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giovedì 30 maggio 2024

CENTRO POLIFUNZIONALE PER IL CONTRASTO ALLE POVERTÀ “AREA 51”: DOMANI LA PRESENTAZIONE DELLA RIFUNZIONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO E DELL’AVVIO DI UN NUOVO MODELLO INTEGRATO DI INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO

Domani, venerdì 31 maggio, alle ore 10, alla presenza del sindaco di Bari, si terrà l’evento di presentazione alla cittadinanza della nuova configurazione degli spazi del Centro Polifunzionale per il contrasto alle povertà “Area 51” (in Corso Italia 81-83) e di nuove e ulteriori iniziative che estendono la portata dell’intervento di Area 51, sperimentando un modello integrato di inserimento socio-lavorativo dei beneficiari del Centro, attraverso l’avvio di due attività produttive: la Pizzeria “51 al quadrato” (Corso Italia n. 79) e la Lavanderia self-service “51 gradi” (Corso Italia n. 81), in locali attigui al Centro.

Il Centro Polifunzionale per il contrasto alle povertà “Area 51”

Il servizio, attivo ininterrottamente dal 1998, rappresenta oggi uno dei punti di riferimento per le persone senza dimora che vivono in città e conta una platea di oltre 2.000 fruitori ogni anno, per un totale di oltre 120.000 prestazioni solo nel 2023. Oltre ad erogare prestazioni in risposta alle esigenze primarie dei beneficiari (distribuzione pasti, servizi igienici, deposito bagagli, fornitura indumenti, ecc.), Area 51 svolge attività di segretariato sociale e di orientamento verso i servizi sociosanitari e assistenziali attivi sul territorio cittadino, avvalendosi di un’equipe multidisciplinare, costituita da operatori sociali, educatori, assistenti sociali, mediatori culturali; presso Area 51, sono inoltre attivi sportelli tematici, per supportare i beneficiari rispetto a specifiche criticità o fragilità (sportello sanitario, counseling psicologico, orientamento legale, sportello per l’iscrizione anagrafica, ecc.); il Centro ospita inoltre regolarmente eventi, attività laboratoriali e iniziative aperte alla cittadinanza.

La Cooperativa:

La Cooperativa Sociale C.A.P.S. opera a Bari dal 1991 e gestisce numerosi servizi e strutture di accoglienza in convenzione con il Comune di Bari, in particolare, oltre al  Centro Polifunzionale per il contrasto alle povertà “Area 51”, il Centro di accoglienza notturna “Andromeda”, il servizio di Pronto Intervento Sociale e l’Unità di Strada “Care for People”, strutture di accoglienza SAI per minori e adulti del Comune di Bari, nonché servizi di inserimento abitativo e lavorativo.

L’intervento di riqualificazione e la nuova configurazione degli spazi:

Tramite proprie risorse, C.A.P.S. ha realizzato significativi interventi strutturali, che hanno modificato l’aspetto visivo di Area 51, la configurazione e la funzionalità degli spazi del Centro, restituendo alla città di Bari un servizio più moderno, dotato di attrezzature e strumentazioni utili a garantire il massimo confort dei locali e il mantenimento di elevati standard, sul piano igienico-sanitario e per quanto riguarda la sicurezza dei fruitori e del personale impiegato nel servizio.

Area 51 oggi dispone, infatti, di un’ampia zona di accoglienza, con un front-office interamente in vetro, utile a garantire agli operatori la possibilità di interagire agevolmente con i beneficiari, mantenendo il pieno controllo degli accessi e di quanto accade all’interno del servizio; sono inoltre presenti stanze per colloqui e consulenze, stireria, lavanderia, servizi igienici anche per disabili, un ampio deposito bagagli e un’ampia sala polifunzionale utile per l’erogazione dei pasti e per la realizzazione di attività culturali e di socializzazione.

Un nuovo modello di inclusione socio-lavorativa:

Nell’ambito della riprogettazione del Centro Polifunzionale “Area 51”, tramite finanziamenti riconosciuti dalla Regione Puglia (Avviso Pubblico “Puglia Sociale IN” – Azione 3.2 del POR Puglia 2014-2020) e dal Comune di Bari (Avviso Pubblico “Un negozio non è solo un negozio” – d_Bari 2022-2024 – POC Metro 2014-2020 POC_BA_I.3.1.p), la Cooperativa Sociale C.A.P.S. e la Cooperativa partner di Tipo B ARTES hanno progettato ulteriori iniziative, volte ad estendere la portata dell’intervento di Area 51, sperimentando un modello integrato di inserimento socio-lavorativo dei beneficiari del Centro Polifunzionale, attraverso l’avvio di due attività produttive: la Pizzeria “51 al quadrato” (Corso Italia n. 79) e la Lavanderia self-service “51 gradi” (Corso Italia n. 81), in locali attigui al Centro Polifunzionale “Area 51”. Valorizzando l’esperienza maturata nella gestione del Bistrot/Caffetteria/American Bar e B&B “Artemisia”, le attività della pizzeria e della lavanderia self-service saranno co-gestite da adulti in condizione di difficoltà individuati all’interno di Area 51, rappresentando così il completamento delle iniziative sociali promosse dal Centro Polifunzionale e una preziosa opportunità di formazione e di inserimento lavorativo per i beneficiari. Il percorso professionalizzante, realizzato da uno staff trasversale, costituito da professionalità sociali e da tecnici del settore della ristorazione, sarà articolato in sessioni teorico-pratiche e di workexperience, prevedendo l’attivazione di tirocini formativi, retribuiti secondo gli standard previsti dalla Regione Puglia, finalizzati ad offrire ai partecipanti le competenze lavorative necessarie a collocarsi in modo valido nel mercato del lavoro, al termine del percorso. Le attività della Pizzeria “51 al quadrato” e della Lavanderia self-service “51 gradi” saranno presentate alla cittadinanza in occasione dell’evento inaugurale di domani, venerdì 31 maggio.

