Serralunga d’Alba (CN), 26 marzo 2024 – Negli ultimi giorni si sta
dibattendo molto se autorizzare gli impianti dei vigneti di nebbiolo da Barolo
sui versanti esposti a Nord, quelli da sempre considerati i meno indicati dato
il tipico clima delle Langhe. Oggi si ipotizza che il cambiamento climatico
abbia reso buone per la viticoltura anche le esposizioni a nord. Forse sì, ma
se prendiamo in considerazione già solo l’annata 2023, dove ci sono state forti
problematiche di peronospora, la situazione sui versanti collinari a nord
sarebbe stata ben peggiore, a causa della maggiore umidità di queste zone. È
vero, il clima è cambiato, ma non possiamo affermare che il nord oggi è il
nuovo sud. Per fare questo occorre una sperimentazione scientifica, che
giustamente avrebbe senso fare. È legittimo il dibattito aperto dal Consorzio,
che ha ben operato in questi anni e che ultimamente ha messo sul piatto
modifiche al disciplinare importanti, affidando la decisione alla maggioranza
dei produttori, ma il cambiamento climatico non si contrasta inseguendolo o
adeguandosi per continuare a produrre come prima. Lo si contrasta anticipandolo
e cambiando modo di produrre. A nord sono rimasti gli ultimi boschi o altre
coltivazioni diverse dalla vite, mentre negli altri versanti la monocultura è
ormai dominante a scapito della biodiversità delle Langhe. Come ospiti di
questo territorio, dobbiamo farci “perdonare” la fortuna di vivere immersi in
una natura così straordinaria, rispettandola e preservandone le caratteristiche
tipiche. Per questo, in assenza di basi scientifiche, non solo siamo titubanti
sull’apertura degli impianti di nebbiolo da Barolo sui versanti collinari
esposti a Nord, ma nei prossimi giorni, tra i vigneti di Fontanafredda,
impianteremo oltre 150 esemplari di piante, forestali e da frutta, sia
autoctone sia di introduzione, consone al nostro territorio. Un’antica
tradizione delle nostre campagne che, con il passare degli anni, è stata
sacrificata per la monocultura intensiva. Il fine è di favorire la biodiversità
delle nostre colline, ripristinando la flora e la fauna, sia macro che micro.
Inoltre, nel contesto attuale di cambiamento climatico, l’impianto di alberi
può anche aiutare a mitigare questa tendenza, così da generare il microclima
più adatto alla natura di questo territorio, favorendo allo stesso tempo il
ripristino di ecosistemi degradati, la fertilità dei suoli e il contrasto alle
patologie della vite. Quindi, non solo “NO” - per il momento - vigne a nord, ma
“SÌ” boschi a Sud.
Bosco Vigna vuole essere un “manifesto” che invita a riflettere sul
futuro della nostra Terra. Dedicato a tutti i Vigneron di Langa.
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