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lunedì 2 settembre 2024

GREEN E AD ALTA TECNOLOGIA: UNITRENTO SVELA L’EDIFICIO 10

Inaugurata oggi nel compendio Progetto Manifattura a Rovereto la nuova struttura dell’Ateneo che sarà adibita ad attività di ricerca. Oltre 3.300 metri quadrati di tecnologia e soluzioni attente all’ambiente e al confort, ispirate allo stile industriale storico del complesso di Borgo Sacco. Riunite nel nuovo Edificio 10 alcune delle facilities più avanzate di ricerca dell’Ateneo nel campo del neuroimaging. È l’unica struttura in Italia interamente dedicata alla ricerca con questa dotazione


Rovereto, 2 settembre 2024 – (a.s.) Prima c’era l’edificio della macera in cui si lavorava il tabacco, con una grande piazza lastricata per essiccarlo e un’area verde sul retro, collegata a un giardino la palazzina della direzione. Al suo posto, negli anni Settanta, è sorto un grande capannone metallico. Oggi invece c’è un edificio moderno, dalle linee pulite e un cuore completamente green, pensato per dare una casa alla ricerca all’avanguardia. Si svela oggi il nuovo aspetto di un angolo caratteristico del compendio dell’ex Manifattura Tabacchi a Borgo Sacco. L’Edificio 10 è stato inaugurato questa mattina dal rettore Flavio Deflorian insieme alla sindaca Giulia Robol e all’assessore provinciale all’università e ricerca Achille Spinelli nel cuore di uno dei simboli della città di Rovereto.
Tanto spazio per la ricerca: l’Edificio 10 è stato progettato come punto di attrazione per ospitare alcune delle attrezzature di grandi dimensioni e di alto valore scientifico nel campo del neuroimaging finora dislocate in altre sedi dell’Ateneo tra Mattarello e Rovereto. Punto di forza è proprio la possibilità di combinare metodologie avanzate di neuroimaging, adattandole alle esigenze di ciascun progetto di ricerca e potenziando così ulteriormente la collaborazione tra i vari gruppi, in uno dei settori scientifici in cui l’Ateneo trentino ha guadagnato una reputazione internazionale. Al momento, l’Edificio 10 è infatti l’unica struttura in Italia dotata di attrezzature e facilities di alto livello interamente dedicata alla ricerca di base nel campo delle neuroimmagini.

La cerimonia si è aperta con il tradizionale taglio del nastro e con i saluti introduttivi delle autorità presenti. A cominciare dal rettore Flavio Deflorian: «L'inaugurazione di oggi segna l'avvio di una nuova e promettente fase di crescita per l'Università e le attività di ricerca del CIMeC. Questi spazi, moderni e sostenibili, ospiteranno presto attrezzature all'avanguardia, laboratori e personale altamente qualificato, promuovendo una ricerca d'eccellenza che stimolerà innovazione e sviluppo in tutto il territorio. Ringrazio il Comune di Rovereto per il supporto all'Università, la Provincia autonoma di Trento per il contributo finanziario al progetto, e tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo nuovo edificio.
«Questa inaugurazione – ha commentato la sindaca Giulia Robol – è una tappa di un lungo percorso di collaborazione tra istituzioni del territorio, che negli anni ha visto investimenti importanti, non solo per l’università e per la ricerca, ma anche per l’innovazione e per lo sviluppo di Rovereto. Oggi quel percorso lo portiamo avanti nel segno della continuità, con rinnovata convinzione, sulle basi di quella vocazione manifatturiera che da sempre contraddistingue Rovereto, per spingerci oltre. E lo facciamo attraverso la ricerca, che crea innovazione, tesse reti di relazioni, stimola gli investimenti, attrae studenti e ricercatori e ci consente di continuare a essere competitivi. Tutto questo avviene oggi a Manifattura, in un contesto simbolico per la storia della città, ma anche per il suo sviluppo futuro. Come amministrazione siamo al fianco dell’Università e delle istituzioni provinciali in questo percorso, perché Rovereto continui a contribuire alla crescita dell’intero territorio trentino».
«I laboratori e le infrastrutture di ricerca – ha spiegato l’assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca Achille Spinelli – rappresentano un elemento centrale del sistema trentino della ricerca e dell’innovazione. Il supporto di queste dotazioni rende possibile alle nostre ricercatrici e ricercatori di raggiungere risultati di eccellenza. In questi anni la Provincia, l'Università e gli Organismi di ricerca del territorio hanno dedicato molte risorse a questi importanti investimenti, che ci rendono un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. Questi nuovi spazi al Cimec sono una novità assoluta nel panorama scientifico italiano, e accoglieranno, in un solo luogo, sia lo studio dell’attività neurale sia del comportamento umani. Non vediamo l’ora di assistere al completamento di questi laboratori, che sicuramente saranno fucina di nuove idee e motivo di orgoglio per i risultati delle attività di ricerca che qui saranno condotte».
«L’Ateneo e il personale del Centro ha lavorato molto attorno a questo progetto. Ci vorranno ancora alcuni mesi perché tutte le attrezzature e il personale di ricerca del Centro possano essere trasferiti in questa nuova sede, finalmente comune. Ma già ora si intuisce quanto, e ancora più di prima, potrà svilupparsi la collaborazione scientifica tra i vari gruppi di ricerca che si occupano di neuroimmagine. Non solo grazie alla condivisione degli spazi e alla maggiore disponibilità dei macchinari. Anche la qualità stessa della ricerca potrà trarne beneficio, perché la diversificazione degli approcci sulle stesse facilities di ricerca, unita a una forte interazione scientifica sono le leve della creatività e dell’innovazione nel nostro lavoro di ricerca» ha commentato Yuri Bozzi, direttore del Centro mente-cervello dell’Università di Trento.

