisce valori antichi e sempre attuali.

 

Giunto quest’anno alla sua settima edizione, il Bari Piano Festival 2024 si svolgerà - come da tradizione - nell’ultima settimana di agosto (dal 22 al 29) confermandosi occasione preziosa per ascoltare grandi pianisti provenienti da ogni parte del mondo in un repertorio che dalla classicità giunge alle varie declinazioni della contemporaneità.

“Il Bari Piano Festival - edizione 2024 - sottolinea il direttore artistico Emanuele Arciuli - avrà per protagonisti alcuni artisti della scena internazionale, giovani talenti emergenti e soprattutto molta musica di qualità, con composizioni di raro ascolto e molta produzione contemporanea. I luoghi, magnifici, di una città sempre più bella e aperta a un turismo di respiro internazionale, sono quelli ormai consueti, come il sagrato di San Nicola, il Fortino Sant’Antonio a Bari Vecchia, il chiostro di Santa Chiara e la spiaggia di Torre Quetta.

Dovendo sottolineare un aspetto di particolare rilevanza, in questa edizione, direi senz’altro la musica degli Stati Uniti. L’anteprima, il 6 giugno, avrà infatti per protagonista Richard Steinbach, pianista americano in un programma che parte dagli States per aprirsi all’America del sud; e poi non si può dimenticare Lisa Moore, la pianista del leggendario complesso americano dei Bang on a Can, protagonista di un recital in esclusiva nazionale.

A questo si aggiunga la musica americana eseguita da due giovani talenti nel concerto di mezzanotte (novità di quest’anno). Ma il Bari Piano Festival 2024 è molto molto altro.

Voglio, una volta ancora, ringraziare il Comune di Bari e la Regione Puglia che, da anni, consentono al pianoforte internazionale di risuonare nell’estate barese. Un grazie al sindaco Antonio Decaro, che ha fatto così tanto per Bari, accompagnando con affetto e attenzione il nostro festival lungo l’intero periodo della sua ormai settennale avventura. E un ringraziamento, forte e affettuoso all’assessore alle Culture Ines Pierucci, che si è spesa con competenza e generosità per la prosecuzione e l’espansione di questa festa della musica pianistica”.

Anteprima il 6 giugno, col pianista americano Richard Steinbach che proporrà, sulla terrazza del Fortino Sant’Antonio, un’antologia di musica americana.

Il festival vero e proprio si apre, il 22 agosto, con un recital di grande prestigio: sul sagrato della Basilica di San Nicola Alessandro Taverna eseguirà l’integrale degli Studi di esecuzione trascendentale di Franz Liszt. Si prosegue, il 23 agosto, con Iiro Rantala, talentuoso pianista jazz finlandese, con un recital di piano solo, in uno dei due concerti al tramonto sulla spiaggia di Torre Quetta. Sabato 24, al Fortino, una novità di questa edizione: un concerto notturno (che comincerà oltre mezzanotte) con due set di pianoforte contemporaneo - 40 minuti ciascuno - che vedono protagonisti due giovani talenti italiani, Flavia Salemme e Simone Librale. Per tre giorni consecutivi, poi, il festival sarà ospitato nel Chiostro di Santa Chiara: domenica 25 con la presentazione del libro “Sarà l’avventura” (Il Saggiatore) di Carlo Fontana, già Sovrintendente del Teatro alla Scala, che dialogherà con Emanuele Arciuli e Nazzareno Carusi, pianista e direttore artistico del Premio Paganini. Lunedì 26, in esclusiva nazionale, la pianista australiana Lisa Moore, parte del leggendario gruppo americano Bang on a Can, eseguirà un ricco programma ancora incentrato sull’America, filo conduttore di questa edizione. Il 27 agosto sarà la volta di un libro, con il gradito ritorno di Francesco Carofiglio con suo ultimo romanzo, e due set di pianoforte solo, protagoniste le fascinose sonorità di Roberta Di Mario e le ardite sperimentazioni di Benedetto BoccuzziChiude il 29 agosto, ancora in esclusiva regionale, il pianista Antonio Faraò, tra i massimi esponenti del jazz italiano di oggi, con un concerto al tramonto a Torre Quetta. Anche quest’anno i concerti a Torre Quetta saranno seguiti da un djset.

