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giovedì 31 ottobre 2024

LA NOTTE NERA “JAZZ A CORTE” di Moncalieri Jazz (sabato 2 novembre 2024)

Il Moncalieri Jazz Festival, apre la sua 27esima edizione con un evento tanto atteso dal pubblico, diventato ormai un appuntamento fisso: la Notte Nera, anche quest’anno denominata “Jazz a Corte”.

 

Sabato 2 novembre 2024 a partire dalle ore 17, la musica risuonerà in 5 Corti, 3 Piazze, 3 Vie e 6 Locali del Centro Storico di Moncalieri; 18 concerti con più di 100 musicisti provenienti da tutta Italia.

Il tema principale di questa edizione è il saxofono, per festeggiare i 210 anni dalla nascita del suo inventore Adolphe Sax. Proprio per questo motivo abbiamo scelto di intitolare le 5 corti a 5 saxofonisti che hanno segnato la storia del jazz: il grande piemontese Gianni Basso, il leggendario Charlie Parker, l’americano Gerry Mulligan, il recente scomparso Wayne Shorter e la prima saxofonista donna al mondo Madame Elise Hall (di cui ricorre quest’anno il centenario).

Il tema della figura femminile continua, numerose infatti saranno le donne protagoniste anche in questa edizione, soprattutto in questo primo evento, provenienti dal Nord, Centro e Sud Italia: 3 dei gruppi che si esibiranno nelle corti, saranno capitanati da saxofoniste donne e torna la tanto amata marchin’ band che quest’anno sarà tutta al femminile con le “Girlesque Street Band”.

 

Si inizia alle ore 17.00 con il primo set nelle 5 corti contemporaneamente, dopodichè si continua a passeggiare fra le vie della Città seguendo il suono della marchin’band, per arrivare a fare “Aperitivi in Jazz” nei vari locali alle ore 19.00. Alle ore 21.00 ci sarà il secondo set nelle varie corti, per poi arrivare tutti insieme alle ore 22.00 in Piazza Vittorio Emanuele II in attesa del Grande concerto dedicato ai Blues Brothers, con la Riot Blues Band e la partecipazione straordinaria di Roberta Bacciolo. Ma la musica non finisce qui…alle ore 23.30 ci saranno altri 2 palchi, con i concerti conclusivi, in Via San Martino e in Via Santa Croce.

 

Il Centro Storico con le sue meravigliose strutture architettoniche, tra cui il Castello Reale di Moncalieri (Patrimonio Unesco dal 2007) con il Giardino delle RoseIl Palazzo Comunale insieme    ad altre Corti private della Città, saranno la vera cornice di questa giornata, dove si potrà respirare «profumo musicale» ed assaporare in ogni angolo qualcosa di unico e narrativo. Gli artisti porteranno la propria idea riguardo la parola “improvvisazione” in chiave jazz, ricercando nella trasversalità e contaminazione, gli elementi che permetteranno di far vivere una giornata all’insegna del viaggio e dell’esplorazione




'This Time Next Year' con Lucien Laviscount e Sophie Cookson al cinema dal 14/11 con Notorious

Uscirà al cinema il 14 novembre, distribuita da Notorious Pictures, la commedia romantica This Time Next Year di Nick Moore. Il film, tratto dal bestseller di Sophie Cousens, adattato per lo schermo dalla stessa autrice, vede protagonisti due dei volti più promettenti del cinema britannico: Lucien Laviscount, reduce dal successo di Emily in Paris, e Sophie Cookson, nota per Kingsman: Secret Service.

È la storia di Minnie e Quinn, nati il giorno di Capodanno nello stesso ospedale a pochi minuti di distanza. Le loro vite prendono direzioni opposte, ma nel giorno del loro trentesimo compleanno si incontrano casualmente a una festa: lui affascinante imprenditore che sembra avere tutto dalla vita, lei sull'orlo di perdere la casa e la sua pasticceria. Tra di loro c’è intesa, appaiono perfetti l’uno per l’altra, ma Minnie fa di tutto per non innamorarsi di lui. Quando le loro strade continuano a incrociarsi, si rendono conto che forse il destino sta cercando di farli incontrare…

Ambientato in una Londra mai così luminosa, This Time Next Year presenta tutti gli ingredienti delle commedie romantiche e alterna momenti di leggerezza a riflessioni più intime, rispettando perfettamente le regole del genere. Nick Moore, già noto come montatore di iconiche rom-com come Love Actually e Notting Hill, porta sullo schermo una delicata e divertente storia di coincidenze, sorprese e seconde opportunità, che esplora con ironia il ruolo del destino nelle nostre vite.

