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venerdì 7 marzo 2025

Agency for Nature Droga5

4 commenti:

  1. Milano, 5 marzo 2025 – Dopo il successo della prima edizione, il 3 e 4 aprile 2025 torna a Roma l’Innovation Training Summit, il principale evento istituzionale dedicato alla formazione e all’innovazione, organizzato dall’Associazione no profit Ecosistema Formazione Italia (EFI). Un’occasione unica di confronto tra istituzioni, imprese, in particolare HR – L&D, startup, enti formativi, università, ITS Academy, APL, fondi interprofessionali, centri di ricerca e innovazione, fondi di investimento, associazioni ed enti del Terzo Settore, con l’obiettivo di tracciare le linee guida per una new economy della formazione e del lavoro.

    Dopo l’ampia partecipazione dell’anno scorso, anche quest’anno il Summit ospiterà figure istituzionali di altissimo livello, tra cui il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha già confermato la sua partecipazione, e i più importanti stakeholder di riferimento dell’ecosistema formativo e dell’innovazione. La crescita dell’evento e della sua reputazione ha oltrepassato i confini italiani ed europei e porterà sul palco oltre 250 esperti del settore con un parterre di speaker arricchito da personalità internazionali provenienti da diversi Paesi, rendendo il Summit un appuntamento sempre più centrale nel panorama globale della formazione e delle nuove tecnologie applicate al settore.

    Obiettivo comune all’Innovation Training Summit è quindi costruire una cultura diffusa della formazione. “Ciò che noi di Ecosistema Formazione Italia - afferma il Presidente Kevin Giorgis - proviamo a fare per accompagnare il Paese alla svolta digital è cambiare il mindset, l’approccio culturale di tutto un comparto; ovvero provare a ragionare in termini di ‘smart nation’ che mette a disposizione spazi, piattaforme e momenti di aggregazione per imprese, PA, enti di ricerca con l’obiettivo di rilanciare l’innovazione del Sistema Paese. Un po’ come fa la Spagna con il ‘Mobile World Congress’ di Barcellona che riunisce tutte le realtà delle Telco e dell’IT mondiali; o ancora il Portogallo con il ‘Web Summit’ di Lisbona. Sono eventi che caratterizzano quei Paesi come leader di innovazione. È, di fatto, l’ambizione che anima anche il nostro Innovation Training Summit che vuole mettere in connessione istituzioni, imprese, realtà della formazione per riflettere su cosa fare per far crescere le competenze”.

    Per questo saranno presenti, pronti a confrontarsi e a scendere dal palco per connettersi e cercare nuove soluzioni di crescita e miglioramento del Sistema, tra gli altri, le rappresentanze delle più alte cariche dell’International Labour Organization (ONU), del World Economic Forum, di Confindustria, del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Ufficio per il coordinamento delle politiche dell’Unione Europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Dipartimento per la Transizione Digitale, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, di Banca d’Italia.

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  2. Aperto a tutto il settore della formazione, l’Innovation Training Summit vedrà anche la partecipazione dei principali Fondi per la Formazione: Fondimpresa, Fondo For.Te, FondItalia, FondoLavoro, For.Agri, Fon.Coop, FAPI - Fondo Formazione PMI, Fondo Professioni, FBA - Fondo Banche e Assicurazioni, Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale.

    Tra le Associazioni e Fondazioni saranno presenti, tra le altre: ASFOR, Anitec-Assinform, FederFormazione, Confederazione FederTerziario, AIAS - Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza e non mancheranno sul palco le imprese consolidate - Rizzoli Education (Gruppo Mondadori), ENEL Group, Philip Morris International, Olympus Italia, L'Oréal, Autostrade per l’Italia, Bulgari e molte altre – università e centri di ricerca, Associazioni ed Enti del Terzo Settore, INAPP, Osservatori Digital Innovation, Ipsos, ECIPA Nazionale (CNA).

    Uno dei momenti più attesi sarà la nuova edizione degli “Stati Generali EFI”. Quest’anno saranno otto i workshop progettati per sviluppare un dialogo strutturato fra esponenti del privato, in particolare HR/L&D e responsabili d’azienda, e del pubblico, per costruire collaborazioni e per esplorare nuove direzioni per il futuro della formazione. Questi incontri vedranno la collaborazioni di partner rilevanti, nazionali e internazionali, e si focalizzeranno su temi chiave e d’avanguardia per il settore: corporate learning 2026, corporate & ITS academy, AI for corporate education, formazione finanziata, digital learning, leadership & corporate wellbeing, platform thinking for HR e skill gap & ricambio generazionale.

    E ancora lo startup showcase durante il quale 18 startup, selezionate tra oltre 250, che hanno attirato l’attenzione di 12 fondi d'investimento internazionali, avranno la possibilità di presentare i loro prodotti e servizi. Un momento del Summit sarà inoltre dedicato al premio “Learning Accessibile e Inclusivo”, dando rilevanza alle realtà e fondazioni aziendali che hanno dato vita a progetti capaci di rendere l’apprendimento più accessibile e inclusivo, grazie all’uso della tecnologia.



