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martedì 22 aprile 2025

TAGLIATORE Spring/Summer 2015 Collection. Starring: Ricki Hall

20 commenti:

  1. A cura di Anna Maria Gentile, Amministratore Delegato di Yourease

    L'Italia invecchia, e lo fa più velocemente di qualsiasi altro Paese europeo. Secondo i dati Eurostat, all'inizio del 2024 l'età media nel nostro Paese era di 48,7 anni, ben quattro in più rispetto a dieci anni fa. Ma se la curva demografica sale, non sempre lo fa in parallelo con la fragilità: oggi gli over 65 sono sempre più attivi, autonomi e desiderosi di restare protagonisti della propria quotidianità.


    Questa nuova fotografia della terza età impone una riflessione su dove e come gli anziani scelgano di vivere. Il tradizionale modello di assistenza familiare, basato sulla presenza costante di figli e caregiver, è sempre più difficile da sostenere, complice la mobilità lavorativa e la crescente distanza generazionale. Al tempo stesso, molte persone non hanno necessità cliniche tali da giustificare il trasferimento in una RSA.


    E così prende piede una terza via: il senior living, un concetto abitativo già diffuso in altri Paesi, che inizia oggi a guadagnare terreno anche in Italia. Non si tratta di strutture sanitarie, ma di veri e propri complessi residenziali pensati per anziani autosufficienti, che cercano un equilibrio tra indipendenza e servizi su misura.


    Il senior living è un nuovo modo di pensare la terza età: appartamenti moderni, accessibili, inseriti in contesti che stimolano la socialità e promuovono il benessere, con spazi comuni, attività ricreative e personale dedicato al supporto quotidiano. Un'alternativa alla solitudine domestica o alla rigidità delle residenze sanitarie, che mette al centro la qualità della vita.

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  2. Ma ciò che davvero distingue queste soluzioni è l'integrazione nativa della tecnologia: a differenza delle strutture tradizionali, spesso vincolate da infrastrutture obsolete, le strutture di senior living sono progettate per implementatori strumenti digitali in grado di semplificare la quotidianità, aumentare la sicurezza e migliorare la comunicazione tra ospiti, operatori e famiglie.


    Non è solo questione di comfort: il senior living rappresenta un cambio di paradigma nel modo in cui guardiamo all'invecchiamento. Un modello in cui l'anziano non è più destinatario passivo di cura, ma protagonista della propria quotidianità, supportato da servizi che rispettano la sua autonomia e ne valorizzano le passioni.


    Parlare con un assistente vocale per sapere cosa prevede il menù del giorno, prenotare un'attività ricreativa o ricevere un promemoria per una lezione di ginnastica diventa la normalità ed è la realtà quotidiana per molti anziani residenti in strutture smart, dove la domotica e l'intelligenza artificiale diventano alleate preziose.


    Pensiamo alla signora Anna, 80 anni, che vive in un senior living e dimentica spesso gli appuntamenti. Oggi le basta chiedere “Cosa c'è in programma per oggi?” per ricevere aggiornamenti sulle attività e i promemoria necessari. O a Luca, operatore della struttura, che grazie a un sistema automatizzato può concentrare il proprio tempo su relazioni e cura, personalizzando il proprio rapporto con ogni inquilino.

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  3. Le strutture stesse, infatti, possono analizzare le preferenze dei residenti per proporre esperienze su misura: se un ospite ama la musica, il sistema potrà segnalare eventi, concerti o sessioni di ascolto; se un altro preferisce la pittura, potrà ricevere aggiornamenti sui laboratori artistici disponibili.


    Il contesto sociale è pronto a questo cambiamento. Se nel 2003 appena l'1,6% degli over 65 usava Internet, oggi – secondo Istat – la percentuale ha raggiunto il 40% e cresce rapidamente con l'avanzare di generazioni più alfabetizzate digitalmente. Il senior living diventa così il luogo ideale per strumenti avanzati, fin dalla progettazione: dall'agenda intelligente che pianifica appuntamenti e attività, alla mappa interattiva per muoversi più facilmente negli spazi comuni.


    E mentre la sanità pubblica fatica ancora ad abbracciare pienamente l'innovazione – basti pensare che solo il 26% delle aziende sanitarie italiane ha previsto investimenti in AI nel 2023 – queste nuove strutture mostrano come la tecnologia possa essere un moltiplicatore di benessere, efficienza e personalizzazione.


    Investire in modelli abitativi su misura, dove la tecnologia è parte integrante del benessere quotidiano, è oggi una scelta lungimirante. Non si tratta solo di rispondere ai bisogni di una popolazione sempre più anziana, ma di costruire un nuovo modo di vivere la terza età.


