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Milano, 27 marzo 2025 - La Fondazione Radicepura ha presentato oggi, 27 marzo, all’Orto Botanico di Brera, la quinta edizione del Radicepura Garden Festival, biennale del giardino mediterraneo che si terrà a Giarre dal 17 maggio al 7 dicembre 2025. Nel Parco Botanico Radicepura sarà possibile visitare 10 giardini temporanei e 7 giardini permanenti, realizzati con le piante messe a disposizione da Piante Faro. Il vivaio – che raccoglie 800 specie e oltre 5000 varietà – rappresenta una delle realtà più innovative e dinamiche del territorio grazie all’attività portata avanti da oltre 50 anni da Venerando Faro, insieme ai figli Mario e Michele.
RispondiEliminaDurante la presentazione è stata introdotta da Mario Faro, direttore generale Radicepura Garden Festival, la quinta edizione che si annuncia ricca di partecipazione ed eventi intorno alla pratica del paesaggio, elemento distintivo della biennale. “È un’edizione importante perchè conferma i 10 anni di lavoro che ci hanno portato a poter avere una qualità molto alta in termini di restituzione di progetti - ne abbiamo scelti 10 tra 1100 iscrizioni che ci sono arrivate da oltre 60 Paesi - per un festival che è cresciuto portando 50.000 visitatori e 8.000 studenti e studentesse nell’ultima edizione premiando i nostri sforzi, e facendo emergere il tema del vivere con la natura - argomento sempre più diffuso e centrale nella cultura contemporanea - rendendo così anche il nostro lavoro di florovivaisti più vicino e comprensibile”.
In questo contesto si inserisce la donazione di un giardino del festival al Comune di Milano annunciata oggi da Elena Grandi, Assessora all'Ambiente e Verde. "Sono felice di presentare insieme a tutti e tutte voi la quinta edizione di Radicepura Garden Festival: una manifestazione capace di sensibilizzare il pubblico su temi che combinano il verde, la bellezza naturale e l'arte, che tiene alta l'attenzione sull'ambiente, la biodiversità e l'importanza del verde e dei giardini non solo come elemento decorativo, ma come vera infrastruttura verde delle città e dei centri urbani - ha detto l'assessora Elena Grandi - Per questo sono grata della futura donazione alla nostra Milano di uno dei meravigliosi giardini presentati in questa biennale, un progetto che migliorerà una delle nostre aree verdi e che creerà un legame simbolico tra Milano e Giarre".
Durante la giornata è stato inoltre presentato il libro Il Giardino delle piante, occasione per un confronto con alcuni dei protagonisti e promotori della cultura del paesaggio in Italia quali Manlio Speciale, botanico, Valentina Ugo della BAM - Biblioteca degli Alberi di Milano e Simonetta Zanon della Fondazione Benetton. “Ho seguito Il Radicepura Garden Festival dalla prima edizione e ho visto il parco botanico trasformarsi, negli anni, in un giardino di giardini, una collezione di opere d’arte vegetali. Ma anche in un osservatorio importante sulle piante del clima mediterraneo e sulla loro capacità di reagire al cambiamento climatico” commenta a margine della presentazione Emanuela Rosa-Clot, direttrice di Gardenia.
TEMA E PROGETTI
RispondiEliminaLa giornata è stata l’occasione per introdurre il tema di questa quinta edizione, scelto dal Direttore Artistico Antonio Perazzi: Chaos (and) order in the Garden. “I progetti selezionati esplorano il tema guida: dal caos rinasce la natura e si organizzano le idee. Il giardino in questo momento storico è a cavallo tra il naturale e l’artificiale e i progetti che saranno realizzati danno spazio ai tempi lenti propri della natura, rivelando la possibilità di creare stupore e meraviglia, assecondando lo sviluppo senza rigidi canoni di progettazione, un modo per rispettare l’ambiente e gli ecosistemi sottesi che in questo modo riescono a coabitare” commenta Antonio Perazzi.
Il festival si conferma infatti un’importante occasione, unica nel suo genere, di pratica concreta del paesaggio mediterraneo. In quest’ottica sono significative le numerose testimonianze che, edizione dopo edizione, paesaggisti di fama internazionale lasciano nel Parco, dando vita a una vera e propria collezione d’autore che al momento vanta contributi di François Abéllanet, James Basson, Paolo Pejrone, Michael Péna, Antonio Perazzi, Andy Sturgeon e Kamelia Bin Zaal.