Nel cast, accanto ai due protagonisti, anche John HannahWill Hislop e Mandip Gill




“DOPPIO COLPO” CONTRO I TUMORI DEL SANGUE?

Sabotare la divisione cellulare potrebbe migliorare le terapie contro questo tipo di neoplasie. Ricercatori e ricercatrici dell’Università di Trento e del Centro di Ricerca per la Medicina molecolare dell'Accademia delle Scienze Austriaca hanno individuato un meccanismo che conduce alla morte le cellule malate. L’articolo che raccoglie i dati è pubblicato sulla rivista Science Advances

In allegato il comunicato stampa in formato pdf e una foto di Luca Fava e Vincenza Vigorito del Dipartimento Cibio (©UniTrento)

Trento, 31 ottobre 2024 – (p.s.) La divisione cellulare, detta in gergo mitosi, è una fase fondamentale del ciclo di vita di una cellula. In genere, quando non avviene come dovrebbe, la cellula attiva un processo di arresto della crescita se non di autodistruzione. Un gruppo di ricerca austriaco e italiano ha scoperto un meccanismo finora sconosciuto che innesca la morte delle cellule tumorali in due modi distinti. Si tratta di un meccanismo che potrebbe contribuire a combattere i tumori del sangue, poiché molte terapie in uso o in via di sviluppo colpiscono l'ultima fase della divisione cellulare delle cellule tumorali. L’articolo con i risultati ottenuti è stato pubblicato sulla rivista Science Advances.
Lo studio. Per mantenere in vita un organismo complesso come un essere umano occorre produrre continuamente un numero enorme di nuove cellule in tutti i tessuti che continuano a rinnovarsi, tra cui, per esempio, il sangue. Ciò avviene tramite processi invisibili e continui, che si ripetono molte migliaia di volte ogni giorno. Osservata nei dettagli, ciascuna divisione cellulare può apparire come un microscopico miracolo. Nell'arco di poche ore in molte cellule del corpo umano – ma lo stesso avviene anche in piante e animali – si replica l'intero genoma, lungo miliardi di "lettere" chiamate nucleotidi. Inoltre la maggior parte delle altre strutture cellulari raddoppia in modo che, al termine del processo, possano emergere due cellule figlie complete.
Poco prima della divisione emergono, tra le altre cose, due strutture proteiche complesse, dette centrosomi, che si posizionano ai due poli opposti nella cellula madre. I centrosomi sviluppano lunghi filamenti proteici, dando forma all'apparato del fuso mitotico. Il materiale genetico duplicato si aggancia a tale apparato, estendendosi verso le due estremità. Una copia di ciascun cromosoma è così attirata verso uno dei due centrosomi, in modo che il materiale genetico si ripartisca equamente nelle nascenti cellule figlie.
Se tuttavia questo processo non riesce, i risultati possono essere disastrosi. Le cellule risultanti possono, per esempio, rimanere unite come gemelli siamesi, contenendo il doppio dei cromosomi e dei centrosomi di una cellula normale: una caratteristica che le rende non solo inadeguate, ma anche più predisposte a trasformarsi in tumori maligni. Molte cellule tumorali, presentano infatti cromosomi e centrosomi in sovrannumero. In genere, la maggioranza di queste cellule difettose arresta il proprio ciclo cellulare o innesca la propria autodistruzione attraverso meccanismi finora sconosciuti.
Colpire le centrali energetiche della cellula. Un gruppo di ricerca guidato da Andreas Villunger (ricercatore principale aggiunto al CeMM di Vienna e professore all'Università di Medicina di Innsbruck) e Luca Fava (professore associato del Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata – Dip. Cibio dell'Università di Trento), ha chiarito come la morte cellulare programmata, o apoptosi, può essere innescata a seguito di una divisione cellulare difettosa.
Nell’articolo pubblicato su Science Advances, il gruppo di ricerca ha rilevato che la presenza di centrosomi in sovrannumero in una cellula, segno distintivo di una divisione cellulare che è stata interrotta, attiva un complesso di diverse proteine chiamato PIDDosoma.
Il PIDDosoma, a sua volta, attiva l'enzima caspasi-2, che innesca due meccanismi in grado di portare alla morte della cellula. Nel primo, la proteina BID distrugge i mitocondri, le centrali energetiche della cellula, causando la morte di quest’ultima. Nel secondo, il noto soppressore tumorale p53 avvia ulteriori vie di segnalazione che provocano anch'esse la morte cellulare. Questo "doppio colpo" garantisce che le cellule con più centrosomi vengano eliminate, anche in condizioni in cui una delle due proteine, BID o p53, sia assente o inibita.
I risultati del gruppo di ricerca non si sono limitati a chiarire questi meccanismi molecolari fondamentali, ma hanno anche suggerito potenziali applicazioni per il trattamento dei tumori del sangue. È noto che le cellule tumorali compiono una divisione cellulare rapida e incontrollata, che spesso comporta la formazione e l'accumulo di più centrosomi. Molte terapie antitumorali mirano a ostacolare proprio questo processo. Potenziare l'effetto distruttivo del PIDDosoma potrebbe dunque migliorare l'efficacia delle terapie.
«L'analisi dell'attività di BID e caspasi-2 nelle cellule tumorali potrebbe potenzialmente permettere di individuare i pazienti che hanno maggiore probabilità di rispondere a farmaci che interferiscono con la divisione cellulare» spiega Andreas Villunger, evidenziando le potenziali applicazioni cliniche della ricerca. «Tradurre la ricerca di laboratorio in pratica clinica è un processo lungo e complesso. Tuttavia, conoscere più approfonditamente i meccanismi di funzionamento di farmaci già approvati è essenziale per rendere le terapie più efficaci e tollerabili», aggiunge Luca Fava, che ritiene che la ricerca potrebbe contribuire a promuovere l’uso di nuove combinazioni di farmaci esistenti.

