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mercoledì 27 marzo 2024

Aurelio Regina Presidente Fondimpresa

Walter Rizzetto Presidente Commissione Lavoro della Camera

Marina Elvira Calderone Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

CALDERONE E RIZZETTO ALL’EVENTO DI FONDIMPRESA “FARE FORMAZIONE, FARE FUTURO. VISIONE, OPPORTUNITÀ, STRUMENTI”

Roma, 27 marzo

Si è tenuto oggi a Roma, presso lo Spazio Field di Palazzo Brancaccio, l’atteso evento “Fare formazione, fare futuro. Visione, opportunità, strumenti”, organizzato da Fondimpresa, il Fondo Interprofessionale di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, dedicato alle tematiche della formazione continua e del futuro del lavoro in Italia.

L’incontro ha visto, tra gli altri, la partecipazione dell’On. Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e dell’On. Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. L’evento è stato aperto e chiuso da Aurelio Regina, Presidente di Fondimpresa e da Annamaria Trovò, Vicepresidente di Fondimpresa, i quali hanno sottolineato l’importanza di questo appuntamento come momento di confronto e di discussione sul futuro della formazione continua in Italia e l’importanza di intervenire, attraverso l’approvazione dell’emendamento al disegno di legge “Disposizioni in materia di lavoro” collegato alla Legge di Bilancio, con nuove disposizioni che recepiscono le richieste dei Fondi interprofessionali, eliminando quel prelievo forzoso che in oltre dieci anni ha sottratto risorse necessarie alla formazione continua. 

«La formazione interprofessionale è una leva strategica per il rafforzamento e la competitività del nostro sistema economico. L’emendamento presentato dall’On.  Rizzetto è il primo passo, una dimostrazione di volontà politica, per tornare a riconoscere alla formazione continua il suo valore: strumento di occupabilità per eccellenza – dichiara Aurelio Regina, Presidente di Fondimpresa - ora ci auguriamo che ci sia anche la volontà economico finanziaria per restituire ai fondi il prelievo forzoso. Più risorse da mettere in campo equivalgono a più possibilità di agire nel concreto da parte nostra: l’obiettivo è quello di preparare imprese e lavoratori a rispondere con efficacia e resilienza alle sfide del presente e del futuro, riconoscendo il valore della formazione come motore di crescita inclusiva e sostenibile.»

Nel corso dell’evento, sono stati presentati i dettagli della programmazione di Fondimpresa per il 2024, con un focus particolare sugli avvisi dedicati alle Politiche Attive del Lavoro e al supporto alle piccole e medie imprese, evidenziando il ruolo chiave che Fondimpresa intende giocare come motore di sviluppo e innovazione nel settore.

Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha sottolineato «In un mondo del lavoro in continua trasformazione, servono tempestive politiche pubbliche per affrontare le sfide che provengono dall’innovazione tecnologica e dalla transizione green. La formazione continua e l’aggiornamento professionale sono quindi essenziali per consentire ai lavoratori di adeguare le proprie competenze ai cambiamenti in atto e per mettere nelle condizioni le aziende di essere competitive. In questo scenario, garantire una rinnovata centralità dei Fondi interprofessionali è indispensabile per promuovere lo sviluppo di adeguati piani formativi ed offrire opportunità di crescita alle aziende che intendono valorizzare il proprio personale.»

«Nel panorama contemporaneo la formazione interprofessionale assume un ruolo centrale nel garantire l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze necessarie a lavoratori e imprese - ha ribadito Annamaria Trovò, Vicepresidente di Fondimpresa - il Fondo si impegna attivamente nel fornire risposte concrete e mirate a queste esigenze, attraverso l’offerta di programmi formativi che siano al passo con i tempi e orientati alle reali necessità del tessuto produttivo . La nostra missione è quella di anticipare le tendenze future, promuovendo una cultura della formazione continua come strumento di empowerment individuale e collettivo, fondamentale per il successo e la crescita economica del Paese. L’importanza di un approccio collaborativo e di un impegno condiviso tra tutti gli attori del sistema è fondamentale per realizzare una formazione che generi valore aggiunto, contribuendo così allo sviluppo di una società più equa e competitiva.»

L’appuntamento di Fondimpresa si è confermato come un’occasione unica di dialogo e confronto tra i principali attori del settore, segnando un passo importante verso lo sviluppo di un sistema di formazione continua che sia in grado di rispondere efficacemente alle sfide del futuro.

IL 21 APRILE TORNA A BARI LA DEEJAY TEN GIUNTA APPROVA L’EVENTO E LA CONCESSIONE DEL PATROCINIO / AD APRILE E MAGGIO UN FITTO PROGRAMMA DI APPUNTAMENTI SPORTIVI

 Su proposta dell’assessore allo Sport Pietro Petruzzelli, la giunta comunale ha approvato ieri il progetto della Deejay Ten Bari 2024 e il relativo patrocinio gratuito.

Organizzata da Linus, direttore artistico di Radio Deejay, la Deejay Ten è una corsa per tutti che ancora una volta ha scelto Bari come unica tappa del Mezzogiorno: la gara si svolgerà domenica 21 aprile, con partenza da corso Vittorio Emanuele II, lungo tutto il lungomare di Bari e nella Città vecchia, con due diversi percorsi, uno da 10 e uno da 5 km.

Anche quest’anno ci sarà una postazione fissa in piazza Libertà, dove, da sabato 20, sarà allestito un piccolo villaggio con stand adibiti a spogliatoi e deposito borse, stand per l’iscrizione e la distribuzione dei pettorali, maglie e sacche; inoltre, grazie anche alla partecipazione di vari sponsor, presso il villaggio saranno disponibili gadget e informazioni turistiche.

“Siamo felici di poter ospitare anche quest’anno, unica città del Sud, la Deejay Ten, tra gli appuntamenti più amati dagli sportivi di ogni età - commenta Pietro Petruzzelli -. Il prossimo 21 aprile il lungomare di Bari tornerà a essere invaso da migliaia di runner e sarà una nuova occasione di festa per chi ama correre all’aria aperta. Accanto alla Deejay Ten, il mese di aprile conta altri tre appuntamenti di grande richiamo: il 7 aprile Bari Pedala, l’evento organizzato dalle associazioni di ciclisti urbani, il 14 aprile Vivicittà, la tradizionale manifestazione podistica organizzata dalla UISP Bari, e il 27 e 28 aprile una nuova edizione della rievocazione del Gran Premio di Bari. Ma il mese di maggio non sarà da meno: farà il suo debutto il giorno 5 il primo campionato di disabilità intellettiva in bicicletta, con una serie di attività in largo Giannella che accompagneranno la gara vera e propria, quindi il 12 maggio sarà la volta della storica Bimbinbici, mentre il 19 maggio tornerà La Race for the cure, la corsa solidale a sostegno della ricerca sul cancro al seno, e il 26 maggio la Distinguished Gentelman’s Ride, la sfilata motociclistica che si svolge in tutto il mondo per raccogliere fondi per la cura del cancro alla prostata.

