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martedì 5 novembre 2024
lunedì 4 novembre 2024
FSC, Congedo: "Con il Governo Meloni stop a sprechi, regalie, clientele. La sinistra se ne faccia una ragione."
"L'esperto collega deputato e già capo di gabinetto del presidente Emiliano, On. Claudio Stefanazzi, si arrampica sugli specchi nel tentativo di difendere l'indifendibile.
Le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione sono destinate, anche ai sensi di quanto previsto dall’articolo 1 del dl 124/2023, ad interventi infrastrutturali o a linee di azione. Il governo di Giorgia Meloni e nello specifico il Ministro Fitto che ne ha la delega, in coerenza con le finalità del FSC ha inteso destinare le risorse alla realizzazione di infrastrutture funzionali alla riduzione dei divari economici e sociali del mezzogiorno. In questi anni alcune regioni del Sud, fra cui la Puglia , hanno utilizzato le risorse europee e nazionali destinate alle politiche di coesione a spese corrente, in alcuni casi per eventi e iniziative di nessun ritorno per il territorio, magari solo perché organizzati da amministrazioni amiche. È stata così completamente snaturata la tipologia del fondo che come è noto è un fondo di conto capitale e non di spesa corrente.
Invece, è evidente anche ai non addetti ai lavori, che la riduzione dei divari non ha bisogno di spesa corrente ma di investimenti in contro capitale di qualità. Ed è questo il senso dell'impostazione che il Governo Meloni ha inteso dare all'utilizzo dei fondi FSC con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. I fatti confermano che il Governo Meloni lavora per il Sud, per i giovani, per la riduzione dei divari territoriali e soprattutto per la crescita economica, come certificano i recenti dati Svimez, che vedono il Mezzogiorno crescere di circa mezzo punto in più della media nazionale, con un incremento di nuovi occupati pari al 2,6%, a fronte di un tasso medio pari all'1,8%, e con gli investimenti in opere pubbliche ed in infrastrutture che passano da 8,7 miliardi nel 2022 a 13 miliardi nel 2023.
Chi oggi, a cominciare dalla sinistra al Governo della Regione Puglia, fa finta di non conoscere le norme e contesta questa impostazione, se ne faccia una ragione. Con il Governo Meloni è finito il tempo dello scempio del Fondo di Sviluppo e Coesione utilizzato per sprechi, regalie, clientele."
Così, il deputato salentino On. Saverio Congedo capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Finanze
LA RICERCA DIALOGA CON IL TERRITORIO
Al via venerdì 8 novembre la prima edizione di “Cibio incontra”, iniziativa organizzata dal Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata. Un’occasione per conoscere l’attività di ricercatori e ricercatrici, vedere cosa accade nei laboratori e scoprire i progressi della scienza sulle malattie rare e genetiche. Le prenotazioni per le visite guidate ai laboratori chiudono il 7 novembre
Trento, 4 novembre 2024 – (p.s.) Riuscire a comunicare i risultati della ricerca scientifica a un pubblico di non addetti e trasmettere in questo modo l’importanza di sostenere indagini, studi e attività di ricerca, anche se non sempre gli esiti sono immediati e tangibili. Per fare questo ci vogliono preparazione e formazione. Ma anche occasioni di incontro e confronto.
Nasce da qui l’idea di “Cibio incontra”, l’iniziativa in programma venerdì 8 novembre a partire dalle 15 al Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata – Dip.Cibio (Polo Ferrari 2 - Via Sommarive, 9). Un pomeriggio in cui docenti, giovani ricercatori e ricercatrici si mettono a disposizione di chi ha la curiosità di conoscere il loro lavoro. Un primo evento che si vuole trasformare in un appuntamento fisso annuale, in cui cittadini e cittadine possono entrare negli spazi del polo scientifico della collina di Povo per dialogare con chi si occupa di biologia e biotecnologie.
Questa “edizione zero” è dedicata al tema delle malattie rare e genetiche, uno dei temi su cui si concentra da sempre l’attenzione di chi si impegna quotidianamente al Dipartimento. Un momento al quale partecipano anche le associazioni del territorio che si occupano di questo argomento e che sono parte attiva dei progetti di ricerca che contribuiscono a sostenere grazie a donazioni e a iniziative di sensibilizzazione.
Il pomeriggio si articola in quattro momenti. Il primo si svolge secondo la formula ormai conosciuta e riuscita della conferenza in ‘stile Ted’. Sul “palco” Gabriele Trentini, dottorando in Scienze biomolecolari, Ilaria Brentari, assegnista di ricerca e Marta Stancampiano, dottoranda in Scienze biomolecolari. Ciascuno di loro lavora su una malattia genetica come la malattia di Làfora, la demenza frontotemporale e la fibrosi cistica.