 

Regione Lombardia e Isorropia Homegallery presentano la mostra collettiva INTUS 2024 | DELEGAZIONE DI ROMA DI REGIONE LOMBARDIA | Fino al 22 gennaio 2025

Regione Lombardia, Delegazione di Roma, promuove fino al 22 gennaio 2025 la mostra INTUS 2024, in collaborazione con l’associazione culturale Isorropia Homegallery. Il primo progetto espositivo, all’interno della sede istituzionale di Regione Lombardia a Roma riunisce opere di Thomas BerraAndrea MaricontiMonica Mazzone e Silvia Negrini.

 

INTUS 2024, (dal latino: dentro, all’interno), non è solo il nome di una mostra di arte contemporanea, è anche un progetto nato dalla collaborazione tra Regione Lombardia, sede di Roma con Isorropia Homegallery finalizzato apromuovere e supportare giovani artisti italiani, da sempre mission dell’associazione culturale no profit. L’iniziativa fa inoltre parte di un approccio culturale che si sviluppa all’interno di spazi di lavoro, sedi istituzionali come valore aggiunto al vivere quotidiano. Porte aperte all’arte e alla cultura per creare un dialogo multidisciplinare a sostegno della crescita di persone e imprese e con l’obiettivo di rendere fruibili a un vasto pubblico di visitatori, spazi solitamente chiusi o privati.

 

Con questa iniziativa, la Giunta lombarda intende promuovere la propria identità e la propria vision con un approccio inclusivo e partecipativo. “L’attenzione per le giovani generazioni, che rappresentano il futuro del nostro territorio e dell’intero Paese, si esprime nella scelta di puntare sulla genialità creativa di quattro emergenti artisti lombardi con la convinzione che una delle sfide principali di ogni tempo sia l’educazione alla bellezza – afferma il Presidente di Regione Lombardia - E, in questo senso, è suggestivo pensare che c’è anche un filo che - attraverso i secoli - lega la sede romana di Regione Lombardia a uno dei luoghi in cui Sant’Ignazio di Loyola insegnava ai ragazzi, facendo loro scoprire quell’intelligenza emotiva, che è alla base anche di ogni esperienza artistica”.


In mostra una ventina di opere dei quattro artisti disseminate all’interno della sede istituzionale di Regione Lombardia a Roma, in un dialogo intenso e suggestivo. 

 

Thomas Berra lavora con la pittura a partire dalla tecnica tradizionale del dipinto su carta o su tela di grande e piccolo formato, per poi espandersi su supporti diversi come tende o pareti, realizzando opere dal carattere onirico e immersivo. Il punto di partenza della sua attuale pratica artistica è una ricerca sul mondo vegetale sviluppata nel ciclo Elogio delle Vagabonde (2015-ongoing): traendo ispirazione dall'omonimo saggio del paesaggista e filosofo francese Gilles Clement, il suo lavoro si traduce in una sorta di apologia delle “erbacce” che punta a ridare dignità a queste piante perennemente escluse dalla botanica e dalle arti più nobili. Il mondo vegetale diventa lo scenario di paesaggi mistici, animati da soggetti che sembrano provenire da un mondo fiabesco e incantato in cui l'uomo è tutt'uno con la natura, in un senso di perfetta comunione: insieme a personaggi appena accennati, figure sottili ed enigmatiche, che sembrano appartenere ad un mondo incantato e atemporale, le piante infestanti conquistano le superfici, contribuendo a creare un immaginario personale e intimo che rimane sospeso. Il sogno - di felliniana memoria - è un elemento fondamentale del lavoro dell’artista, e forte è il richiamo a Il Libro dei Sogni del grande regista da cui ha attinto, rendendo labile il confine fra realtà e immaginazione.

 

La ricerca di Andrea Mariconti si basa prevalentemente su un approccio inclusivo di tutta la Storia dell'Arte e dell'esplorazione di interferenze percettive. Lavora con materiali naturali di origine minerale (grafite – rame - bronzo) vegetale (fitolacca – carbone – cenere – carta ganpi - petrolio), da cui ricava colori e tinte intense e velate. L’artista ha studiato e approfondito negli anni, oltre ad una ricerca pittorica che lo inserisce saldamente nel panorama dell'arte contemporanea, una ricerca espressiva in ambito scultoreo che si fonda sull'esplorazione delle potenzialità del bronzo a cera persa, tecnica antichissima che svolge un ruolo primario nell'evoluzione della civiltà umana.



Monica Mazzone porta in mostra le sue “configurazioni architettoniche emozionali”, proponendo la geometria come principio guida dell’atto creativo. La geometria emotiva, così Mazzone chiama tutta la sua ricerca, è un percorso di misurazione empirica degli stati emotivi, un discorso aperto e appassionato di conoscenza del mondo. Un percorso artistico fondato sull'idea di poter percepire ed esprimere visivamente l'ossessione per la perfezione, indagando temi esistenziali come la questione dell'identità, la capacità di espressione individuale e il rapporto tra sé e la realtà. Il corpus di opere indaga il significato delle entità che siamo soliti chiamare dimensioni che mappano lo spazio che circonda l’essere umano e lo contiene con l'intento di razionalizzare le sue emozioni e renderle comunicabili.



