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Si terrà domani, martedì 1° aprile, a partire dalle ore 15, nella sala consiliare di Palazzo di Città, la cerimonia per il conferimento delle pergamene ai vincitori di 124 borse di studio, all'esito dei due concorsi banditi negli scorsi mesi dall'amministrazione comunale. Alla cerimonia saranno presenti l'assessore alla Conoscenza, Vito Lacoppola, la dirigente della ripartizione Politiche educative e giovanili Maria Cristina Di Pierro e dalla PoEQ Infanzia Daniela Santospirito .
RispondiEliminaIl primo concorso prevedeva l'assegnazione di 65 borse di studio per l'anno scolastico 2023/24, del valore di 259 euro ciascuna, in favore di studenti particolarmente meritevoli delle classi prime, seconde, terze e quarte delle scuole secondarie di secondo grado (statali o paritarie) della città di Bari. Alle 65 borse previste, se ne sono aggiunte altre 53 assegnate in più rispetto a quelle inizialmente stabilite.
Il secondo concorso ha conferito sei borse di studio, del valore di 1.546 euro ciascuna, a favore di laureati nell'anno accademico 2022/23 che hanno conseguito una laurea di primo o secondo livello oa ciclo unico presso un qualunque corso di studi universitario, discutendo una tesi sulla città di Bari
Per la primavera 2025 il Labirinto della Masone dedica una mostra a Luigi Serafini: Da Serafini a Luigi. L'uovo, lo scheletro, l'arcobaleno apre al pubblico il 29 marzo e chiuderà il 13 luglio , ed è a cura della Fondazione Franco Maria Ricci insieme all'artista stesso, che per queta sede espositiva, cui è particolarmente legato, ha ideato un percorso originale e un allestimento site-specific.
RispondiEliminaIl 2025 segna il decimo anno dalla nascita del Labirinto e in occasione di questo anniversario la mostra vuole essere un vero e proprio ritorno alle origini, poiché fu Franco Maria Ricci l'editore che per primo, nel 1981, pubblicò il Codex Seraphinianus di un allora sconosciuto Luigi Serafini. Da Serafini a Luigi. L'uovo, lo scheletro, l'arcobaleno intende ripercorrere dunque la carriera dell'artista, e lo fa rispettando l'unica cronologia da lui stesso mai accettata, ossia la tripartizione tra epoca pre- Codex , epoca Codex ed epoca post- Codex . Dal celebre Serafini al più intimo Luigi, il percorso accompagna alla radice del sogno, inseguendo le ispirazioni del mondo reale che la sua immaginazione ha poi sviluppato nei folli mondi di quest'opera unica.
Un'importante sezione della mostra al Labirinto si concentrerà sulla “preistoria” serafiniana , su quel che ha preceduto la stesura del Codex . Sarà presente la prima opera compiuta dall'artista , che raffigura la casa di famiglia a Pedaso nelle Marche; il rapporto con questo luogo, di cui Luigi Serafini ama definirsi aborigeno, ha segnato profondamente il suo immaginario estetico e poetico, che sarà documentato attraverso opere e testimonianze del tutto inedite, ignote anche ai grandi appassionati dell'artista. Sempre a questa fase “ab-origena” risalgono anche gli anni degli studi di architettura e di un importante viaggio in America, che pure saranno documentati.
Si arriva quindi all'epoca Codex , universalmente riconosciuto come il capolavoro di Serafini: la meticolosa ma delirante enciclopedia di un mondo che non esiste, scritta in una lingua che non esiste, chiarissima ma incomprensibile. L'edizione Ricci del 1981 rimane un tesoro bibliofilo, e da subito l'opera serafiniana ha destato l'interesse di personaggi del calibro di Italo Calvino o di registi cinematografici come Federico Fellini e Tim Burton, per citare solo tre nomi. In mostra ampio spazio sarà dedicato a quest'opera straordinaria, attraverso un'immersione, appositamente ideata da Maddalena Casalis in collaborazione con Luigi Serafini stesso, nelle tavole che lo costituiscono, accostate a sculture che portano nel mondo tridimensionale le visioni di quelle pagine.