Ospite speciale della quinta edizione del festival sarà la pluripremiata paesaggista inglese Sarah Eberle che ha progettato A Postcard from Sicily, un’ode alla ricchezza della terra siciliana: “La Sicilia è culturalmente e botanicamente ricca, con una storia di diversità e resilienza. L'Etna è il cuore spirituale della costa orientale, fonte di ispirazione il cui valore va ben oltre il progetto di questo giardino. I ricchi e fertili terreni lavici e le precipitazioni permettono da secoli una varietà di piante provenienti da molti continenti. Il titolo "A postcard from Sicily" esprime come il giardino miri a racchiudere il cuore di questo meraviglioso Paese” dichiara Sarah Eberle.
Oltre al giardino di Sarah Eberle, la quinta edizione presenterà dieci giardini - di cui 8 in concorso e 2 nella categoria Off Gardens - realizzati da altrettanti team di architetti e paesaggisti under 36 selezionati tramite un bando internazionale, che hanno interpretato il tema d’indagine. La call, che si è chiusa a gennaio 2025, ha registrato un’importante partecipazione e un livello di qualità dei progetti pervenuti così alto che la giuria - composta da Daniela Bruno, Michele De Lucchi, Sarah Eberle, Antonio Perazzi, Silvia Arnaud Ricci, Antonio Sellerio, Mario Testino, Massimo Valsecchi - ha deciso di aumentare il numero dei progetti da realizzare. I progetti di questa edizione arrivano da Francia, Hong Kong, India, Islanda, Italia, Spagna, Stati Uniti.
Echoes dell’architetto paesaggista Claudio Bussei crea relazioni e armonie che nascono dalla complessità del rapporto tra caos e ordine, con il primo che è terreno fertile da cui prende forma il secondo, invitando i visitatori a esplorarne e ricostruirne il significato attraverso una riflessione attenta. Patio del team Follow Friday, composto dai fratelli architetti Marta e Fernando Gamarro, è un giardino mediterraneo tradizionale ispirato ai famosi cortili andalusi ma con un approccio contemporaneo e sostenibile, utilizzando elementi che possono essere riutilizzati come vasi di terracotta, griglie, vegetazione e terra. The Rambunctious Garden del team neemaee, composto dagli architetti Parita Jani e Urvish Bhatt, è una pittura astratta ispirata al giardinaggio che offre diversi approcci immersivi alla creazione del paesaggio artistico, con piante posizionate in derive organiche o a grappoli che imitano la natura, e che si evolve spontaneamente nel corso delle stagioni, catturando l’essenza della crescita, della fioritura e della decadenza. Il Giardino della Palma Mazari del paesaggista Nicholas Roth è un tentativo di catturare l'interazione tra alcuni dei paesaggi selvaggi più distintivi ma poco conosciuti dell’Afghanistan e il regno coltivato dei suoi campi e frutteti, strutturato attorno al suggerimento di un letto di fiume asciutto, che serpeggia dolcemente prima di aprirsi a ventaglio attorno al gruppo di palme nella sua estremità inferiore. Il miracolo di Quasimodo di Carlo Federico e Franco Enrico Serra, fratelli e architetti indipendenti, è invece ispirato a Specchio, una breve poesia di Salvatore Quasimodo in cui descrive quello che egli ritiene essere un Miracolo: la rinascita della Vita dai resti di ciò che sembrava morto; due giardini gemelli e contrapposti creano una tensione polare che permette allo spettatore di muoversi attraverso due stati, due atmosfere, due momenti dalla cui reciproca interazione emerge l’ambiguità dell’idea di Ordine e quella di Caos. In un’epoca di cambiamenti climatici e perdita della biodiversità, Giardino di Terra di Vincent Dumay - architetto indipendente - e Baptiste Wullschleger - architetto e progettista paesaggista - esplora soluzioni alternative per rispondere alle profonde trasformazioni in atto: attraverso un approccio manifesto e poetico, questo giardino celebra la riscoperta dei materiali naturali, immaginando un futuro più desiderabile, in cui l’umanità e la natura coesistano in armonia. Mira delle architette Monica Torrisi e Giada Straci è un giardino selvatico realizzato con piante autoctone della macchia mediterranea, che prosperano senza un intervento costante, che celebra la biodiversità e la bellezza naturale, mentre un elemento umano - una parete bianca traforata - filtra l’immagine del giardino, permettendo di focalizzare lo sguardo sui dettagli delle piante e delle loro interazioni. Intricate Dance of Armonic Contrast del duo Cracks of Nature, composto dagli architetti del paesaggio Koni Chan e Rose Tan, dimostra l'interazione tra caos e ordine, creando un tutto armonioso e ponendo una domanda fondamentale: cos'è il caos e cos'è l'ordine?, sfidando una comprensione convenzionale e incoraggiando una prospettiva sfumata.
