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Perchè La Gazzetta del Bardo
sabato 31 agosto 2024
venerdì 30 agosto 2024
Cosa c’è nel microbioma di quello che mangiamo?
Festival del Cinema di Venezia | PULSEE LUCE E GAS E GENOA CFC PARTNER DEL DOCUFILM “SEYDOU - IL SOGNO NON HA COLORE”
Milano 30 agosto 2024 - L’impegno di Pulsee per i
diritti umani e contro ogni forma di discriminazione, arriva alla 81° Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, forte di una collaborazione
che vede la energy company di Axpo Italia ancora al fianco del Genoa Cfc con
cui condivide valori che vanno oltre il campo.
Dopo il successo mondiale
di “Io capitano”, Seydou Sarr si racconta in un film documentario che vede la
partecipazione straordinaria di campioni e leggende del calcio italiano e
internazionale. Insieme a Yacine Adli, Lameck Banda, Paulo Dybala, Danilo Luiz
Da Silva, Maduka Okoye e molti altri calciatori del passato e ancora in
attività, Genoa Cfc e Pulsee Luce e Gas portano il loro contributo alla
produzione del documentario grazie alla presenza di Junior Messias. Il
calciatore del Genoa si offre di raccontare a Sarr la sua storia, quella di chi
ce l’ha fatta nonostante le difficoltà legate ad un radicamento del razzismo
all’interno della nostra società ancora lontano dall’essere estirpato e
rispetto al quale il lavoro sulla consapevolezza e l’importanza dell’inclusione
non può dirsi completato.
Proprio nell’anno del suo
esordio nella Serie A di calcio, il campionato 2023/2024, Pulsee si era già
resa protagonista di un’importante iniziativa per rimarcare la centralità dei
diritti e dell’uguaglianza. Grazie a Field For Rights, il progetto realizzato
in occasione di uno dei due match sponsor della scorsa stagione tra AC Monza e
Genoa Cfc, per la prima volta nel campionato di Serie A si erano viste due
squadre scendere in campo con la stessa maglia, in occasione della 75esima
Giornata Mondiale dei Diritti Umani, ricordando come, al cospetto dei diritti
umani, siamo tutti uguali.
“Questo
film-documentario, realizzato con Seydou Sarr, un simbolo di consapevolezza,
rispetto ed eguaglianza, è un’ulteriore dimostrazione dell’impegno e del senso
di responsabilità dell’azienda rispetto alla centralità di questi valori che ci
coinvolgono in ogni attività e che evidenziamo nelle nostre strategie ESG”. Ha
dichiarato Alicia Lubrani, CMO di Axpo Italia e Head della Business Unit Pulsee
Luce e Gas. “Il ringraziamento va alla produzione, ai tanti protagonisti che si
sono prestati a raccontare le loro storie mettendo in risalto complessità e
momenti difficili, al Genoa Cfc che ha dato immediatamente la sua disponibilità
e a Junior Messias che si è dimostrato un testimonial perfetto di un racconto
che, pur rappresentando una storia di successo, sottolinea le debolezze di un
sistema sociale alla cui evoluzione siamo chiamati tutti a dare un contributo.
Siamo certi che la vetrina della Mostra del Cinema di Venezia, insieme alla
popolarità del calcio e dei suoi volti, daranno ulteriore impulso alla visibilità
dei temi di uguaglianza ed integrazione per i quali pubblicità e amplificazione
non sono mai abbastanza”.
Pulsee Luce e Gas
È l’energy company full
digital di Axpo Italia, quinta in Italia nel mercato libero dell’energia.
Attraverso una piattaforma accessibile e intuitiva con servizi integrati su
misura, Pulsee Luce e Gas propone un nuovo modo di fruire l’energia che mette
al centro le esigenze quotidiane delle persone, la libertà di scegliere, la
semplicità di fruizione, il consumo sostenibile. www.pulsee.it
ARTE&VINO 2024 - MONTEVERRO OSPITA "COME FUNGHI" OPERA DI GIULIO BENSASSON
Arte e vino continuano a intrecciare i loro percorsi, trovando connessioni e riferimenti comuni e condividendo un linguaggio che offre più livelli di interpretazione. Entrambi i mondi mirano all'eccellenza espressiva e interagiscono con il pubblico per svelare ciò che si cela dietro un vino o un'ispirazione artistica. Monteverro, realtà enoica virtuosa – dolcemente adagiata sulla costa d'Argento - crede da sempre in questo dialogo. Aperta a contaminazioni tra discipline diverse – arte, musica, letteratura e teatro - anche quest'anno partecipa alla rassegna, curata da Maria Concetta Monaci e organizzata dall’associazione culturale Il Frantoio (http://www.frantoiocapalbio.