Scheda

L’Edificio 10 – È costituito da un volume fuori terra a forma di ponte che occupa il sedime originale del capannone della macera ed è posto in continuità fisica e visiva con gli spazi della piazza e del giardino e da un grande piano interrato. La scelta di materiali come l’acciaio e il vetro per i rivestimenti richiama l’aspetto industriale. Il fabbricato si sviluppa su tre livelli per una superficie calpestabile complessiva di 3.314 metri quadrati (di cui 455 per il piano tetto dedicato agli impianti).
Il piano interrato è stato destinato ai laboratori e agli uffici, punto focale delle attività di ricerca. Non è una scelta casuale, perché le facilities per la ricerca sul neuroimaging richiedono molto spazio e hanno meno bisogno di luce naturale. Devono essere il più possibile schermate rispetto ai campi magnetici. Ma per garantire un ambiente di lavoro ottimale, gli ambienti sono organizzati attorno a due grandi corti vetrate che affiancano il percorso pedonale pubblico posto a livello del giardino e che garantiscono illuminazione naturale e ricambio d’aria diretto. Sulla copertura del piano interrato è stata realizzata un’area verde aperta al pubblico.
Il piano terra è stato progettato per essere accogliente e per favorire l’interazione tra chi si occupa di ricerca. Ospita una sala conferenze, oltre a spazi comuni e di relazione e spazi tecnici.
Il terzo livello - il piano tetto tecnologico - è un punto chiave dell’edificio perché è allestito con pannelli fotovoltaici che concorrono a garantire prestazioni energetiche elevate. La copertura dell’edificio richiama visivamente i ponti e le passerelle del complesso storico di Manifattura ed è stata progettata come vano tecnico sospeso, adatto a ospitare gli impianti tecnologici necessari per il funzionamento dei laboratori.

Da ‘edificio della macera’ a ‘casa della ricerca’
L’intervento sull’edificio 10 rientra nell’ambito del più vasto piano di riqualificazione del comparto “ex Manifattura Tabacchi” a Borgo Sacco nato nella seconda metà del XIX secolo come opificio per industrializzare la produzione del tabacco trentino. Fin dal suo avvio il Progetto Manifattura ha puntato a combinare la riqualificazione di un comparto industriale dall’alto valore storico-monumentale con la creazione di un centro produttivo e di ricerca capace di operare negli ambiti più avanzati della green economy, delle tecnologie sostenibili e delle neuroscienze. Un intervento che riguarda 25 edifici costruiti tra il 1850 e il 1970 su un’area di 8,5 ettari. Lo stesso obiettivo di conservazione e sviluppo è stato perseguito anche nella progettazione dell’Edificio 10.
La progettazione è partita dalle indicazioni contenute nel Masterplan di Manifattura – i progettisti Arup, Kengo Kuma, Carlo Ratti associati e Kanso – e ad occuparsene è stato un gruppo formato da professionalità interne a UniTrento ed esterne che hanno sviluppato le soluzioni definitive e coordinato l’esecuzione dei lavori. Il progetto architettonico, redatto dall’architetta Michela Favero di UniTrento e dall’ingegnere Daniele Cappelletti, ha visto il coinvolgimento di molte figure professionali specializzate nelle strutture e negli impianti altamente specialistici. Il gruppo di direzione lavori composto dall’ingegnere Alberto Campagna e dai direttori operativi e ispettori di cantiere interni all’Università di Trento (ingegnere Pietro Chiesa e geometra Fabrizio Donatoni) ha dovuto affrontare rilevanti complessità nell’esecuzione delle opere.
Il primo passo è stato la demolizione del capannone metallico costruito alla fine degli anni Settanta nell’area occupata dal precedente edificio della macera. Il capannone era dunque l’unico edificio tipologicamente e storicamente “estraneo” al complesso storico di Manifattura, quindi di scarso interesse rispetto all’alto valore storico-monumentale degli edifici circostanti.
I lavori sono partiti nel settembre del 2021 e si sono ultimati nel febbraio del 2024. Da allora è iniziato l’allestimento degli arredi e l’avvio del trasferimento delle attrezzature di ricerca, operazione che è ancora in corso e che durerà ancora alcuni mesi.
I costi di costruzione ammontano a 7,2 milioni sostenuti dall’Ateneo avvalendosi di risorse della Provincia autonoma di Trento nell’ambito del Programma di edilizia universitaria. I tempi e i costi di costruzione hanno subito notevoli variazioni a causa delle difficoltà di acquisizione dei materiali e dell’aumento dei costi dovuto alle conseguenze della pandemia e della guerra Ucraina- Russia. A incidere, in particolare, le strutture in acciaio che costituiscono una parte strutturale non trascurabile dell’edificio.

Sostenibilità e comfort ambientale
In linea con l’attenzione che UniTrento pone alla sostenibilità dei propri edifici, al benessere del personale e all’uso consapevole delle risorse, anche l’Edificio 10 – come altri edifici di Ateneo, tra cui la Biblioteca centrale e quella di Mesiano – è stato progettato con soluzioni che garantiscono elevate prestazioni energetiche. Si è puntato sullo sfruttamento delle energie rinnovabili, installando un impianto fotovoltaico e solare termico. La scelta di progettare una struttura prevalentemente interrata permette inoltre di creare un isolamento garantito dal terreno circostante che contiene e riduce le dispersioni termiche e stabilizza la temperatura. Il blocco centrale è poi in grado di accumulare passivamente la radiazione solare, che penetra dalle vetrate dei due padiglioni fuori terra, e che viene convertita in calore rilasciato agli ambienti in tempi prolungati.
Nell’edificio è stato installato un sistema di riscaldamento con pompa di calore aerotermica. L’attenzione alla sostenibilità ha riguardato anche i calcestruzzi realizzati con aggregato riciclato con scarto di porfido, oltre a serramenti e pavimenti ad elevato taglio termico.
Gli arredi sono stati scelti in un’ottica di rispetto dei requisiti ambientali e per l’illuminazione si sono preferite lampade Led dimmerabili attraverso sensori della luce naturale. A breve sarà installata una segnaletica interna inclusiva. Per l’irrigazione delle aree verdi è stato predisposto un impianto di recupero dell’acqua meteorica.
Per quanto riguarda il comfort ambientale, si è puntato a valorizzare la luce naturale per ridurre il fabbisogno di energia elettrica e migliorare la vivibilità delle aree di lavoro favorendo il rispetto dei ritmi circadiani. Con questo scopo sono stati progettati gli spazi a doppia altezza e le due corti vetrate all’interno dell’edificio che danno luce agli ambienti interrati.
Nella scelta dei materiali si sono privilegiati quelli adatti a garantire il comfort acustico oltre a colori adatti a favorire il comfort visivo per le pavimentazioni e gli arredi. I colori sono stati abbinati poi alle varie aree di ricerca per facilitare le indicazioni agli ospiti.
Sono stati inoltre progettati ampi spazi di condivisione e di relazione al di fuori degli ambienti destinati a laboratori. La progettazione illuminotecnica permette infine di garantire una corretta illuminazione degli spazi di lavoro e di valorizzare l’architettura dell’edificio e degli spazi al suo interno.