    Il senior living non è il futuro: è il presente. E rappresenta una delle risposte più concrete e innovative alle sfide che ci attendono.

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  4. Questa mattina, nel foyer del teatro comunale “Piccinni”, è stato presentato l’avvio del percorso culturale pensato per celebrare il più illustre artista barese, Niccolò Piccinni, in occasione del tricentenario della sua nascita (1728-1800).

    Alla presentazione sono intervenuti il sindaco di Bari e presidente della Fondazione Petruzzelli, l’assessora comunale alle Culture, il regista cinematografico e televisivo Daniele Luchetti, il direttore stabile dell’orchestra del teatro Petruzzelli Stefano Montanari, Nicola Grazioso e Luigi Fuiano della Fondazione Petruzzelli e il musicologo Dinko Fabris.

    L’iniziativa costituisce un’operazione del tutto inedita, in quanto tre opere di Niccolò Piccinni apriranno le prossime tre stagioni liriche del teatro Petruzzelli, in preparazione del Tricentenario della nascita dell’autore: La Cecchina (gennaio 2026), Zenobia (gennaio 2027) e Atys (gennaio 2028). A dirigere l’orchestra sarà Stefano Montanari, mentre il regista Daniele Luchetti firmerà la regia teatrale delle tre opere.

    “Sarà un percorso molto interessante - ha esordito il sindaco di Bari - che ci condurrà fino al trecentesimo anniversario della nascita di Niccolò Piccinni, nato a Bari nel 1728. Certamente è un modo per ricordare l’artista barese più famoso al mondo, un eccellente musicista con una produzione straordinaria, con il quale la città di Bari intende ricostruire una relazione più intensa. Abbiamo scelto di farlo attraverso un percorso di produzione culturale ma anche di formazione della cittadinanza, e oggi sono particolarmente lieto di presentarlo assieme a Dinko Fabris, al maestro Montanari, al regista Daniele Luchetti e al management della Fondazione Petruzzelli, che ci accompagnerà lungo questi tre anni. Per noi è motivo di grande orgoglio celebrare questo grande musicista, figlio della nostra città, e allo stesso tempo fare in modo che i baresi possano conoscere la storia e approfondire le opere di questo nostro concittadino illustre”.

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  5. “Oggi presentiamo un lavoro che sarà avviato a breve e che ci condurrà fino al 2028, attraverso tre appuntamenti annuali, per celebrare uno dei nostri concittadini più noti - ha dichiarato l’assessora comunale alle Culture -. Piccinni è stato un autore capace di scrivere pagine di musica importantissime, se pensiamo che nel 1700 la Cecchina è stata l’opera più diffusa in Europa, ma anche in Cina e Giappone. Intendiamo coinvolgere l’intera città per conoscere meglio, riflettere e indagare sulla figura di Niccolò Piccinni, anche attraverso la costruzione di un comitato scientifico e la presentazione di tre opere prodotte dal teatro Piccinni che apriranno le prossime tre stagioni del teatro Petruzzelli, prodotte dalla stessa fondazione. Sulle orme di Piccinni, inoltre, costruiremo delle reti locali, ad esempio con Comuni della provincia, che hanno dato i natali ad altri compositori, e con città italiane ed europee”.

    “Niccolò Piccinni rappresenta la punta di una schiera di musicisti che, dalla terra di Bari e dall’intera Puglia, andarono a studiare a Napoli, allora capitale musicale europea con i suoi Conservatori, per poi affermarsi a livello internazionale - ha spiegato Dinko Fabris -. De La Cecchina ha parlato tutto il mondo, in quanto rivoluzionò interamente il concetto di opera comica. Ma non solo, perché quando Piccinni andò a Parigi, contribuì enormemente allo sviluppo della tragedia lirica francese. Insomma, ovunque mettesse mano, nasceva un tesoro musicale. Sono tantissime le opere da riscoprire e questo può essere un bellissimo compito per la sua città d’origine. Ogni città è orgogliosa dei suoi concittadini illustri ma in questo caso parliamo di un pezzo rilevante della cultura europea, tanto è vero che si dice spesso che Mozart, senza Piccinni, forse non sarebbe stato Mozart”.

