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Informare e approfondire le notizie più importanti in Italia e nel mondo con un approccio indipendente e rigoroso, offrendo un'alternativa alle fonti di informazione mainstream. Dare voce a diverse opinioni e punti di vista, promuovendo il dibattito pubblico e la partecipazione democratica. Fornire alle aziende strumenti e strategie per comunicare in modo efficace e trasparente, valorizzando l'identità e la responsabilità sociale. In un'epoca di disinformazione e fake news, è più importante che mai avere accesso a fonti di informazione indipendenti e affidabili. Questo blog offre un'alternativa alle fonti di informazione mainstream, dando voce a diverse opinioni e punti di vista e promuovendo il dibattito pubblico. Inoltre, fornisce alle aziende strumenti e strategie per comunicare in modo efficace e trasparente, valorizzando l'identità e la responsabilità sociale. A cura di Stefano Donno

sabato 8 giugno 2024

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Che delusione la destra senza qualità

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Mazinga Z || La storia del primo Super Robot

MAURO REA CARTE, PARASSITI E ALTRE STORIE

MAURO REA

CARTE, PARASSITI E ALTRE STORIE

 

Studio d'Arte FC, in via Tanari 1445/b

Castel San Pietro Terme (Bo)

 

Inaugurazione sabato 8 giugno ore 18,00

8 giugno / 15 agosto 2024.

 

Orari: Lunedi chiuso.

Dal martedi al venerdì ore 17,30 / 19,30.

sabato e domenica su appuntamento.

 

Donato Di Poce presenterà durante l’inaugurazione il libro " MAURO REA Icone Pop", I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

 

Il libro - "Il furore CreAttivo e sperimentale di Mauro Rea, non smette di stupire e di regalarci nuove sorprese e rivelAzioni, e questa raccolta di piccoli capolavori (perlopiù polimaterici su legno di circa 20x 40), vere e proprie “Icone POP” finalmente in mostra, ne sono la testimonianza. In realtà si tratta di sedimentazioni e accumulazioni carsiche che nel tempo Rea ha sapientemente elaborato e accumulato come un alfabeto iconico raccolto dalla strada(lattine di Coca Cola schiacciate e sapientemente e Duchampianamente decontestualizzate), per diventare matrice e logos di una rinascita materica ed estetica. Chiariamo subito che l’utilizzo del banale quotidiano che opera Rea non è da ricondurre alla serialità filosofica e concettuale dei Brillo Box di Warhol, semmai allo stordimento esistenziale di Baquiat e alle contaminazioni ludiche di Haring. E qui si evidenzia con forza e leggerezza, turbamento e grazia poetica, questo precoce maestro neo-futurista, neodada, neo-pop e patafisico che è Mauro Rea, con tutta la forza eversiva e sovversiva, lavica e incantatoria di un outsider che sceglie di rimanere libero e non inglobato dal sistema dell’Arte, come un ragazzo pasoliniano che ha attraversato tutti gli alfabeti dell’avanguardia, ma che rimane incantato dalla forza lavica della materia di Burri(plastiche bruciate), Mastroianni(cartoni polimaterici), Raushenberg(Assemblage oggettuale), Spoerri(etnosincretismi), Baj(eresia ludica e patafisica dei generali). Ma l’originalità di Rea, che ne fa anche la sua unicità e grandezza nel panorama artistico contemporaneo è la sua capacità di contaminare la materia con le sue visioni interiori, con il suo vissuto esistenziale e la sua tecnica artigianale sapientemente appresa da ragazzo dai maestri carnevaleschi ciociari. Infatti Rea ha travasato le suggestioni dei suoi idoli ed eroi di cartapesta, nelle attuali icone pop, che trasudano redenzione ed estasi, implosioni oniriche e colate emozionali, di grande valenza emotiva, votiva diremmo anzi Pasolinianamente “la religione della materia” e “la scarnificazione dello spirito”."

 

Organizzazione: Marea Servizi per l'arte, Anna Boschi, Donato Di Poce, Franco Rea, Manuela Mazzini.

 

” La materia non muore mai

La vita non muore mai

Subisce solo continui scambi di senso

Intervalli di vitalità

E allarga ogni volta

I nostri orizzonti

Dilata ogni volta i confini

Non siamo altro che materia

Provvisorie soluzioni

Temporanee verità.