Silvia Negrini utilizza un linguaggio minimalista che descrive paesaggi, interni o luoghi isolati e desolati, attraverso tavole o tele spesso di grandi dimensioni. Sono fondali immobili che attendono il passaggio di qualcuno o che restituiscono un evento appena accaduto. Le campiture sono volutamente piatte, la resa costruttiva è formale, sintetica, rigorosa e schematica, nessun elemento decorativo è ammesso, scenari antiretorici la cui sfida è riuscire a descrivere un'atmosfera precisa con il minor numero di elementi possibile e con un quantitativo limitato di toni.  Gli oggetti raffigurati si presentano come un gioco ambiguo di rappresentazione astratta, costruita attraverso forme stereotipate, cambi improvvisi di tinta, effetti di ombre e luci, leggi fisiche proprie: unici dati dai quali è possibile intuire il contesto.







HIT MAN di Richard Linklater (2024)| Trailer Ufficiale Italiano

CISTO - La fine del giorno

Amphora Revolution, 7 e 8 giugno alle Gallerie Mercatali di Verona. Walk around tasting, panel scientifici e di ricerca, tavole rotonde e masterclass

AMPHORA REVOLUTION, IL 7 E 8 GIUGNO ALLE GALLERIE MERCATALI DI VERONA: L’EVENTO DEDICATO AI VINI IN ANFORA, TRA WALK AROUND TASTING, PANEL SCIENTIFICI E DI RICERCA, TAVOLE ROTONDE E MASTERCLASS

 

Presentata oggi in una conferenza stampa online con Helmuth Köcher, The WineHunter – Merano WineFestival, Maurizio Danese e Raul Barbieri, rispettivamente amministratore delegato e direttore commerciale di Veronafiere, Amphora Revolution nasce dalla prima joint venture tra Merano WineFestival e Vinitaly.

 

L’evento ospita oltre 100 aziende produttrici di vino in anfora provenienti da tutta Italia, nonché personalità del panorama vitivinicolo internazionale come il professor Attilio Scienza, esperti della produzione di giare e opinion leader. Il programma di tasting, masterclass e panel tecnico-scientifici è dedicato a un pubblico di appassionati e operatori del mondo vino per approfondire e valorizzare una tecnica antica come innovazione.

 

Merano (BZ) - Verona (VR), 30 maggio 2024 – È il primo evento vinicolo dedicato interamente al mondo delle giare in terracotta e alle eccellenze di questa particolare nicchia dell’enologia, in programma il 7 e 8 giugno alle Gallerie Mercatali di Veronafiere, e nasce da un’idea del patron di Merano WineFestival, Helmuth Köcher, in collaborazione con Vinitaly. Oltre 100 le aziende vitivinicole italiane produttrici di vini in anfora coinvolte insieme a una selezione di vini georgiani, protagonisti di un percorso di degustazione che conduce alla scoperta di una tecnica di vinificazione antica, oggi considerata rivoluzionaria perché innovativa in risposta alle sfide della sostenibilità e del cambiamento climatico sempre più concreto. Inoltre, panel scientifici e di ricerca, tavole rotonde e masterclass esplorano e approfondiscono tecniche, biodiversità, segreti e approcci riguardanti l’arte enoica dei vini in anfora e la sua evoluzione negli anni e nei territori di riferimento. L’evento si apre ufficialmente venerdì 7 giugno alle ore 14:30 con la Premiazione WH Amphora PLATINUM Award e la presentazione della nuova guida ufficiale “The WineHunter Amphora Award 2024”, la prima guida dedicata interamente ai vini in anfora.

 

La due giorni è stata raccontata nel dettaglio nella mattina di oggi da Helmuth Köcher, The WineHunter e patron di Merano WineFestival, Maurizio Danese amministratore delegato di Veronafiere, Raul Barbieri direttore commerciale della Fiera di Verona, Attilio Scienza, direttore scientifico di Amphora Revolution e moderata dal giornalista Andrea Radic (in calce al comunicato le dichiarazioni dei relatori).

 

WALK AROUND TASTING E QVEVRI WINES

Dalle 15:00 alle 22:00 di venerdì 7 giugno e dalle 11:00 alle 20:00 di sabato 8 giugno, alle Gallerie Mercatali di Veronafiere, Amphora Revolution accoglie oltre 100 aziende provenienti da tutta Italia per un Walk Around Tasting dedicato ai vini in anfora. Ad arricchire i banchi di degustazione anche una selezione di vini subacquei e vitigni antichi, con la partecipazione di G.R.A.S.P.O., Gruppo di ricerca ampelografica sostenibile per la preservazione della biodiversità viticola che identifica, cataloga e vinifica vitigni antichi e minori a livello nazionale e internazionale. Inoltre, un percorso incentrato sui vini provenienti dalla Georgia, luogo in cui ebbe inizio la tradizione della vinificazione in anfora circa 8.000 anni fa, completa un focus sui vini prodotti in giare di terracotta portando in scena i Qvevri Wines.

 