    Oltre a panel e sessioni tematiche, il Summit sarà un’opportunità straordinaria di networking, con eventi collaterali che favoriranno il confronto tra speaker, partner, sponsor e partecipanti. Saranno presenti alcune delle realtà più innovative nel panorama della formazione e dell’HR Tech, insieme a grandi aziende e istituzioni che stanno investendo nel futuro del settore. L’Innovation Training Summit 2025 si conferma così un appuntamento imperdibile per chi vuole essere protagonista del cambiamento e contribuire a costruire un ecosistema formativo moderno, innovativo e sostenibile, con un respiro sempre più internazionale.

    ISCRIZIONI APERTE

    Per partecipare, è possibile registrarsi al seguente link: https://efi-italia.it/summit.

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  3. L’8 marzo è la Festa della Donna. Una data che, alla luce dei numeri preoccupanti in ambito lavorativo, sembrerebbe incoerente celebrare negli uffici di aziende e organizzazioni: infatti, secondo il 10° report “Women in the workplace” della società di consulenza McKinsey, anche nel corso del 2024 il numero delle donne promosse al ruolo di manager continua a essere sensibilmente inferiore a quello degli uomini, di circa il 20%. L’indagine è stata condotta collezionando informazioni provenienti da oltre 280 organizzazioni partecipanti che impiegano complessivamente più di 10 milioni di persone e intervistando più di 15.000 dipendenti e più di 280 responsabili HR. Ne è emerso che, per ogni 100 uomini promossi a ruoli dirigenziali, lo scorso anno solo 81 sono state le colleghe donne che hanno goduto della medesima opportunità. Un dato che, peraltro, non si discosta dalla media delle ultime sei rilevazioni, rivelandosi anche peggiore dei dati collezionati dal 2020 al 2023. I dati cambiano se, oltre alla variabile di genere, ne viene introdotta una etnica: a fronte di 100 uomini manager neri si riscontrano infatti solo 54 donne, mentre parlando di lavoratori latinoamericani la cifra sale lievemente, fino a 65. Va decisamente meglio per le donne asiatiche: 99 promosse contro 100 colleghi maschi. Per quanto riguarda i bianchi, le cifre si avvicinano alla media: 89 donne ogni 100 uomini.



    “Nonostante gli innegabili progressi compiuti negli ultimi decenni, il gap di genere nelle posizioni apicali nelle aziende rimane una realtà difficile da superare – commenta Debora Moretti, Co-Ceo di Zeta Service, azienda italiana specializzata nella consulenza e servizi HR e Presidente di Fondazione Libellula - Questo divario, che purtroppo persiste anche nelle organizzazioni di grandi dimensioni, a dispetto degli sforzi dedicati alle politiche DEI (Diversity, Equality & Inclusion), non è solo una questione di equità, ma una vera e propria sfida che impedisce alle organizzazioni, anche a quelle più complesse, di sfruttare appieno il potenziale di talento a loro disposizione sul mercato del lavoro. Le cause? Sono molteplici e, se da un lato i fattori culturali hanno certamente un ruolo determinante, dall'altro esistono anche elementi di natura strutturale, che influenzano il processo di promozione delle persone presenti in azienda. È, però, in fase di selezione e di accesso che bisogna intervenire, cercando nuovi canali di reclutamento per arrivare a candidature che con gli approcci tradizionali non si riescono a raggiungere”.

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  4. Uno dei motivi alla base di questi numeri è, infatti, la quota minoritaria di donne presenti nelle aziende a ogni livello. Così, nonostante il 59% delle lauree sia conseguita da donne e queste rappresentino circa il 51% della popolazione, le donne in azienda coprono solo il 48% delle posizioni entry level o da specialist e progressivamente diminuiscono (con grande rapidità) al risalire della piramide aziendale. Accade quindi che solo il 39% dei manager siano donne e la percentuale scende al 29% per le posizioni dirigenziali. E, se da un lato bisogna riconoscere che questo dato è migliore rispetto al 17% nel 2015, dall’altro questo incremento, secondo il report, è dovuto principalmente alla complessiva riduzione di queste posizioni e, parallelamente, a un incremento dei ruoli di staff (HR, ufficio legale, IT), che vengono coperti da donne. Ma, poiché è irrealistico attendersi che le aziende “creino” nuove posizioni all’infinito, non si può ancora parlare di una reale progressione della parità. Al ritmo attuale, comunque, ci vorrebbero 22 anni per le donne bianche per raggiungere, in termini numerici, i colleghi uomini (e il doppio per le donne nere).

    “Interventi? Per quanto riguarda l’accesso alle posizioni manageriali le aziende dovrebbero promuovere attivamente la formazione continua e lo sviluppo delle competenze per ognuna delle loro persone, creando opportunità di acquisire esperienza e visibilità nell’ambito dei contesti decisionali – aggiunge Cristina Danelatos, board member di Zeta Service – Il mentoring e il coaching sono strumenti fondamentali per superare quelle barriere che, seppur invisibili, esistono e troppo spesso impediscono l’accesso a posizioni dirigenziali. Nella nostra organizzazione, solo per fare un esempio, questo è un tema molto sentito: le donne che hanno partecipato a formazioni tecniche e trasversali nel 2024 in Zeta Service rappresentano il 75% e, attraverso il nostro campus gratuito, diamo la possibilità alle nuove generazioni che hanno appena terminato gli studi (non solo universitari) di partecipare a una formazione specifica su Payroll e HR Admin, con laboratori pratici. Al termine diamo la possibilità alle persone che hanno dimostrato gli apprendimenti migliori di entrare in azienda”.

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