La vita non è altro

Che la danza della bellezza

Sopra un abisso”.

 

Donato Di Poce - Milano, 27/8/2014

 

( ...) Vediamo allora gli esempi presenti nella mostra del 2024 che, secondo la volontà dell'autore, costituiscono un'antologia della produzione di una vita intera: «quasi tutti i lavori sono realizzati con materiali diversi, di recupero e alla base vi è sempre una forte riflessione e attenzione ai contenuti, ad un'idea di transitorietà, di caduta e riscatto, sono visioni, memorie, discese nell'inconscio. La Natura, che è rappresentata dalla foglia secca di bosco inserita nel collage polimaterico, si fonde con il simbolo dell'industria, vale a dire la lattina di limonata schiacciata , all'insegna dell'“Icona Pop” come Mauro Rea stesso la definisce. ... Il messaggio finale è insomma che l'Industria nella società di massa ha modificato la Terra intera e il suo ecosistema nella contemporanea era dell'antropocene, vale a dire del mondo antropizzato. (...) Al giorno d'oggi non siamo più abituati ad assistere ad un'Arte che trasmetta un significato profondo quindi il messaggio nascosto del Diapason conferisce alle opere esposte in questa Mostra di Mauro Rea un valore aggiunto inestimabile e sono convinto che produrrà un effetto molto positivo per l'apprezzamento dell'uomo e della donna comuni nei confronti dell'Arte Contemporanea. Come dice Mauro Rea: Arravutamm o'munno. L'Immaginario non ha confini. (Stefano Colonna)

 

(...) Mauro Rea, con tutta la forza eversiva e sovversiva, lavica e incantatoria di un outsider che sceglie di rimanere libero e non inglobato dal sistema dell’Arte, come un ragazzo pasoliniano che ha attraversato tutti gli alfabeti dell’avanguardia, ma che rimane incantato dalla forza lavica della materia di Burri (plastiche bruciate), Mastroianni (cartoni polimaterici), Raushenberg (Assemblage oggettuale), Spoerri (etnosincretismi), Baj (eresia ludica e patafisica dei generali)… La maestria di Rea e della sua ancora una volta Pasoliniana, “disperata vitalità” riesce a raccogliere in preghiera artistica, le devastAzioni neo futuriste e le contaminazioni ludiche Patafisiche, riesce a raccogliere e assemblare un Caos CreAttivo, dove il passaggio dell’uomo e della storia, lascia i segni sulla materia e sulle cose operando una vera redenzione del caso. Da qui la sua texture segnica, tematica e materica che schiaccia sensi e dissensi, in un nuovo alfabeto di minotauri, uccelli primordiali, pesci cannibali, upupe montaliane e personaggi dall’anima robotica, costellazioni antropomorfe e galassie aniconiche. (Donato Di Poce)

 

(...) L’epifania del suo gesto è antica, si direbbe arcaica, antropologicamente derivata da automatismi primordiali prim’ancora che psichici. Nei suoi quadri, infatti, non vi sono relazioni surreali, tracce di scritture di relazione alla Masson o alla Ernst, né giochi di colori alla Mirò, isole sabbiate e polimateriche alla Prampolini (che pure paiono evidenti), quanto un potente moto tellurico, un sentimento antico della natura di lucreziana memoria del “De Rerum natura” (tanto per intenderci), che dalla mano dell’artista si dipana su è giù, in alto in basso, fuori e dentro del centro fino a toccare il bordo della terra. Sono strutture antropologiche di un immaginario, per dirla con Gilbert Durand, che firmano tipologie ricomposte di segni desunti dai miti, da rimandi di letterature ignote e misteriose; sono fiori di un giardino organico popolato da piante e da mostri insorti dalle crepe della coscienza come animali emersi dal bestiario fantastico, come urli di incubi della notte della ragione, figli insani di un’altra stagione e di un altro spazio figurato. (Alessandro Masi)

 