Nell' epoca post- Codex rientrano tutte le opere realizzate successivamente fino ai giorni nostri, raccolte in un'unica fase creativa che ha poco senso periodizzare e segmentare in quanto già tutta contenuta nella precedente, ossia in quell'Altro Universo che Italo Calvino nel primo numero della rivista FMR di Franco Maria Ricci così riassumeva, dando lo spunto per il titolo della mostra: “ Direi che le immagini che più scatenano il raptus visionario di Serafini sono tre: lo scheletro, l'uovo, l'arcobaleno ”.
Chiudono il progetto alcuni esempi di quel che è stato il post- Codex tra sculture, dipinti e fotografie. Si potrà vivere inoltre l'esperienza di entrare nella casa romana dell'artista, la Domus Seraphiniana , che proprio in questi mesi è al centro dell'attenzione pubblica perché rischia drammaticamente di scomparire.
Nell'ambito della nona edizione di PARMA 360 Festival al Torrione Visconteo , torre medievale situata in via dei Farnese, di fronte alla Pilotta, si terrà la mostra “ PIANETI OLFATTIVI” di Francesca Casale Sensu , artista olfattiva multidisciplinare.
RispondiEliminaI “Pianeti Olfattivi” di Sensu invitano i visitatori a intraprendere un viaggio immersivo tra profumo e colore . Attingendo al fenomeno psicologico della pareidolia , la tendenza a percepire immagini familiari in forme astratte, l'artista innesca ricordi non tramite immagini visive ma attraverso fragranze, evocando momenti ed emozioni sepolti nel subconscio.
Finalista della 19ª edizione dell' Arte Laguna Prize a Venezia, questa installazione Pianeti Olfattivi attira il pubblico in un labirinto progettato per esplorare le profondità della memoria e dell'immaginazione : "pianeti" sospesi, delicati dischi impregnati di fragranze che evocano sia corpi celesti che strutture molecolari. Ogni pianeta è definito dal suo colore e profumo unico, incoraggiando un'interazione olfattiva che separa la fragranza dai tradizionali indizi visivi. Questo disconnettersi tra i sensi favorisce una "riabitazione della memoria olfattiva", consentendo di vivere il profumo libero dalle associazioni culturali e commerciali usuali.
Si è svolta questa mattina, alla presenza della vicesindaca Giovanna Iacovone, dell'assessora regionale all'Ambiente e alle Politiche di genere Serena Triggiani, della presidente del Municipio II Alessandra Lopez, della consigliera comunale Giovanna Salemmi, promotrice dell'iniziativa, e del consigliere comunale Claudio Schirone, la cerimonia di intitolazione a Tina Anselmi, “ministra, deputata della repubblica italiana e partigiana della democrazia”, dell'area in corso Alcide De Gasperi tra il civico 379 e 381, nel territorio del Municipio II.
RispondiEliminaTina Anselmi è stata una figura di spicco nella storia della Repubblica Italiana, non solo in ambito politico ma anche per l'impegno profuso nel promuovere una cultura di pace e di giustizia sociale, per le sue doti di equilibrio, dirittura morale e intransigenza istituzionale che le fecero guadagnare l'ampio consenso di tutte le parti politiche, e per aver esaltato il ruolo della donna nella politica e nella società, attraverso il suo esempio di vita e la sua attività politica.
L'iniziativa rientra nella “Campagna 8 marzo, 3 donne, 3 strade”, promossa dall'associazione Toponomastica femminile e sostenuta dall'ANCI per onorare la memoria delle donne che hanno lasciato un segno nella storia locale, nazionale e internazionale.
"Sono onorata di aver preso parte a questa cerimonia - ha dichiarato Giovanna Iacovone -. Come assessora alla Toponomastica ho assunto l'impegno, che porterò avanti con determinazione, di dedicare sempre più spazi pubblici della nostra città a donne che, a livello nazionale, internazionale e locale, hanno avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della democrazia e della nostra storia politica, culturale e sociale, ma che a causa delle stratificazioni della società patriarcale non hanno ottenuto la giusta valorizzazione.
Tina Anselmi è sicuramente tra queste: una donna coraggiosa, determinata e generosa che ha lavorato per il benessere delle cittadine e dei cittadini del nostro Paese senza discriminazioni”.
“Tina Anselmi ha dedicato la sua vita alla lotta per la giustizia, per la libertà e, soprattutto, per l'emancipazione delle donne, con coraggio e grande forza - ha aggiunto Alessandra Lopez -. È stata una delle principali artefici di un cambiamento radicale nella nostra società, portando le donne ad assumere un ruolo di centralità nelle istituzioni e nella vita pubblica, rompendo le barriere e aprendo la strada a tante altre donne che, ispirate dal suo esempio, ne hanno seguito la scia.