Per questo dico a me stesso e a tutti gli sportivi baresi di tenersi leggeri per Pasqua e di non smettere di allenarsi: abbiamo dalla nostra il clima migliore d’Italia e uno dei lungomari più belli dell’Adriatico, e siamo la città che negli ultimi anni ha investito convintamente sulla diffusione della pratica sportiva con spazi dedicati e attrezzature diffuse su tutto il territorio cittadino, per allenarci a stare in salute e farlo tutti insieme, senza escludere nessuno. Il fitto programma di eventi che scandirà la primavera rappresenta il risultato di anni di lavoro e di impegno finalizzati a rendere Bari una grande palestra a cielo aperto promuovendo una nuova attenzione alla salute e all’attività fisica”.

TARANTO, "PROGETTO SICUREZZA IN CITTA'": I CONTROLLI DELLA POLIZIA di DANIELA MANIGRASSO

TARANTO, "STRADE FACENDO": LA POSIZIONE DI ANCE di WALTER BALDACCONI

TARANTO, UNIVERSITA': TRA PROSPETTIVE E INCERTEZZE di DANIELA MANIGRASSO

BARI, AUTONOMIA DIFFERENZIATA: TRA OPPORTUNITA' E CRITICITA' di DANIELA MANIGRASSO

martedì 26 marzo 2024

DENGUE, FEDELE: ALLERTA MASSIMA, MA NESSUNA PREOCCUPAZIONE

MERCATO PORTA RUDIAE E IL CAOS PARCHEGGI, POLI BORTONE: “ASSURDO”

Bari: Laforgia-Leccese, primo confronto pubblico - Norba Online

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Terminato il restauro de “L’Allegoria della Provincia di Lecce”, opera di De Lucrezi

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Il brand di ristoranti famoso in tutto il mondo KFC apre a Lecce - Leccenews24

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Il 21 maggio l’autore e giornalista, molto divisivo per le sue posizioni, è atteso nel capoluogo salentino con il suo ultimo spettacolo dal sottotitolo provocatorio: “cronaca di un governo di scappati di casa”

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La Smentita di Puglia Popolare Dopo la Conferenza dei Riformisti Terzo Polo con Salvemini Una Bufala Solo Azione a Sinistra ma Senza Mignone - Lecce

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Sposi a 81 e 71 anni: a Lecce il matrimonio dopo l’incontro mentre facevano volontariato. “I regali di nozze? Donazioni al canile e alla Caritas” - la Repubblica

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Benson Boone - Slow It Down (Official Music Video)

Moment bridge collapses in Baltimore after cargo ship collision

Grande Fratello - Perla Vatiero vince la diciassettesima edizione

Bologna - TURISMO. NUOVA APP SCOPRE BOTTEGHE STORICHE APPENNINO BOLOGNA (25.03.24)

Toolkit for Museum II edizione - Mambo Bologna | Curatori

Speciale Cosmoprof Worldwide Bologna 2024

PD SI INDIGNA PERCHÉ IN UN MERCATINO DI BOLOGNA VENDONO CIMELI GERMANICI.LI FANNO RITIRARE

L’incidente in A1 del pullman Flixbus: la coda in strada e il mezzo inclinato sul guard-rail

Missili ipersonici russi su Kiev: i bimbi in fuga dall’asilo e un edificio raso al suolo

Assange, la battaglia legale continua: cosa succede ora?

Scoperta una porta segreta a Palazzo Grazioli, l’ex casa di Silvio Berlusconi a Roma

Guerra, De Luca: "Sconvolto dal cinismo occidentale, la guerra è barbarie. Cessate il fuoco"

Cardoletti, UNHCR: urgenti sforzi concertati e coordinati per porre fine ai continui incidenti nel Mediterraneo

Già oltre 300 i morti e dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale.

L’UNHCR Agenzia ONU Per i Rifugiati, esprime profondo cordoglio e solidarietà ai familiari delle vittime degli ultimi incidenti nel mar Mediterraneo, che hanno causato la perdita di almeno sei vite umane nell’ultimo fine settimana.

Fra le vittime dei diversi incidenti, una bimba camerunense di 15 mesi che viaggiava con la mamma, la quale si trova ora in stato di shock nell’hotspot di Lampedusa e sta ricevendo supporto psicologico e assistenza, un ragazzo guineano di 15 anni che viaggiava senza genitori accompagnato da una connazionale, ed un uomo ghanese caduto in mare durante la traversata. Altre tre persone originarie dell’Etiopia, del Bangladesh e della Siria risultano disperse sulla base delle testimonianze raccolte da uno sbarco avvenuto questa mattina presto a Lampedusa.

Queste ultimi drammatici incidenti contribuiscono ad aumentare il bilancio delle vittime del Mediterraneo centrale. Si stima siano già oltre 300 in questi primi mesi dell’anno le persone decedute o disperse lungo la rotta del Mediterraneo centrale, che si conferma una delle rotte migratorie più attive e pericolose a livello globale con il 75% delle vittime registrate nel Mediterraneo nell’ultimo decennio.

La continua perdita di vite umane nel Mediterraneo sottolinea l’importanza cruciale del multilateralismo e della cooperazione internazionale nel rispondere alle sfide globali legate alla fuga da situazioni di conflitto e persecuzione.

“Solo attraverso urgenti sforzi concertati e coordinati che promuovano, oltre a meccanismi di ricerca e soccorso in mare più robusti a sostegno della Guardia Costiera italiana, interventi di sviluppo e stabilizzazione delle popolazioni nei paesi di origine e transito – parte del cosiddetto route-based approach, possiamo garantire la sicurezza e protezione di chi oggi non ha sufficienti alternative alla pericolosa traversata del Mediterraneo nelle mani di trafficanti senza scrupoli.” Dichiara Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Il multilateralismo consente di mobilitare risorse e competenze, promuove la condivisione delle responsabilità tra i paesi e favorisce la solidarietà globale, permettendo di affrontare le sfide umanitarie con una prospettiva più ampia e sostenibile”.