(…) La pittura di Mauro Rea si pone dunque come punto di equilibrio tra la materia e la memoria, tra la terra e la sua ritualità. Un equilibrio che pur concretizzandosi nel quadro lo attraversa per andare oltre, al di là di uno spazio concluso per evocare l'infinità degli spazi esterni, dove la materialità del colore si trasmuta in terra, quella terra che è ferita, solcata dall'aratro, quella terra scura che è l'inizio e la fine di ogni ciclo vitale, che è luogo di nascita, di morte e di rinascita e che con il suo ritmico mutare scandisce il tempo di ogni vita, della vita. (Loredana Rea)


venerdì 7 giugno 2024

Podcast: Menschenrechte und andere westliche Werte | Lanz & Precht

TV-Duell: Habeck gegen Merz | maybrit illner vom 06.06.2024

Mazinger edition Z - The impact. Come adattare la storia di Mazinga al 2000

ORTIGIA CONTEMPORANEA. Il primo festival internazionale d'arte contemporanea in Sicilia | 17 - 30 Giugno 2024 | Isola di Ortigia, Siracusa (Sicilia)

ORTIGIA CONTEMPORANEA

il primo festival internazionale d'arte contemporanea in Sicilia

 

I Edizione

 

17 - 30 Giugno 2024

Isola di Ortigia, Siracusa (Sicilia)

 

Anteprima stampa e preview

lunedì 17 giugno 2024 ore 11.00

Rooftop “Incanto” – Ortea Palace Hotel | Via Nazario Sauro, Siracusa

 

www.ortigiacontemporanea.it



Dal 17 al 30 giugno 2024 la città di Siracusa ospita ORTIGIA CONTEMPORANEAil primo festival internazionale d'arte contemporanea in Sicilia, ideato e prodotto da SVET AGENCY.

 

Il Festival, patrocinato dal Comune di Siracusa e dalla Regione Siciliana, nasce dal desiderio di promuovere l’arte contemporanea in Sicilia. I Main sponsor di questa prima edizione sono: Agenzia Allianz Tiné SiracusaBanco Bpm e Cantine Fausta Mansio. L’iniziativa ha inoltre il sostegno di Ortea Palace Hotel, in qualità di sponsor tecnico e di Loft 44 come sponsor.

 

Il progetto è pensato appositamente per l’isola di Ortigia, centro storico della città di Siracusa, tra le più belle del Mediterraneo, ricca di monumenti, siti archeologici, architettura barocca nonché meta turistica per i visitatori da tutto il mondo.  L’evento principale del Festival è la mostra collettiva “Story yet to be told”, curata da Domenico de Chirico in collaborazione con Eleonora Angiolini.

 

La selezione prevede la partecipazione di ventuno artisti, nazionali e internazionali: AES+F, Joël Andrianomearisoa, Giuditta Branconi, Martina Cassatella, Mateusz Choróbski, Gianni Di Rosa, Marcin Dudek, Simone Forti, Abul Hisham, Alek O., Giulia Messina, Giuseppe Mulas, Nika Neelova, Karim Noureldin, Aurora Passero, GianMarco Porru, Patrizia Mussa, Przemek Pyszczek, Virginia Russolo, Nanni Valentini e Driant Zeneli.



La proposta artistica, volutamente eterogenea, spazia dalla pittura al video, dall’installazione alla performance e dalla fotografia alla scultura. Ad ospitare tutte le opere in mostra saranno alcune tra le più rappresentative architetture comunali dell’isola di Ortigia: l’Antico Mercato, il Cortile di Palazzo VermexioPalazzo Montalto Palazzo Gargallo

 

"Accuratamente scelte e particolarmente rappresentative di ciascuna pratica, tutte le opere d'arte in mostra animeranno le quattro sedi del festival con l’intento di voler creare un’atmosfera liturgicamente rarefatta - sapientemente aperta eppur gentilmente esplicita - così da poter amabilmente consentire allo spettatore di trovarsi vis-à-vis con ciascuna di esse per un confronto volontariamente spogliato di distrazioni inessenziali, volto alla ricerca di una rinnovata bellezza, nella speranza di poter rinvigorire il desiderio di vita" – afferma il curatore Domenico de Chirico

 

Il Festival si apre con la performance "Tribunalia" dell'artista polacco Marcin Dudek, che in occasione di Ortigia Contemporanea ha sviluppato una nuova iterazione dell'opera, che verrà presentata lunedì 17 giugno alle ore 18.30 nel cortile di Palazzo Vermexio. "Tribunalia" è un'opera rappresentativa della produzione di Dudek e della sua indagine sulla psicologia, sui rituali e sulla violenza negli stadi di calcio. 