La maremma autentica di Monteverro quest’anno ospita Come funghi un’opera di Giulio Bensasson, artista romano, classe 1990: una creatività che trova la sua massima espressione nell’istallazione e nel linguaggio scultoreo come rivela Giulio stesso che “fin da bambino amava modellare”. Tra i soggetti al centro del lavoro, il tempo è elemento primario presente in molte sue opere. Ha conseguito il diploma in Pittura e il diploma specialistico in Scultura e nuove tecnologie applicate allo spazio presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Come funghi è un’installazione che trae ispirazione da un fungo, il Fomes Fomentarius, che significa "esca (o alimento) per il fuoco", usato nei secoli come innesco per la fiamma. In questa installazione, il fungo viene trasformato da parassita in un elemento che accoglie e sostiene la vita. Capovolto e scavato diventa un contenitore naturale per l’acqua piovana, offrendo ristoro a uccelli, insetti e pipistrelli, in un perfetto equilibrio tra arte e natura. L'opera si inserisce armoniosamente nell'ecosistema della tenuta Monteverro, invitando i visitatori a osservare con attenzione la bellezza del paesaggio circostante.
“È un piccolo e prezioso intervento nel complesso ecosistema della tenuta”, spiega Bensasson. Qui, adagiato sul tronco di una quercia di sughero centenaria. “Si pone come elemento mimetico che invita alla scoperta e porta chi lo incontra con lo sguardo a osservare più attentamente e nel particolare la meravigliosa natura circostante”. I funghi dell’opera sono dei dettagli che accompagnano l'osservatore nel percorso di visita con la loro delicata presenza, e che svelano, pur "nascondendosi" alcuni dei luoghi più sorprendenti della proprietà. Si tratta di un’opera che ben si armonizza con il territorio che la ospita, esaltandone le caratteristiche.
Tecnicamente l’opera è composta da una serie di sculture realizzante in silicone, ottenute attraverso la tecnica del calco che riproducono fedelmente le caratteristiche del fungo, le sue asimmetrie e - ben visibili - le sottili lamine: disposte sulla quercia centenaria, che domina l’incrocio tra le vigne di Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, appaiono al primo sguardo un ossimoro tra la lunga vita dell’arbusto e l’essenza parassitaria del fungo. Solo a un secondo sguardo emerge la natura ribaltata che li trasforma in elementi ricettivi. E – a sorpresa – con il calar della luce - rivelano anche la loro fosforescenza, rafforzando una volta di più la loro essenza viva e vivifica.
L’opera verrà presenta ufficialmente il prossimo 12 settembre, con un vernissage su invito di Come Funghi, con la partecipazione di Giulio Bensasson. Seguiranno tre appuntamenti – il 27 settembre, 18 ottobre e 15 novembre – aperti al pubblico su prenotazione, per far toccare con mano il forte connubio tra arte e territorio.
Arte&Vino 2024 a Monteverro non è solo un evento dedicato agli amanti del vino e dell'arte, ma rappresenta un’opportunità unica per esplorare le connessioni profonde tra creatività e natura. L'opera di Giulio Bensasson, "Come Funghi", incarna perfettamente questo dialogo, trasformando un elemento naturale in un simbolo di rigenerazione e bellezza. Monteverro si conferma come un luogo in cui arte e natura convivono in armonia, invitando il pubblico a una riflessione più profonda.
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Democrazia energetica: l'obiettivo è ancora lontano. «Servono scelte coraggiose e non condizionate dalle lobby»
Con lo svilupparsi delle produzioni energetiche rinnovabili, l’energia sarà più democratica, ma non troppo. Il mondo della produzione e distribuzione energetica, infatti, rimane ancora dominato dalle grandi aziende e gli investimenti richiesti nelle rinnovabili per poter centrare gli obiettivi al 2030 e 2050 (che nessuno, comunque, riuscirà a centrare) sono talmente ingenti da non poter essere affrontati se non da grandi investitori, fondi pensione e grandi aziende che hanno la liquidità necessaria. In ogni caso, la possibilità dei cittadini e delle piccole aziende di riunirsi in comunità energetiche o di realizzare piccoli impianti fotovoltaici, a biomasse o eolici, potrà avvicinare le fonti di produzione ai luoghi di consumo, portare sviluppo economico e lavoro ai territori e consentire qualche risparmio sulle bollette con, quindi, una maggior “democrazia energetica”.