L’UNHCR continua a sollecitare gli Stati a potenziare risorse e capacità per adempiere efficacemente alle proprie responsabilità. In particolare, rinnova il suo appello alla collaborazione per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell’Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale.



"Spazi liminali" di Mattia Lapperier: questo progetto ha bisogno di te, partecipa al crowdfunding

Il volume riunisce in sé una serie di articoli pubblicati mensilmente online sulla rivista Espoarte Contemporary Art Magazine, dal marzo 2021 al settembre 2023. Diffusi nell’ambito della rubrica #TheVisit, tali approfondimenti hanno tentato di aprire le porte a realtà che per loro stessa natura sono poco accessibili, se non a una cerchia ristretta di addetti ai lavori. Lungi dall’avanzare pretese di esaustività sull’argomento, vista anche la complessità che lo contraddistingue, il volume intende piuttosto offrire una rassegna aggiornata e composita che abbia come oggetto gli ambienti di lavoro di artisti contemporanei attivi per lo più in Italia. Che si tratti di emergenti, mid career o di artisti già affermati sia sullo scenario italiano sia su quello internazionale, si è optato per un taglio che, a partire dalla descrizione delle caratteristiche spaziali e tecniche, tentasse di offrire uno spaccato su alcune delle tipologie di studio d’artista maggiormente diffuse.

venticinque studi presi in esame sono luoghi della creazione artistica, protagonisti assoluti di ricerca, sperimentazione e messa a punto di alcune delle tendenze espressive attualmente in corso in Italia, approntate da altrettanti artisti contemporanei. Che coincida con l’abitazione dell’artista, che sia diffuso nel paesaggio, ricavato da un edificio preesistente, consista in un laboratorio, uno spazio espositivo, un rifugio o sia metaforicamente estensione dell’interiorità dell’artista che vi lavora, lo studio è uno spazio liminale poiché è primariamente una zona di confine. Esso si colloca tra spazio fisico e spazio mentale; tra pubblico e privato; tra spazio da vi vere in solitudine o da condividere nell’ambito della relazione; tra laboratorio e spazio espositivo; tra lavoro e otium; tra interno e esterno. È uno spazio liminale poiché, nonostante l’importanza capitale che riveste tanto nel processo di creazione, quanto nella comprensione del lavoro dell’artista, quanto nel consolidamento di nuove e feconde relazioni, resta inevitabilmente a latere del complesso sistema dell’arte contemporanea, talora maggiormente focalizzato su aspetti espositivi e commerciali. È uno spazio liminale perché è essenzialmente territorio di transizione e trasformazione.


ARTISTI: Massimo Angèi, Riccardo Angelini, Antonio Barbieri, Sabrina Casadei, Mattia Cleri Polidori, Sabino de Nichilo, Giorgio Distefano, Francesca Ferreri, Federica Gonnelli, Silvia Infranco, Sophie Ko, Luca Matti, Beatrice Meoni, Noemi Mirata, Matteo Montani, Isabella Nazzarri, Samantha Passaniti, Simone Pellegrini, Ettore Pinelli, Laura Pugno, Alessandro Saturno, Giorgia Severi, Simoncini.Tangi, Mattia Vernocchi, Giulio Zanet






Politica agricola Ue ad alto impatto ambientale!

Dopo la nuova deroga alle norme della condizionalità sugli spazi per la natura del regolamento della Politica Agricola Comune 2023-2027, la Commissione europea ha proposto un ulteriore indebolimento della protezione del suolo, della rotazione delle colture e dei pascoli con un pacchetto di ulteriori modifiche giustificate dalla “semplificazione” dei regolamenti europei e chiedendo la loro approvazione attraverso una procedura di urgenza. 


Questa proposta di ulteriori modifiche verrà discussa domani nel Consiglio AgriFish. I capi di Stato e di Governo dell'Ue voteranno la proposta nel corso del Consiglio europeo di oggi, mentre il voto in plenaria al Parlamento Europeo è previsto entro il mese di aprile.
Una procedura del tutto straordinaria che non prevede una valutazione di impatto, né un confronto con la società civile. Decisione ancora più incomprensibile considerata la consultazione proprio sul tema della semplificazione attivata dalla stessa Commissione nelle ultime settimane, i cui risultati sono attesi dopo l’estate, nonché il Dialogo strategico aperto proprio sui temi del futuro dell’agricoltura in Europa. 


Per attirare l'attenzione dei decisori politici e del pubblico sulle carenze della procedura d’urgenza e sulla mancanza di legittimità della proposta della Commissione, le Associazioni europee Slow Food, Birdlife, Greenpeace, EEB e WWF, in coordinamento con ClientEarth, hanno inviato oggi una lettera alla Presidente Ursula von der Leyen. La lettera sottolinea il processo antidemocratico che ha portato alla proposta e la mancanza di vere giustificazioni dietro la pretesa della procedura di urgenza. Le Associazioni europee evidenziano inoltre l'impatto che le misure proposte avranno sull'ambiente e sul futuro dell’agricoltura. Alla luce di queste considerazioni, le Associazioni europee chiedono il ritiro della proposta e che qualsiasi futura iniziativa sull’agricoltura dell’Ue rispetti i diritti democratici dei cittadini.


Slow Food Italia, insieme alla Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura ribadisce al nostro Governo la richiesta di non sostenere lo smantellamento degli standard ecologici nella politica agricola, votando contro la proposta della Commissione. Sorprende che nella stessa settimana in cui risulta evidente che l’Europa è impreparata agli effetti crescenti del cambiamento climatico, la Commissione europea, senza nessuna valutazione condivisa, riduca le regole per implementare le poche misure rimaste nella Pac necessarie per promuovere la resilienza delle aziende agricole di fronte della crisi ambientale.

«È urgente un confronto allargato su questo tema che non può essere limitato alle sole Organizzazioni agricole, perché il futuro dei sistemi agroalimentari interessa tutti i cittadini e non solo gli agricoltori. Purtroppo la nostra richiesta di avvio di un ampio dialogo anche a livello nazionale inviata nelle scorse settimane al Ministro Francesco Lollobrigida sembra essere caduta nel vuoto» - commentano le Associazioni di #CambiamoAgricoltura che concludono - «Questo pacchetto di riforme non solo riporterà la Pac indietro di oltre 25 anni, ma danneggerà in particolare tutte quelle aziende agricole che hanno convintamente intrapreso la strada dell’agroecologia e renderanno tutto il sistema agricolo ancora più vulnerabile agli effetti della perdita di biodiversità e della crisi climatica».