Dopo aver seguito un corso di formazione specifica sulla comunicazione della scienza con Michela Catenacci, formatrice e co-organizzatrice di TEDxTrento, sono pronti per raccontare il proprio progetto, le ricadute di una maggiore comprensione di queste patologie, i possibili approcci terapeutici.
I Ted talk. La fibrosi cistica è una malattia genetica grave e ricorrente nella nostra area geografica. Il 4% della popolazione italiana ne è portatore sano e si registrano circa 200 nuovi pazienti ogni anno. L’incidenza è di 1 caso ogni 2.500–2.700 persone. Colpisce più organi del corpo umano, principalmente l'apparato respiratorio e le vie aeree, il pancreas, il fegato, l'intestino, l'apparato riproduttivo. Grazie alla ricerca, agli screening neonatali e ai progressi nelle tecniche di trattamento, oggi le prospettive di vita di chi è affetto da questa condizione sono migliorate di molto. Per correggere il difetto genetico che causa la malattia sono promettenti le terapie che agiscono sul DNA mutato applicando la tecnica del “taglia e cuci” Crispr-Cas. Marta Stancampiano, dottoranda del laboratorio di virologia molecolare della professoressa Anna Cereseto, racconterà quali soluzioni sta esplorando la ricerca per trasportare le nuove modalità terapeutiche all'interno delle cellule polmonari.
La malattia di Làfora è una patologia genetica neurologica progressiva di cui si sa ancora poco. È caratterizzata da crisi epilettiche, un rapido deterioramento neurologico, demenza infantile, deterioramento psichico e cognitivo. Si manifesta nel periodo dell’adolescenza e ad oggi non esistono cure. In Italia si stima che siano meno di trenta i bambini e le bambine con questa problematica. Come strade diverse possono convergere verso la stessa meta, così nella ricerca di nuove terapie per la malattia di Lafora, Gabriele Trentini, dottorando del Dipartimento Cibio nel laboratorio del professor Graziano Lolli, presenterà il suo lavoro su differenti approcci alla ricerca di una terapia, sottolineando poi l'importanza della collaborazione nel mondo delle malattie rare.
La demenza frontotemporale è un disturbo ereditario che rientra nel gruppo delle malattie neurodegenerative. Colpisce la parte frontale e laterale del cervello. Rappresenta una delle forme di demenza neurodegenerative più diffuse, dopo l’Alzheimer. Sono circa 12mila i nuovi casi in Europa ogni anno. A differenza delle altre demenze, la frontotemporale tende a comparire in età relativamente giovane, tra i 45 e i 65 anni. Si manifesta con un declino progressivo delle capacità di linguaggio e motorie e anomalie del comportamento. Finora non ci sono terapie. Ilaria Brentari, giovane ricercatrice post-doc del Dipartimento Cibio nel laboratorio guidato dalla professoressa Michela Denti, racconterà la ricerca che ha svolto durante il suo dottorato, in cui dimostra che, in neuroni in coltura, è possibile utilizzare delle corte molecole di RNA per correggere i difetti genici alla base di alcune forme di demenza frontotemporale.
Il secondo momento contempla una tavola rotonda per discutere non soltanto di questi tre progetti di studio ma di scienza in senso più ampio, dell'importanza di comunicare il valore della ricerca fondamentale. Un processo graduale e partecipativo che richiede la collaborazione attiva da parte di pazienti, operatori sanitari, associazioni e stakeholders.
Intervengono: Paolo Macchi, direttore del Dipartimento Cibio; Marta Biagioli, professoressa di Neuro-epigenetica e Michela Alessandra Denti, professoressa di Biologia e biotecnologia dell'RNA, entrambe afferenti al Dipartimento Cibio; Valentina Adami, responsabile Core facilities del Dipartimento Cibio.
La discussione è aperta e chiunque può intervenire per fare domande e osservazioni.
A seguire, per chi vuole, sono previste le visite guidate ai laboratori del Dipartimento Cibio.
Il pomeriggio si conclude con un momento conviviale durante il quale è possibile discutere e conversare con i ricercatori e con le ricercatrici in un contesto meno formale. Parlare con loro di quello che studiano, comprendere più da vicino i loro interessi, scoprire aspetti meno noti del loro lavoro.
L’iniziativa “Cibio incontra” è realizzata con il supporto della Fondazione Caritro.
L’invito a partecipare è rivolto a tutta la cittadinanza.
Per partecipare alle visite guidate ai laboratori è necessario prenotarsi qui entro le ore 12 di giovedì 7 novembre.Maggiori informazioni sono disponibili a questo link https://webmagazine.unitn.it/
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