Lunedì 13 maggio a Trento nuovo appuntamento per il ciclo di incontri “Suicidio: studi, prevenzione e postvenzione”, promosso dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale. Sarà presentato un progetto di sensibilizzazione del comune friulano di Turriaco rivolto alla comunità
La perdita di una persona cara per suicidio non è soltanto un dramma privato per le famiglie che ne sono colpite, ma ha riflessi anche sulla collettività. Chi resta deve trovare una moltitudine di risorse per affrontare il lutto. La condivisione con altri sopravvissuti e il sostegno pubblico della comunità locale rivestono un ruolo fondamentale in questo percorso.
Nasce così il progetto “A un amico fragile”: una scultura in legno dedicata a chi vive un momento di fragilità e dolore. L’installazione, che si trova in un parco pubblico del comune di Turriaco (Gorizia), nasce da un’idea di Lorena Casasola, che si è trovata a vivere in prima persona questa esperienza, ed è sostenuta da Telefono Amico Italia - Centro di Udine.
Intorno all’opera, che rappresenta due mani che si intrecciano in un gesto di salvezza reciproca, si è voluto creare uno spazio di raccoglimento per la cittadinanza dove affrontare apertamente il tema del suicidio, in ottica di prevenzione.
Si tratta della prima iniziativa di questo tipo in tutta Italia e adesso viene presentata a Trento nel corso dell’evento dal titolo “Dalla perdita per suicidio all’impegno di sensibilizzazione: testimonianza e presentazione del progetto “Ad un amico fragile”.
L’incontro si svolge lunedì 13 maggio alle 11 al Palazzo di Sociologia (aula 20).
Intervengono Enrico Bullian, già sindaco di Turriaco; Lorena Casasola, ideatrice del progetto “A un amico fragile”; Deborah Fraccaro ricercatrice e formatrice. Il dialogo è presieduto e moderato da Domenico Tosini, ordinario di Scienze politiche e sociali e responsabile del ciclo seminariale.
La partecipazione è aperta alla cittadinanza
Maggiori informazioni: https://webmagazine.unitn.it/ node/120527
Nessun commento:
Posta un commento