 

Inoltre per il Festival è stato realizzato dall’artista svizzero Karim Noureldin un intervento pittorico site-specific in grande scala dal titolo "Eight". L’opera è stata progettata dall’artista in relazione allo spazio architettonico del chiostro dell’Antico Mercato di Siracusa, dove verrà ospitata fino a fine giugno.

 

Story yet to be told” è stata resa possibile grazie al supporto di: Primo Marella Gallery, Milano, Noire Gallery, Torino, Paola Sosio Contemporary Art, Milano, RIBOT Gallery, Milano, Galleria Raffaella Cortese, Milano, L.U.P.O. - Lorenzelli Projects, Milano, ABC ARTE: Galleria d'arte Contemporanea, Genova/Milano in collaborazione con l’Archivio Nanni Valentini, Harlan Levey Projects, Brussels, Martina Simeti, Milano, Galerie Mirchandani + Steinruecke, Mumbai, Galleria Giorgio Persano, Torino e Rolando Anselmi, Roma.


Ad arricchire queste due settimane un ricco palinsesto di eventi, coordinato da SVET AGENCY, che coinvolgerà i protagonisti locali dell’arte contemporanea.

 

Quattro gli appuntamenti con le gallerie dell’isola di Ortigia: la Galleria Leucò, con Giuseppe La Spada, inaugura “A mermaid fair”; art gallery Materiarte, con Andrea Chisesi, “Il mito innamorato”; Momo Art Studiocon la bipersonale di Mema Trapani e Glenda Costa "Terrario"; e Galleria Labò, con Giuseppe Piccione e Giacomo Lo Verso, con la mostra “No Sense”.

 

Inoltre, un programma di public talk gratuiti ospitati dal MADE – Accademia di Belle Arti Rosario Gagliardi di Siracusa - nei cui spazi gli ospiti si confronteranno su temi inerenti al mondo dell’arte contemporanea. In programma come primo talk (18 giugno, h. 17.30) la Lecture di Driant ZeneliTHE ANIMALS. ONCE UPONATIME...IN THE PRESENT TIME, introdotta dal curatore Domenico de Chirico. Il giorno seguente (19 giugno, h. 18.30) un talk dal titolo: L’arte contemporanea in Sicilia. Voci dal fronte occidentale e orientale. Intervengono la curatrice di ZAC Palermo Agata Polizzi e Gianluca Collica della Fondazione Brodbeck di Catania. Ultimo incontro in programma (26 giugno, h. 18.30), dal titolo: Le residenze d’artista siciliane. L’esperienza di SARP e di San Sebastiano Contemporary, vede il coinvolgimento di Alfio Puglisi e Davide Bramante.

 

Due i Workshop che si ripeteranno nel corso dei giorni del Festival. Quattro gli appuntamenti con Yoga Art format ideato da Marta Massara, insegnante certificata di vinyasa yoga, pranayama (tecniche di respirazione) e meditazione che coinvolgerà i partecipanti con delle pratiche di yoga ispirate al pensiero degli artisti partecipanti alla mostra Story yet to be told. Gli eventi sono a pagamento ed è possibile consultare le date qui.


Il secondo Workshop, che prevede sempre quattro date, è un Corso breve di ceramica con il maestro ceramista Giacomo Lo Presti che da oltre trent'anni continua la tradizione della ceramica artigianale nella sua bottega di Ortigia. L’artista, attraverso la tecnica "a pollice", coinvolgerà i partecipanti a conoscere l’argilla, un materiale antico ma anche contemporaneo. Gli eventi sono a pagamento ed è possibile consultare le date qui.

 

Il ricco programma prevede due live music performance gratuiti presso il Belvedere della Fontana Aretusa, una a cura di SISIO (21 giugno, h. 19:00) e una del duo The Nonno + De Marion (28 giugno h. 19:00).

 

La performance di Thomas Masters e Silvia Makita a cura di Momo art studio, sarà l’evento conclusivo del Festival e si terrà all’Antico Mercato domenica 30 giugno alle ore 18.30. Al centro del loro lavoro c'è la creazione di un sentiero di parole. "Una parola scambiata ogni giorno”.