Sono le valutazioni emerse durante il terzo incontro di “Economia sotto l’ombrellone” 2024 a Lignano Sabbiadoro, che sul tema: “Energia democratica” ha visto gli interventi degli esperti di produzioni energetiche rinnovabili, Eros Miani, Marzio Ottone e Marco Tam moderati dal giornalista e direttore editoriale Nord Est di Eo Ipso, Carlo Tomaso Parmegiani.
«L’energia – ha spiegato Eros Miani, presidente della Fototherm di Gonars (Udine) uno dei principali produttori e installatori di sistemi fotovoltaici in Italia che gestisce anche direttamente numerosi parchi fotovoltaici – è oggi un bene fondamentale che condiziona gli assetti geopolitici e non di rado è alla base delle guerre che scoppiano in varie parti del pianeta. I consumi energetici, infatti, sono in continuo aumento e aumenteranno ancora esponenzialmente sia per la crescita della popolazione mondiale, sia per il cambiamento climatico in atto che con la prevista salita delle temperature medie in molte parti del pianeta farà diventare i condizionatori non un optional, ma una necessità». Tutto ciò in una situazione in cui, però, secondo quanto chiarito da Miani, le dieci principali aziende mondiali per valore della produzione sono dieci multinazionali petrolifere che sviluppano singolarmente fatturati (e utili) degni del Pil di un Paese di medie dimensioni e che, ovviamente, hanno una fortissima capacità di lobbying tesa a salvaguardare i propri interessi, limitando la diffusione delle rinnovabili o cercando di accaparrarsi direttamente anche la produzione di rinnovabili. «Per questi motivi – ha continuato il presidente di Fototherm –, l’indubbia potenziale “democratizzazione” della produzione energetica che potrebbe derivare da un forte sviluppo delle rinnovabili, ci sarà, ma sarà limitata e meno significativa di quanto auspicato e preconizzato dai tanti movimenti per la “Democrazia energetica” sorti nel mondo. Infatti, le forti azioni di lobbying poste in essere dai petrolieri, gli ostacoli spesso pretestuosamente frapposti dai governi (nazionali e locali) a uno sviluppo adeguato delle rinnovabili, oltre al timore dovuto al fatto che le tecnologie per la produzione di pannelli fotovoltaici e batterie sono per lo più in mani cinesi, impedirà con ogni probabilità di raggiungere gli obiettivi che l’Italia e l’Europa si sono poste per il 2030».
Un po’ più ottimista la visione di Marco Tam, presidente del Gruppo Greenway che con i suoi tre impianti a biomasse produce il 2% dell’energia consumata dalle utenze domestiche in Friuli Venezia Giulia, consentendo un risparmio di 4mila tonnellate di petrolio all’anno. «Forse – ha affermato – io sono un po’ più partigiano perché al momento produco biometano che immetto nei tubi per contribuire a sostituire il gas russo con il gas italiano, made in Friuli. Sono convinto, però, che, sulla scorta di quanto fatto prima da Mattei, poi da Gardini, dovremmo cercare di perseguire l’indipendenza energetica del nostro Paese, sottraendo almeno in parte il controllo della produzione energetica ai grandi colossi multinazionali, con una conseguente maggior democrazia energetica e ritengo che le rinnovabili costituiscano una grande opportunità in questo senso. Noi, già adesso, non siamo certamente davanti a un’energia compiutamente democratica, ma sicuramente un po’ più liberale che in passato. Le grandi potenze petrolifere, infatti, hanno dovuto allentare una parte del loro oligopolio sia a seguito delle normative sulla sostenibilità, sia per la necessità di coprire l’aumento dei consumi con fonti alternative. Credo – ha concluso Tam – che in futuro ci potrà essere un’ulteriore parziale liberalizzazione delle produzioni energetiche, con un avvicinamento ai comuni cittadini, anche se, vista l’importanza strategica e geopolitica dell’energia, difficilmente arriveremo a una vera e propria democrazia energetica. Ovviamente per rompere gli oligopoli e limitare le concentrazioni nelle produzioni energetiche, molto dipenderà dalle scelte più o meno coraggiose che i decisori politici vorranno adottare e la speranza è che abbiano le competenze e la volontà necessarie a fare le scelte giuste».