    “Il compito che mi è stato assegnato è piuttosto interessante, perché Piccinni è un autore che gode di uno scarso immaginario, di cui tutti conoscono La Cecchina ma su cui, di fatto, si sa molto poco - ha concluso Daniele Luchetti -. Mi presto molto volentieri a un’operazione per me completamente nuova, quindi tenterò di restituire un po’ di freschezza a questo straordinario autore. Di sicuro Piccinni ci assomiglia molto: la sua opera ha molto di umano, è fondata sulle emozioni, sulle relazioni e sui conflitti sociali. Pertanto, sarà molto emozionante renderlo trasparente al grande pubblico in modo da trasmettere il valore dell’uomo al di là della decifrazione della sua grande musica”.

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  6. BACK NEL TEMPO - LA MOSTRA

    Esposizione mondiale della collezione di

    RITORNO AL FUTURO

    In occasione del 40° anniversario (1985 – 2025)



    Dal 3 maggio al 27 luglio 2025



    Villa Beretta Magnaghi

    Via Roma, 34, Marcallo con Casone, 20010 (MI)



    Anteprima stampa: venerdì 2 maggio ore 17.00

    Per partecipare si prega di dare gentile conferma a: press@lauracometa.com

    Il programma della cerimonia prevede:

    16.30 registrazione dei giornalisti

    17.00 breve presentazione e visita della mostra

    A seguire sarà possibile intervistare gli organizzatori della mostra e Kevin Pike

    18.00 Apertura

    OSPITE D'ECCEZIONE PER IL WEEKEND INAUGURALE DELLA MOSTRA: KEVIN PIKE , SUPERVISORE DEGLI EFFETTI SPECIALI DEL FILM BACK TO THE FUTURE OLTRE A FILM DEL CALIBRO DE LO SQUALO, FIGHT CLUB, JURASSIC PARK III, INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO, STAR WARS: EPISODIO VI - IL RITORNO DELLO JEDI, MOONWALKER .



    Biglietti acquistabili su FEVER



    www.backintimetheexhibition.com

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  7. Infinity Events in collaborazione con Ritorno al Futuro Italia APS presenta dal 3 maggio al 27 luglio 2025 a Villa Beretta Magnaghi a Marcallo con Casone (MI) BACK IN TIME - THE EXHIBITION , l'esposizione mondiale della collezione del film RITORNO AL FUTURO . La mostra organizzata in occasione del 40° anniversario dell'uscita del primo film del 1985, mostra le intere collezioni private del Museo Ritorno al futuro per un viaggio indimenticabile nel tempo. Grazie alla collaborazione con il gruppo Outatime Italia , la mostra sostiene il Team Fox, l'associazione per la ricerca sul Parkin son fondata da 𝗠𝗶𝗰𝗵𝗲𝗮𝗹 𝗝. 𝗙𝗼𝘅. Una parte del ricavato dell'evento sarà infatti devoluta all'associazione ei visitatori avranno la possibilità di effettuare una donazione in loco.

    Per il weekend inaugurale della mostra i visitatori potranno incontrare (acquistando il biglietto d'ingresso) la star internazionale KEVIN PIKE , supervisore degli effetti speciali del film RITORNO AL FUTURO e di altri molti film tra i quali: Lo Squalo, Indiana Jones, Il Tempio Maledetto e Star Wars il ritorno dello Jedi, Moonwalker e molti altri importantissimi film dell'epoca

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  8. Un percorso immersivo, un enorme parco a tema su un'area espositiva di oltre 2.000 mq , alla scoperta di oltre 100 memorabilia originali e certificato di produzione, fra cui oggetti di scena, costumi, documenti originali inediti, e un'area dedicata al backstage con documentari e fotografie dal set. Per l'occasione saranno esposti anche alcuni mezzi * utilizzati nei film: la DeLorean DMC12 Time Machine, la Ford 1946 di Biff Tannen, il pullmino Wolkswagen T2 BUS “dei terroristi Libici” e la Toyota Hilux SR5 di Marty Mc Fly.



    In mostra a disposizione dei visitatori un'area con Foto Set Professionali per farsi scattare foto ricordo con una delle magnifiche autovetture del film, un Book Shop , una caffetteria a tema Lou's Cafe Anni '50 e un'area ristoro nel magnifico parco della Villa in stile Settecentesco. Sempre all'interno del parco, tutti i fine settimana saranno organizzate proiezioni gratuite di documentari e contenuti a tema . Il parco della Villa ospita inoltre diverse zone, ad accesso gratuito, che ricreano ambientazioni iconiche del film, a partire dalla Famosissima Torre dell'Orologio, il Banchetto delle offerte “Save the Clock Tower”, il cartello “Welcome to Hill Valley, i Lyon Estate e altre zone dedicate ai visitatori che potranno farsi foto ricordo e selfie

