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martedì 7 maggio 2024

Riattivare L’assessorato Alle Marine Di Lecce: Una Priorità Per Il Benessere Comunale. Intervento dell'Avvocato Francesca Conte

 Nel corso della recente campagna elettorale a Lecce, la candidata sindaco Adriana Poli Bortone ha sollevato una questione di estrema rilevanza per la comunità locale: la necessità di riaprire l’Assessorato alle Marine. Questo organo, attivo durante il suo precedente mandato amministrativo tra il 1998 e il 2007, è stato gradualmente assorbito in altre competenze nel corso degli anni successivi. Tuttavia, secondo Poli Bortone, il reinserimento di tale assessorato è cruciale per affrontare le specifiche problematiche che affliggono le zone costiere del comune. Le marine leccesi, tra cui San Cataldo, Torre Rinalda, Spiaggiabella e Torre Chianca, costituiscono un patrimonio naturale e turistico di inestimabile valore. Tuttavia, negli ultimi anni, diversi problemi hanno richiesto un intervento mirato.

Durante le ispezioni condotte dalla candidata sindaco, sono emerse numerose criticità legate principalmente alla carenza di servizi nelle marine, con segnalazioni di mancanza anche dei servizi essenziali. Un’altra questione fondamentale riguarda il divieto di disinfestazione per zanzare e altri insetti nelle vicinanze del Parco di Rauccio. Tale divieto, finalizzato alla preservazione dell’ecosistema dell’area protetta, ha causato considerevoli disagi alla popolazione locale, esposta a fastidi e rischi per la salute. L’Assessorato alle Marine potrebbe essere il punto focale per individuare soluzioni efficaci a questa problematica, bilanciando la tutela dell’ambiente con le esigenze della comunità. La riattivazione dell’Assessorato alle Marine non solo consentirebbe di concentrare l’attenzione su queste specifiche problematiche, ma rappresenterebbe anche un canale diretto di partecipazione per i cittadini che vivono, lavorano o trascorrono le loro vacanze nelle marine leccesi. È importante sottolineare che in passato, quando l’assessorato era operativo, vi era una maggiore attenzione e sensibilità verso le esigenze delle comunità costiere. Tuttavia, per rendere concreta questa proposta, è necessario un impegno deciso da parte delle istituzioni locali. L’Assessorato alle Marine dovrebbe essere dotato delle risorse e dell’autonomia necessarie per affrontare le sfide attuali e future legate alla gestione delle aree costiere. Inoltre, è essenziale promuovere una cultura della partecipazione attiva, coinvolgendo la popolazione locale nella definizione delle strategie e delle azioni da intraprendere.




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lunedì 6 maggio 2024

RITRATTO DI UN AMORE (2024) Trailer del Film di Martin Provost con Cécile de France e Stacy Martin.

Il libro “Programma X” di Giorgio Vita (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) - collana Universo del Mistero a cura di Mario Contino

 I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, è lieta di annunciare l’uscita di Programma X di Giorgio Vita.

“Ho scritto questo libro perché sento il dovere di condividere la mia esperienza e mettere in guardia gli altri.

Sono stato trascinato in un mondo oscuro e pericoloso, dove l’occultismo e l’alta finanza si intrecciano per manipolare e sfruttare le persone vulnerabili.

Ho pagato un prezzo alto, sia fisicamente che mentalmente, e non voglio che altri facciano la stessa fine. Questo libro, che consegno ai lettori e alla scienza, è la mia testimonianza, un monito per chiunque possa trovarsi a vivere quello che ho vissuto. Spero che la mia storia possa essere d’aiuto a qualcuno” (Giorgio Vita)

Programma X” è un’opera che narra di un’esperienza che, apparentemente, valica i confini della razionalità di cui è stato protagonista e testimone l’autore Giorgio Vita. Il racconto, riportato per scelta editoriale nella sua integra genuinità e autenticità, apre delle finestre verso la comprensione dell’incredibile, ignoto ed eccezionale, lavorìo della mente umana. Partendo dalla propria storia, l’autore delinea a chiari tratteggi la sua personalità la quale è il prodotto di un’equazione riportante la determinazione del “sé”, oggetto d’indagine e studi approfonditi da parte della filosofia, sociologia e psicologia. Molti punti del racconto dell’esperienza vissuta dall’autore di “Programma X” offrono delle prospettive che potrebbero essere lette ed identificate con l’aiuto e il supporto dato dalle teorie delle scienze umane: emergono, infatti, aspetti inerenti alle dinamiche del gruppo, al concetto di devianza sociologica, alla situazione psicologica del protagonista e, persino, a quelle che possono apparire come dinamiche settarie; il culmine del racconto è, infatti, il cosiddetto “rituale”, che relativamente alla narrazione associa a sé delle peculiarità che talvolta assumono dei caratteri che spaziano dal magico-paranormale all’improbabile o surreale. (dalla prefazione di Antonia Depalma)