 

La sesta edizione del “Premio Rota” si terrà il 30 e 31 agosto, come di consueto, a Torre a Mare, il luogo scelto da Nino Rota come buen ritiro per oltre trent’anni.

“Mi sembra che sia sotto gli occhi di tutti la spinta che negli ultimi cinque anni ha avuto la proposta culturale nella città di Bari - commenta il direttore artistico del Premio, Gianluigi Trevisi -. Poiché le cose non accadono per autogenesi, sarebbe una grossolana ipocrisia non riconoscere che è stata importante la caparbietà di Ines Pierucci in questa che a me sembra, nonostante le tante cose da perfezionare, una vera e propria svolta. L’attenzione non banale alle periferie, la spinta in avanti dei teatri cittadini, i grandi concerti, il consolidamento e la creazione di preziose rassegne come il dovuto riconoscimento della città a Nino Rota con il Premio a lui dedicato, hanno costituto un indispensabile primo passo per far tornare questa città, per quanto attiene alla sua produzione culturale, ad essere un punto di riferimento avanzato”.

Prosegue l’indagine del Premio alla ricerca di approcci innovativi nel mondo delle colonne sonore con una particolare attenzione a quanto sta avvenendo nella produzione cinematografica e delle serie televisive in Italia, con un occhio particolare a una nuova generazione di compositori, in molti casi provenienti anche dal mondo della musica indipendente. Quest’anno le scelte degli esperti sono ricadute su alcuni compositori che sempre più si allontanano dall’idea di tappeto sonoro subordinato alle immagini verso un modello di colonna sonora che nasce come opera autonoma che affianca le immagini ed è solo ispirata e non determinate dalle sceneggiature.

I nomi: Roberto Salahaddin Re David. Musicista, compositore e ricercatore. Si diploma al conservatorio N. Piccinni di Bari dove studia Contrabbasso e Composizione. Approfondisce lo studio delle tradizioni musicali orientali, in particolare quella islamica di provenienza turca, araba e persiana e quella indiana con l’ex direttore del Conservatorio di Stato di Baku (Azerbaijian), Fakraddin Gafarov. Ha al suo attivo composizioni scritte per il teatro, il cinema e varie formazioni musicali riguardanti generi diversi. Il lavoro che lo ha posto sotto l’attenzione del Premio Rota è la musica scritta per il pluripremiato film d’animazione di Michele Fasano “Metamorphosis”, un supporto intenso e delicato per questa fiaba che sta facendo con successo il giro del mondo.

Kekko Fornarelli  è un pianista, compositore e produttore barese. Con quattro album pubblicati e oltre 200 concerti in 35 Paesi nel mondo negli ultimi cinque anni, è attualmente uno degli artisti italiani più apprezzati nel mondo. Ha sviluppato uno stile unico caratterizzato dal tentativo di creare musica da osservare, più che da ascoltare. Un modo particolare e tutto personale per raccontare storie, esprimere emozioni e “dipingere” situazioni. La sua musica è una morbida combinazione tra le più moderne idee nordeuropee e un lirismo neoclassico, filtrata dal suo caldo background mediterraneo. Atmosfere che sono naturalmente sbarcate nella composizione di colonne sonore. L’ultima è “Gli agnelli possono pascolare in pace” per il film di Beppe Cino con Maria Grazia Cucinotta. In cantiere, ma ormai in avanzata fase di realizzazione musiche per cortometraggi, un doc con Russel Crowe e un lungometraggio di ambientazione noir in uscita a inizio 2025.

Roberto Cherillo è una delle espressioni più originali del jazz italiano. Pianista ecompositore fuori dagli schemi, ha condotto un imponente lavoro di ricerca sulla voce, incrociando influenze orientali e particolari tecniche nello studio del canto armonico. Ha composto musica per il teatro, la pubblicità e per docu film. Singolare e affascinante la musica scritta per “Sono innamorato di Pippa Bacca”, il film di Simone Manetti ispirato alla tragica vicenda della nota performer artista italiana uccisa in Turchia durante la performance itinerante “Spose in viaggio”, con cui si proponeva di attraversare, in autostop, 11 Paesi teatro di conflitti armati, vestendo un abito da sposa per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo.