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  9. All'interno della Villa, i visitatori potranno ammirare, dal primo film del 1985: la tuta antiradiazioni indossata da Michael J.Fox e il suo mitico walkman ; la camicetta di mamma McFly interpretata da Lea Tompson e la giacca di papà McFly, indossata dall'attore Crispin Glover. Le copie autentiche dell'Hill Valley Telegraph – il giornale letto dai protagonisti - del 1955 ei progetti della celeberrima Torre dell'Orologio, oltre allo storyboard completo ed esclusivo del finale alternativo della prima pellicola. La carica di plutonio della DeLorean , le concept art foto ei documenti originali della produzione, tra cui il distributore di cibo per Einstein e il cane di Doc Brown . Pezzi iconici come le due maglie di Doc , interpretato nel film da Christopher Lloyd: una indossata in scena tagliata della pellicola e una nella mitica scena finale del fulmine. Dal secondo film del 1989 in mostra gli hoverboards di Marty McFly e dei suoi antagonisti e gli storici product placement del film: la bottiglia di Pepsi Diet , la confezione di Pizza Hut e la Nike Mag del futuro. Le decorazioni del ballo “ Incanto sotto il mare ” (Incanto sotto al mare), rimaste nella memoria per l'assolo di Michael J. Fox alla chitarra, mentre fa di tutto per ripristinare l'ordine della storia e far innamorare i suoi genitori al ballo, tra il brano “Earth Angel” e il travolgente tributo a Chuck Berry con “ Johnny B. Goode ”

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  10. Non mancheranno anche gli oggetti cult di Doc: dall'Ez-sleep , al suo “ addormentatore ”, al walkie-talkie con cui comunicava con Marty. I visitatori potranno inoltre vedere il mondo di Biff Tannen , l'antagonista della trilogia, interpretato dall'attore Tom Wilson. Dai dollari del casinò al biglietto di ingresso al Biff Tannen Museum , dalle sue scatole di fiammiferi all'indimenticabile Grande Almanacco Sportivo , autografato da Wilson e da Michael J.Fox. Dall'ultimo film del 1990 in esposizione una nuova copia dell'Hill Valley Telegraph datata 4 settembre 1885, il megafono di produzione del cast e tutto l' outfit in stile western indossato da Michael J. Fox, composto da camicia, cappello e cinturone.

    Infine ci sarà un'area con un palco che ospiterà alcuni momenti particolari legati alle attività del Museo e dell'esposizione, come ad esempio la presentazione di ospiti speciali e altre attività di interesse per tutti i visitatori, anche questa a libero accesso per tutti

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  11. Trento, 22 aprile 2025 – (p.s) I disturbi dell’umore, della personalità e quelli d’ansia possono avere un impatto sulle relazioni interpersonali e sociali di chi ne soffre, a partire dai primi anni dell’adolescenza in cui questi problemi di solito si manifestano. Riconoscerli per tempo e intervenire precocemente con una terapia mirata può limitare l’impatto di queste patologie sulla crescita e sulla vita futura dei pazienti.
    È questo l’obiettivo di una serie di studi, tra cui quello appena pubblicato sulla rivista NeuroImage, coordinati da Alessandro Grecucci, professore di Neuroscienze affettive e cliniche al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento.
    Lo studio. Un team internazionale di neuroscienziati e radiologi - italiani, cinesi, e americani – ha studiato pazienti bipolari tra i 12 e i 19 anni. Il punto di partenza di questo lavoro è che la maggior parte delle ricerche si è finora concentrata sull’età adulta, oppure ha utilizzato metodiche di analisi dati che presentavano svariati limiti.
    Individuare rapidamente questi disturbi consente di intervenire in anticipo per aiutare le persone interessate ad avere una qualità della vita migliore una volta diventate adulte.
    Questa indagine getta nuova luce sulle anomalie funzionali e strutturali dei pazienti bipolari giovani.
    I risultati. «Dal punto di vista clinico la comprensione di queste patologie nelle prime fasi dello sviluppo offre la possibilità di creare dei biomarcatori per avere una diagnosi in tempi brevi, e per sviluppare trattamenti mirati ed efficaci, basati per esempio sulla neuro stimolazione», spiega Alessandro Grecucci. «Prima il disturbo viene riconosciuto e trattato – prosegue – meno conseguenze ci saranno. A volte i pazienti arrivano a una diagnosi molto tardiva, dopo che hanno accumulato nella vita difficoltà, insuccessi scolastici, lavorativi, fallimenti interpersonali. Noi vogliamo battere sul tempo la patologia e arrivare a una diagnosi più accurata e veloce in modo da sviluppare trattamenti tempestivi».
    Ma c’è anche un altro aspetto che a Grecucci interessa capire. «Indagare queste patologie – chiarisce – può essere utile per comprendere come lo stato affettivo influenzi prepotentemente le funzioni cognitive a seconda della fase in cui il paziente si trova».
    Il disturbo bipolare si caratterizza infatti per l’alternanza di stati depressivi e maniacali (euforici).