DOVE VOGLIAMO ANDARE? - Dr Paolo Crepet #filosofia #crepet #filosofiadivita

Venezia81. Presentata la XX edizione di Cortinametraggio. Madrina: Barbara Venturato

Venti nuovi, questo è il motto della nuova edizione di Cortinametraggio, il festival di riferimento per i corti, che festeggia quest'anno il suo 20° anniversario con un'edizione che promette scintille. Presentata alla 81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nello Spazio della Regione Veneto, questa edizione speciale si svolgerà nella splendida cornice di Cortina d'Ampezzo dal 17 al 23 marzo 2025.

Riconosciuto come fucina di talenti italiani, Cortinametraggio avrà tante novità.

Barbara Venturato, giovane promessa del cinema italiano, sarà il volto di questa edizione, succedendo a Eleonora De Luca. La Venturato, nota per le sue performance in L’Italia chiamò di Luca Lucini e Rido perché ti amo di Paolo Ruffini, incarnerà lo spirito fresco e dinamico del festival, fondato e presieduto da Maddalena Mayneri, che da vent'anni celebra il meglio della cinematografia breve italiana.

Al fianco della madrina ci sarà come di consueto Niccolò Gentili, direttore artistico della Kermesse vero e proprio cacciatore di talenti, che porta avanti con passione la missione del festival: scoprire e valorizzare i nuovi volti del cinema, sposando così la vocazione del festival e della sua fondatrice.

Immancabile anche quest’anno Roberto Ciufoli, che si riconferma per questa ricca edizione il presentatore ufficiale della kermesse.

Durante la conferenza stampa sono state svelate le prime novità dell'edizione 2025. Tra queste, l’apertura del bando per le iscrizioni su Filmfreeway, a partire dal 9 settembre, e una nuova sezione internazionale dedicata al cinema portoghese.

Per celebrare i 160 anni della Capitaneria di Porto, che supporta il festival da anni, verranno realizzati due cortometraggi diretti da Alessandro Parrello e dal duo Santa De Santis e Alessandro D’Ambrosi.

Inoltre, il Centro Sperimentale di Cinematografia collaborerà con  il Festival e sarà presente con dei CSC Lab, offrendo un'opportunità unica ai giovani registi di confrontarsi e crescere.

Infine, per celebrare degnamente questi primi vent’anni, il festival darà il benvenuto al suo primo ospite d’onore: Chicco Salimbeni, vincitore della primissima edizione del Festival.

Cortinametraggio 2025 sarà un'esplosione di talento, creatività e passione, un’edizione che si preannuncia indimenticabile e che proietterà il festival verso un futuro ancora più brillante.

Non solo. La 20ª edizione di Cortinametraggio vedrà anche i Patrocini del Comune di CortinaRegione Veneto e Provincia di Belluno e la preziosa partecipazione di: Aeronautica Militare, della Polizia di Stato e del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.

Non mancherà poi l’importante contributo di AermecAnpit Azienda ItaliaVisottica GroupCaffè MoakHotel de la PosteNuove RetiLa Cooperativa di Cortina.

Tutte le informazioni sul sito ufficiale: www.cortinametraggio.it




La nuova collezione di chiusure DUET di Vinolok® - Vetro e legno in una simbiosi perfetta tra purezza e armonia, nel pieno rispetto dei criteri di sostenibilità

Vinolok® è un’azienda “green” a 360° che da sempre persegue la strada del pieno rispetto dei principi della sostenibilità, racchiusi nelle parole chiave: equità, impegno e integrità. 

Lo dimostra concretamente con DUET, la nuova serie esclusiva di chiusure per vini e distillati, che promette di rispettare perfettamente l’integrità e qualità di queste bevande, nel segno della totale sostenibilità. In questa speciale collezione infatti, l’eleganza del vetro incontra il fascino rustico del legno di faggio: una simbiosi di materiali che si uniscono in perfetta armonia e purezzacon l'obiettivo di sviluppare una combinazione unica per valorizzare l'aspetto del vetro puro, accompagnato da delicati dettagli in legno.

La collezione DUET consiste in sei nuove forme compatibili con le principali imboccature delle bottiglie per spirits e disponibili in due colori di base: legno chiaro (beige) e marrone scuro. Offre inoltre un’ampia gamma di possibilità di personalizzazione, per adattarsi alle preferenze dei singoli brand, garantendo così un elevato livello distintivo.

“Vetro e Legno rappresentano due archetipi della sostenibilità, radicati nel nostro sentire e nella nostra cultura - spiega Gaia Gottardo, Country Manager di Vinolok® - il vetro, ricavato dalla sabbia fin dall’antichità è riciclabile all’infinito; il legno, è un elemento bio-disponibile, malleabile e vivo. L'integrazione di questi due materiali, uniti in una chiusura elegante e performante, è una novità assoluta in questo mercato. Creata attraverso una collaborazione tra la nostra azienda e designer innovativi, DUET  non solo risponde perfettamente alle esigenze dei produttori di distillati, ma si distingue nettamente nel mercato per il suo impatto estetico e pratico. Con Duet, promettiamo un imballaggio che non solo sia bello da vedere, ma sia anche un passo avanti verso un futuro più responsabile."

 

In uno scenario di mercato in continua evoluzione, Duet è in linea con le attuali tendenze del packaging che enfatizzano l’uso di materiali naturali mantenendo un elevato grado di eleganza, innovazione e forte appealing verso il consumatore. La mission di Vinolok® è quella di elevare l'imballaggio oltre la mera funzionalità, migliorando l'identità del marchio grazie a chiusure in vetro che, oltre ad essere performanti, rispondono ai criteri della sostenibilità dimostrando di avere un impatto iconico ed elegante. Un nuovo concetto di chiusura che coniuga le più esigenti richieste in campo enologico con design innovativi e moderni.