La sua azione politica come Ministra è stata protetta anche dalla lotta per i diritti di tutti e delle donne in particolare, portando avanti politiche che hanno fatto avanzare l'uguaglianza di genere in Italia. Questa intitolazione non è un atto simbolico ma una dichiarazione di intenti, affinché il suo esempio sia una continua ispirazione per il futuro”.
Partendo dall'opera Il sogno di Empedocle , realizzata da Emilio Isgrò nel Parco Radicepura , una conversazione con l'artista per raccontare ed esplorare l'arte come elemento di memoria della vita e di relazione tra la natura ei luoghi. In questa occasione sarà anche introdotto da Mario Faro la prossima edizione del Radicepura Garden Festival , biennale del paesaggio mediterraneo, che si svolgerà a Giarre dal 17 maggio al 7 dicembre 2025 . Il direttore artistico Antonio Perazzi racconterà il tema guida Chaos (and) Order in the Garden .
RispondiEliminaSi terrà domani dalle ore 10 nel Teatro Piccinni, l’incontro ‘Il mare e la sua protezione’, organizzato da Greenpeace Italia e dall’associazione Fratelli della costa – Tavola di Bari, con la collaborazione del Comune di Bari. L’evento, dedicato alla tutela della biodiversità marina, accoglierà 300 studenti baresi delle scuole secondarie superiori della città. A illustrare i dettagli sono stati stamattina in conferenza stampa l’assessore alla Conoscenza Vito Lacoppola, il presidente dell’associazione Fratelli della costa Nicola Muciaccia e Giuseppe Ungherese in rappresentanza di Greenpeace Italia.
RispondiElimina“Siamo lietissimi di ospitare Greenpeace e i Fratelli della costa, che ringraziamo per avere organizzato questo momento dall’alta valenza educativa – ha spiegato Vito Lacoppola -. Stiamo ponendo l’attenzione sul mare, sulla tutela di oltre il 70 per cento della superficie del nostro pianeta, che è costituito dagli oceani. Vogliamo riflettere insieme ai ragazzi sulle conseguenze dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, che stanno mettendo a repentaglio la biodiversità del sistema marino. Da qui l’idea di coinvolgere le scuole, in un incontro in cui non solo verrà mostrato concretamente cosa accade se non si tutela il mare, ma ci si confronterà anche su possibili soluzioni”.
“I nostri mari, come tanti ecosistemi del pianeta, soffrono per gli impatti riconducibili alle attività umane e proprio sul mare vediamo gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici – ha dichiarato Giuseppe Ungherese -. Dal buono stato di salute dei mari dipende la nostra stessa esistenza, se pensiamo che, per esempio, un respiro su due lo dobbiamo al mare, essenziale fonte di ossigeno. Eventi come questo aiutano a sottolineare l’importanza della conservazione dei nostri mari, dando voce sia alla ricerca scientifica che alle aree marine protette, custodi preziose di biodiversità marina. Nonostante l’Italia si sia impegnata a raggiungere l’obiettivo 30x30, che prevede di tutelare almeno il 30 per cento dei nostri mari entro il 2030, non ha ancora ratificato il Trattato sugli Oceani e protegge attualmente meno dell’1 per cento delle proprie acque, secondo un’indagine di Greenpeace Italia. Il mare Mediterraneo e le acque pugliesi sono ricche di biodiversità e necessitano di maggiori aree protette per far fronte agli impatti dei cambiamenti climatici e a diverse forme di inquinamento”.
“I Fratelli della Costa sono comunità spirituale internazionale che dal 1620 unisce persone con un unico comune denominatore, il culto e il rispetto per il mare, e che oggi conta oltre tremila associati da ogni angolo del pianeta – ha sottolineato Nicola Muciaccia –. A Bari la fratellanza è nata nel 1958 nel Circolo della Vela. Ancora oggi il nostro obiettivo è proteggere il mare, tutelarlo, valorizzarlo, anche con iniziative di sensibilizzazione come quella di domani”.