CONVEGNI E SIMPOSIUM

Ricco il programma di convegni tecnico scientifici e di ricerca, simposi e tavole rotonde che, grazie alla partecipazione di scienziati, esperti e opinion leader nazionali e internazionali affronta la tematica dei vini in anfora secondo diverse sfaccettature. Dalle 15:00 alle 16:30 “The Wine Odyssey – from the past to the future” è il panel scientifico a cura del prof. Attilio Scienza che esplora l’odissea del vino attraverso i secoli, analizzando le tecniche e le innovazioni che hanno trasformato la viticoltura, dall’antichità ai giorni nostri. A seguire, dalle 17:00 alle 18:30, “GRAPE TRACKER. Vitigni dal passato per i vini del futuro” racconta invece l’evoluzione dei vitigni e delle tecniche di vinificazione nel tempo e la loro influenza oggi, a cura del dott. Aldo Lorenzoni di G.R.A.S.P.O. Il simposio si conclude, dalle 18:00 alle 20:00, con “Evoluzione dei vitigni e delle anfore. Il miglioramento genetico delle varietà genetiche: La selezione clonale e la creazione di genotipi resistenti alle malattie”, un panel di ricerca in collaborazione con Vivai Rauscedo. Sabato 8 giugno dalle 11:30 alle 12:30, la tavola rotonda “Enologi italiani a confronto”, moderata dal conduttore televisivo e giornalista Andrea Radic e Francesca Granelli de “I Grandi Vini”, esamina gli approcci, le esperienze e le diverse prospettivedegli enologi italiani di talento: Elena Casadei - Le Anfore, Michele Bean - Roi Clar, Enrico Giovannini – Ottomani, Francesco Mondini – Etruscanywine, Robin Baum - Winemakersclub Italia, Josef Reiterer – Arunda. Dalle 14:00 alle 15:00 va in scena la tavola rotonda sui “Vini georgiani: i segreti millenari di questa affascinante regione vinicola, dalle tecniche di vinificazione ancestrali alla varietà di vitigni autoctoni”. Condotta da Helmuth Koecher, The WineHunter e fondatore del Merano WineFestival, è un appuntamento che conduce alla scoperta dei segreti millenari di questa regione vinicola, tra tecniche di vinificazione ancestrali e vitigni autoctoni. Dalle 16:00 alle 17:00 è in programma il convegno dedicato ai “Produttori di anfore”, dalla selezione delle materie prime alla lavorazione artigianale, condotta da Helmuth Koecher e con la partecipazione di: Michele Bean – Sirio Anfore - Massimo Carbone - Winejars, Impruneta, Luca Risso - Clayver, Federico Manetti - Manetti e Gusumano, Impruneta.

 

MASTERCLASS

Durante le due giornate di Amphora Revolution sono cinque le masterclass che suggeriscono un’esperienza sensoriale e gustativa unica. Venerdì 7 dalle 17:00 alle 18:00 la masterclass “Vini Rossi in Anfora - Un viaggio alla scoperta dei sensi, dal passato al futuro: il confronto” propone la degustazione di 6 vini rossi prodotti in anfora, mettendo a confronto tecniche antiche e moderne, l’intervento è moderato dal giornalista e conduttore televisivo Andrea Radic insieme a Simona Geri The WineSetter, membri della nuova commissione “The WineHunter Amphora Award”. Dalle 19:00 alle 20:00, invece, “10 Custodi per 10 Vitigni Rari – biodiversità viticola in Italia” permette di conoscere il segreto dell’origine della biodiversità viticola italiana, moderata da Aldo Lorenzoni di G.R.A.S.P.O. Sabato 8 dalle 13:30 alle 15:00 è in programma la masterclass di Roero Bric Castelvey “Territorio unico: Langhe bianco – Langhe Rosso”. A seguire, dalle 15:00 alle 16:00 “L’arte dell’anfora: sensazione ed evoluzione del vino bianco in terracotta” è la masterclass che porta in degustazione 6 vini bianchi, espressione della naturalità e della purezza, a cura di Andrea Radic e Simona Geri. Dalle 17:00 alle 18:00, la masterclass “Underwater Wines – Vino Subacqueo: alla scoperta delle profondità della maturazione del vino” offre una speciale panoramica sul particolare processo di invecchiamento e affinamento sotto il mare: un intervento moderato da Andrea Radic.

 

Le dichiarazioni dei relatori:

Helmuth Koecher, The WineHunter e patron di Merano WineFestival: «Amphora Revolution è nato con l’obiettivo di mettere in scena un nuovo trend del mondo del vino: il recupero di una tecnica antica come innovazione che molte aziende italiane e internazionali stanno sperimentando negli ultimi 10 anni. Un evento che ha lo scopo di sostenere e valorizzare il vino in anfora, espressione di autenticità e naturalità, e che rappresenta anche una speciale opportunità di confronto e dibattito, scientifico e di ricerca, su vitigni, tecniche e approcci, per dare una direzione e un futuro a questa nicchia del settore vinicolo».

 

Maurizio Danese, amministratore delegato Veronafiere: «La collaborazione MeranoWine Festival e Veronafiere-Vinitaly si fonda su un comune binomio di azione: sostenere il settore del vino e creare opportunità. Amphora Revolution, che rappresenta una nicchia di valore dal Dna sostenibile, si inserisce a pieno titolo sia nel nuovo corso di Vinitaly iniziato nel 2023 che nel piano strategico di Veronafiere ‘One 2024-2026’. Un progetto triennale impegnativo che contempla eventi ed azioni di sviluppo anche su Vinitaly. Amphora Revolution si presenta come una piccola Davos per lo sviluppo di un comparto e di una tendenza che trova sempre più estimatori, tra i produttori e i consumatori».

 

Raul Barbieri, direttore commerciale Veronafiere: «Amphora Revolution vuole dare visibilità a un comparto che sta suscitando molta attenzione anche a livello commerciale. Per questa prima edizione abbiamo centrato l’obiettivo espositivo con 101 aziende provenienti da tutte le regioni italiane a cui si aggiungono produttori da Georgia, Francia e Slovenia. Un’offerta completa che fa di Amphora Revolution la principale piazza b2b e b2c di questa particolare produzione enologica. Nella due giorni, business e cultura, operatori e winelover andranno di pari passo alla scoperta o riscoperta di una produzione in forte ascesa».

