Roma - “Le politiche giovanili sono intersettoriali e richiedono puntualità nell’individuazione dei bisogni che non può che partire dall’ascolto dei giovani. È quello che il Consiglio Nazionale dei Giovani fa nella definizione di piani nazionali annuali, in vista delle manovre finanziarie, piani che accanto ad analisi tecniche di impatto, affiancano la raccolta dei bisogni e delle necessità giovanili.
Per questo l’introduzione della valutazione d’impatto generazionale in Italia può essere una novità importante. Le vulnerabilità strutturali del contesto in cui i giovani si trovano a lottare per la propria emancipazione, rendono necessario questo strumento per recuperare anche la fiducia nel futuro.
L'ascolto el'attenzione verso i bisogni giovanili è un proprio il primo necessario passo per riacquisirla e per ricostruire fiducia delle giovani generazioni anche nei confronti delle Istituzioni”. Lo ha detto Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, intervenendo all’evento “Il futuro dei giovani alle porte dell’introduzione della valutazione d’impatto generazionale in Italia”, che ha ospitato lectio magistralis del Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati sul tema “VIG e Riforme: la buona politica che guarda al futuro”, ospitato dalla Luiss School of Government.
“I criteri di valutazione della VIG non devono guardare solo al criterio dell’efficienza, ma rispondere soprattutto al criterio di rilevanza, anche sull’esempio delle esperienze degli altri Paesi europei e dell'impegno annunciato anche dalla Commissione Europea, qualche settimana fa, sulla implementazione dello "Youth Check". In Austria, ad esempio, - ha aggiunto la Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani - tutte le nuove proposte legislative e regolamentari sono valutate per le potenziali conseguenze sulle nuove generazioni attraverso il coinvolgimento del Consiglio nazionale dei giovani austriaco in rappresentanza anche delle organizzazioni giovanili. Ed è anche quello che la Commissione Europee fa, da decenni, nella definizione di una Strategia Europea della Gioventù, costruita grazie all'ascolto dei giovani e all'individuazione di priorità attraverso percorsi strutturati di Dialogo dell’UE con i Giovani che in Italia il CNG coordina in gruppo di lavoro con AIG e Dipartimento politiche giovanili”.
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