CambiamoAgricoltura è una coalizione nata nel 2017 per chiedere una riforma della PAC che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente. Aderiscono alla Coalizione oltre 90 sigle della società civile ed è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, consumerista e del biologico italiane che aderiscono ad organizzazioni europee (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia). È inoltre supportata dal prezioso contributo di Fondazione Cariplo

Il mio posto è qui - il film tratto dal romanzo vince al Bif&st 2024

IL MIO POSTO È QUI
Diretto da Daniela Porto e Cristiano Bortone
con Ludovica Martino e Marco Leonardi
 
vince al Bif&st 2024 aggiudicandosi due importanti premi nella sezione ItaliaFilmFest/Nuovo Cinema Italiano
 
Ai registi Daniela Porto e Cristiano Bortone
il Premio Giuliano Montaldo per la Miglior Regia
e alla protagonista Ludovica Martino
il Premio Mariangela Melato come Migliore Attrice

Adler Entertainment e Orisa Produzioni sono orgogliosi di annunciare i due prestigiosi premi vinti dal film Il mio posto è qui durante Bif&st 2024 – Bari International Film&Tv Festival, dove il film è stato presentato in anteprima assoluta nella sezione ItaliaFilmFest/Nuovo Cinema Italiano.

La Giuria della sezione competitiva ItaliaFilmFest/Nuovo Cinema Italiano, presieduta dalla produttrice Donatella Palermo, ha attribuito i seguenti riconoscimenti:
  • Premio Giuliano Montaldo alla miglior regia a Daniela Porto e Cristiano Bortone per aver raccontato con forza, semplicità e rispetto una storia esemplare di emancipazione e lotta al pregiudizio in un luogo e in un tempo apparentemente lontani.
  • Premio Mariangela Melato alla miglior attrice protagonista:
  • Ludovica Martino per aver illuminato l’intero film e aver interpretato con credibilità ed emozione la figura di una donna che contro ogni possibilità riesce a prendere in mano la sua vita.
Il mio Posto è qui è un film che racconta con verità e coraggio e un taglio fortemente realistico una storia di amicizia ed emancipazione ambientata nella Calabria rurale degli anni ’40, sullo sfondo dei cambiamenti sociali dell’Italia del dopoguerra. Marta è una ragazza madre che per la sua condizione scomoda viene promessa in sposa ad un uomo che non ama. Conosce Lorenzo, l’assistente del parroco, noto come l’uomo dei matrimoni ma scansato da tutti per la sua omosessualità.  Tra loro nasce un intenso rapporto. Grazie a Lorenzo, Marta entra in contatto con quella comunità nascosta e per lei sconvolgente di omosessuali e, lentamente, comincia a prendere coscienza dei suoi diritti come donna. Ma, di quell’angolo remoto di mondo sarà costretta a difendersi in ogni modo dai pregiudizi e dalla cultura patriarcale che la circonda.
Il mio Posto è qui è scritto e co-diretto da Cristiano Bortone – regista e produttore, ha vinto nel 2008 un David di Donatello con Rosso come il cielo e ha diretto nel 2016 la prima coproduzione ufficiale tra Italia e Cina con il film Caffè - e Daniela Porto, quest’ultima - al suo esordio come regista e sceneggiatrice – è anche autrice del romanzo omonimo da cui è tratto il film, appena uscito con Sperling & Kupfer.
Interpreti principali sono Ludovica Martino, giovanissima ma già volto apprezzatissimo del panorama cinematografico italiano (Skam Italia, Sotto il sole di Riccione, Lovely boy, Il campione, I migliori giorni, Vita da Carlo) e Marco Leonardi, attore dalla pluriennale esperienza cinematografica iniziata come Totò di Nuovo cinema paradiso, passata per grandi successi come Come l’acqua per il cioccolato di Alfonso Arau, C’era una volta il Messico di Robert Rodriguez, Mary di Abel Ferrara e più di recente film molto apprezzati come Anime nere di Francesco Munzi, Maradona di Marco Risi, Tutti i Soldi del Mondo di Ridley Scott, Martin Eden di Pietro Marcello e Padre Pio di Abel Ferrara.
Le riprese si sono svolte tra Gerace (RC), storico borgo della Locride in Calabria, e la Puglia, con location suggestive che raccontano un’Italia dimenticata. Il film è stato prodotto da Orisa Produzioni in co-produzione con Goldkind Filmproduktion (Germania), con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission, Apulia Film Commission e della Regione Lazio, Fondo Lazio Cinema International, POR-FESR 2014-2020.
La Calabria Film Commission, tra i sostenitori del progetto dal primo ciak, si congratula per i prestigiosi premi. “Accogliamo con soddisfazione - ha commentato - Anton Giulio Grande, Commissario Straordinario di Calabria Film Commission - il doppio premio ricevuto da “Il mio posto è qui” al Bif&st 2024. La migliore regia per Daniela Porto e Cristiano Bortone - e la migliore attrice per Ludovica Martino certificano la bontà della nostra scelta nel sostenere l’opera, di qualità nella direzione del film e nell’interpretazione attoriale. Così si dà luce e visibilità anche al paesaggio della Calabria, nella sua bellezza senza tempo, anche di una ricostruzione storica ben realizzata. Un modo efficace di promuovere il territorio”.
Anche Apulia Film Commission, nella figura del Direttore Antonio Parente, esprime la massima soddisfazione per aver sostenuto ed ospitato un’opera così originale: “Ci auguriamo che il film possa avere una larga diffusione anche grazie a questo meritato riconoscimento”.
IL MIO POSTO È QUI 
arriverà nei cinema dal 25 aprile distribuito da Adler Entertainment.
Sinossi: All’indomani della fine della Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paese calabrese, l’incontro tra Marta (Ludovica Martino), ragazza madre promessa in sposa ad un uomo che non ama, e Lorenzo (Marco Leonardi), l’omosessuale locale conosciuto come “l’organizzatore dei matrimoni”, fa nascere una profonda amicizia che porta la giovane ragazza a sfidare i pregiudizi della comunità che li circonda e a lottare per trovare il proprio posto nel mondo come donna.