 

Attilio Scienza, direttore scientifico Amphora Revolution: «Questa manifestazione è uno strumento di comunicazione importantissimo per i consumatori che bevono più con il cervello che con la bocca. In questo momento caratterizzato dal cambiamento climatico e da una dispersione del consumo da parte dei giovani, attratti da altre bevande o dai nuovi low alcol, i vini in anfora possono essere una risposta sia come risposta alle sfide del clima sia per ripristinare il rapporto dei consumatori con il vino. Il vino è il catalizzatore e l’anfora ne è il contenitore. Amphora Revolution ci consente di tornare alle origini, ai vitigni antichi diffondendone anche la cultura, soprattutto tra i giovani che, credo, potranno essere il primo target di winelover della rassegna».




PAESAGGI DI GENTILEZZA 2024: dal 14 al 16 giugno torna la rassegna con Daniel Lumera in Valle D’Aosta

Yoga Mountain Days, la serie di appuntamenti curata e organizzata da VDAYOGA in Valle d’Aosta, presenta per l’estate 2024 un programma ancora più ricco, tra cui spicca il ritorno in cartellone della rassegna “Paesaggi di Gentilezza”, che vede protagonista dal 14 al 16 giugno il biologo naturalista e autore bestseller Daniel Lumera, esperto a livello internazionale nelle scienze del benessere e nella pratica della meditazione, che torna per il terzo anno consecutivo in eventi e incontri proposti tra Courmayeur, che lo scorso anno ha aderito al Movimento Italia Gentile diventando così Comune Gentile, e il Forte di Bard.

In continuità con l’anno precedente, la rassegna intende sottolineare l’importanza di vivere la propria vita seguendo un’etica che nutra l’attenzione verso l’altro, la fragilità del pianeta e la necessità di instaurare dialoghi di pace con sé stessi e con l’ambiente che ci circonda. Per questo il fil rouge delle tre giornate per il 2024 è il nutrimento dello spirito, della mente e del corpo.

La rassegna si apre, dunque, venerdì 14 giugno al Jardin de l’Ange di Courmayeur, dove alle ore 18 Lumera presenterà il suo ultimo libro, edito da Mondadori, “Come se tutto fosse un miracolo”, moderato dalla giornalista e scrittrice Manuela Porta; l’appuntamento sarà eccezionalmente arricchito dalla condivisione di Kirtan, canti rituali della tradizione indiana.

La mattina di sabato 15 giugno, alle 10.30, sarà la volta dell’attesissima passeggiata meditata in Val Ferret, fra le bellissime opere d’arte di Maisons de Judith e, nel tardo pomeriggio, alle 18 al Jardin de l’Ange di Courmayeur si terrà “Mente e Meditazione”, un dialogo fra Daniel Lumera e il fisico Fabio Truc, che da anni si occupa di scoprire cosa c’è oltre il confine della conoscenza; l’incontro sarà moderato dal giornalista Enrico Martinet e preceduto dalla visione del documentario “An Enlightened Mind” (Italia, 2023, 26’) di Felicia Cigorescu.

Domenica 16 giugno si raggiunge il Forte di Bard per un appuntamento concentrato sul nutrimento del corpo. La mattinata, dalle 11, sarà dedicata a una serie di pratiche guidate da Daniel Lumera con a seguire, per chi desidera, un pranzo vegano o vegetariano a base di prodotti del territorio. Nel primo pomeriggio, alle ore 14.30, Biagio Bagini e Gianluigi Carlone presentano il loro “Conciorto”, una performance musicale unica con verdure dell’orto, a riprova della profonda connessione che intercorre tra natura e musica, e che si esprime a livello cellulare nelle diverse energie elettriche e spirituali degli esseri viventi. Conclude la giornata una conversazione fra Daniel Lumera e Fabio Brescacin, fondatore di NaturaSì, gruppo leader italiano nella distribuzione di prodotti biologici, biodinamici e naturali impegnato da sempre nella diffusione della cultura del biologico, con la partecipazione della nutrizionista Erika Pizzato, esperta di microbiota; modera Manuela Porta. Per l’occasione un banco di NaturaSì sarà presente per tutta la giornata.

Il 29 giugno la manifestazione torna in Val Veny, in occasione del Green Week End, con Anna Inferrera che terrà il seminario “Yoga, music, self-love & kindness” con pratica Vinyasa Style e accompagnamento musicale, mentre nel pomeriggio al Jardin de l’Ange di Courmayeur si terrà la cerimonia di “Puja e Lunar Flow” con pratica di yoga accompagnata da musica dal vivo.

Infine, la manifestazione il 20 e 21 luglio si sposta a Gressoney-Saint-Jean con “Paesaggi di Gentilezza nel cuore del Monte Rosa”: due giorni intensi di yoga con la partecipazione straordinaria di Francoise Berlette che insieme a Paola Elia, Lino Benvenuti, Cristiano Zanus, Francesca Panoga e molti altri permetteranno di sperimentare diverse scuole di yoga, yoga bimbi, meditazione e musica nella splendida cornice dell’elegante località ai piedi del Monte Rosa.

Per info
Betta Frera +39 335 6953385
VDAYOGA +39 320 8737666
info@vdayoga.com





Harry Potter: Un mago che ha conquistato il mondo

 Harry Potter è il protagonista di una serie fantasy creata dalla scrittrice britannica J.K. Rowling. La serie, composta da sette romanzi, narra le magiche avventure di un giovane mago orfano che scopre di possedere straordinari poteri e di essere sopravvissuto all'attacco del malvagio mago Lord Voldemort.

Storia

Nato il 31 luglio 1980, Harry perde i genitori quando è ancora in fasce per mano di Voldemort, il quale, nel tentativo di ucciderlo, lo marchia con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte, diventando l'unico sopravvissuto all'Anatema della Morte. Cresciuto dai suoi zii babbani (persone non magiche), i Dursley, che lo trattano con crudeltà, Harry viene poi prelevato da Rubeus Hagrid, un gigante bonario, e condotto al Castello di Hogwarts, la Scuola di Magia e Stregoneria.