 

Vinolok®

Vinolok®, azienda pionieristica nel settore delle chiusure in vetro, con oltre 20 anni di vita, rappresenta oggi un’armoniosa fusione tra tradizione, innovazione e consapevolezza ambientale. Con le sue radici nella Repubblica Ceca, dove ha sede la casa madre, è diventata un leader globale e un’eccellenza nelle chiusure in vetro per l'imballaggio alimentare e delle bevande, ridefinendone l'estetica e la funzionalità. In Italia Vinolok® è distribuita da Amorim, con una divisione separata ma con le medesime competenze e know-how che da sempre contraddistinguono l’azienda leader nella produzione di tappi in sughero. Nello scenario meraviglioso e incontaminato dei Monti Giganti, le montagne più alte della Repubblica Ceca, ha sede l'innovativo stabilimento di produzione, dove abili artigiani lavorano in equilibrio tra la proverbiale tradizione vetraia del paese e la tecnologia d'avanguardia, per garantire che ogni chiusura Vinolok® sia un capolavoro. Il risultato sono chiusure in vetro che migliorano l'estetica dell'imballaggio, preservando allo stesso tempo l'integrità del prodotto. La mission di Vinolok® è quella di portare l'imballaggio oltre la mera funzionalità, migliorando l'identità del marchio grazie a chiusure in vetro che oltre ad essere performanti, dimostrano di avere un impatto iconico ed elegante, e rispondono ai criteri della sostenibilità. Un nuovo concetto di chiusura che coniuga le più esigenti richieste enologiche con design innovativi e moderni.

 


 

Vinolok® è distribuito in Italia da Amorim Cork Italia S.p.A.

Gaia Gottardo . Country Manager Vinolok®

T: +39 0438 394971

gaia.gottardo@vinolok.com

ARPAL, 655 POSTI DI LAVORO NEL LECCESE: BOOM DI OFFERTE IN AGRICOLTURA E AMBIENTE, EDILIZIA E TURISMO

Il 31° Report dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia riporta 202 annunci per 655 posizioni vacanti su tutto il territorio della provincia di Lecce. Il settore che guida la domanda di lavoratori è, ancora una volta, l’agricoltura e l’ambiente, con la richiesta di 189 risorse per aziende, molte delle quali impegnate nella raccolta degli ortaggi nell'area di Nardò. Elevata la domanda di manodopera anche nell’edilizia, dove si ricercano 103 figure professionali. Cresce il settore turistico, alla ricerca di 89 lavoratori, prevalentemente richiesti lungo la costa ionica e il capo di Leuca. Nel comparto socio-sanitario si registrano 22 offerte per 81 posizioni aperte: si segnalano, in particolare, gli annunci della società “Sol Levante Srl”, impegnata nella ricerca di infermieri professionisti, educatori professionali sanitari e tecnici della riabilitazione psichiatrica, da impiegare presso varie sedi aziendali presenti nel leccese. Seguono il TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) con 41; il settore commerciale con 31; le telecomunicazioni con 30; trasporti e riparazione veicoli con 19. Nel settore amministrativo, informatico e educativo sono richieste 34 figure professionali: spiccano gli annunci dell'azienda francese "CORTUS", alla ricerca di dieci ingegneri progettisti di circuiti integrati digitali e cinque ingegneri progettisti RF da inserire presso la sede aziendale di Monteroni. Altri annunci riguardano l’industria metalmeccanica con dodici, il settore pulizie e multiservizi con otto posizioni aperte e il settore bellezza e benessere che conta cinque opportunità. Sono disponibili cinque posizioni aperte riservate a persone con disabilità e otto destinate a iscritti nelle liste delle categorie protette. La sezione tirocini offre dieci opportunità in diversi settori. Numerose le possibilità di lavoro e formazione anche all'estero, provenienti dalla rete europea dei servizi per l'impiego Eures. 

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e sono diffuse anche sulla pagina Facebook "Centri Impiego Lecce e Provincia", sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l'impiego. Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid, via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.



IPERCORPO 2024 | Al via la XX edizione del Festival Internazionale delle Arti dal Vivo - Forlì, 11-15 settembre 2024

Forlì, 2 settembre 2024. IPERCORPO 2024 - Festival Internazionale delle Arti dal Vivo giunge quest’anno alla sua ventesima edizione.

 

Il sottotitolo è Il ventesimo anno, ricorrenza condivisa con Città di Ebla, il collettivo artistico che lo organizza. Gli eventi si terranno dall’11 al 15 settembre negli spazi di EXATR - l’Ex deposito delle corriere è infatti da anni un punto di riferimento per le arti contemporanee a livello regionale - e dell’Arena Forlivese, entrambi situati nel centro storico della città di Forlì. 

 

Ci proponiamo di difendere un piccolo festival multidisciplinare collocato in un territorio che nel frattempo ha moltiplicato eventi e occasioni spettacolari in direzioni molto diverse da quelle che hanno sempre contraddistinto il nostro operato, e cioè: ricerca linguistica nelle più svariate direzioni che riguardano l’arte dal vivo, azzardo, sperimentazione, esperienza di ascolto, assunzione di responsabilità dello sguardo.” Con queste parole Claudio Angelini (direttore e co-curatore della sezione teatro e danza insieme a Valentina Bravetti e Mara Serina) introduce il programma che si articola nelle consuete sezioni di teatro e danza, musica e arte contemporanea. Tutte discipline presenti in ogni singola giornata del festival, oltre a incontri e laboratori pensati per adulti e bambini.

 

Il teatro e la danza propongono due lavori che stanno raccogliendo ampi consensi in tutta Italia: Femina di Abbondanza/Bertoni e Voodoo di Masque Teatro. Il collettivo MK sarà presente con Piscina Mirabilis, uno spazio pensato per tutti coloro che vogliono danzare senza doversi preoccupare del risultato artistico ma solo della condivisione di movimento. Tale spazio sarà frequentato anche dai danzatori della Civica scuola di teatro Paolo Grassi attraverso il progetto internazionale di formazione BeInternational di cui Ipercorpo è partner da diversi anni. Un esperimento affine, POP, rivolto a bambini dai cinque ai dieci anni e le loro famiglie, e declinato dal coreografo e danzatore Nicola Galli, si terrà nella domenica conclusiva. Dopo le attività di danza in mattinata, si potrà proseguire con l’arte contemporanea e la filosofia attraverso GGIOCO, un workshop ideato e diretto da Elena Dolcini. Non mancheranno il consueto appuntamento con Teatro Akropolis per la monografia video dedicata al filosofo Carlo Sini e facente parte di un più ampio progetto dal titolo La parte maledetta, e La danza in un minuto, inedito format del collettivo Coorpi che giunge al decimo anno di collaborazione con il festival. Sarà inoltre possibile assistere alla proiezione di Timecode (2016) di Juanjo Giménez Peña, vincitore della Palma d’oro a Cannes nella categoria cortometraggi.