L’articolo dal titolo “Caspase-2 kills cells with extra centrosomes” è stato pubblicato su Science Advances il 30 ottobre 2024.
È disponibile qui: doi.org/10.1126/sciadv.ado6607
Gli autori e le autrici sono Dario Rizzotto, Vincenza Vigorito, Patricia Rieder, Filip Gallob, Gian Mario Moretta, Claudia Soratroi, Joel S. Riley, Florian Bellutti, Stefano Li Veli, Alessia Mattivi, Michael Lohmüller, Sebastian Herzog, Beat C. Bornhauser, Etienne D.Jacotot; Andreas Villunger e Luca L. Fava.
La ricerca è stata sostenuta dal Fondo Austriaco per la Scienza (Fwf), dall'Unione Europea (nell'ambito di Erc e NextGenerationEU), da Fondazione Airc per la ricerca sul cancro e Fondazione Telethon.

L'Università di Trento è uno dei migliori istituti di ricerca nelle classifiche nazionali e internazionali tra le università italiane. Offre un ambiente ideale per lo studio e la ricerca in numerose aree disciplinari. Al suo interno opera il Dipartimento di Biologia Computazionale e Integrativa (Dip.Cibio), istituto accademico leader nel campo della biomedicina. Nel 2023 è stato insignito del riconoscimento di “Dipartimento di eccellenza” dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Il programma di ricerca del Dipartimento Cibio si concentra su quattro aree principali: Biologia del cancro e genomica, Biologia cellulare e molecolare, Microbiologia e biologia sintetica, Neurobiologia e sviluppo.
Il Centro di Ricerca per la Medicina Molecolare CeMM dell'Accademia Austriaca delle Scienze è un istituto di ricerca internazionale, indipendente e interdisciplinare per la medicina molecolare sotto la direzione scientifica di Giulio Superti-Furga. Il CeMM è orientato alle esigenze mediche e integra ricerca di base e competenze cliniche per sviluppare approcci diagnostici e terapeutici innovativi per la medicina di precisione. La ricerca si concentra su cancro, infiammazione, disturbi metabolici e immunitari e malattie rare. L'edificio di ricerca dell'Istituto si trova nel campus dell'Università di Medicina e dell'Ospedale Generale di Vienna.

https://www.cemm.at/



 

Esce in libreria “Il cielo su via Padova”, il nuovo romanzo di Daria Colombo

Esce in libreria “Il cielo su via Padova”, il nuovo romanzo di Daria Colombo che unisce sentimenti e impegno sociale, cifra identitaria della scrittrice.