Hogwarts e il mondo magico

Hogwarts, situata nelle Highlands scozzesi, è una maestosa scuola di magia dove Harry stringe amicizie importanti con Ron Weasley e Hermione Granger, insieme ai quali affronta prove e avventure per contrastare il ritorno di Lord Voldemort e proteggere il mondo magico dalla sua oscurità.

Significato culturale

La saga di Harry Potter ha avuto un impatto culturale immenso a livello globale, conquistando il cuore di milioni di lettori di tutte le età. Le storie di J.K. Rowling hanno trasceso il genere fantasy, diventando un fenomeno socio-culturale che ha ispirato film, spettacoli teatrali, parchi a tema, videogiochi e merchandising di ogni tipo.

Eventi e attrazioni importanti

Oltre ai romanzi e ai film, il mondo di Harry Potter si è espanso attraverso diverse iniziative:

  • Il Wizarding World of Harry Potter: Si tratta di parchi a tema dedicati al mondo di Harry Potter, situati negli Stati Uniti, Giappone e Regno Unito, dove i visitatori possono immergersi nella magia di Hogwarts, gustare cibi tipici e provare diverse attrazioni.
  • Harry Potter and the Cursed Child: Un'opera teatrale sequel della saga originale, che ha riscosso un grande successo a Londra e a Broadway.
  • Fantastic Beasts and Where to Find Them: Una serie di film prequel ambientati nell'universo di Harry Potter, che esplorano la storia della magia e delle creature magiche.

Harry Potter rappresenta un'icona culturale senza tempo, un simbolo di coraggio, amicizia e speranza che continua a ispirare e affascinare generazioni di lettori e appassionati di tutto il mondo. La sua storia ci insegna che l'amore, l'intelligenza e la determinazione possono trionfare anche sulle forze più oscure, ricordandoci che la vera magia risiede dentro ognuno di noi.

Citazioni:

  • "Non è mai troppo tardi per essere ciò che hai sempre desiderato essere." - 
  • Albus Silente
  • "Le cicatrici ci ricordano da dove siamo venuti e cosa abbiamo superato." -
  • Harry Potter
  • "Il problema è che le persone si concentrano su ciò che non possono vedere." -
  •  Albus Silente

Statistiche:

  • I libri di Harry Potter sono stati tradotti in oltre 80 lingue e hanno venduto oltre 500 milioni di copie in tutto il mondo.
  • I film di Harry Potter hanno incassato oltre 9 miliardi di dollari al botteghino mondiale.
  • Il Wizarding World of Harry Potter ha accolto oltre 50 milioni di visitatori da tutto il mondo.





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Barche di carta di Sos Mediterranee nel Tevere e nelle fontane di Roma: "Basta morti in mare"

Giornata nazionale delle Scienze Politiche e Sociali. All'Università di Pavia incontri e dibattiti « LMF Lamiafinanza

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Mantovano: "Consiglio dei Ministri ha approvato disegno di legge di riforma ordinamento giudiziario"

FIAF presenta il primo festival della fotografia italiana

Bibbiena (AR), 30 maggio 2024 - La cultura iconografica italiana, con una sua estetica tanto distintiva quanto universale, merita una celebrazione che ne esplori in profondità la complessità e l'evoluzione. Contrariamente alle percezioni di un ritardo culturale, i percorsi della fotografia italiana dimostrano un coraggio esemplare nell'innovazione e nella ricerca di nuove prospettive. Questa tradizione visiva, arricchita da un patrimonio storico e culturale unico, invita a un'esplorazione continua, mettendo in luce la capacità della fotografia di reinterpretare la realtà. 

 

Rispondendo alla necessità di riscoprire e valorizzare questa eredità, la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF) annuncia il primo Festival della Fotografia Italiana, una manifestazione annuale, da giugno a ottobre, dedicata esclusivamente alla nostra cultura iconografica nella sua evoluzione storica e contemporanea, in dialogo con i giovani talenti, il territorio e le sfide dell'intelligenza artificiale.

 

Il Festival della Fotografia Italiana si svolgerà a Bibbiena (AR), Città della Fotografia grazie alla presenza del Centro Italiano della Fotografia d’Autore (CIFA) e della Galleria a Cielo Aperto, vero e proprio museo permanente della fotografia open-air, unico in Italia. Saranno inoltre coinvolti i comuni limitrofi del Casentino, Poppi e Pratovecchio-Stia, nel contesto di un festival che vuole anche porre l'accento sull'esplorazione della relazione tra territorio e fotografia. 

 

L'inaugurazione della prima edizione del Festival della Fotografia Italiana avrà luogo nel weekend del 14-16 giugno. Il programma del weekend di apertura vedrà la presenza di grandi autori della fotografia, critici, giovani talenti emergenti e appassionati. Attraverso mostre, conferenze e laboratori, il festival si propone come un punto di incontro dinamico per scambi culturali e creativi, dando il via a una nuova tradizione nel panorama artistico italiano.

 

La mostra centrale

 

La mostra centrale del festival, intitolata "Fotografia Italiana: mappe, percorsi e linguaggi", a cura di Denis Curti, riunisce i cento autori più significativi dal dopoguerra a oggi, presentando un panorama della fotografia italiana che si distingue per la sua estetica culturale e paesaggistica unica. 

 

Attraverso un percorso espositivo articolato, la mostra si propone di esplorare i temi identitari della fotografia italiana, dimostrando inequivocabilmente che la fotografia italiana non solo esiste, ma ha anche una sua specificità e rilevanza nel panorama mondiale. Il focus temporale della mostra, dal dopoguerra ad oggi, offre uno sguardo approfondito sulla storia recente della fotografia italiana, evidenziando le peculiarità di ciascun autore e il contesto storico-culturale in cui operavano.