Caro lettore, siamo lieti di presentarti un singolare volume “Programma X” di Giorgio Vita. Il nostro autore ha deliberatamente (attraverso il suo flusso di coscienza) plasmato il suo libro come un enigma, un puzzle da comporre e un rebus da risolvere. Attraverso le pagine di questo libro, Vita ha intessuto un intrico di simboli, enigmi e riferimenti occulti, sul vissuto di qualcosa che esula da qualsiasi indagine razionale, creando una narrazione che sfida la logica del lettore. Tuttavia, Giorgio Vita ha fatto una scelta audace e inusuale: ha deciso di tralasciare all’interno del libro il rituale di cui è stato vittima. Questa omissione è il risultato di due motivi cruciali che l’autore ha voluto condividere con il suo pubblico. Innanzitutto, Vita confessa di temere per la sua incolumità. Rivela l’esistenza di una misteriosa psico-setta dell’alta finanza, potentemente radicata in un’importante capitale europea in cui lui ha vissuto per qualche tempo, e che potrebbe raggiungerlo per ostacolarlo o, peggio ancora, infliggere danni a lui e ai suoi cari. Il suo timore è palpabile nelle pagine del libro che lo riguardano direttamente con il suo contributo, e ciò aggiunge un elemento di suspense e pericolo al già intrigante contesto psicologico, che non è fiction ma tracciato biografico ed autobiografico reale. In secondo luogo, l’autore ha espresso il desiderio di riservare il racconto del rituale per le presentazioni pubbliche del libro. Preferisce condividere questa parte fondamentale della sua esperienza di persona, nel contesto di eventi dedicati ai lettori più attenti e curiosi. In questo modo, oltre a svelare il mistero, Giorgio Vita desidera instaurare un rapporto più intimo con il suo pubblico, creando un’esperienza unica e coinvolgente durante le presentazioni di “Programma X”.

 

A cura del Dr. Mirco Turco (Psicologo, Criminologo, Direttore Scientifico del Forensics Group e Criminal Meet, Direttore Editoriale di Obscura)

E con la consulenza della Dr.ssa Alessandra Abatelillo (Avvocato, Criminologa, Grafologa Socio del Forensics Group e membro di Criminal Meet)

Dr.ssa Federica Perrucci (Esperta in Analisi Comportamentale e membro di Criminal Meet)

 

INFO LINK 



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Lecce: ecco come rinascerà l'ex Galateo

Cantieri aperti a Lecce: riflessioni di una candidata preoccupata Intervento dell’Avvocato Francesca Conte

 Lecce, gioiello barocco pugliese, si presenta oggi ai suoi abitanti come un'enorme cantiere a cielo aperto. Un'immagine caotica e sconcertante che, lungi dall'essere un semplice inconveniente estetico, solleva interrogativi e preoccupazioni profonde.

Un labirinto di cantieri

Mentre il centro storico, per ora, sembra essere miracolosamente immune all'invasione dei cantieri, il resto della città vive in uno stato di perenne disorganizzazione. Cantieri che sorgono e spariscono senza preavviso, segnaletica carente o addirittura assente, transenne che appaiono e scompaiono come per magia: una giungla urbana che genera disorientamento, nervosismo e un traffico caotico. I cittadini, esasperati, si interrogano: perché così tanti cantieri aperti contemporaneamente? Perché i lavori iniziano e poi si interrompono senza apparente motivo?

Piste ciclabili: un'idea nobile con impatti discutibili

Le piste ciclabili, nate con l'intento nobile di promuovere la mobilità sostenibile, si inseriscono in questo scenario come un ulteriore elemento di disagio. Se da un lato rappresentano un passo verso una città più ecocompatibile, dall'altro creano notevoli problemi per chi non può o non vuole utilizzare la bicicletta. I marciapiedi minuscoli che le delimitano, ad esempio, ostacolano il passaggio pedonale e, in caso di emergenza, potrebbero addirittura impedire il transito di mezzi di soccorso.

Una città a misura d'uomo? Forse no.

L'idea di una "città a misura d'uomo" evocata da alcuni suona come una beffa di fronte a queste criticità. I cittadini, esasperati dal caos e dalla mancanza di informazioni, si sentono vittime di un sistema che li ignora e li penalizza. L'esasperazione rischia di sfociare in gesti di rabbia e inciviltà, alimentando un clima di tensione e malessere generale.

Esigenza di pianificazione e trasparenza

È impellente un cambio di rotta. Serve una pianificazione attenta e coordinata dei lavori, con una comunicazione chiara e tempestiva ai cittadini. Bisogna garantire la sicurezza e la fruibilità delle strade, sia per chi si muove a piedi che per chi utilizza i mezzi di trasporto. Le piste ciclabili, seppur lodevoli, devono essere realizzate in modo da non penalizzare le altre forme di mobilità.

Lecce, con il suo fascino senza tempo, merita di essere vissuta in maniera serena e vivibile. I cantieri, seppur necessari, non possono rappresentare un ostacolo insormontabile. È necessario un dialogo costruttivo tra istituzioni e cittadini per trovare soluzioni concrete che ridiano a Lecce il suo volto armonioso e vivibile. La pazienza dei cittadini è stata messa a dura prova, ma è giunto il momento di agire per restituire loro una città a misura d'uomo, non di stress e insoddisfazione.