All’evento di domani parteciperanno il sindaco di Bari Vito Leccese, rappresentanti delle Aree marine protette di Torre Guaceto e delle Isole Tremiti, insieme al ricercatore Giovanni Chimienti dell’Università di Bari e alla ricercatrice Monica Montefalcone dell’Università di Genova, referente scientifica del Progetto Mare Caldo, che monitora l’aumento delle temperature marine in undici aree marine protette italiane, tra cui anche quelle pugliesi. Il sindaco di Bari Vito Leccese, insieme all’ammiraglio Vincenzo Leone e all’assessore Vito Lacoppola saluteranno l’evento, mentre il presidente della Commissione EU all’Ambiente Antonio Decaro invierà un video come contributo alla discussione.
Una tradizione che sta per compiere mezzo secolo e che quest'anno punta a battere un primato da Guinness: suonare lo stesso tamburo per 104 ore consecutive
RispondiEliminaNel 2024 lunica città in Europa a sospendere il passaggio all'ora legale per non interrompere il suono dei tamburi
La Settimana Santa è una delle feste più radicate e profonde della tradizione spagnola, una commemorazione che vanta secoli di storia e che ricorda la Passione e la morte di Gesù Cristo. Le strade della maggior parte delle città e dei paesi spagnoli si trasformano in scenari di fervente devozione religiosa, dove lutto e contemplazione si fondono nel ricordo della morte di Cristo con la musica, l'arte, il colore e la magia delle processioni, la fattura artigianale di mantelli, veli e tuniche, i variopinti abiti dei membri della confraternita, la presenza di soldati romani o membri dell'esercito e i solenni cortei in cui sfilano tra la folla le immagini religiose.
Ma ciò che rende unica la Semana Santa de Tobarra, una cittadina della Castilla-La Mancha, è il suono incessante del tamburo, che inizia alle quattro del pomeriggio del Mercoledì Santo e continua fino a mezzanotte della domenica di Pasqua. Non si tratta semplicemente di qualche percussione che scandisce il ritmo della processione, ma un raduno di migliaia di tamburi fatti a mano, di vari stili e forme, che verranno suonati senza sosta per giorni in tutta la città. La tradizione, che celebrerà il suo cinquantesimo anniversario nel 2026, viene seguita in modo così rigoroso che lo scorso anno Tobarra è stato l'unico comune in Europa a non passare all'ora legale per evitare di interrompere il rullo dei tamburi durante i sessanta minuti "persi" con il cambio delle lancette; quest'anno, 400 suonatori si alterneranno per cercare di battere un primato Guinness, suonando lo stesso tamburo per 104 ore consecutive.
Sebbene la Semana Santa de Tobarra abbia anche altri aspetti degni di nota come la Virgen de los Dolores di Francisco Salzillo, uno dei migliori scultori del barocco spagnolo, che da più di un quarto di secolo presiede la sfilata della Confraternita della Santissima Vergine Addolorata e della Solitudine di Maria, il Giovedì Santo, il Venerdì Santo e la Domenica di Pasqua sono stati soprattutto i tamburi a consentirle di ottenere nel 2018 la distinzione di Patrimonio Immateriale dell'Umanità dall'UNESCO un riconoscimento che si aggiunge alla dichiarazione di Bene di Interesse Culturale da parte della Giunta Regionale della Castilla-La Mancha nel 2016; è anche una Festa di Interesse Turistico Nazionale e aspira a diventare Internazionale. Si tratta di un rituale collettivo basato sul suono simultaneo, intenso e continuo di migliaia di tamburi e grancasse all'aria aperta; è diventata una pratica sociale, tramandata di generazione in generazione, capace di generare un paesaggio sonoro unico che accompagna, dalla domenica delle Palme a Pasqua, le otto processioni a cui partecipano, con ricchezza di immagini e troni, le quindici confraternite della città.