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  12. Tali fasi sono caratterizzate da schemi affettivi, cognitivi, comportamentali e interpersonali diametralmente opposti. «Capire come lo stato affettivo possa alterare così fortemente la nostra cognizione è di enorme importanza per avanzare la nostra comprensione della mente umana e per risolvere secolari dibattiti sul rapporto tra cognizione ed emozione, tra ragione e sentimento».
    Non per ultimo, questi studi potranno permettere di capire come dissociare aspetti strutturali e funzionali del cervello. «Nel bipolarismo accade un fenomeno unico – spiega ancora lo scienziato – lo stesso cervello, strutturalmente identico, funziona in modalità completamente opposte a seconda della fase in cui si trova il paziente (depressiva o maniacale). Dissociare questi aspetti potrebbe portare ad una migliore comprensione del rapporto struttura-funzione del sistema nervoso. Su questi aspetti ci stiamo concentrando ora in nuovi studi».
    Un’altra caratteristica innovativa di questo studio, infine, riguarda le metodologie avanzate che sono state utilizzate per analizzare i dati nel laboratorio Clinical and Affective Neuroscience Lab che Grecucci coordina al Dipsco: sistemi di intelligenza artificiale che permettono di combinare proprietà strutturali e funzionali del cervello per creare modelli predittivi, ovvero processi di data fusion machine learning.
    Lo studio, dal titolo “Joint resting state and structural networks characterize pediatric bipolar patients compared to healthy controls: a multimodal fusion approach” è stato pubblicato sulla rivista NeuroImage. È disponibile a questo link: https://doi.org/10.1016/j.neuroimage.2025.121225

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  13. Sabato 26 aprile torna la festa dedicata alla musica e alla danza brasiliane con il live di Forrò Navigante. Un viaggio tra ritmi e strumenti tradizionali come organetto, berimbau e percussioni. La serata si aprirà alle 16:30 (info e prenotazioni 3381200398) con i workshop di capoeira per bambini e forrò per tutti. Dalle 17:30 (ingresso con contributo soci 5 euro) sul palco si esibiranno Claudio Prima (voce, organetto) e un ensemble formato da Edinho Angelo (chitarra, voce, cavaquinho), Clara Blavet (flauto), Simone Carrino (tamburello), Pierluigi Stampete (basso), Elena Nel Mondo (percussioni), Mestre Canhao (percussioni), Valentina Cantora (voce). Il forró nasce nei primi del '900 insieme al samba, mescolando le melodie europee e le ritmiche africane. Uno stile da danzare in coppia, sensuale e ritmato. Un momento di danza sociale in un contesto che ricrea il calore e il fascino delle feste brasiliane. Dall’Europa le navi hanno da sempre trasportato in Sud America strumenti, danze e tradizioni. La musica ne ritraccia le rotte. L’organetto ha trovato posto nei bauli degli emigranti del Vecchio Continente che fra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento hanno navigato sull’Atlantico per approdare nelle Americhe. Così si spiega la sua enorme diffusione in Brasile, dove è stato lo strumento più diffuso fino agli anni ‘40. Nella musica sudamericana si ritrovano numerose influenze e origini italiane. Il berimbau ha trovato spazio nelle navi che dal West Africa contemporaneamente partivano per le tratte degli schiavi. L’evento è ideato da Claudio Prima, organettista salentino da anni dedito alla ricerca sulle musiche di confine e che proprio sul Brasile sta orientando la sua ricerca negli ultimi anni, data anche la grande diffusione dell’organetto in tutta la nazione sudamericana grazie alle migrazioni dall’Europa di fine Ottocento.

    Domenica 27 aprile riprende l'appuntamento con "Il pranzo della domenica". Dalle 12:30 (ingresso con contributo soci 3 euro) sarà possibile pranzare con panini, focacce, insalate, verdure, primi e secondi piatti, aperitivi, dolci e frutta. Dalle 15:30 si esibiranno il trombettista e produttore salentino Cesare Dell’Anna, leader di Giro Di Banda, Opa Cupa e tanti altri progetti musicali noti in tutta Europa, e Gino Semeraro, uno dei chitarristi più importanti della scena balkan rock made in Salento. Insieme condurranno il pubblico in un lungo viaggio tra musica balcanica ed elettronica dal sound mediterraneo.