 

La sezione musicale festeggia il ventennale con l’ambizioso progetto inedito Sinfonico Spontaneo. Riuniti da Roberto Villa, Andrea Faccioli, Diego Sapignoli, Marco Frattini, Moder, Vanni Crociani parteciperanno - per la prima volta insieme - a un evento unico e straordinario che celebra l’incontro tra mondi sonori, musicisti, improvvisazione e scrittura musicale. Elisa Gandini e Davide Fabbri, curatori della sezione, proseguono il loro rigoroso percorso negli ascolti con Risonanza nostalgica, una sala di ascolto appositamente allestita per tutta la durata del festival con ampia selezione di CD. Il live di Moder e il Dj set curato da Diagonal e Archivio 180 – situato in apertura di festival per celebrare i venti anni di Ipercorpo – chiudono la sezione musicale.

 

La sezione arte, curata da Davide Ferri con la collaborazione di Miral Rivalta, propone nel classico orario del tramonto una serie di artisti che agiscono sugli spazi di EXATR in una forma di dialogo molto stretto e mai azzardato prima. Una sorta di celebrazione site-specific degli spazi e delle stanze di EXATR e dell’Arena Forlivese. Ivana Spinelli, Anna Tappari, Tommaso Silvestroni, Simone Berti, Alessandra Spranzi e Lucio Pozzi saranno tutti presenti, come di consueto, per raccontare e dialogare con Ferri e insieme al pubblico attorno alle loro opere, con una sorta di mostra che si comporrà giorno per giorno fino a poterne vedere la sua forma definitiva nella domenica di chiusura del festival. 

Prosegue il laboratorio di scrittura critica di Altre Velocità, gruppo di osservatori, giornalisti e studiosi di base a Bologna e attivi in tutta Italia, che vedrà impegnato un gruppo di ragazzi e ragazze tra i 18 e i 29 anni in un lavoro di racconto del festival.

Sarà inoltre possibile accedere al centro visite di In Loco - progetto ideato da Spazi Indecisi che co-gestisce EXATR insieme a Città di Ebla - e usufruire delle amache nella grande struttura all’aperto allestita da Francesco Careri. Sempre visibile, in quanto elemento divisorio fra corte centrale e teatro, la grande installazione di Flavio FavelliEcstasy.

 

Il centro festival vedrà la presenza dei food truck ASPASSO e AL VOLO che si alterneranno nelle varie serate insieme al Diagonal Loft Club che gestirà l’area bar. 

 

Ipercorpo è un progetto di Città di Ebla con il contributo di: MIC - Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì | Con il sostegno di: Maxisald | In collaborazione con: Diagonal Loft Club, Meet the Docs! Forlì Film Fest, Altre Velocità, Romagna Acque – Società delle Fonti, BeInternational | In rete con: EXATR, Spazi Indecisi, Forlì.SoglieIpercorpo è parte della rete italiana Europe Beyond Access. 




"Campo di Battaglia" di Gianni Amelio | Nico Piro intervista il regista

Manovra – Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24: soglia a 60mila? Ci stiamo lavorando ma servono i soldi

 Manovra – Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24: soglia a 60mila? Ci stiamo lavorando ma servono i soldi

“Mi sembra presto dire che si potrà fare o che non si potrà fare, direi che ci stiamo lavorando, anche perché queste cose non è che si fanno solo con la volontà, ma si fanno con i soldi in cassa". Lo ha detto Federico Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24, rispondendo ad una domanda sulla possibile estensione della seconda aliquota Irpef ai redditi sotto i 60mila euro. "Sull'accorpamento delle aliquote, ne abbiamo già accorpate l'anno scorso da quattro a tre e stiamo lavorando insieme al viceministro Leo che ha questa delegaMa diventeranno strutturali? "Anche questo è un obiettivo di legislatura. Credo quando la riforma fiscale sarà a regime, entrò la metà del 2025, noi potremmo ragionare per la strutturalità dell'accorpamento delle aliquote. Ma solo quando avremo un quadro complessivo della situazione ragioneremo della strutturalità, che per noi resta un obiettivo di legislatura, perché il cittadino deve poter sapere esattamente qual è l'impatto del regime fiscale dall'inizio. Non possiamo stare appesi ogni anno a rinnovi possibili" ha concluso Freni a Radio 24

 

Manovra – Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24: Bonus mamme lavoratrici non sarà cancellato

“Io credo che se dovessimo metterci a rincorrere tutte le voci che escono in questo periodo sarebbe uno sport faticosissimo ed inutile, però nei piani del governo c’è un incentivo alla natalità e un supporto delle lavoratrici madri quindi poter tagliare questo bonus mi sembra fuori dalla realtà”. Così Federico Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24 a proposito delle voci circolate su una possibile cancellazione sul cosiddetto “bonus mamme”, messo a bilancio per 500 milioni nel 2024.

 

Manovra – Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24: Dopo il piano strutturale la manovra. Sarà da 25 miliardi circa

“L’impatto della manovra sarà di 25 miliardi come quella di un anno fa”. Così Federico Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24 a proposito della cubatura della manovra finanziaria del 2025 e aggiunge: “prima della manovra però, sarà licenziato il piano strutturale di bilancio (che deve essere presentato alla Commissione Europea entro il 20 settembre ndr) che deve passare dall’approvazione del Consiglio dei Ministri e soprattutto dall’approvazione del Parlamento con un procedimento simile a quello della NADEF e del DEF, sarà esaminato e con il sistema delle mozioni, auspicabilmente, sarà approvato”.

Gipi: Non ho mai usato il fumetto per rompere le palle. Nel podcast Storytel Disuniti dal 4 settembre

DISUNITI DAL 4 SETTEMBRE IN ESCLUSIVA SU STORYTEL - le interviste di Gianmaria Tammaro diventano un podcast 


Nella prima puntata un’intervista a Gipi: “non ho mai usato il fumetto per rompere le palle, per essere provocatorio, ho tenuto la parte artistica abbastanza pulita”


Arriva in esclusiva su Storytel Disuniti di Gianmaria Tammaro: una serie di interviste a personalità della cultura e dello spettacolo per raccontare le persone oltre i personaggi.


Nella prima puntata, disponibile su Storytel da mercoledì 4 settembre, Gipi intervistato da Tammaro parla dell’incontro con Andrea Pazienza: Lo conobbi a un corso di fumetto a casa di Jacopo Fo. Vidi come disegnava e pensava e pensai io non disegnerò mai così in tutta la vita. Ma pensai posso provare a dedicare la mia vita alle storie e mi sembrò una gran figata per un sacco di anni”.