Il tamburo, protagonista della Semana Santa di Tobarra, si è evoluto nel corso di centinaia di anni: dal legno e dalla corda fino agli attuali alluminio e goffratura, passando per lamiera e metallo, scatole traforate, torni scolpiti, pregiate pelli di capra, bordoni risonanti, cerchi in filigrana (alcuni placcati in oro e argento). Sono stati composti numerosi stacchi e marce: la creazione musicale continua senza sosta e alimenta il ricco repertorio della tradizione tobarreña
Giovedì 3 aprile alle Officine Culturali Ergot di Lecce con "Come le onde del mare. Dedicato a Gianmaria Testa" prosegue “Nel frattempo”. La rassegna ideata e promossa dall'associazione Diffondiamo idee di valore, in collaborazione con Coolclub e Uasc, anticipa la dodicesima edizione del festival Conversazioni sul Futuro (Lecce – 16/19 ottobre 2025). Dalle 21:00 (ingresso 10 euro | posti limitati con prenotazione obbligatoria 3394313397 - EventBrite.it) il cantautore Massimo Donno, la cantante Serena Spedicato e il giornalista e operatore culturale Pierpaolo Lala proporranno un omaggio all'artista piemontese, scomparso il 30 marzo 2016. In scaletta "Come le onde del mare", "Preferisco così", "Le traiettorie delle mongolfiere", "Dentro la tasca di un qualunque mattino", "Polvere di gesso", "Seminatori di grano", "Ritals", "Rrock", "La tua voce" e molti altri brani, in un viaggio alla scoperta della storia personale e artistica del cantautore ferroviere. Gianmaria Testa, classe 1958, era italiano, italianissimo, ha vissuto nelle Langhe in Piemonte, eppure c’è voluta la Francia per scoprirlo. Nel corso della sua carriera ha pubblicato nove dischi – Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996), Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006), il live Solo – dal vivo (2009), Vitamia (2011), Men at work (2013) -, si è esibito in più di 3000 concerti in Francia, Italia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti e Portogallo, collaborando con numerosi musicisti e lavorando anche a teatro con Giuseppe Battiston, Erri De Luca, Enrico Rava, Banda Osiris, Stefano Bollani e molti altri. Nel 2019 è arrivato Prezioso, un disco imperfetto e inaspettato. Sono canzoni mai uscite o uscite in altre versioni e in altri contesti, mai, comunque, in questa forma. Nel giorno della morte, la sua pagina Facebook recitava "Gianmaria se n'è andato senza fare rumore. Restano le sue canzoni, le sue parole. Resta il suo essere stato uomo dritto, padre, figlio, marito, fratello, amico".
RispondiEliminaPROSSIMI APPUNTAMENTI
Venerdì 11 aprile (ore 18:30 | ingresso libero fino a esaurimento posti), alla Biblioteca Ognibene di Lecce, dialogando con Simona Cleopazzo, lo scrittore Daniele Mencarelli, già vincitore con i suoi precedenti lavori dei premi John Fante, Strega Giovani, Flaiano e molti altri, presenterà "Brucia l'origine", il suo ultimo romanzo uscito per Mondadori. Dopo quattro anni a Milano, Gabriele Bilancini torna nel suo quartiere d'origine, il Tuscolano, a Roma. Un tempo ragazzo di periferia, oggi è uno dei designer emergenti più apprezzati al mondo, lanciato dal celebre Franco Zardi, di cui ha anche conquistato il cuore della figlia, Camilla. Ma il ritorno a casa riapre ferite profonde: tutto è rimasto immobile, mentre lui si è trasformato, diviso tra un presente brillante e un passato che tende a nascondere, quasi con vergogna. Mencarelli racconta con ritmo intenso e sensibilità il conflitto identitario di chi ce l’ha fatta ma si sente ancora incompleto, sospeso tra il bisogno di appartenenza e il desiderio di libertà.
Mercoledì 16 aprile (ore 19:00 | ingresso libero fino a esaurimento posti) gli spazi di Tagliatelle - Stazione Ninfeo a Lecce accoglieranno poi la presentazione del libro "Uccidere la Natura. Come l'umanità distrugge e salva l'ambiente" di Stefania Divertito, appena uscito per Il saggiatore. La giornalista d’inchiesta specializzata in tematiche ambientali, già portavoce del ministro dell’Ambiente Sergio Costa e capo ufficio stampa del ministero dell’Ambiente nei governi Conte I, II e in quello Draghi, dialogherà con Mauro Buonocore, coordinatore delle attività di comunicazione e dei rapporti con i media della Fondazione CMCC - Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. La Natura non muore in silenzio: ogni fiume avvelenato, ogni foresta distrutta, ogni costa devastata è un grido che reclama giustizia. Il volume racconta questo «ecocidio», le ferite invisibili, presenti in tutto il mondo, e tristemente ignorate, e ci invita a vedere l'ambiente non solo come una risorsa.