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  14. PROSSIMI APPUNTAMENTI
    Giovedì 1 maggio (apertura ristoro ore 12 – contributo associativo 3 euro) all'Art&Lab Lu Mbroia torna poi l'appuntamento con "La cultura è lavoro". La Festa delle lavoratrici e dei lavoratori è anche un necessario momento di riflessione su quello che è il mondo del lavoro, in particolare nell’ambito artistico-culturale, settore particolarmente colpito negli ultimi anni. Dalle 15:30 tanta musica con la BandAdriatica e altri ospiti. Trasportato dai venti vorticosi che illuminano le coste del mare orientale, l'ensemble guidato da Claudio Prima voga sulle onde agitate della musica salentina con elementi di tutte le sponde sonore mediterranee come una complessa “babilonia”, dove i linguaggi iniziano ad armonizzarsi sulle melodie popolari nel fervore meticcio delle città portuali.

    Domenica 4 maggio nuovo appuntamento con "Il pranzo della domenica". Dalle 12:30 (ingresso con contributo soci 3 euro) sarà possibile pranzare con panini, focacce, insalate, verdure, primi e secondi piatti, aperitivi, dolci e frutta. Dalle 15:30 partirà la musica di Giancarlo Paglialunga (tamburi e voce), tra gli esponenti più famosi nel panorama internazionale e tra i più autorevoli portatori della riproposta tradizionale del Salento, e Giuseppe Anglano (fisarmonica e voce). Il duo viaggerà tra canti e pizziche che partono dal Capo di Leuca, passando dall’Arneo con un'energia vocale e sonora che li contraddistingue ormai da anni nella scena della world music

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  15. La SEO non è morta, ma non sarà più quella di prima. A dirlo non è un provocatore, ma uno dei massimi esperti di posizionamento e visibilità online a livello internazionale: Paolo M. Luino, 63 anni, torinese, general manager EMEA di Kitsune.pro e Kitsune.ae, agenzie attive in Usa, Europa ed Emirati Arabi, specializzate in digital marketing per i settori health, legal e industry.

    La rivoluzione, ormai in corso, ha un nome preciso: AI Overviews.

    Lanciato in test da Google negli Stati Uniti, ora arrivato anche in Europa, questo nuovo sistema basato sull’intelligenza artificiale generativa fornisce risposte dirette alle query degli utenti, senza più passare dai classici dieci risultati della SERP. Meno click, meno traffico ai siti, meno visibilità per chi continua a ragionare con le vecchie logiche SEO.

    «E questo perché la classica sequenza query > risultati > click sta lasciando il posto a un’interazione diretta tra utente e intelligenza artificiale, che fornisce risposte senza bisogno di accedere ai siti web -spiega Luino-. Un cambio di paradigma che rischia di mettere in crisi interi settori. Intendiamoci: non è la fine della SEO, ma una rivoluzione del suo perimetro: non si ottimizza più solo per i motori di ricerca, ma per un intero ecosistema che include AI, video, social, piattaforme di nicchia e contenuti esclusivi».

    «Finora la SEO era Search Engine Optimization. Oggi dobbiamo parlare di Search Ecosystem Optimization. Perché le informazioni non si cercano più solo su Google, ma ovunque: dentro un video, su un post LinkedIn, nei suggerimenti di un chatbot AI. E i contenuti devono parlare a tutti questi canali, in modo coerente, profondo, intelligente», spiega Luino.

    Luino, tra i primi ad aver intuito l’impatto della trasformazione digitale sull’ecosistema della ricerca online, individua tre leve chiave per affrontare il nuovo scenario:

    Possedere uno storico dei termini di ricerca: Google renderà sempre meno accessibili i dati, e chi oggi conserva query e insight sarà domani in grado di anticipare i comportamenti degli utenti.

    Produrre contenuti lunghi, strutturati e di qualità: gli LLM, come ChatGPT e Gemini, citano fonti informative solide. Solo chi pubblica contenuti completi e aggiornati potrà sperare di essere selezionato.

    Investire nel video (sia breve che lungo): Google lo ha inserito tra i filtri principali della barra di ricerca. I contenuti multimediali sono parte integrante dell’ecosistema della visibilità.

    «Il problema è che molte aziende non se ne stanno accorgendo. Continuano a puntare tutto su keyword e campagne, trascurando l’identità, la reputazione, la protezione del brand dalla disinformazione. Ed è proprio qui che entra in gioco la nostra esperienza -conclude Luino, che da anni affianca clienti internazionali anche nella comunicazione di crisi e nella gestione della reputazione digitale-. Con le AI che iniziano a “rispondere al posto tuo”, diventare una voce autorevole è l’unica strategia a lungo termine. La sfida non è più farsi trovare, ma diventare la fonte».