 


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domenica 5 maggio 2024

La storia di Lecce. Dalla preistoria ai giorni nostri di Raffaella Angelino (Typimedia Editore)

 Il libro è un viaggio nel tempo dalla preistoria ai giorni nostri nella storia secolare di Lecce, custodita in un patrimonio artistico e monumentale davvero unico. Una città che, fino all'età moderna, subisce distruzioni e rifondazioni, sempre pronta a rinascere dalle sue macerie, come una città "pensile". Le tracce della sua fondazione riemergono dalle sepolture collocate all'interno della città, tra le quali spicca l'Ipogeo Palmieri. Dalla Lecce dei messapi a crocevia strategico della romanità salentina, dalle invasioni barbariche agli Aragonesi, fino all'unità d'Italia e ai giorni nostri, la città presenta in ogni suo angolo, nel bene e nel male, il passaggio di popoli e culture diverse.




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sabato 4 maggio 2024

“Basta con le chiacchiere, tempi certi sul Polo pediatrico del Salento”

L’associazione Tria Corda ha scritto una lettera al Presidente della Regione Emiliano e al direttore generale della Asl Lecce Rossi per chiedere risposte concrete e immediate sulla realizzazione del Polo pediatrico

 

Che fine hanno fatto gli undici milioni che la Regione Puglia ha dichiarato disponibili e “prontamente utilizzati” per i primi interventi di riconfigurazione funzionale e architettonica dell’area ubicata al secondo piano del Vito Fazzi per la realizzazione del Polo Pediatrico del Salento? 

L’interrogativo è sospeso in aria in attesa di una risposta, immediata e convincente, da parte dell’Ente Regionale. A rilanciare tale quesito è stata l’associazione Tria Corda che ha inviato un’apposita missiva al presidente della Regione Puglia e titolare del dicastero alla Sanità, Michele Emiliano, per chiedere conto delle risorse stanziate relative all’avvio di questi interventi.

“La somma di 11 milioni di euro – si chiede l’avvocato Cristian Primiceri, che ha scritto al Governatore Emiliano e al direttore generale della Asl Lecce, Stefano Rossi, in nome e per conto di Tria Corda - è o non è già nella disponibilità dell'Azienda Sanitaria di Lecce per l’avvio di un primo stralcio sul quadro economico complessivo?”. Il riferimento, nello specifico, è a una nota con cui la Regione Puglia ha invitato la Asl Lecce “all’attivazione urgente delle procedure atte alla realizzazione dell’opera in oggetto”. La missiva fa seguito a una prima risposta della Direzione Generale della Asl Lecce che di fatto non ha chiarito se i fondi in questione vi siano o meno.

Tria Corda chiede risposte chiare e rassicuranti, tanto più che dalla risposta dell’Asl si è appreso che esisterebbe “una richiesta di ampliamento del finanziamento, a valere sulla programmazione FSC (Fondo di sviluppo di coesione) 2021-2027, per una somma totale pari a 30 milioni di euro!”.

“In discussione – spiega l’avvocato Primiceri - non vi sono soltanto le prestazioni e i servizi inclusi nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), al cui conseguimento è tenuta ogni Regione, ma v’è anche la gestione delle risorse finanziarie, la gestione della spesa sanitaria e come la stessa viene utilizzata, considerato che le sue risorse derivano in gran parte dalla compartecipazione alla spesa da parte di tutti i cittadini”.

“L’utilizzo delle risorse pubbliche destinate al comparto sanità – aggiunge il presidente di Tria Corda, Antonio Aguglia – dovrebbe essere molto più trasparente e condiviso con gli utenti e con i cittadini che contribuiscono concretamente a finanziare il servizio sanitario pubblico”.  

Da qui la richiesta pressante al presidente della Regione Emiliano: “E’ tempo di riposte, è tempo di atti concreti. C’è un’intera comunità che guarda, da anni, alla realizzazione del progetto del Polo Pediatrico del Salento e che è fermamente determinata - anche grazie all’incessante ed entusiasmante attività dell’Associazione Tria Corda - nel continuare a lottare per garantire ai propri bambini, ai nostri bambini, il diritto fondamentale alla salute”.

Il tempo delle parole è finito. Servono i fatti. “Non ci accontentiamo più delle chiacchiere – tuona il presidente Aguglia - E’ giunto il momento di avere risposte precise e certe sui provvedimenti deliberativi e formali adottati da Regione Puglia e Asl Lecce e tempi certi sulla realizzazione. Lo si deve a tutte le famiglie che ci sostengono e che oggi sostengono il Polo pediatrico del Salento e che ancora oggi si trovano costrette ad affrontare estenuanti e dispendiosi viaggi della speranza per poter assistere e curare i loro piccoli, e sono pure costretti a dover fare i conti quotidianamente con le gravi inefficienze dovute alla mancanza di organizzazione della sanità pugliese”.