Il cielo su via Padova
di Daria Colombo
Sperling & Kupfer
pagg. 288 euro 18,90
Versione ebook disponibile

 

L’AUTRICE INSIEME ALLA STORIA DELLA PROTAGONISTA, CI RACCONTA QUELLA DI VIA PADOVA E DELLE SUE ONDATE MIGRATORIE, RICORDANDOCI CHE LA MIGLIORE VERSIONE DELL’UMANITÀ È QUELLA DI CHI SI INCONTRA NELLA DIVERSITÀ ARRICCHENDOSI SCAMBIEVOLMENTE



Letizia è una donna di mezz’età, un’insegnante della borghesia milanese chiusa in un’esistenza agiata e sicura al fianco di Massimo, che ha sposato giovanissima e con cui ha costruito una vita all’apparenza perfetta. Certo, ha dovuto affrontare grandi dolori, dalla perdita prematura dei genitori alla scoperta di non poter diventare madre, ma ha sempre trovato la forza di andare avanti, chiudendosi però ancor più nel suo mondo e concedendo ben pochi spiragli del suo cuore agli altri. Ed è proprio per questo che quando Massimo, all’improvviso, la lascia, tutto crolla in pezzi.

Letizia capisce che l’unico modo per provare a stare meglio è abbandonare la casa in cui è rimasta sola, circondata dai ricordi. Ma in una Milano di affitti impazziti, per trovare una sistemazione dignitosa e non allontanarsi troppo dal centro la scelta ricade su via Padova, da sempre considerata degradata e pericolosa. Tanto non ci starò per molto, pensa. E invece è proprio qui che Letizia guarirà dal suo dolore e inizierà la sua nuova vita: le esperienze positive e negative che vivrà in questo luogo, gli incontri con personaggi indimenticabili la cambieranno per sempre.

Daria Colombo, attraverso la vicenda personale della protagonista, allarga lo sguardo su Milano ed in particolare su via Padova, simbolo delle periferie urbane ma anche luogo di rinascita, di condivisione, inclusione e crocevia di culture.

Quando Nicola e Amina se ne vanno mi resta la sensazione che effettivamente tra le donne che portano il velo, le cose siano molto diverse da come l’immaginiamo noi... È che in realtà non ne sappiamo un fico secco – penso- e penso anche che quello arabo sia un mondo estremamente interessante con il quale dovremmo sempre più confrontarci”.

L’autrice restituisce un’anima ai luoghi, attingendo dalla storia e dalla memoria: la Liberazione a Milano, le prime ondate migratorie dal sud del Paese, la Magneti Marelli e il suo universo operaio sino alle recenti migrazioni dai paesi arabi, la gentrificazione, l’emergenza casa e le nuove forme di povertà.

Abitavamo in case di ringhiera ed è vero che lì si stava tutti uno sull’altro e con un unico bagno in comune sul ballatoio. Quando uno faceva i bisogni lo sapevano tutti. Il sapone era un lusso e spesso le persone erano costrette a far la fila per andare a prendere l’acqua dalla pompa giù in cortile. Per forza puzzavano! È andata avanti fino a tutti gli anni Sessanta e anche Settanta... Poi, quando a forza di spaccarsi la schiena, le famiglie hanno cominciato a stare meglio, a far studiare i figli, i lavori umili non li voleva fare più nessuno. Così han cominciato ad arrivare gli stranieri”.

Un romanzo che ancora una volta indaga la straordinaria forza delle donne, la loro capacità di reinventarsi l’esistenza, di riscoprire il senso della comunità, della solidarietà e della conoscenza come unico strumento per abbattere il pregiudizio.

“L’arte ci educa anche alla bellezza delle differenze: ci fa scoprire che ciascun uomo è un mondo, unico e prezioso nella sua diversità. Guardate quello che sta accadendo in questi giorni. Molti di noi, per esempio, vedono un pericolo nelle frotte di extracomunitari che raggiungono il nostro Paese, uomini e donne che oggettivamente sono diversi da noi per cultura e per fede, che non conoscono la nostra lingua e le nostre abitudini, che arrivano qui, rischiando la vita guidati solo dalla disperazione e dal sogno... Eppure anch’essi fanno parte della nostra stessa umanità, sono uomini e donne come noi, lo sono nella sensibilità e nelle emozioni, le stesse che li fanno aggrappare alla vita e che sono simili in tutto l’universo”.

 

L’AUTRICE

Imprenditrice, giornalista, scrittrice, da trent’anni collabora professionalmente con il marito, Rober­to Vecchioni, con cui condivide anche l’impegno sociale.  Inoltre è stata tra i fondatori del movimen­to nazionale de «I Girotondi» e delegata alle pari opportunità di genere a Milano durante la prima Giunta Sala. Ha pubblicato Meglio dir­selo (Rizzoli 2012), con cui ha vinto il premio Ba­gutta Opera Prima, Alla nostra età, con la nostra bellezza (Rizzoli 2015), dal quale è stato tratto il recital La forza delle donne e il libro di racconti Cara Premier ti scrivo (La Nave di Teseo 2019).