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  16. Torino, 22 aprile 2025 . Radis , il progetto di arte nello spazio pubblico ideato e promosso dalla Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT , ente art oriented della Fondazione CRT , giunge alla sua seconda edizione : dopo l'esperienza più che positiva nel comune di Rittana, che ha visto la realizzazione dell'opera le masche di Giulia Cenci , la seconda edizione, nuovamente affidata alla curatrice Marta Papini e rispettivamente in collaborazione con la Fondazione CRC , vedendo l'artista visivo kosovaro Petrit Halilaj realizzare un'opera nella Borgata Valdibà , nel territorio di Dogliani (CN) .

    Le due istituzioni dialogheranno anche quest'anno con il territorio, trasformando in azioni concrete l'idea di patrimonio diffuso che rappresenta una delle missioni statutarie della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRT, da sempre impegnata nell'ampliare l'accesso alla cultura e all'arte per tutte e tutti.

    Nel quadriennio 2024-2027 Radis produrrà opere nello spazio pubblico attraverso un percorso di coinvolgimento attivo di abitanti, enti locali e associazioni. Le nuove produzioni, in dialogo con le storie locali e il paesaggio, contribuiranno a creare un nuovo immaginario condiviso e potranno diventare leva per un turismo attento all'ambiente e alla sostenibilità.

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  17. “Sostenere un progetto come Radis significa riaffermare con convinzione la nostra visione di cultura come bene comune, capace di radicarsi nei territori e generare valore per le comunità

    – dichiara Anna Maria Poggi, Presidente della Fondazione CRT . "Questa seconda edizione conferma e rafforza l'impegno condiviso della Fondazione CRT, insieme alla Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT e alla Fondazione CRC, nel promuovere l'arte contemporanea come strumento di partecipazione, educazione e coesione sociale. L'opera che verrà realizzata saprà dialogare con il paesaggio e la memoria di un luogo ricco di storia e bellezza come Dogliani, diventandone parte integrante e contribuendo a rinnovarne l'identità, nel presente e nel futuro."

    “ Siamo molto felici di dare inizio alla seconda edizione di Radis , un progetto nato con l'obiettivo di ampliare lo sguardo e l'operatività della Fondazione su scala regionale, lavorando negli spazi pubblici con le comunità locali e lasciando in dono un patrimonio di opere d'arte”, dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo , Presidente della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT . " Radis è un progetto che ha molte anime perché accompagna la produzione e la presenza dell'opera con le attività educative dedicate alle scuole locali e con momenti di approfondimento destinati a diversi tipi di pubblico. Per poter realizzare tutto questo occorre saper riconoscere una comunità attenta e sensibile, capace di accogliere l'arte con curiosità, come hanno fatto il Sindaco di Dogliani Claudio Raviola, l'Assessore Gianluca Navello e tutte le persone che fin da subito hanno dimostrato piena disponibilità ea cui vanno i miei primi ringraziamenti. Ringrazio la Fondazione CRC e il suo Presidente Mauro Gola che per il secondo anno hanno risposto positivamente alla proposta di lavorare insieme per la produzione di questo patrimonio artistico. Grazie alla curatrice Marta Papini, al suo team di progetto, e all'artista Petrit Halilaj per aver accettato con immediato impegno questa nuova sfida Infine grazie alla Fondazione CRT e alla Presidente Anna Maria Poggi per aver condiviso senza riserve gli obiettivi del progetto ”.

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  18. Il progetto Radis , dal piemontese radis (radice), nasce per avvicinare l'arte contemporanea a un pubblico esteso e intervenire in contesti non convenzionali. Radis si articola in diverse azioni: la commissione opere di arte pubblica permanente, il programma educativo per le scuole, il public program e una mostra con opere dalle collezioni della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC , garantendo una proposta culturale ricca e aperta a ogni tipo di pubblico. Anche per questa seconda edizione, l'artista selezionato dalla curatrice produrrà un'opera site-specific che resterà di proprietà della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT , ma in comodato permanente al Comune di Dogliani .

    L'opera verrà inaugurata nell'ottobre 2025 insieme a una mostra collettiva che accoglierà opere della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC , a cura di Marta Papini e Leonardo Pietropaolo .