Ancora racconta: “non ho mai usato il fumetto, il disegno, il racconto per rompere le palle, per fare casino, per essere provocatorio. Quella è tutta roba che attinge alla mia vita extra passione, extra lavoro, extra disegno. La parte artistica sono riuscito a tenerla abbastanza pulita”.  E continua “ho iniziato a fare storie semplicemente perché lo volevo fare da sempre, non pensavo esistesse un pubblico per questo. Quando ho iniziato a fare fumetti non sapevo che esistessero i libri a fumetti, li facevo proprio per me, per il desiderio di raccontare gli anni della mia giovinezza, della mia adolescenza”.


Otto puntate per otto interviste, una a settimana: Gipi (4 settembre), Carolina Crescentini (11 settembre), Gabriele Mainetti (18 settembre), Jasmine Trinca (25 settembre), Sydney Sibilia (2 ottobre), Andrea Delogu (9 ottobre), Edoardo Ferrario (16 ottobre) e Pilar Fogliati (23 ottobre). L'idea è quella di avvicinare gli ascoltatori agli intervistati, andando oltre i soliti luoghi comuni e le solite domande. Disuniti, insomma, vuole essere uno spazio intimo, sincero, in cui gli ospiti possono sentirsi a loro agio.




La cover del podcast è illustrata da Eleonora Antonioni. 


* Gianmaria Tammaro è un giornalista pubblicista specializzato in spettacoli e cultura. Collabora con quotidiani come La Stampa e La Repubblica e riviste come Esquire e Rivista Studio. È nato a Napoli, e a Napoli è stato direttore artistico della sezione CartooNa del COMICON. Successivamente è diventato consulente editoriale per il Lucca Comics and Games; ha diretto la prima edizione di SeriesCon di QMI, a Milano, e ha curato diversi podcast originali per Lucky Red, Circuito Cinema e MUBI. Per il Giffoni Film Festival, ha presentato le Masterclass Off. Su Fanpage tiene la rubrica Controcampo, dedicata ai produttori del cinema e della tv italiani, mentre su Best Movie firma Dentro le nuvole dove parla di fumetto. Sul suo profilo Instagram, pubblica i progetti autoprodotti Disuniti, Supernova e Longform.


*Lanciata in Italia il 27 giugno 2018, Storytel è la prima piattaforma europea di audiolibri e podcast e vanta un catalogo di più di 600mila titoli, tra cui molte esclusive, in continuo aggiornamento. L’app ha ormai superato i due milioni di abbonati al mondo.




Il ritorno del solitario: come un gioco antico ha conquistato le case e i computer degli italiani

Da sempre, in Italia, i giochi di carte sono sinonimo di divertimento e svago, tirati fuori per passare dei bei momenti a tutte le latitudini del nostro paese. Che sia in famiglia, al bar, durante una festa o una riunione, c’è sempre un mazzo di carte in un cassetto, pronto a garantire piacere e risate, da soli o in compagnia. Una nuova indagine di Solitaire.net si concentra su uno dei giochi più antichi e amati al mondo - il solitario - per svelarne la storia, l’evoluzione e l’interesse degli italiani per questo gioco senza tempo.

Quando la noia creò un classico: la nascita del solitario tra storia e leggenda

Lo studio ripercorre le origini antichissime dei giochi di carte: nati quasi 1500 anni fa in Asia e banditi dalla Chiesa perché considerate opera del diavolo, si diffusero a macchia d’olio tra tutte le classi sociali grazie allo sviluppo dell’incisione sul legno che le rese accessibili e riproducibili. Si passa poi al solitario e alla sua nascita in Francia sotto il nome di patience grazie alla creatività di un nobile che si annoiava in attesa di essere condotto alla forca.Da lì, il gioco ha preso piede in Inghilterra e nel resto d'Europa, dando vita a numerose varianti nazionali e regionali, tutte con l'obiettivo di sfidare la sorte e risolvere l'intricato gioco.

Il gioco che ha insegnato a usare il computer: la storia del solitario sul pc

Il gioco ha poi avuto un ritorno di fiamma nel 1990, quando venne sviluppato da uno stagista (che, tra l'altro, non guadagnò nulla dal successivo successo mondiale) e lanciato da Microsoft all’interno del sistema operativo Windows 3.0: oltre a diventare uno strumento di alfabetizzazione informatica per molte famiglie, si è trasformato in un classico tra i giochi per computer grazie alla quantità di memoria esigua occupata, all’intuitività e alla sua flessibilità. Anche se Windows ha deciso di rimuovere il gioco nel 2012, il solitario è ancora disponibile su molte piattaforme gratuite online, continuando a intrattenere milioni di giocatori.

Da Nord a Sud, il solitario conquista l’italia: boom di ricerche per la versione online dal 2018

Per quanto riguarda invece le regioni italiane, la versione classica risulta particolarmente popolare in Liguria, Toscana, Molise e Valle d’Aosta; la regione alpina si conferma al primo posto per quanto riguarda la versione online, seguita da Umbria e Marche. Anche nelle regioni con meno ricerche, l'interesse per il solitario rimane significativo, evidenziando una diffusione capillare di questo gioco su tutto il territorio nazionale.

Metodologia

Per questo studio è stato utilizzato lo strumento Google Trends. Si è confrontato l'andamento delle ricerche per i termini "solitario" e "solitario online" dal 2024 a oggi e successivamente analizzato le regioni in cui questi termini sono maggiormente ricercati. Ii dati sono stati raccolti ad agosto 2024.




 

Mercato libero dell'energia: caos o opportunità? Lignano, 4 settembre, ultimo incontro di Economia sotto l'ombrellone

Dal primo luglio scorso c’è stato il passaggio dal mercato tutelato dell’energia per tutti i cittadini, tranne gli utenti vulnerabili che potranno rimanere nel mercato tutelato.

Secondo il presidente di Federconsumatori, Vincenzo Fuschini: «Il momento del passaggio dal mercato tutelato a quello libero è stato quanto di più caotico si potesse immaginare dal momento che non è stato vigilato dall’autorità pubblica. Il numero degli operatori è lievitato in maniera pazzesca: oggi ne contiamo circa 700, tra gas ed energia, quando in tutto in Francia ce n’è un terzo e in Germania un quarto».

Ma cosa c'è di vero e chi sono gli utenti fragili? Cosa cambia per tutti gli altri? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del nuovo sistema per gli utenti e come sta funzionando il passaggio? Quali vantaggi ci possono essere in questa situazione per chi fa parte di una comunità energetica? Cosa cambia per le aziende?