«La democratizzazione dell’energia attraverso le produzioni rinnovabili – ha sostenuto Marzio Ottone, presidente di Quadrifoglio srl e già fra gli iniziatori della produzione di biogas in Italia (che oggi conta 2.200 impianti) – non è una favola raccontata al popolo, ma oggettivamente oggi per molti Paesi l’investimento in rinnovabili è più che altro greenwashing. Basti pensare che i Paesi arabi, che come noto sono grandissimi produttori petroliferi, destinano alle rinnovabili solo l’uno per cento dei propri investimenti complessivi. Inoltre, è di pochi giorni fa – ha continuato Ottone – la notizia che nonostante la prorompente crescita delle rinnovabili in tutto il mondo, al momento le fonti fossili rimangono assolutamente in gioco e continuando con questi ritmi non riusciremo mai a centrare gli obiettivi di decarbonizzazione e di contenimento dell’innalzamento delle temperature previsti per il 2030 e il 2050. Tanto più se, poi, in vari Paesi, come in Italia, si mettono paletti alla realizzazione di parchi fotovoltaici su terreni agricoli, nonostante l’attuale superficie di terreni messi in seat aside, se trasformata in parchi fotovoltaici sarebbe molto superiore a quella che servirebbe per raggiungere gli obiettivi al 2030 previsti per il nostro Paese. Oggi – ha chiarito in conclusione Ottone – in Italia ci sono 1,2 milioni di impianti fotovoltaici, il 75% dei quali sono fino a 20 Kilowatt, il 20% sono fra 20 Kilowatt e un Megawatt e il 5% sono oltre il Megawatt, ma il 5% dei grandi impianti produce oltre il 55% dell’energia da fotovoltaico italiana. Quindi, se si continuano a favorire gli impianti piccoli a discapito dei grandi, la possibilità di raggiungere i famosi obiettivi semplicemente non esiste».
La democrazia energetica, dunque, secondo Tam, Ottone e Miani, potrà realmente aumentare solo se i decisori politici avranno il coraggio di sostenere maggiormente le produzioni rinnovabili prendendo le loro decisioni con competenza e senza lasciarsi condizionare dalle lobby di ogni settore che, nel campo dell’energia, giocano una battaglia senza esclusione di colpi. Per quanto riguarda, infine, l’Europa, servirà il coraggio di fare scelte unitarie e sensate, senza battaglie interne fra i vari Paesi membri dell’Ue, e di evitare decisioni approssimative e sbagliate come quelle che hanno portato l’Europa (e particolarmente Germania e Italia) a passare dalla situazione degli anni 2000 quando erano leader mondiali nelle tecnologie e nelle produzioni di sistemi fotovoltaici a quella attuale in cui sono totalmente dipendenti dai pannelli e dalle batterie cinesi.
Il prossimo incontro in programma
4 settembre 2024 - Cos’è cambiato il primo luglio? Aziende e cittadini tra mercato libero e comunità energetiche rinnovabili
Devis Fantini, professionista energetico
Mauro Guarini, vice presidente Part-Energy
Massimiliano Panipucci, consulente energetico di Consulenze Energetiche Aps
festivalfilosofia 2024: con "psiche" un'edizione di grande rinnovamento. Dal 13 al 15 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo
Dedicato al tema psiche, il festivalfilosofia 2024 è in programma a Modena, Carpi e Sassuolo dal 13 al 15 settembre.
ELEZIONI PRESIDENZIALI IN ALGERIA IL 2 SETTEMBRE NELL’EX TESORERIA COMUNALE IL SEGGIO PER IL VOTO DEI CITTADINI ALGERINI
Accogliendo la richiesta del console generale di Algeria a Napoli Chaouki Chemmam, il sindaco Vito Leccese ha disposto che lunedì 2 settembre negli spazi dell’ex Tesoreria comunale, a piano terra di Palazzo di Città, venga allestito un seggio per consentire ai cittadini algerini, residenti a Bari e provincia, di esercitare il diritto di voto in occasione delle elezioni presidenziali della Repubblica d’Algeria.