    “ Dopo la prima edizione, che ha coinvolto un territorio di montagna, siamo particolarmente felici di proseguire la collaborazione con Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT anche nel 2025 ” dichiara Mauro Gola , presidente della Fondazione CRC. " Il progetto Radis offre un'occasione importante per attivare le nostre comunità, attraverso un percorso di arte pubblica condivisa e partecipazione. La modalità scelta per questo nuovo intervento - che punta a rigenerare uno spazio abbandonato, che tornerà a vivere attraverso lo sguardo e la sensibilità dell'artista e la partecipazione della collettività - è già al centro di numerose iniziative promosse dalla Fondazione CRC: siamo certi che, anche per la collocazione geografica del sito scelto, alle porte dell'area UNESCO, questa nuova edizione potrà dare seguito al successo di Radis e contribuire alla valorizzazione del territorio provinciale ”.

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  19. Per Radis Halilaj lavorerà a partire dai disegni sui banchi delle scuole di Dogliani, che verranno combinati con disegni tratti dall'archivio dell'artista. L'opera che andrà a occupare lo spazio lasciato dalla ex scuola rappresenterà una casa stilizzata e senza muri, popolata da creature inventate provenienti sia dai banchi delle Langhe sia dei Balcani che, incontrandosi, la faranno diventare un monumento al linguaggio universale dell'immaginazione e della fantasia.

    “Quando ho visto la vecchia scuola in cima alla collina della Borgata Valdibà ho subito pensato a Petrit Halilaj e alle sue sculture, realizzate a partire dai disegni incisi sui banchi di scuola” dichiara Marta Papini . “Ho invitato l'artista a immaginare un'opera che si sostituisca all'edificio e che, celebrando la fantasia e la libertà che hanno abitato per anni tra quelle mura oggi in rovina, suggeriscesca un nuovo futuro per la storia del luogo.”


    “Al posto della vecchia scuola di Borgata Valdibà, propongo una casa di fantasia, decorata con scarabocchi e sogni ad occhi aperti provenienti sia dagli studenti di Dogliani sia da bambine e bambini da tutti i Balcani; una torreggiante fantasticheria che fluttua libera attraverso i confini geografici e politici” dichiara l'artista Petrit Halilaj .

    Petrit Halilaj è nato nel 1986 a Kostërrc, in Kosovo, e ha partecipato a numerose mostre personali e collettive di rilievo internazionale, tra cui la Biennale di Venezia del 2017. Halilaj è stato invitato da Marta Papini alla seconda edizione di Radis per la sua capacità di creare opere poetiche legate alla memoria e all'immaginazione. Il suo lavoro può essere letto come un tentativo giocoso e, a volte, irriverente di resistere alle politiche oppressive e alle norme sociali, attraverso la celebrazione di tutte le forme di relazione e libertà.

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  20. Per informazioni: www.radis-crt.it

    La Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT , ente “art oriented” della Fondazione CRT e principalmente attiva sul territorio regionale e locale, celebra quest'anno i suoi venticinque anni di sostegno all'arte contemporanea . Dalla nascita, nel 2000, la Fondazione mette in campo azioni concrete volte a valorizzare talenti e ad arricchire il patrimonio culturale, e alimenta un'estesa collezione di opere d'arte contemporanea, diventata nel tempo tra le più prestigiose a livello nazionale e internazionale: oltre 930 opere realizzate da circa 380 artisti , per un investimento complessivo di oltre 41,5 milioni di euro .

    Fondazione CRT , nata nel 1991, è la terza Fondazione di origine bancaria italiana per entità del patrimonio. Dalla sua costituzione ha erogato complessivamente più di 2 miliardi di euro per oltre 43.000 progetti dedicati ad arte, ricerca, formazione, welfare, ambiente e innovazione nel Nord Ovest. La Fondazione sperimenta anche interventi nella logica dell'impact investing e uno dei principali esempi a livello europeo è l'operazione di rigenerazione urbana delle OGR Torino, le ex Officine Grandi Riparazioni dei treni, che sono state riqualificate e riconvertite in un innovativo centro internazionale per l'arte e la cultura, la ricerca scientifica, tecnologica e industriale.

    La Fondazione CRC è un ente non profit, privato e autonomo, che persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, attraverso erogazioni di contributi a favore di soggetti pubblici e privati non profit e attraverso progetti promossi direttamente, in partenariato con i soggetti attivi nei diversi campi, sul territorio della provincia di Cuneo. Tra le iniziative promosse in ambito artistico e culturale, la Fondazione a partire dal 2017 ha incrementato la propria collezione d'arte anche con il progetto Coltivarte, che ha previsto l'acquisizione di opere contemporanee e la creazione di occasioni di fruizione pubblica

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