 

La selezione dei cento autori rappresenta un tentativo di rileggere la storia della fotografia italiana moderna e contemporanea, offrendo una narrazione ricca di sfumature e prospettive. Tra gli autori presenti figurano Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Guido Harari, Nino Migliori, Paolo Pellegrin, Ferdinando Scianna, Oliviero Toscani e Francesco Zizola. Ogni autore e ogni immagine sono accompagnati da una descrizione accurata, volta a mettere in luce la loro importanza e il loro contributo alla fotografia italiana.

 

Attraverso questa esposizione, si intende proporre un viaggio per immagini che riflette la nostra storia collettiva, stimolando la riflessione critica e il dialogo intorno ai temi fondamentali della fotografia italiana. La mostra non solo offre informazioni, ma invita anche a guardare il mondo da prospettive diverse, incoraggiando una visione critica e consapevole del presente e del futuro della fotografia italiana, confermando il ruolo degli autori italiani come anticipatori del futuro e narratori pertinenti della nostra storia collettiva.

 

Dialogo con gli Autori Contemporanei

 

Il Festival della Fotografia Italiana si propone di creare un ponte tra i grandi maestri e dieci autori contemporanei, selezionati in base al tema dell'anno: "Dalla Terra alla Luna. Esplorazioni sulla Fotografia Italiana." Questo titolo, ispirato al romanzo di fantascienza di Jules Verne del 1865, "Dalla Terra alla Luna," evoca l'immaginazione e la previsione del futuro, concetti fondamentali che hanno plasmato anche la storia della fotografia. 

 

Le dieci mostre degli autori selezionati - Lorenzo Cicconi Massi, Simone Donati, Francesco Faraci, Simona Ghizzoni, Sara Munari, Raffaele Petralla, Edoardo Romagnoli, Stefano Schirato, Ilaria Sagaria, e Valentina Vannicola - raccontano storie uniche e coinvolgenti che spaziano dall'intimità dei paesaggi marginali del Casentino alle oscure visioni futuristiche del Cosmodrome, dalla magia dell'adolescenza in Crisalidi alla trasformazione geologica nel Rêve Géologique. Ogni mostra offre una prospettiva diversa e uno sguardo unico su temi legati all'esplorazione, alla memoria, all'ambiente e alla nostra presenza sul pianeta.

 

Il Festival e i Giovani Talenti della Fotografia

 

Il Festival continua la tradizione della FIAF di promozione della cultura fotografica con un programma speciale dedicato ai giovani autori.

 

Cinque fotografi Under 30, selezionati dalla Call "Nuovi Sguardi", esporranno i loro progetti accanto ai lavori collettivi realizzati da cinque scuole di fotografia italiane.

 

Il Festival ospiterà inoltre la Masterclass Residenziale "Ivano Bolondi", guidata da Simone Donati, dove sei giovani fotografi, in una settimana di residenza artistica, realizzeranno progetti fotografici e audiovisivi esplorando e interpretando il territorio. I lavori risultanti saranno esposti nell'edizione 2025 del Festival, dando ai partecipanti una vetrina per presentare i frutti di questa esperienza formativa unica.

 

Il Festival e la valorizzazione dell’editoria fotografica

 

Il festival si distingue anche per il suo impegno tangibile nel promuovere e valorizzare l'editoria fotografica, un pilastro fondamentale per la diffusione della cultura visiva a livello nazionale e internazionale. Questo impegno si materializza attraverso il lancio del "Premio Editoriale MARIÆ NIVIS 1567", un prestigioso riconoscimento annuale ideato per celebrare e premiare l'eccellenza nel campo della fotografia.

 

Il "Premio Editoriale MARIÆ NIVIS 1567" è dedicato esclusivamente ai libri fotografici di autori italiani, pubblicati da case editrici italiane o europee nei due anni precedenti. La selezione dei dieci finalisti, affidata a una Commissione specializzata, vedrà esposte le opere nel corso del Festival, mentre la cerimonia di premiazione, prevista a settembre, sarà il culmine di un weekend interamente dedicato all'editoria fotografica, arricchito da presentazioni editoriali, talk e letture di fanzine.

 

In parallelo il Festival presenterà anche i risultati della Call “Percorsi”, un'opportunità per opere fotografiche destinate alla pubblicazione in formato libro. Il vincitore e i primi cinque lavori selezionati avranno l'opportunità di essere inclusi nelle mostre ufficiali del Festival, offrendo una vetrina prestigiosa per la loro visibilità e riconoscimento.

 

Il Festival e le nuove frontiere dell'intelligenza artificiale

 

Nel contesto delle sfide poste dall’innovazione tecnologica, il Festival della Fotografia Italiana intende anche esplorare in modo particolare il rapporto tra fotografia e intelligenza artificiale (AI) ed esaminare come queste tecnologie avanzate stiano trasformando le modalità di narrazione visiva e espandendo le possibilità espressive degli artisti.

 

Il festival ha dato il via a questa esplorazione con il lancio della Call "Nuovi Sguardi", una competizione che ha invitato giovani fotografi under 30 a integrare l'intelligenza artificiale nelle loro creazioni fotografiche. Questa iniziativa ha stimolato un vivace dialogo tra tradizione e innovazione, permettendo ai partecipanti di sperimentare e reinterpretare il tema del festival "Dalla Terra alla Luna. Esplorazioni sulla Fotografia Italiana" attraverso l'uso dell'AI. 

 

Inoltre, il festival è orgoglioso di presentare la nuova mostra della fotogiornalista Barbara Zanon, intitolata "Al di là dello Sguardo". 