DAL 25 APRILE AL CINEMA




Relax nella natura con vista Ortles, in Alto Adige, nella rinnovata area wellness dell’hotel Bella Vista di Trafoi

Trafoi (BZ), 26 marzo 2024 – Adagiato sul terzo dei 48 tornanti che dall’Alta Val Venosta salgono verso il passo dello Stelvio, l’Hotel Bella Vista unisce il fascino naturale delle Dolomiti dell’Engadina al calore dell’ospitalità tipica dell’Alto Adige, promettendo momenti indimenticabili per tutta la famiglia. Il family hotel 4* della famiglia Thoeni, fiore all’occhiello degli Stelvio Hotels, è un tranquillo rifugio di lusso naturale per gli amanti della montagna e del relax che, da gennaio 2024, possono godere anche di un’area wellness ampliata grazie al recupero degli spazi del piano seminterrato e delle antiche mura della costruzione originale, risalente al 1875. L’hotel Bella Vista amplia l’area dedicata al benessere con uno spazio interno nel quale trovano posto il nuovo bagno turco dall’atmosfera accogliente con luci soffuse e materiali naturali, una confortevole sala relax (che due volte a settimana si trasforma in palestra per i corsi di yoga mattutini) con ampie vetrate che aprono una vista sugli impressionanti paesaggi del Parco nazionale dello Stelvio, e, infine, una sala per massaggi e trattamenti. Pur facendo parte della struttura originale dell’albergo, la zona benessere interna gode di un collegamento diretto con l’area wellness esterna con la sauna finlandese panoramica, il laghetto naturale di risorgiva con acqua purissima e la piscina infinity riscaldata con solarium. Il tutto impreziosito dal panorama mozzafiato che circonda la struttura, tra prati, boschi, sentieri e le cime innevate delle vette più elevate di tutto l’Alto Adige, per un’esperienza di benessere a diretto contatto con la natura. Non solo wellness. L’ospitalità della famiglia Thoeni accoglie le esigenze di tutti: dalle famiglie che possono contare sul servizio di assistenza qualificata dedicata ai più piccoli nel Club degli Orsetti con giochi e attività nel grande parco di 10.000 metri quadrati, agli appassionati delle attività outdoor che da qui possono intraprendere escursioni tra boschi alpini e vette per esplorare il Parco nazionale dello Stelvio. Per gli amanti dello sci, inoltre, merita una visita la galleria dedicata alla carriera di Gustav Thoeni, mitico campione della “Valanga Azzurra”, tra foto, cimeli, medaglie e le 4 coppe del mondo vinte negli anni ’70. Dopo una giornata trascorsa all’aria aperta, le camere e le suite dell’hotel Bella Vista, arredate con gusto e attenzione ai dettagli, offrono tutti i comfort e la garanzia di un sonno di qualità grazie al potere rilassante del caratteristico profumo di cirmolo del legno utilizzato per gli arredi. Da un lato la vista è sulla vetta dell’Ortles, in direzione Stelvio, dall’altro consente invece di ammirare le Alpi Venoste, sulle quali svetta la cima della Palla Bianca. A cena, la giovane brigata guidata dallo chef Andreas Wunderer porta in tavola deliziosi menu con ricette che spaziano dalla cucina locale a quella internazionale, applicando tutti i segreti appresi nei 15 anni di esperienza internazionale a fianco di chef stellati del calibro di Mario Gamba e Shaun Rankin. Tra relax, natura e gusto, l’hotel Bella Vista è la destinazione ideale per staccare dalla frenesia quotidiana della vita in città e abbandonarsi al dolce benessere nel contesto naturale dalla bellezza senza tempo delle Dolomiti dell’Engadina.

https://www.smstudiopr.it/it/news/dettagli/relax-con-vista-sulla-maestosa-vetta-dellortles-nellampliata-area-wellness-dellhotel-bella-vista.html





Bosco Vigna: un “manifesto” sul futuro della nostra Terra, dedicato ai Vigneron di Langa

Serralunga d’Alba (CN), 26 marzo 2024 – Negli ultimi giorni si sta dibattendo molto se autorizzare gli impianti dei vigneti di nebbiolo da Barolo sui versanti esposti a Nord, quelli da sempre considerati i meno indicati dato il tipico clima delle Langhe. Oggi si ipotizza che il cambiamento climatico abbia reso buone per la viticoltura anche le esposizioni a nord. Forse sì, ma se prendiamo in considerazione già solo l’annata 2023, dove ci sono state forti problematiche di peronospora, la situazione sui versanti collinari a nord sarebbe stata ben peggiore, a causa della maggiore umidità di queste zone. È vero, il clima è cambiato, ma non possiamo affermare che il nord oggi è il nuovo sud. Per fare questo occorre una sperimentazione scientifica, che giustamente avrebbe senso fare. È legittimo il dibattito aperto dal Consorzio, che ha ben operato in questi anni e che ultimamente ha messo sul piatto modifiche al disciplinare importanti, affidando la decisione alla maggioranza dei produttori, ma il cambiamento climatico non si contrasta inseguendolo o adeguandosi per continuare a produrre come prima. Lo si contrasta anticipandolo e cambiando modo di produrre. A nord sono rimasti gli ultimi boschi o altre coltivazioni diverse dalla vite, mentre negli altri versanti la monocultura è ormai dominante a scapito della biodiversità delle Langhe. Come ospiti di questo territorio, dobbiamo farci “perdonare” la fortuna di vivere immersi in una natura così straordinaria, rispettandola e preservandone le caratteristiche tipiche. Per questo, in assenza di basi scientifiche, non solo siamo titubanti sull’apertura degli impianti di nebbiolo da Barolo sui versanti collinari esposti a Nord, ma nei prossimi giorni, tra i vigneti di Fontanafredda, impianteremo oltre 150 esemplari di piante, forestali e da frutta, sia autoctone sia di introduzione, consone al nostro territorio. Un’antica tradizione delle nostre campagne che, con il passare degli anni, è stata sacrificata per la monocultura intensiva. Il fine è di favorire la biodiversità delle nostre colline, ripristinando la flora e la fauna, sia macro che micro. Inoltre, nel contesto attuale di cambiamento climatico, l’impianto di alberi può anche aiutare a mitigare questa tendenza, così da generare il microclima più adatto alla natura di questo territorio, favorendo allo stesso tempo il ripristino di ecosistemi degradati, la fertilità dei suoli e il contrasto alle patologie della vite. Quindi, non solo “NO” - per il momento - vigne a nord, ma “SÌ” boschi a Sud.