La mostra "Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere" in pillole - Il Pomeriggio

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Dall'India, Janice Pariat con 'Tutto ciò che la luce tocca'

Dal 4 giugno in libreria e su tutti gli store online

«Un romanzo come nessun altro». Amitav Gosh

«Un viaggio meraviglioso nei nostri modi di vedere le cose. Tutto ciò che la luce tocca riunisce persone e luoghi che a prima vista sembrano lontani l’uno dall’altro nel tempo e nello spazio.Eppure, come scopriamo, tutto è risonanza, tutto è in connessione». The New Yorker

«Una scrittura elegante, con un linguaggio che integra brillantemente immagini da contesti variegati. La maestria di Janice Pariat nel padroneggiare la forma della fiction
è allo stesso tempo accattivante e profondamente impressionante».
Giuria del premio Sushila Devi Award 2023 for the BEST BOOK OF FICTION

«Janice Pariat rimbalza con incredibile maestria tra diverse narrazioni mentre esplora come si sviluppa la nostra relazione con il mondo della natura». The New York Times

«Un romanzo suggestivo dove il mondo naturale che ci circonda è pieno di suoni da ascoltare, e Pariat ha saputo farlo e scriverlo». The Guardian

«Il linguaggio di Pariat è gentile, la prosa elegante, mentre le sue parole penetrano gli strati più nascosti del cuore». Vogue


Shai è una giovane donna indiana disillusa e stanca, ma decisa a ritrovarsi. Un viaggio per salutare la sua vecchia tata le farà scoprire radici indigene che le parlano di futuro più di quanto non facesse la grande città. Evelyn è una studentessa dell’Inghilterra edoardiana che osa interessarsi di botanica e salpare alla volta dell’India non per cercare un marito, ma una pianta da studiare. E poi c’è Goethe, lo scrittore, che durante il suo viaggio in Italia rova un’ispirazione decisiva e illuminante. Tre storie, tre epoche, tre luoghi diversi. Tre personaggi che, a un certo punto della loro vita, si ritrovano a cercare una pianta nota come Diengiei, che grazie a un’auto-metamorfosi costante sembrerebbe contenere in sé le caratteristiche di qualunque altra pianta al mondo. Viaggi diversi, ma uniti dall’ascolto di una natura senza tempo, in cui tutto risuona, tutto è connesso: l’urgenza delle emozioni, la necessità della riflessione, la sete di avventura e di giustizia. Che il Diengiei sia reale o leggendario alla fine non conta, nella ricerca trovano qualcosa di veramente prezioso: un sentiero da percorrere che dà serenità e appagamento alle loro vite. Un libro in cui immergersi, un romanzo audace e con una sorprendente potenza evocativa, da una delle voci più apprezzate della narrativa e della poesia indiana contemporanea.

JANICE PARIAT è autrice di romanzi, racconti e raccolte poetiche per cui ha ricevuto numerosi riconoscimenti. È nata in Assam ed è cresciuta a Shillong, Meghalaya. Ha studiato Letteratura inglese al St Stephen’s College di Delhi e Storia dell’arte alla School of Oriental and African Studies di Londra. Il suo esordio Boats on Land: A collection of Short Stories è stato finalista al Frank O’Connor Prize e ha ricevuto il Crossword Book Award for Fiction. Tutto ciò che la luce tocca è vincitore del Sushila Devi Award, dell’Atta Galatta Prize e dell’AutHer Award for Fiction; è stato inoltre miglior libro del 2022 per il New Yorker. Vive a New Delhi con un gatto dai molti nomi.



Il vento d'estate porta da Alex Ristorante nuovi piatti che lasciano il segno - salentovip.it

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Fabbri 1905 protagonista della Lecce Cocktail Week

 L’azienda di Bologna è dal 10 al 16 giugno in Salento per promuovere la cultura del bere di qualità con tre special signature cocktail ideati per l’occasione. Momento clou della settimana, mercoledì 12, l’esibizione live di una delle migliori barlady d’Italia, Francesca Aste.