 

Il progetto rappresenta un esperimento pionieristico nel campo della narrazione visiva, avvalendosi dell'intelligenza artificiale per esplorare storie di viaggi estremi, al di là dei confini spazio-temporali usualmente raggiungibili. La mostra si articola in due fasi: prima segue il percorso dei migranti attraverso il mare, alla ricerca di sicurezza, e successivamente esplora la loro nuova vita sulle coste italiane, presentata attraverso polaroid generate dall'AI. 

 

Queste immagini, non essendo fotografie convenzionali, evocano le realtà vissute dai migranti, offrendo uno sguardo profondo sulla loro esperienza di sofferenza, speranza e amore. Ogni opera solleva interrogativi sulla natura della verità e della percezione in un'era in cui le immagini sono spesso ingannevoli. L'utilizzo innovativo dell'IA trasforma questo strumento in una potente fonte di espressione emotiva e riflessione critica, mettendo in discussione le nostre percezioni e la nostra comprensione del mondo. "Al di là dello sguardo" non è solo un'indagine sulle potenzialità dell'AI, ma anche un invito a riflettere sul futuro incerto plasmato da questa tecnologia e sul nostro rapporto con la realtà visiva e la verità stessa.

 

Ad accompagnare la mostra, il festival ospiterà anche un talk specifico sul ruolo dell'AI nella fotografia contemporanea che vedrà la partecipazione di Barbara Zanon e di altri esperti, approfondirà le implicazioni etiche, tecniche e narrative del suo impiego in fotografia. La discussione sarà un'occasione per esaminare i benefici e le problematiche associate all'AI, sottolineando l'importanza di sviluppare un approccio critico nell'interpretazione delle immagini generate da questa tecnologia e di sensibilizzare il pubblico sulle sue conseguenze potenziali.

 

Mentre l'intelligenza artificiale continua a evolversi, la FIAF si impegna a gestire questi temi in modo responsabile, stimolando un dialogo continuo sul confine sempre più sfumato tra realtà e immaginazione nell'era digitale. Questo impegno dimostra la volontà del festival di restare all'avanguardia nel dibattito contemporaneo sull'arte e la tecnologia.

 

Il territorio in dialogo con il Festival

 

Il Festival della Fotografia Italiana celebra il ricco tessuto culturale e ambientale del Casentino, trasformando ogni angolo di questo territorio in una galleria vivente. Attraverso una serie di esposizioni dislocate in sedi prestigiose e siti di archeologia industriale, da Bibbiena a Poppi e Pratovecchio-Stia, il festival invita a scoprire la storia e la cultura locali aprendo nuove prospettive sulle tradizioni e sull'identità della regione.

 

Proseguendo oltre le esposizioni, la collaborazione con le scuole locali e i progetti fotografici guidati ogni anno da un fotografo professionista diverso mirano a educare, documentare e celebrare il territorio, promuovendo una comprensione più profonda del valore culturale, ambientale e sociale del paesaggio, rendendo il territorio non solo teatro delle opere ma anche protagonista attivo del dialogo artistico. 

 

Questo approccio non solo arricchisce l'esperienza dei visitatori ma rafforza anche il legame tra arte e ambiente, promuovendo una nuova percezione del Casentino. 

 

Il Festival si apre agli “spazi informali”

 

Durante il weekend di inaugurazione del festival, Bibbiena si trasformerà in un teatro a cielo aperto per l'arte fotografica, ospitando "angoli di conversazione estemporanea" in spazi insoliti e invitanti, come i pittoreschi caffè all'aperto della città. Grandi autori come Guido Harari, Maurizio Galimberti, Paola Mattioli, Paolo Ventura e Toni Thorimbert saranno a disposizione per incontrare il pubblico e gli appassionati di fotografia e dialogare sui temi del festival e i progetti autoriali. 

 

In aggiunta, il 15 e 16 giugno, la piazza principale di Bibbiena sarà il palcoscenico delle letture portfolio per la terza tappa di Portfolio Italia – Gran Premio Fowa, il “25° Fotoconfronti”. Le iscrizioni a queste sessioni saranno aperte sul sito della FIAF dal 1° al 13 giugno. I vincitori di questa fase avranno la possibilità di competere per il prestigioso premio finale del circuito. 

 

Queste iniziative dimostrano il forte impegno del festival nel fomentare un dialogo costruttivo tra la fotografia e il contesto locale, integrando attività culturali nei luoghi pubblici e rendendole accessibili a tutti.

 

“Desidero rivolgere un profondo ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questa straordinaria avventura del Festival della Fotografia Italiana”, ha dichiarato Roberto Rossi, curatore del Festival. “La missione della FIAF, da oltre 75 anni, è sempre stata quella di celebrare e promuovere l'eccezionale eredità fotografica italiana, e questo festival rappresenta un momento culminante di tale impegno. Siamo fieri di offrire una piattaforma per esplorare la ricchezza e la diversità della fotografia italiana, dalle sue radici storiche alle sue sfide contemporanee."

 

FIAF

Fondata nel 1948 a Torino, la FIAF è un'Associazione senza fini di lucro, attenta da sempre alle tendenze e alle istanze culturali della fotografia italiana, che si prefigge lo scopo di divulgare e sostenere la fotografia su tutto il territorio nazionale. In oltre settantacinque anni di storia la FIAF non ha cambiato il suo originale intento e oggi annovera circa 5.000 associati e 500 circoli affiliati, per un totale di oltre 40.000 persone coinvolte nelle attività dell’Associazione, accomunate dalla passione per il mondo della fotografia e a cui fornisce molteplici servizi, dai più pratici mirati al sostegno alle organizzazioni a quelli rivolti alla formazione e alla crescita culturale di ogni singolo associato. www.fiaf.net

 




 

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