Bosco Vigna vuole essere un “manifesto” che invita a riflettere sul futuro della nostra Terra. Dedicato a tutti i Vigneron di Langa.

https://www.smstudiopr.it/it/news/dettagli/bosco-vigna-un-manifesto-sul-futuro-della-nostra-terra-dedicato-ai-vigneron-di-langa.html






L'ARTISTA PABLO ATCHUGARRY FIRMA L’ETICHETTA DEL BLANC 2022 DI TENUTA MAZZOLINO - UN BIANCO PERFETTO PER BRINDARE ALLA PASQUA

Un pieno di colori e suggestioni, un tocco elegante e immediato: ecco la sintesi artistica che Pablo Atchugarry - artista sudamericano che da 20 anni vive tra Lecco  e l’Uruguay - ha creato per omaggiare tenuta Mazzolino e uno dei suoi vini di punta, il Blanc, 100% Chardonnay, dal profilo elegante e morbido, recentemente insignito del premio Slow Wine per la sua luminosità eccezionale, trama cristallina, un uso del legno magistrale e bocca sussurrata, tanto da essere annoverabile tra i più grandi bianchi italiani.

 

“Durante la sua visita a Mazzolino è stato talmente colpito dall’assaggio dal Blanc che, dopo qualche tempo, è tornato per regalarci un’etichetta dipinta proprio ripensando a quel vino e a quel pomeriggio”, racconta Francesca Seralvo, terza generazione dal 2015 alla guida di Tenuta Mazzolino, cantina d’eccellenza nel cuore dell’Oltrepò Pavese. “È’ stato per noi un omaggio bellissimo che abbiamo accolto con grande entusiasmo tanto che abbiamo deciso che sarebbe diventata subito l’etichetta del Blanc 2022”.  L’etichetta firmata Pablo Atchugarry sfoggia colori caldi, linee morbide che danno vita a un pattern inedito sono lo specchio cromatico del Blanc 2022.  “Risultato di un’annata solare, che ci ha regalato un vino ricco, rinfrescato dalle solite note agrumate fresche e da tutta la finezza del gesso che c’è nei nostri suoli”, spiega Stefano Malchiodi, enologo della cantina.  

 

 Una sinergia perfetta tra arte ed enologia che fa del Blanc la scelta perfetta per impreziosire la tavola Pasquale. Questo vino, che in azienda definiscono “sole del mattino, gesso, burro salato, buccia di limone”, rivela profumi di ananas, scorza di cedro e nocciola; in bocca il sorso è ricco e profondo con sensazioni agrumate, fruttate e minerali. Se l’abbinamento con il pesce è sicuramente perfetto, non disdegna matrimoni culinari con risotti e primi piatti con verdure di stagione e formaggi a pasta semi-dura di medio invecchiamento. A Pasqua è un buon abbinamento con un classico, come la torta Pasqualina.

 

Tenuta Mazzolino deve il suo nome al termine latino mansiolinum, ovvero “punto d’incontro”. Qui, infatti, sanno incontrarsi suggestioni di diversa provenienza. Arte e Vino sono un binomio da sempre molto forte, un connubio speciale che la cantina dell’Oltrepò ha saputo valorizzare con questa collaborazione.  Un’etichetta preziosa che brinda alla bellezza della vita e alla condivisione dei valori. Per Tenuta Mazzolino l’opera di Atchugarry è un tassello che conferma e arricchisce la natura di questa cantina, da sempre votata alla ricerca della qualità e dell’esperienza sul territorio, aperta a collaborazioni e contaminazioni e al tempo stesso fedele a sé stessa e alla costante ricerca di eleganza nei vini e nel modo di raccontarsi.




ANDREAS REITERER TRIONFA A RADDA IN CHIANTI --- NELLA 73KM SECONDO POSTO PER DAVIDE CHERAZ

Andreas Reiterer, atleta Suunto, ha dato prova di un'eccezionale performance nel suo debutto al Chianti Ultra Trail, parte delle UTMB World Series, sulla distanza dei 103 km. L'altoatesino, infatti, ha "stoppato" il suo inseparabile Suunto Vertical a 8:40:33, abbassando di due ore il record fatto segnare lo scorso anno dal giapponese Junsuke Mizuno, a conferma anche dell’altissimo livello di questa edizione. Non da meno la prestazione sulla distanza di 73 km dell'altro attesissimo atleta Suunto Davide Cheraz, unico italiano sul podio dietro lo spagnolo Aleix Toda Mas e il connazionale Andres Garcia Blanco al terzo




Ruta de la Pasión de Calatrava celebrare la Settimana Santa in dieci piccoli borghi contemporaneamente

 Dieci piccole città della regione spagnola di Campo de Calatrava, offrono l'unico percorso che permette di conoscere come si celebra la Settimana Santa in ognuno di essi, con aspetti comuni ma con una propria personalità. Tra le cose in comune, in sei di esse, spiccano i cosiddetti "armaos", una replica dei soldati romani ed ebrei che imprigionarono, flagellarono ed eseguirono la condanna a morte di Gesù Cristo.


Quella degli "armaos" è una delle tradizioni e il punto di riferimento più rappresentativo de la Ruta de la Pasión de Calatrava, regione della provincia di Ciudad Real, al centro della penisola iberica, il cui comune più rappresentativo è Almagro, famosa per la sua bella e stilizzata Plaza Mayor, con portici e gallerie di vetro e, soprattutto, per il suo famoso Corral de Comedias, costruito nel 1628, unico palcoscenico al mondo, di tipo teatrale del XVI e XVII secolo, rimasto intatto nella forma e nella struttura. Qui vengono ancora rappresentate commedie di Cervantes, Calderón de la Barca, Lope de Vega... Ad Almagro e in altre città vicine, vengono mostrate le figure realizzate dagli "armaos" che accompagnano i pasos, le confraternite e i capirotes che ogni città fa sfilare tra il Mercoledì Santo e la Domenica di Pasqua. Uno spettacolo che trascende la sfera religiosa, è uno dei momenti più sentiti della zona del Campo de Calatrava, in cui luci, colori, musiche, aromi e fervore pervadono e inondano i comuni di Aldea del Rey, Almagro, Bolaños de Calatrava, Bolaños de Calatrava e Bolaños de Calatrava, Granátula de Calatrava, Miguelturra, Pozuelo de Calatrava, Torralba de Calatrava, Valenzuela de Calatrava, Moral de Calatrava e Calzada de Calatrava, nelle cui strade sfilano più di 50 confraternite e 20 bande musicali. Sentimento e tradizioni popolari, religioso e profano si fondono in una delle celebrazioni più singolari della regione. La Ruta de la Pasión de Calatrava è un Festival di interesse turistico nazionale e aspira a diventare un Festival di interesse internazionale.