Nel programma di questa sesta edizione del Premio Rota ci saranno due sonorizzazioni live: Oltre Metamorphosis, eseguita dall’Ensemble di Roberto Salahaddin Re David, vi sarà Nosferatu ad opera di Karim Qqru (Zen Circus) Xabier Iriondo (A8erhours) e Corrado Nuccini (Giardini di Mirò) per uno spettacolo costruito disegnando la musica sulla celebre pellicola del 1922 di Murnau, in una fusione quasi perfetta di suoni e immagini. Un connubio inedito connubio tra sonorità provenienti dal mondo del rock indipendente italiano e il capolavoro dell’espressionismo tedesco.

Anche per quest’anno a presentare le serate del premio sarà il giornalista Enzo Gentile.






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martedì 28 maggio 2024

FONDAZIONE DALMINE: UNA NUOVA CASA INNOVATIVA E SOSTENIBILE PER LA CULTURA INDUSTRIALE

Grazie a un importante intervento di ristrutturazione di un’ex foresteria, la nuova sede della fondazione rispetta i requisiti Leed Gold grazie anche ai prodotti per l’isolamento acustico firmati PRIMATE.

Da ex foresteria a innovativa casa della cultura industriale: a Dalmine (BG) è da poco stata inaugurata la nuova sede della Fondazione Dalmine, ente nato per iniziativa di TenarisDalmine per valorizzare la storia di un’impresa siderurgica da oltre un secolo fortemente radicata nel territorio e oggi parte di un colosso mondiale.

 

Realizzato nel 1924 dall’architetto Giovanni Greppi, l’edificio un tempo destinato a impiegati e tecnici in permanenza temporanea presso lo stabilimento è stato oggetto di un importante intervento di restauro architettonico, tra i più innovativi e sostenibili, che ha recuperato oltre 4mila mq di nuovi spazi destinati ad attività istituzionali, culturali e formative.

Al suo interno, al piano interrato si trovano gli archivi storici, che custodiscono la storia e l’identità dell’azienda attraverso 100mila fotografie e 17mila terabyte di documenti digitalizzati, aree per conferenze e seminari, una biblioteca, aule dedicate allo studio e alla ricerca, una sala immersiva di 60 mq in cui compiere un viaggio nel processo di trasformazione dell’acciaio in tubi tecnologici, oltre ai laboratori di robotica industriale dotati di macchinari di ultima generazione.

Il progetto, che porta la firma dello studio Caruso Torricella Architetti, ha posto particolare attenzione alla sostenibilità ambientale rispettando i requisiti della certificazione Leed Gold, «intervenendo già in fase di progettazione a regolamentare il consumo energetico e idrico, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati» specifica Tenaris Dalmine, che ha finanziato i lavori.

Nella nuova sede della Fondazione Dalmine l’utilizzo di un sistema di recupero e di riciclo delle acque meteoriche permetterà di risparmiare il 100% dell’acqua destinata all’irrigazione delle aree verdi limitrofe, mentre il risparmio dell’acqua potabile a uso igienico sarà del 50%, grazie ad appositi sistemi di riduzione del flusso.

 

LE SOLUZIONI DAL CUORE GREEN FIRMATE PRIMATE

 

Partner del progetto di ristrutturazione dell’ex foresteria di Dalmine è stata PRIMATE, azienda leader nell’isolamento acustico che grazie alle sue soluzioni della linea R-evolution realizzate con contenuto di riciclato certificato ha contribuito al conseguimento della certificazione LEED, oltre a garantire eccellenti livelli di isolamento acustico.

Grazie alla consulenza e al supporto dell’Ufficio Tecnico di PRIMATE LAB, l’Ufficio Ricerca e Sviluppo dell’azienda, sono stati individuati i prodotti più indicati e performanti per rispondere alle diverse esigenze dell’intervento.

Per l’isolamento delle partizioni orizzontali è stato scelto il materassino PRIMATE PHONOMAX, soluzione top di gamma dell’azienda che assicura un ottimo isolamento ai rumori da calpestio.