RispondiEliminaDomenica 30 marzo al Teatro Excelsior Carmelo Bene di Campi Salentina con "Bella, Bellissima!" prosegue "Ci vuole un fiore - famiglie a teatro", rassegna che rientra nel progetto Teatri del nord Salento, promosso da Factory Compagnia Transadriatica, in collaborazione con BlaBlaBla. Alle 17:45 l’Accademia Perduta Romagna Teatri proporrà lo spettacolo di Nadia Milani con Giulia Canali, Noemi Giannico, Eleonora Mina (dai 3 anni). Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. Un giorno, da qualche parte, nasce una Strega. In poco tempo impara a fare tutte le cose che fanno le streghe: fa incantesimi, sa volare su una scopa, ride e spaventa tutti, anche i bambini. Per il suo compleanno, riceve un invito da Orco: un appuntamento a mezzanotte, al chiaro di luna. Lui la trova bella, bellissima. Nella notte Strega s’incammina e sulla via incontra alcuni abitanti del bosco che non la pensano come Orco: ognuno di loro, infatti, crede che Strega debba usare la magia per essere più bella. Lei ascolta i loro consigli e cambia il suo aspetto. Così diversa, Orco non la riconosce. Lui cerca Strega, quella “con i capelli arruffati, il naso importante e che veste sempre di scuro”. Con un’ultima magia, Strega, torna ad essere quel che era e invita Orco a una cena speciale. Che cosa è la bellezza, oggi? Chi lo decide? È per tutte e tutti la stessa? Prima dello spettacolo (ore 16:30 | ingresso gratuito con prenotazione) il laboratorio Cattivi come noi a cura di BlaBlaBla. La rassegna è realizzata con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Puglia Culture, delle amministrazioni comunali di Campi Salentina, Guagnano, Leverano, Novoli, Trepuzzi e in sinergia con Comune di Lecce e Biblioteca OgniBene. Info e prenotazioni 3208607996 - 3207087223 - 3403129308 - teatridelnordsalento.it.
RispondiEliminaPROSSIMI APPUNTAMENTI
Domenica 6 aprile (ore 17:45) al Teatro Comunale di Leverano il Collettivo Clochart proporrà Scusa con Lara Ferrari, Viviana Pacchin, Claudia Marzulli per la regia e la drammaturgia di Michele Comite che firma anche le coreografie con Hillary Anghileri (dai 3 anni). Sabato 12 alle 18 e alle 20 e domenica 13 aprile alle 17:30 e alle 19:30 nell’Ex Convento degli Agostiniani di Lecce, torna in scena "Hamelin", prodotto da Factory Compagnia Transadriatica e Fondazione Sipario Toscana con il sostegno di Segni new generations festival, vincitore dell'Eolo Awards e del Premio Festebà. Lo spettacolo con drammaturgia e regia di Tonio De Nitto, dramaturg Riccardo Spagnulo, musiche originali di Paolo Coletta, voiceover di Sara Bevilacqua, burattini di Michela Marrazzi, scene di Iole Cilento, costumi di Lapi Lou e luci di Davide Arsenio, vede in scena Fabio Tinella (dai 5 ai 10 anni). La rassegna si concluderà sabato 3 alle 20:45 e domenica 4 maggio alle 17:45 al Teatro Comunale di Novoli con “Smile, un sorriso e forse una lacrima”, nuova produzione di Factory Compagnia Transadriatica e Fondazione Sipario Toscana con Luca Pastore e Benedetta Pati per la regia di Tonio De Nitto che firma la drammaturgia con Riccardo Spagnulo, musiche di Paolo Coletta e collaborazione al movimento di Barbara Toma.
Lunedì 31 marzo verranno inaugurati due nuovi murales realizzati dall'artista Mauro Baio per La Cittadella degli Archivi di Milano grazie alla Donazione della Collezione Perini Natali. Il progetto rientra nella manifestazione “I MARMI DELLA SCALA” organizzata da La Cittadella degli Archivi di Milano, in occasione della Milano Art Week, dedicata a celebrare uno dei simboli della cultura milanese.
RispondiEliminaAl Teatro alla Scala sarà infatti dedicato il primo murales dal titolo: “ La ristrutturazione del Teatro alla Scala ” (2025). L'artista ha voluto porre l'attenzione in particolare al restauro del Teatro curato dall'architetto svizzero Mario Botta . Il secondo murales, dal titolo: “ Il centro sportivo Forza e Coraggio ” (2025), offre una veduta di un campo da tennis indoor , ispirata a una fotografia d'archivio del centro sportivo Forza e Coraggio risalente agli anni '60. La scelta di rappresentare questo spazio storico riflette il desiderio di omaggiare la comunità sportiva milanese, unendo memoria storica e arte contemporanea.
La pittura di Mauro Baio è contrassegnata da composizioni equilibrate e minimali. Il colore è steso in modo piatto e uniforme e spesso i suoi soggetti riprendono paesaggi luminosi, che evocano la California, luogo in cui l'artista vive e lavora alcuni mesi l'anno.
