Lo scorso 2 ottobre il Consiglio dei
Ministri ha approvato il Decreto Legge
recante "Disposizioni urgenti in
materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza
alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione
internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali".
Secondo DOMINA – Associazione
Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico, firmataria del CCNL sulla disciplina
del lavoro domestico, il provvedimento va nella direzione auspicata dalla
stessa durante l’incontro tenutosi a Palazzo Chigi lo scorso 23 settembre alla
presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Il Decreto Legge del 2 ottobre 2024
Il Capo I del Decreto integra la
disciplina dell’ingresso in Italia per motivi di lavoro, già definita – da
ultimo - con il DPCM del 27 settembre 2023, sulla programmazione dei flussi per
il triennio 2023-2025. Le integrazioni mirano a semplificare e accelerare le
procedure, rendendole nel contempo più sicure, cercando di ridurre le possibili
irregolarità nell’applicazione dei meccanismi di ingresso.
Tra gli interventi maggiormente
significativi vi sono la precompilazione delle domande e l’interoperabilità tra
banche dati di Ministeri di Interno e Lavoro, INPS, Camere di commercio,
Agenzia delle entrate e Agid. Si introduce, inoltre, l’obbligo di conferma
dell’interesse all’assunzione da parte del datore di lavoro, prima del rilascio
del visto di ingresso al lavoratore straniero. Anche per i datori di lavoro
domestico che non provvedono alla stipula del contratto di lavoro dopo
l‘ingresso dello straniero o che utilizzano lavoratori senza contratto saranno
inibiti dal sistema per tre anni.
Per quanto concerne i lavoratori
stagionali, si introduce la possibilità di stipulare, nel periodo di validità
del nulla osta al lavoro, un nuovo contratto con lo stesso o con altro datore
entro 60 giorni dalla scadenza del precedente contratto. Inoltre, sarà
possibile la conversione, al di fuori delle quote, del permesso per lavoro
stagionale in permesso per lavoro a tempo determinato o indeterminato.
Nello specifico del lavoro domestico,
è prevista l’introduzione di un canale
di ingresso sperimentale per l’anno 2025 per l’assistenza di grandi anziani e
disabili, nel limite di 10.000 unità, attraverso le Agenzie per il lavoro,
le organizzazioni datoriali firmatarie del CCNL del settore domestico e i
professionisti dell’area giuridico-economica, con esclusione del silenzio
assenso nell’esame delle relative domande di nulla osta al lavoro.
Immigrazione e lavoro domestico
Secondo DOMINA, è evidente come
l'attuale sistema necessiti di un adeguamento che rifletta le reali esigenze di
chi beneficia di tali servizi e di chi offre la propria opera, soprattutto alla
luce dei cambiamenti demografici e del crescente bisogno di manodopera in
questo settore. Ne è la prova il fatto che, in occasione del click day 2024,
sono pervenute oltre 110 mila domande per il settore del lavoro domestico, a
fronte di 9.500 ingressi autorizzati.
Storicamente, il lavoro domestico è
caratterizzato da una forte presenza di donne e di immigrati.
Secondo i dati INPS, alla fine del
2023 i lavoratori domestici in Italia sono poco meno di 834 mila, in calo del
-7,6% rispetto al 2022. Il calo più intenso nel 2023 è quello registrato dalla
categoria degli uomini stranieri (-27,8%), proprio il gruppo che era aumentato
più intensamente tra il 2019 e il 2021 (+67,6%). Le donne straniere, nonostante
una modesta flessione nel 2023 (-4,6%), rimangono il gruppo più numeroso nel
settore domestico, rappresentando il 60,2% del
totale. Il secondo gruppo più numeroso è quello delle donne italiane, che
rappresentano il 28,3% del totale.
I lavoratori domestici stranieri,
complessivamente, rappresentano poco meno del 70% del totale. Il settore rimane
caratterizzato dalla presenza di lavoratori provenienti dall’Est Europa
(35,7%). Il secondo gruppo più numeroso è però quello di cittadinanza italiana,
con il 31,1% del totale. Consistente anche la componente dell’Asia (16,8%),
mentre rimangono minoritarie le componenti dell’America Latina (10,2%) e
dell’Africa (5,9%), principalmente di area mediterranea.