Bologna, 7 giugno 2024 – Da Bologna al Salento per promuovere la cultura della mixology d’eccellenza, valorizzando le tradizioni locali e offrendo proposte uniche a professionisti e pubblico: Fabbri 1905 sarà tra i protagonisti della Lecce Cocktail Week, la settimana dedicata al mondo del beverage, in programma dal 10 al 16 giugno. Una festa diffusa nei principali locali della città, occasione imperdibile per gli amanti del cocktail, tanto locali quanto stranieri, per scoprire e degustare nuove creazioni in un’atmosfera vivace e dinamica.

Appuntamento al centralissimo Flow Bar & Bistrot, che per tutta la settimana proporrà un menù speciale con tre cocktail signature esclusivi ideati per l’occasione: il Fire Island, un cocktail che sprigiona tutta l’energia e il calore della Puglia a base di Gin Fabbri, Sciroppo Fabbri Passion Fruit, lime, succo di pompelmo; il Gelsomino, drink raffinato a base di Gin Fabbri, Liquore al rabarbaro, Marendry Bitter, Sciroppo di Amarena Fabbri; il Lucciola, perfetto per una serata estiva sotto le stelle, a base di Gin Fabbri, Prosecco, Sciroppo di Amarena Fabbri, soda al limone.

Riflettori puntati infine sulla serata clou della settimana, mercoledì 12 giugno, che vedrà protagonista la Lady Amarena italiana in carica: Francesca Aste si esibirà infatti in una preaparazione show del B-Loved Martini, il cocktail che le è valso il titolo all’unico concorso internazionale riservato alla mixology in rosa e promosso da Fabbri 1905.

B-Loved Martini è un cocktail non solo buonissimo, versatile e dalla bassa gradazione alcolica, ma è anche divertente da bere: il drink, a base di Dry Gin Fabbri, Marendry Bitter Fabbri e liquore alla pesca, viene servito con un garnish di Amarena Fabbri alla quale è legato un palloncino a forma di cuore. Mangiando l’Amarena il palloncino viene liberato e vola in aria, invitando chi beve a esprimere un desiderio.





Storytel, la nuova serie comedy di Francesco Muzzopappa

Solo su Storytel da mercoledì 19 giugno


VEDO GENTE

La nuovissima serie comedy originale a firma di Francesco Muzzopappa

letta e interpretata da Alessandro Tiberi



In arrivo mercoledì 19 giugno in esclusiva su StorytelVedo Gente: una commedia sentimentale, in forma di serie comedy, scritta da Francesco Muzzopappa e letta e interpretata dall’attore e doppiatore Alessandro Tiberi


Una nuova produzione Storytel di dieci puntate per un racconto esilarante e profondo insieme, una narrazione che, attraverso il linguaggio diretto tipico delle commedie inglesi e americane, mette in scena la psicologia dei personaggi in dialoghi credibili e serrati, con un registro profondamente ancorato alla realtà, ma allo stesso tempo ironico, un po’ in stile Woody Allen.


Per sentirsi meno solo, il giovane scrittore Lorenzo si vede costretto a riesumare l’amico immaginario della sua infanzia. Franz - questo il suo nome - è però ormai cresciuto e ha un problema da risolvere: è innamorato - non ricambiato - di Anima, l’amica immaginaria della nota influencer Nina. Lorenzo e Nina, infatti, si trovano a vivere un periodo difficile della loro esistenza, pieno di dubbi e interrogativi, ed entrambi trovano conforto negli amici immaginari che hanno accompagnato la loro fanciullezza. 


Francesco Muzzopappa in Vedo gente indaga il rapporto tra uomo e donna, tra due modi di vedere la vita che spesso si equivalgono, a volte si scontrano e spesso si fondono. Tutti insieme riusciranno però a risolvere ogni nodo, contaminando i loro mondi con esiti esilaranti e inaspettati. 



*Francesco Muzzopappa è uno scrittore italiano. Nato a Bari, le sue commedie per adulti fanno di lui una delle voci più brillanti della letteratura italiana. Ha vinto il premio Massimo Troisi, il premio Selezione Bancarellino e il Premio Umorismo nella letteratura Giovannino Guareschi.


*Lanciata in Italia il 27 giugno 2018, Storytel è la prima piattaforma europea di audiolibri e podcast e vanta un catalogo di più di 600mila titoli, tra cui molte esclusive, in continuo aggiornamento. L’app ha ormai superato i due milioni di abbonati al mondo.





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