Questi due murales si inseriscono nel progetto di riqualificazione urbana avviato nel 2015, e fortemente sostenuto dal Direttore de La Cittadella Francesco Martelli , dal Comune di Milano in collaborazione con il Municipio 9. La realizzazione dei muri d'artista conferma ancora una volta l'Archivio comunale come incubatore creativo, un Museo esterno che comunica alla città.
Il progetto prende forma presso gli spazi, autentici eppur avveniristici, de La Cittadella degli Archivi , polo archivistico meccanizzato di circa 70 km lineari che ospita i documenti del Comune di Milano. Essendo uno degli archivi più grandi d'Europa, ospita oltre 1,5 milioni di pratiche e fascicoli di interesse storico, sociologico, culturale e amministrativo prodotti da enti pubblici e privati, nonché decine di migliaia di pratiche prodotte dagli uffici comunali ogni anno. Contribuendo finanche alla riqualificazione del Quartiere Niguarda, lì dove trova la sua ubicazione, promuovendo la riscoperta del paesaggio, del patrimonio storico e della memoria sociale, Cittadella degli Archivi assicura la valorizzazione del patrimonio locale a partire da una fruizione pubblica e stimolante dello stesso.
In occasione della celebrazione l’Unicusano presenta un innovativo master di II livello in “Disturbi del Neurosviluppo: il modello biopsicosociale” con l’obiettivo di formare operatori esperti nei disturbi del neurosviluppo in ottica terapeutica integrata come richiesto dalle ultime normative.
RispondiEliminaIn Italia un bambino su 77 soffre di disturbi dello spettro autistico. A essere maggiormente colpiti sono i maschi, cinque volte in più rispetto alle femmine. Dati in continua crescita se si pensa che nel 2016 erano uno su 89. Nel resto dell’Europa la prevalenza del disturbo varia da 0,63% in Danimarca e Svezia a 1,16% nel Regno Unito. Negli Stati Uniti la prevalenza è cresciuta significativamente negli ultimi 20 anni, passando da 0,67% nel 2000 (1 su 150), a 2,3% nel 2018 (1 su 44) a 2,8% bambini di 8 anni (1 su 36) nel 2020.
In occasione della Giornata Mondiale per la consapevolezza sull'autismo, celebrata ogni 2 aprile, l’Unicusano presenta il nuovo master di II livello in “Disturbi del Neurosviluppo: il modello biopsicosociale” con l’obiettivo di formare operatori esperti nei disturbi del neurosviluppo in ottica terapeutica integrata. Il Master, coordinato dai professori dell’Unicusano Aldo Grauso e Valentina Lunardini, è strutturato per far acquisire agli studenti informazioni in ambito clinico, sociale e scolastico. Tra gli illustri docenti anche il prof . Michele Zappella, luminare della Neuropsichiatria Infantile e il Dr. Giorgio Casati, con una lunga esperienza da direttore generale in vari Enti in campo sanitario, nonché esperti del Tribunale dei Minori e dei Sistemi Educativi Territoriali. Tramite il master si acquisiranno competenze che, travalicando il vecchio approccio alla disabilità come patologia, li metteranno in condizione di approfondire l’aspetto dinamico dei fattori ambientali e personali secondo il modello bio-psico-sociale, assicurando il mantenimento delle migliori condizioni possibili di benessere e autonomia anche attraverso aggiornamenti periodici sulla disabilità per il personale sanitario, nonché adottando strumenti di valutazione e autovalutazione sviluppati e riconosciuti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dal Ministero della Salute.
Infatti come spiegano dall’Unicusano, le recenti Linee Guida dell’ I.S.S. per la Diagnosi e il Trattamento del Disturbo dello Spettro Autistico pongono l’accento su un approccio multidisciplinare, come quello biopsicosociale, perché è volto a valutare la persona nella sua globalità attraverso il colloquio clinico e l’osservazione diretta del comportamento, il coinvolgimento dei familiari e degli insegnanti e l’ausilio di strumenti diagnostici validati, onde evitare diagnosi errate e/o sovrapposizioni.
Lo stesso Decreto Disabilità n.62 del 2024 sottolinea l’importanza di un approccio olistico nella comprensione e nel trattamento della disabilità perché considerata come un’interazione tra le condizioni cliniche del soggetto, le sue difficoltà psicologiche e le caratteristiche dell’ambiente esterno.
Come spiega il corpo docente del master Unicusano, obiettivo cardine del corso è quello di fornire adeguate competenze professionali, metodologiche e pratiche, a coloro che intendono lavorare nel settore della psicologia clinica, della neuropsichiatria, della neuropsicologia, e della scuola.