Gli “armaos” protagonisti
Le origini degli "armaos" risalgono al XVI secolo, nella cornice che combinava l'atmosfera militarizzata dell'epoca, derivata dalla Chiesa riconciliata dopo Trento, insieme all'ideale cavalleresco impregnato nell'Ordine di Calatrava grazie ai suoi frati, metà monaci e metà soldati, sempre desiderosi di combattere il male. Gli "armaos", con il loro caratteristico costume - composto da giacca rossa, ricoperta da bande di raso rosso con frange dorate, pantaloni bianchi o blu sotto il ginocchio riccamente ricamati, così come le gonne, senza dimenticare gli stivali e le calze di stoffa, e il loro pesante elmo piumato o decorato con pompon colorati e lance, spade e scudi - sfilano in processione, scandendo i loro passi e le loro evoluzioni al suono di tamburi, tamburelli e trombe; la loro partecipazione agli allestimenti della Settimana Santa di Calatrava riflette la dualità tra sacro e profano, portando un elemento festoso e giocoso all’interno delle celebrazioni. Tra i soldati "cattivi" non può mancare il più cattivo per eccellenza di quella tragica settimana: Giuda Iscariota. La presenza di tutti i personaggi nelle processioni, insieme ad altri elementi come musica, artigianato e gastronomia, contribuisce alla creazione di un'esperienza culturale unica e molto sentita.

La Settimana di Pasqua a Calatrava è un'occasione speciali per scoprire il patrimonio culturale, naturale e gastronomico che, come identità collettiva, caratterizza tutti i comuni della zona, eredi dell'Ordine Cistercense di Calatrava che, dalla sua sede originaria nel castello di Calatrava La Vieja, organizzò la riconquista di un territorio sotto il cui mandato sarebbero sorti numerosi paesi. Oggi questi stessi condividono caratteristiche culturali uniche, quelle del Campo de Calatrava, che si manifestano in modo del tutto particolare proprio nella Settimana di Pasqua.

Passione di Calatrava
Ma, oltre ai colorati "armaos", le diverse Settimane Sante di ognuna delle dieci città che compongono l'Itinerario hanno i loro momenti e le loro scene tipiche e caratteristiche, le loro immagini religiose che sfilano in mezzo ai fedeli per le strette vie. Ad esempio, la mattina del Giovedì Santo, ad Aldea del Rey, viene messo in scena il tradimento di Gesù da parte di Giuda Iscariota. A Bolaños de Calatrava, invece, gli "armaos" iniziano la ricerca di Gesù al mattino, inscenando l'arresto nel tardo pomeriggio. A Granátula de Calatrava, durante l'arresto, il capitano delle truppe romane canta "el romance del prendimiento". A Moral de Calatrava, la danza del Caracol si chiama "Caracola" e si celebra la domenica di Pasqua come saluto alla settimana.

Scommettere sui volti... o sulle croci
Curiosamente, nel bel mezzo di una celebrazione religiosa, sopravvive un gioco di scommesse che forse ricorda la vendita all'asta dei vestiti di Cristo da parte dei suoi carnefici sul Golgota. Si tratta di un gioco d'azzardo in cui si scommettono anche ingenti somme di denaro e si svolge ogni Venerdì Santo nella città di Calzada de Calatrava, dove dal 1993 è stato dichiarato "Festival di interesse turistico regionale", e si svolge ininterrottamente da tempo immemore. Il funzionamento è molto semplice: testa o croce. C'è una persona che ha il banco, il baratero, e intorno a lui si dispongono gli scommettitori, senza limiti per le puntate se non i fondi a disposizione del banco, che, situato al centro del cerchio, copre le puntate piazzate a terra. 

Per giocare si prendono due monete di rame del regno di Alfonso XII, con la testa e lo stemma del re ben visibili. La persona che ha il banco mette insieme i pezzi, con le facce delle monete ben visibili. Le persone che giocano scommettono i loro soldi e il mazziere mette la stessa somma. Poi,  dopo aver mostrato le monete, il baratero le lancia in aria. Tutti alzano gli occhi al cielo in attesa del risultato, per scoprire se la fortuna è dalla loro parte o meno. Se le monete toccano terra e rimbalzano verso l’alto con la “Testa", il banco incassa tutti i soldi delle scommesse fatte. Se invece, dopo la caduta e il rimbalzo, gli scudi rimangono visibili, allora si urla “Croce" e chi ha puntato incassa i soldi delle rispettive scommesse, poiché il banco ha perso. Ma può accadere che, quando le monete cadono, ognuna sia su un lato diverso. In questo caso, il baratero grida: Testa e Croce, e non vince nessuno. Le monete vengono raccolte, consegnate a chi tiene il banco e il gioco ricomincia.

Per ulteriori informazioni:

Una nuova frontiera per i sistemi antighiaccio

Trento, 26 marzo 2024 – (p.s.)  Frenare la formazione del ghiaccio su una superficie, cercando un modo per espellere le microgocce di rugiada prima che diventino brina. La ricerca è il risultato di uno studio iniziato con un dottorato congiunto dell’Università di Trento e della Fondazione Bruno Kessler e finanziato da entrambi gli enti. Il gruppo di studiosi è formato da Nicolò Giuseppe Di Novo (PhD) e Nicola Pugno del Laboratory for Bioinspired, Bionic, Nano, Meta Materials & Mechanics del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica (Dicam) e Alvise Bagolini dell’unità Micro Systems Technology del Center for Sensors and Devices di Fbk.