 

PRIMATE PHONOMAX è un materassino anticalpestio dello spessore di 10 mm, composto da PRIMATE PHONOPRO, polietilene espanso a celle chiuse reticolato chimicamente versione 2.0, accoppiato con fibra poliestere riciclata termolegata PHONOTEK R-PET PLUS ad elevata grammatura (200 gr/mq) ed elevata resistenza alla compressione.

 

Grazie alle caratteristiche combinate dei due prodotti, PRIMATE PHONOMAX garantisce un ottimo isolamento ai rumori da calpestio, un’elevata resistenza alla lacerazione superficiale ed è ideale in presenza di qualunque tipologia di solaio.

 

PRIMATE PHONOMAX, in virtù del contenuto di riciclato del 50%, ha ottenuto la certificazione REMADE IN ITALY in Classe B ed è inoltre conforme al Criterio dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) per i materiali da costruzione.

A tutto questo si aggiunge l’importante certificazione Eurofins Indoor Air Comfort GOLD Classe A+ che attesta che il prodotto è  totalmente “VOC free”.

 

GLI ALTRI PRODOTTI DEL SISTEMA ACUSTICO

 

La posa dei materassini acustici è stata completata con l’applicazione del nastro adesivo a basso spessore PRIMATE PHONOJOIN TELATO con cui si è proceduto alla nastratura delle giunzioni dei teli per garantire la continuità del sistema e prevenire la formazione di ponti acustici.

A completamento dell’isolamento acustico delle pavimentazioni è stata quindi posata PRIMATE PHONOPER DS fascia perimetrale adesiva “a doppio spessore”, per la realizzazione del massetto galleggiante, composta da una parte verticale in polietilene espanso a celle chiuse dello spessore di 6 mm, e da una parte orizzontale adesiva in HDPE dello spessore di 100 μm.

 

 

 

 

CHI È PRIMATE

L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE NEI MATERIALI DA COSTRUZIONE

PRIMATE è il brand nato in seno alla cinquantennale esperienza di MPE S.p.a., realtà di riferimento nazionale nella trasformazione e lavorazione delle materie plastiche in molteplici settori.

PRIMATE si propone come una realtà innovativa sin dal suo payoff “Evolving for a better building” e propone una mixology di ingredienti unici: una buona dose di tradizioni costruttive miscelata con le tecnologie più innovative e i materiali più performanti, nonché esperienza internazionale, il tutto shakerato con una manciata di sistemi studiati ad hoc per il benessere, il comfort e l’ambiente.

PRIMATE si occupa di soluzioni costruttive per il well-living, che verte su due aspetti tecnici di fondamentale importanza:

Isolamento acustico, perché il rumore è uno degli agenti che maggiormente influenza negativamente il comfort e il benessere psicofisico;

Isolamento termico, perché è fondamentale “indossare” un abito che tenga caldo d’inverno e faccia stare freschi d’estate.

Chi è MPE S.p.a.

MPE S.p.a. ha sede a Costa di Mezzate (BG) e dal 1970 è il riferimento nazionale nella trasformazione e lavorazione delle materie plastiche quali EPS, PE, PP in molteplici settori, tra cui isolamento termico e acustico, automotive, componenti tecnici, alimentare. Dal 2010 MPE con altre primarie aziende del settore ha costituito la rete d’impresa EPS ITALIA con la finalità di potenziare lo sviluppo, l’efficienza e la capacità innovativa di ogni singola azienda partecipante, tramite la comune cooperazione ed integrazione. Punti di forza della struttura tecnico-organizzativa di MPE sono i moderni impianti produttivi uniti a competenza tecnica e gestione integrata dal ciclo progettuale a quello produttivo, il tutto per offrire soluzioni ideali in termini di risultati e costi. Strutturata su oltre 25.000 mq, di cui 15.000 dedicati ai reparti produttivi e al magazzino informatizzato, MPE risponde a differenti tipologie di fornitura, dalle piccole alle grandi commesse, tutte gestite con scrupoloso rigore e professionalità, attestate anche dalla certificazione ISO 9001. Oltre al brand PRIMATE, fanno parte di MPE group anche MPE POLYPROPYLENE DIVISION, DAMPE, DOMOGEL, LIMAR e METAMOULDS.






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