Nelle scorse settimane, nell’edizione “online” del “Corriere della Sera”, è apparso un contributo, a firma di Carlotta Lombardo, dal titolo “I ventenni salveranno l’Italia? Volti e storie di cinque promesse”. Cinque storie, tra matematica, chimica, imprenditoria, ingegneria e musica, accomunate da una fortissima preparazione professionale, unita ad una straordinaria passione. Come quella di Alessandro Romano, laziale, 28 anni, fondatore della startup “Ittinsect”; oppure, quella del ventinovenne trapanese Marco Fazio, a sua volta creatore della startup “LITO Travel”. E, ancora, la storia di Alessandro Algeri, chimico ventisettenne, mantovano, responsabile ricerca e sviluppo di “Cultipharm”; e quella di Raimondo Mazzon, da San Donà di Piave, organista di ventuno anni.
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venerdì 1 dicembre 2023
PER IL “CORRIERE DELLA SERA”, TRA I “GIOVANI CHE SALVERANNO L’ITALIA”, C’E’ ANCHE LA MATEMATICA SALENTINA IRENE DE BLASI
Dal nostro punto di vista,
però, la storia più interessante è quella di Irene De Blasi, matematica
salentina di ventinove anni. Nativa di Lecce, è ricercatrice del Dipartimento di Matematica “Giuseppe Peano” dell’Università di Torino; da quest’anno, fa parte della prestigiosa “EMS Young Academy” (EMYA), un’emanazione dell’”European Mathematical Society”,
destinata a raccogliere il meglio della matematica europea tra le
giovani generazioni: comprende trenta componenti in tutta Europa e Irene
ne è la vicepresidente. Un’associazione il cui scopo è «quello
di rappresentare gli interessi dei giovani matematici, una comunità che
in Italia è molto dinamica grazie anche a una tradizione formativa di
altissima eccellenza, riconosciuta in tutto il mondo: e sarebbe bello
che lo fosse anche da noi!», afferma Irene. La giovane matematica
salentina (peraltro fidanzata con un astrofisico leccese), dopo aver
frequentato la triennale all’Università del Salento, ha conseguito la
magistrale a Roma Tor Vergata (laureandosi nel 2019 con una tesi sulla
stabilità dei satelliti in orbita intorno alla Terra).
Adesso è all’Università di
Torino, dove, dopo aver svolto il dottorato, le è stato assegnato un
incarico di ricercatrice di tipo “A”. Per spiegare l’ambito scientifico di cui si occupa, Irene De Blasi ama citare la nonna, che «dice
sempre che faccio la meccanica delle stelle... In effetti, la mia tesi
di laurea era legata a una branca particolare della matematica, che si
occupa di dare risultati legati alla dinamica dei corpi celesti
utilizzando sistemi matematici che vorrebbero modellizzare il moto di un
corpo all’interno di una galassia ellittica con un buco nero al centro:
una tipologia di ricerca del tutto inedita». Irene fa anche parte dell’”Associazione Italiana Dottorandi e Dottori di Ricerca” (ADI) e dell’associazione “European Women in Mathematics” (EWM), che si occupa della difesa, a livello nazionale ed europeo, dei diritti della sua categoria: «Ci
tengo moltissimo, perché la nostra è una categoria che, ogni tanto,
viene bistrattata. In Italia, infatti, finché non si diventa professori
associati si rimane precari». Alla giovane matematica salentina
(che, peraltro, ha conseguito anche una laurea in pianoforte classico al
Conservatorio “T. Schipa” di Lecce), da quest’anno è sta assegnata
anche una cattedra. «Si lavora tanto, dalle 9 alle 18 e, se ci sono scadenze, anche il sabato e la domenica, e, magari, anche la notte!», afferma Irene, «ma sono felice di essere rimasta in Italia: il mio gruppo di lavoro è super dinamico!».
Orgogliosamente salentina,
Irene De Blasi non perde, comunque, occasione per tornare nella sua
città, da dove tutto è partito: in fondo, la sua carriera ha preso avvio
dal diploma (ovviamente, con il massimo dei voti), conseguito presso il
Liceo “Banzi” di Lecce: poi, la passione per la matematica,
l’ha condotta prima a Roma, poi a Torino, senza perdere mai il legame
con la sua terra.
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