Un lavoro che apre ad applicazioni nel campo dell’industria aeronautica e dei sistemi termodinamici. In questi settori, capire come cambiare le proprietà superficiali di un materiale ha un impatto importante in termini di prestazioni energetiche, costi e sicurezza. Se pensiamo agli aerei, alle turbine eoliche, alle pompe di calore e ai sistemi di refrigerazione, la presenza del ghiaccio causa problemi che attualmente si riducono con soluzioni complesse, che richiedono energia e l’impiego di composti inquinanti. Per questo motivo si studia come evitare che si formi, o come facilitarne la rimozione. L’articolo in oggetto va in questa direzione.
È noto che la presenza di asperità (siano esse millimetriche, micrometriche o anche nanometriche) e la chimica intrinseca del materiale influiscono su come i fluidi interagiscono con la superficie. La sfida era controllare le microgocce di acqua che si formano al di sotto dello zero, prima di trasformarsi in ghiaccio. I ricercatori hanno progettato e fabbricato su silicio dei microconi troncati, coperti da un manto nanostrutturato e idrofobo.
Le microgocce di rugiada, crescono per condensazione confinate tra i coni, separate le une dalle altre ed assumono una forma allungata. Prima di trasformarsi in ghiaccio, si autoespellono dai micro-coni, vengono cioè lanciate in aria.
Il team ha studiato il salto della goccia e dimostrato che l’auto eiezione rallenta il processo di congelamento. I numerosi salti creano una zona di svuotamento, una sorta di pista taglia-ghiaccio che frena l’avanzamento della brina.
La rapida auto-eiezione è stata osservata con una videocamera ad alta velocità, accoppiata con un microscopio. Sono state acquisite fino a 90mila foto al secondo.
Il risultato dello studio è che strutture divergenti con bagnabilità uniforme facilitano l’autoespulsione dei liquidi. E possono essere impiegate per progettare e realizzare sistemi antighiaccio.
«Abbiamo strutturato superfici di silicio con tecniche utilizzate per produrre chip o sensori. La sfida – spiega Nicolò Di Novo, attualmente assegnista di ricerca al Dicam – è quella di dotare di queste proprietà altri materiali come l’alluminio, il titanio, l’acciaio e i polimeri».  
«Queste superfici così repellenti all'acqua tanto da far saltare via le gocce – aggiunge Nicola Pugno, ordinario di Scienza delle costruzioni all’Ateneo trentino – vanno ben oltre le classiche superfici superidrofobiche ispirate all’effetto loto (cioè alla capacità di un materiale di mantenersi pulito autonomamente, osservata sulle foglie di loto). Richiedono la formulazione di nuove teorie per il loro progetto e una micro-fabbricazione allo stato dell'arte. Mostrano infine un potenziale interesse industriale high-tech, secondo la terza missione del nostro laboratorio».  
Tornando alle applicazioni di questo studio, si intuiscono le possibilità nel settore degli aeromobili. Su tutti i velivoli che raggiungono una certa altitudine è inevitabile la formazione di ghiaccio, sulle ali ma anche pale di elicotteri o eoliche o per applicazioni spaziali. Sono in corso diversi studi per capire come intervenire in modo rapido ed economico. I ricercatori trentini hanno dato il loro contributo pensando a una superficie che rallenti la formazione del ghiaccio e ne faciliti il distacco spontaneo. Altri campi di utilizzo possono essere nella progettazione di pompe di calore (per esempio di auto elettriche), di refrigeratori industriali, di linee di trasmissione dell’alta tensione in zone di montagna. Strumenti in cui lo sbrinamento veloce garantisce la funzionalità del sistema.
Lo studio è stato finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del progetto “Boheme”, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Ministero dell’Università e della Ricerca tramite il Progetto STREAM.
L’articolo “Single condensation droplet self-ejection from divergent structures with uniform wettability”, che descrive il fenomeno di auto-eiezione è pubblicato sulla rivista ACS Nano ed è disponibile al seguente link: 
Il lavoro ha conquistato la front cover della rivista.
L’applicazione anti-brinamento è stata pubblicata su Advanced Materials Interfaces, disponibile a questo link: 



Giovedì 28 marzo - Tario e Føxgløve per Rock this town alle Officine Cantelmo di Lecce

Giovedì 28 marzo (ore 21:00 - ingresso libero)

Officine Cantelmo di Lecce con il doppio concerto del cantautore Tario e della band Føxgløve prende il via Rock this town 

La rassegna, promossa in collaborazione con Sei Festival, Coolclub e Dischi Parlanti, proporrà alcuni interessanti progetti emergenti pugliesi alla scoperta di nuove sonorità. Prossimi appuntamenti con l'artista tarantina Moinè (giovedì 4 aprile) e Adirondack (giovedì 11 aprile). Info 3331803375 – www.coolclub.it.


La rassegna partirà con le prime due interessanti realtà. Tario è il nome d’arte di Mario Turco, classe 1994 che vive tra il Salento e Milano. Nei brani del giovane cantautore, una vena malinconica e romantica si amalgama bene con il groove di una sezione ritmica sempre molto presente e con l’energia che in alcuni pezzi viene fuori decisa. Nata nel 2020, la band Føxgløve è composta da Frank (voce), Mirco (batteria), Nicolò (basso) e Francesco (chitarra). La filosofia che ruota attorno al progetto punta sulle emozioni; l'obiettivo principale del quartetto è scuotere le anime, risvegliare i moti interiori e permettere a chiunque li ascolti di compiere un viaggio attraverso musiche di grande impatto e testi introspettivi.

Giovedì 4 aprile (ore 21:00 - ingresso libero) sul palco l'artista tarantina Moinè. Classe '93, si avvicina alla musica a 16 anni ed evolve dal rock all'elettronica, dalla formazione band ad un progetto minimale che include loop, sequencer e synth. Sin dal principio i suoi singoli conquistano importanti traguardi: due volte nella top10 di Mtv dance, il podio della Deutsche Dance Chart, nomination per i Clubbing Tv Music Awards, inserimenti nella Buddha Bar Compilation, sincronizzazioni per la tv italiana ed americana, concerti in Puglia e nel resto d'Italia. Al momento presenta il suo nuovo live set elettronico in solo che porterà alla pubblicazione del suo primo EP.

Giovedì 11 aprile (ore 21:00 - ingresso libero) spazio alla band alternative rock, grunge, progressive brindisina Adirondack, formata da Marco Pacifico (chitarra e voce), Niko Ciullo (basso e voce) e Alex Martina (batteria e voce). Spinti dalle svariate influenze, tra cui Beatles, Foo Fighters, Alice In Chains e Rush, dopo alcuni singoli hanno esordito nel 2021 con il cd "Shapeless Bond". In attesa del nuovo lavoro discografico il gruppo ha prodotto il singolo "In the rubble" e, poche settimane fa, i brani "Lovelly Fall" e "Pretty when you cry".

Info 3331803375 – www.coolclub.it