Di tutto questo si parlerà nell’ultimo appuntamento di Economia sotto l’Ombrellone, in programma mercoledì 4 settembre, a Lignano Sabbiadoro, al Chiosco numero 5, con inizio alle ore 18,30 e a ingresso libero.

All’incontro, che ha come titolo «Cos’è cambiato il primo luglio? Aziende e cittadini tra mercato libero e comunità energetiche rinnovabili» partecipano tre profondi conoscitori dei sistemi di distribuzione dell’energia e delle comunità energetiche rinnovabili:

Devis Fantini, professionista energetico

Mauro Guarini, vice presidente Part-Energy

Massimiliano Panipucci, consulente energetico di Consulenze Energetiche Aps

Modera il dibattito Carlo Tomaso Parmegiani, ideatore di Economia sotto l’Ombrellone e direttore editoriale Nord Est dell’agenzia di comunicazione Eo Ipso, che da 14 anni organizza la rassegna estiva.

Al termine dell’incontro, il pubblico potrà incontrare informalmente i relatori in un aperitivo con i vini offerti da Filare Italia.

Economia sotto l’Ombrellone 2024 è organizzata da Eo Ipso con il patrocinio del Comune di Lignano Sabbiadoro e Io sono Friuli Venezia Giulia. Co-main supporter Greenway e Filare Italia. Sponsor: FotoTherm, Digital Security Festival, Bepi Tosolini, Iop Group, Gortani, GLP, Confindustria Udine e UbiRoom. Partner tecnici: Pineta Beach, Lignano Pineta Spa, Hotel Ristorante President, Porto Turistico Marina Uno e Comunità Energetiche.  

 

Landscape Festival, anteprima a Parigi

LANDSCAPE FESTIVAL: ARKETIPOS All'ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI PARIGI PER PRESENTARE IN ANTEPRIMA IL PROGETTO DI PIAZZA VECCHIA, OPERA DELLA PAESAGGISTA FRANCESE CATHERINE MOSBACH

VITTORIO RODESCHINI, PRESIDENTE ARKETIPOS: "ITALIA-FRANCIA, UNA LUNGA STORIA DI SCAMBI CULTURALI, ARTISTICI E ARCHITETTONICI. ORGOGLIOSI DI ESSERE A PARIGI A PORTARE LA NOSTRA ESPERIENZA”

Bergamo, 02 settembre 2024 - Il prossimo 3 settembre, presso l'Istituto Italiano di Cultura a Parigi, si terrà un incontro di grande rilevanza per il mondo del paesaggio e della cultura italiana. L'Associazione Arketipos, promotrice, insieme al Comune di Bergamo, del Landscape Festival, manifestazione ultradecennale internazionale dedicata alla promozione della cultura e della progettazione del Paesaggio, presenterà in anteprima il progetto firmato dall'architetto e paesaggista Catherine Mosbach per Piazza Vecchia, simbolo di Bergamo alta. L'incontro pone al centro il tema della cultura del paesaggio, oggi più che mai legata a uno sviluppo sostenibile dei nostri territori e delle nostre città. Interverranno, oltre a Catherine Mosbach, Oriana Ruzzini, Assessora transizione ecologica, ambiente e verde del Comune di Bergamo, Vittorio Rodeschini, presidente di Arketipos e Leandro Ventura, direttore dell'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. A fare gli onori di casa, Antonio Calbi, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Parigi.

Rinomata paesaggista parigina, fondatrice dello studio di design parigino Mosbach paysagistes, oltre che della rivista Pages Paysages, Catherine Mosbach è stata nominata Cavaliere della Legion d'onore dal Presidente della Repubblica Francois Hollande nel 2016. Il progetto elaborato per il Landscape Fesival 2024 (a Bergamo, dal 6 al 22 settembre) si ispira al tema centrale di questa edizione, ovvero "Facing the crisis”: un concept che invita a riflettere sul valore sociale ed etico della progettazione paesaggistica in un contesto, come quello contemporaneo, caratterizzato da crisi profonde che stanno alterando il Pianeta.

"La rappresentazione di un progetto di paesaggio in una piazza storica come quella di Bergamo, simbolo del Landscape Festival, è un omaggio alla storia e alla tradizione italiana. La piazza, luogo di incontro e spettacolo, si trasforma, per tre settimane, in un giardino aperto, per portare al centro della discussione pubblica i temi dell'ambiente e del paesaggio, che chiedono conoscenza e partecipazione”, ha dichiarato Vittorio Rodeschini, Presidente di Arketipos. "Siamo orgogliosi di essere stati invitati a Parigi, la cui amministrazione, tra le altre cose, si è distinta negli anni per l'attenzione che ha prestato proprio ai temi del paesaggio e della sostenibilità ambientale. Si tratta di un nuovo riconoscimento di cui si fregia l'Associazione Arketipos, internazionalmente riconosciuta per il suo lavoro di valorizzazione e conservazione del paesaggio in Italia”.

L'incontro è diretta espressione del legame culturale profondo che unisce Italia e Francia"I nostri due Paesi godono di un'affinità elettiva, un legame sigillato da una lunga storia di scambi culturali, artistici e architettonici, che hanno arricchito la cultura del paesaggio di entrambe le nazioni”. Ha concluso Rodeschini.

L'appuntamento del 3 settembre (ore 19) sarà un'occasione unica per celebrare la bellezza e l'importanza dei paesaggi, italiani e non solo, come patrimonio da proteggere e valorizzare per le generazioni future. In tal senso, la collaborazione internazionale può contribuire alla valorizzazione e alla conservazione dei beni paesaggistici, grazie alla definizione di una visione condivisa e globale della tutela del patrimonio culturale.

"Siamo onorati di accogliere la presentazione dell'undicesima edizione del Festival del Paesaggio di Bergamo a Parigi: non solo per le profonde influenze della cultura italiana su quella francese, non solo perché la Francia ha una particolare cura verso il verde urbano, ma anche perché quest'anno è la paesaggista parigina Catherine Mosbach a firmare l'intervento in piazza Vecchia a Bergamo alta. – ha commentato Antonio Calbi, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Parigi- La bellezza e la varietà del paesaggio della penisola italica ha avuto un ruolo centrale nella storia sociale e delle arti. Ed è in Italia che viene messa a punto l'arte dei giardini, poi sviluppata in Francia e in Inghilterra. Alla luce dei disastri climatici che l'antropizzazione ha provocato, questo festival diventa ancora più strategico come occasione di riflessione e confronto. Per sopravvivere abbiamo bisogno di una sferzata decisa nei nostri comportamenti e mettere al centro di ogni nostra azione la salvaguardia del pianeta. La terra è un pianeta azzurro per i mari e gli oceani e per la calotta atmosferica che lo avvolge e protegge. Ma è anche e soprattutto un pianeta verde e il mondo vegetale è per nostra fortuna la specie più numerosa e variegata che lo abita. Torniamo a piantare alberi, ogni giorno, rispettiamo quel che resta dei nostri paesaggi naturali e facciamo delle nostre città delle città-giardino. Solo così ci garantiremo un futuro".