Lavoratori domestici per genere e cittadinanza, 2023
|
Genere e cittadinanza |
Dati 2023 |
Distrib. 2023 |
Var. % 2019-21 |
Var. % 2022-23 |
|
Donne Straniere |
502.200 |
60,2% |
+5,6% |
-4,6% |
|
Donne Italiane |
236.268 |
28,3% |
+13,6% |
-5,9% |
|
Uomini Stranieri |
71.985 |
8,6% |
+67,6% |
-27,8% |
|
Uomini Italiani |
23.421 |
2,8% |
+6,3% |
-5,0% |
|
Totale |
833.874 |
100,0% |
+13,1% |
-7,6% |
Elaborazioni Osservatorio DOMINA su dati INPS
Lavoratori domestici per area di provenienza, 2023
|
Aree di provenienza |
Dati 2023 |
Distrib. |
Var. % 2019-21 |
Var. % 2022-23 |
|
Est Europa |
297.373 |
35,7% |
-0,7% |
-6,5% |
|
Italia |
259.689 |
31,1% |
+12,9% |
-5,8% |
|
Asia |
139.721 |
16,8% |
+32,3% |
-10,3% |
|
America Latina |
84.667 |
10,2% |
+24,9% |
-4,4% |
|
Africa |
49.377 |
5,9% |
+45,5% |
-19,0% |
|
Altro |
3.047 |
0,4% |
+8,0% |
-6,3% |
|
Totale |
833.874 |
100,0% |
+13,1% |
-7,6% |
Elaborazioni Osservatorio DOMINA su dati INPS
Le proposte DOMINA
Nell’incontro tenutosi a Palazzo Chigi
lo scorso 23 settembre, alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio Alfredo Mantovano, DOMINA aveva espresso le proprie proposte di
riforma.
Le proposte avanzate da DOMINA sono
riassumibili in tre pilastri fondamentali.
1. Investimento nella formazione nei Paesi d’origine e
aumento delle extra-quote per lavoratori formati. Tali percorsi formativi,
supportati dalla chiamata di agenzie di intermediazione o dalle Associazioni
datoriali più rappresentative, favorirebbero la copertura delle richieste di
lavoro da parte delle famiglie e un inserimento rapido e competente nel nostro
sistema di welfare, anche tramite le associazioni datori di categoria.
2. Riconoscimento dei corsi di
formazione professionale regionali per l’ottenimento del permesso di soggiorno per motivi di studio. Questo permetterebbe ai
lavoratori stranieri di entrare in Italia in modo regolare, svolgere la
formazione necessaria e, successivamente, convertire il permesso di soggiorno
per motivi di lavoro, agevolando così l'integrazione nel mercato del lavoro.
3. Introduzione di un sistema di regolarizzazione permanente
per i lavoratori domestici presenti in Italia senza documenti con un rapporto
in essere presso le nostre abitazioni. La regolarizzazione, fatto salvo
eventuali requisiti e le consuete pratiche amministrative, dovrebbe essere
subordinata ad un percorso di formazione e all’ottenimento di un’attestazione
pubblica. Tale provvedimento offrirebbe una soluzione equa e pragmatica per
regolarizzare migliaia di lavoratori che già forniscono un servizio essenziale
alle famiglie italiane, garantendo loro sicurezza e tutele lavorative, e alle
famiglie una maggiore serenità per la persona assistita.
Secondo Lorenzo
Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “il
provvedimento varato dal Governo accoglie le proposte di DOMINA, rispondendo
alle esigenze attuali del settore domestico e contribuendo a garantire un
sistema più equo, efficiente ed in linea con le sfide future.
In particolare, la transizione demografica in corso
renderà sempre più urgente la richiesta di lavoratori e lavoratrici del settore
della cura e dell’assistenza, in particolar modo nell’assistenza in casa. Per
questo, è fondamentale avere un sistema efficiente di ingresso di personale
formato o disponibile alla formazione, in grado di instaurare quel rapporto di
fiducia essenziale per le famiglie”.
Continua Gasparrini: “Considerato che il settore dell'assistenza domestica, specie
per anziani e persone fragili, richiede interventi tempestivi, le lungaggini
procedurali legate al Decreto Flussi non rispondono all’urgenza delle famiglie
italiane, che spesso devono affrontare situazioni delicate in tempi brevi. La
rigidità dei flussi non tiene conto né di questa realtà, né del fatto che, nel
momento della contrattualizzazione del rapporto di lavoro, il datore potrebbe
non avere più bisogno di quella prestazione lavorativa o che non si instauri il
rapporto fiduciario tra le parti. La previsione delle extra quote va nella
direzione giusta per un superamento delle sistema del Click Day e per una
maggiore professionalizzazione del comparto lavorativo domestico”.
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