Gli italiani, come molti popoli latini, sono comunemente considerati dei grandi amanti e seduttori. Complice anche un certo filone cinematografico di “commedia all’italiana”, dove i protagonisti molto spesso hanno amanti e vite parallele, in passato si è creato un po’ il mito che siano infedeli.
Inoltre, nell’epoca delle app di dating, il tradimento sembra essere ancora più a portata di mano, anzi, di dito. In assenza di dati univoci ed ufficiali è difficile dire se con la diffusione di questi strumenti tecnologici tradimenti siano aumentati, diminuiti o restati invariati di numero.
Ma se è vero che non possiamo incolpare le app di dating per i tradimenti, è anche vero che le app di appuntamenti hanno subito un'evoluzione, e oggi abbiamo esempi che non abbandonano gli utenti dopo la creazione della coppia, ma li accompagnano e li aiutano a mantenere viva la passione anche dopo molto tempo.
È il caso di PhaseApp, che vuole connettere cuore e anima. “In fatto di tradimenti, è sbagliato dare la colpa alle app, così come credere che funzionino tutte allo stesso modo. – Commenta Marco Ciarlante, responsabile marketing e comunicazione di PhaseApp – Con PhaseApp noi abbiamo cercato di superare il classico approccio, creando connessioni che vadano ben oltre l’aspetto fisico, ma che uniscano corpo e mente, creando legami forti”.
A differenza delle altre app di dating, che si basano sulle foto e sull’apprezzamento dei profili da parte degli altri utenti iscritti, PhaseApp funziona con una serie di domande pensate da un team di psicologi e sessuologi, che vengono poste ai due utenti. Il dialogo prosegue solo dopo che entrambi avranno risposto. Queste domande sono organizzate in 4 fasi ad intimità crescente.
Anche nelle coppie più solide, però, dopo un po’ di tempo è fisiologica una leggera flessione. Il calo del desiderio di uno dei due partner o di entrambi, una routine noiosa e una diminuzione di attenzione nei confronti dell’altro sono forti minacce alla serenità di coppia, e talvolta possono portare anche al tradimento.
Mantenere sempre vivo il dialogo, parlarsi apertamente, condividere i propri pensieri con l’altro sono cose fondamentali per avere una relazione sana e duratura. Purtroppo, però, non sempre è così semplice.
Spesso si teme il giudizio dell’altro, si ha timore nel fare domande scomode o vergogna a toccare determinati argomenti, soprattutto in fatto di sessualità. Ulteriore scoglio ad un dialogo aperto e libero è rappresentato dalla tecnologia. La pandemia e i lockdown hanno cambiato il nostro modo di vivere la socialità e le relazioni personali. Se, da un lato, sono in molti a sentire un maggior bisogno di contatto fisico dopo tanta limitazione, è anche vero che quei lunghi mesi ci hanno abituato a relazioni mediate dal web.
“Non dobbiamo pensare che questo aspetto sia di per sé qualcosa di negativo, se oltre a questo tipo di interazione viene, comunque, dato spazio anche a quelle dal vivo. – Prosegue Marco Ciarlante -Sono un segno dei tempi che viviamo, e sarebbe insensato quanto inutile fingere che i social, le app e internet più in generale non costituiscano una parte importante del nostro quotidiano. Si stanno affermando nuovi modelli di linguaggio e comunicazione. Con PhaseApp abbiamo pensato di usare questi nuovi paradigmi anche per aiutare il dialogo e la passione di coppia. Con l’introduzione della funzione ‘GIOCA CON ME’, è possibile invitare amici o partner a partecipare, rispondendo alle domande. Molte di queste, quando si entra nella fase a maggior livello di intimità, riguardano anche gusti e fantasie tra le lenzuola. Dubbi e curiosità che spesso non abbiamo il coraggio di chiedere, ma anche domande che non avevamo mai pensato di fare. Un modo per continuare a conoscersi e scoprirsi, giorno dopo giorno”
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