Un futuro "più verde” è quello auspicato anche dal Comune di Bergamo, promotore, insieme all'associazione Arketipos, del Landscape Festival"È un piacere e un onore rappresentare l'Amministrazione di Bergamo alla presentazione parigina del progetto che Arketipos porterà in Piazza Vecchia. - ha sottolineato l'Assessora alla transizione ecologica, ambiente e verde del Comune di Bergamo, Oriana Ruzzini-. A Parigi parleremo dell'installazione di quest'anno, fortemente evocativa: "Facing the crisis" ci ricorda che la crisi è sempre una grande opportunità di svolta. Abbiamo il dovere di guardare in faccia gli esiti dell'inquinamento e del riscaldamento globale e correggere la rotta. La nostra Piazza Vecchia costellata di piante e arbusti che "spuntano" dalla pavimentazione, prevista nell'installazione come rappresentazione di un suolo arso, nel vincere la crisi rimanda a ciò che realmente siamo chiamati a fare: attuare politiche e progettualità in cui il verde, la natura e il paesaggio siano sempre più protagonisti. Bergamo in questi anni è diventata una piccola Capitale europea, e con la nostra partecipazione alla presentazione di Parigi vogliamo consolidare un legame tra le nostre città, già avviato sul piano ambientale perché sia Bergamo che Parigi sono tra le 100 città che hanno accolto la sfida europea per l'azzeramento delle emissioni al 2030. Parigi ha lavorato molto anche sulla gestione del verde e della mobilità, sarà un viaggio sicuramente ricco di spunti di cui fare tesoro.”

UN'ESPERIENZA SENSORIALE A PIAZZA VECCHIA: IL PROGETTO DELLA GREEN SQUARE DI CATHERINE MOSBACH

La green square immaginata dalla progettista francese invita i visitatori a esplorare uno spazio dove la materia minerale inerte si mescola con quella vegetale, e dove luce e suono si intrecciano in un'esperienza sensoriale unica, stimolando una riflessione profonda sulla relazione tra il corpo umano e gli elementi naturali. Catherine Mosbach ha paragonato la geometria a losanghe di Piazza Vecchia al terreno arso dalla siccità che si riempie di fenditure per rilanciare un messaggio ottimistico. Un pavimento minerale, materico, apparentemente sterile, inanimato e sottomesso alla desertificazione degli eventi catastrofici o bellici, caratterizzato tuttavia da preziose fenditure nelle quali riescono a ripararsi i semi di una nuova vita, così da far ripartire la vegetazione pioniera. Si esprime in questo modo il messaggio di superamento della crisi globale da parte della Landscape Designer francese, che posa agli incroci delle fenditure un centinaio di gruppi di piante erbacee e perenni. A completare l'istallazione, circa 60 piante d'alto fusto inserite in mastelli di colore bianco, la stessa cromia scelta anche per i contenitori delle piante di piccole dimensioni e per gli arredi e le sedute della piazza, per rafforzare ulteriormente la dimensione concettuale ed evocativa di questa installazione.

Un progetto, dunque, in grado di ingenerare nelle persone la possibilità di considerare le città come terreni fertili, pronti ad accogliere nuovi giardini, nuova vitalità, nuova socialità e un nuovo orizzonte di benessere collettivo.

Landscape Festival ha coinvolto nelle prime 13 edizioni oltre 2.000.000 di visitatori, divenendo un polo nazionale e internazionale per il mondo del paesaggio e per tutti coloro che abbiano il desiderio di capire, scoprire, imparare, sperimentare. Il festival e il lavoro di Arketipos, lungo tutto l'anno, sono indirizzati a fornire al pubblico esperto e non, più chiavi di lettura possibili per uno sviluppo sostenibile che possa anche consolidare e rendere ancora più attive le relazioni nazionali e internazionali intessute in questi undici anni di confronto. Un impegno, quello di Bergamo come Città del Paesaggio, che nasce e si ispira anche grazie alla sua straordinaria conformazione, incontro virtuoso tra paesaggio e costruito - si pensi alla posizione geografica così come alla morfologia di Città Alta

- e che prosegue anche grazie ad alcuni importanti riconoscimenti che confermano la giusta direzione: l'inserimento delle Mura Veneziane come Patrimonio dell'Umanità UNESCO nel 2017 e, nel 2021, il Premio Nazionale del Paesaggio riconosciuto alla Valle d'Astino e promosso dal Ministero della Cultura. Alla manifestazione è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica e ha ricevuto il Patronato e il contributo con il riconoscimento della qualifica di rilevanza da Regione Lombardia.

 

Landscape Festival è ideato da Arketipos con il sostegno di Comune di Bergamo, Regione Lombardia e grazie a numerosi sponsor che da anni sostengono la manifestazione.

 

Arketipos è nata nel 2010 per promuovere a livello nazionale e internazionale i temi del paesaggio attraverso l'organizzazione di Landscape Festival – I Maestri del Paesaggio. Il sogno e l'impegno di un gruppo di persone, anche grazie alla sensibilità e al sostegno dell'amministrazione comunale di Bergamo, sono diventati realtà e si consolidano, anno dopo anno, come un progetto riconosciuto in Italia e nel mondo.

L'Associazione si pone come obiettivi la promozione, diffusione e valorizzazione della cultura del paesaggio naturale e antropizzato, al fine di favorire uno sviluppo sostenibile e nel contempo la crescita delle potenzialità di ogni territorio, attraverso il coinvolgimento delle discipline dell'architettura del paesaggio, della tutela ambientale e del verde, della creatività e dell'arte e la formazione delle nuove generazioni di professionisti e cittadini.

Per raggiungere i suoi fini Arketipos si impegna con enti, università, istituzioni, associazioni e società scientifiche nazionali e internazionali e attiva collaborazioni con aziende e singole professionalità per favorire la ricerca.

 

con il patrocinio di :

Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori; Ordine Architetti PPeC Bergamo; Ordine Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Bergamo; Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio; Ordine degli Ingegneri della provincia di Bergamo.




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