Le operazioni di voto saranno garantite dalle ore 8 alle 19 di lunedì 2 settembre 2024
COL VETORAZ tra le 50 cantine italiane selezionate per 'SIP OF ITALY'
Il primo evento della testata americana WINE ENTHUSIAST unicamente dedicato ai vini del nostro paese 10 settembre 2024 - City Winery - New York (Valdobbiadene, 30 agosto 2024)
Siamo felici di
annunciare che COL VETORAZ volerà a New York per partecipare, il 10 settembre
prossimo, a 'SIP OF ITALY', il primo evento unicamente dedicato ai vini
italiani organizzato dalla prestigiosa testata americana di settore Wine
Enthusiast.
L'azienda, selezionata tra solo 50 cantine italiane partecipanti, presenterà in degustazione il Valdobbiadene DOCG Superiore di Cartizze, che proprio dal panel di critici di Wine Enthusiast ha ottenuto 93 punti. Le uve da cui origina questo vino crescono su un terreno di argille, marne e arenarie che garantiscono un'inusuale concentrazione di aromi e una grande salinità. Vellutato e aromatico, dal perlage sottile ed elegante e dal profumo intenso in cui spicca la delicatezza del mix di fiori e frutta matura, questo spumante proviene dai migliori vigneti dell'omonima area adiacente alla sede dell'azienda, la cui ristretta estensione limita la produzione a esigue quantità.
"Siamo orgogliosi di
questa importante opportunità - commenta Loris Dall'Acqua, a.d. ed enologo di
Col Vetoraz - una ulteriore conferma che, grazie al nostro lavoro, siamo sulla
strada giusta per continuare ad essere ambasciatori dell'eccellenza del
Valdobbiadene DOCG nel mondo."
Col Vetoraz Spumanti
S.p.A.
Situata nel cuore della
Docg Valdobbiadene, la cantina Col Vetoraz si trova a quasi 400 mt di
altitudine, nel punto più alto dell'omonimo colle parte delle celebri colline
del Cartizze. È proprio qui che la famiglia Miotto si è insediata nel 1838,
sviluppando fin dall'inizio la coltivazione della vite. Nel 1993 Francesco
Miotto, discendente di questa famiglia, assieme all'agronomo Paolo De Bortoli e
all'enologo Loris Dall'Acqua hanno dato vita all'attuale Col Vetoraz, una
piccola azienda vitivinicola che ha saputo innovarsi e crescere e raggiungere
in soli 25 anni il vertice della produzione di Valdobbiadene Docg sia in
termini quantitativi che qualitativi, con oltre 2.300.000 kg di uva Docg
vinificata l'anno da cui viene selezionata la produzione di 1.250.000 di
bottiglie. Oggi, raggiunti i 30 anni la sfida è quella di riuscire a mantenere
nel tempo questa importante posizione conquistata. Grande rispetto per la
tradizione, amore profondo per il territorio, estrema cura dei vigneti e una
scrupolosa metodologia della filiera produttiva e della produzione delle grandi
cuvée, hanno consentito negli anni di ottenere vini di eccellenza e risultati lusinghieri
ai più prestigiosi concorsi enologici nazionali ed internazionali.
Le Due Bari 2024: gli appuntamenti del weekend, stasera l’assessora Romano a Loseto per “Danza che ti passa”
Nell’ambito della rassegna Le due Bari 2024, questa sera, alle ore 21, a Loseto, nel giardino intitolato Giuseppe Mizzi, vittima innocente di mafia, l’assessora alle Culture Paola Romano assisterà all’ultimo appuntamento della rassegna “Danza che ti passa”, organizzata dalla Breathing Art Company con la direzione artistica di Simona De Tullio.
Il programma della serata si aprirà con la partitura “Traces”, musiche originali di Ivan Iusco, e le due creazioni a cura di Alex Kros e Wajdi Gagui. Il palco di Loseto ospiterà anche lo spettacolo “Sket”, della compagnia marocchina Col’jam, su coreografie di Wajdi Gagui. Una pièce in cui atmosfere africane, orientali e contemporanee si fondono in una danza universale, al di là delle barriere culturali e geografiche con un richiamo esplicito ai dervisci rotanti. A seguire, sarà la volta della compagnia estone Fine5 Dance Theatre con “I was here”, una performance che riguarda la comunicazione fisica, mentale e spirituale, oltre al tatto. In questo lavoro la coreografa Olga Zitluhina riconosce che la vita corre molto velocemente e si chiede: siamo in grado di sentire il tocco reale o l’unica comunicazione che conosciamo è quella con i touch screen? I corpi in scena si muovono sulle sonorità dei diversi Paesi europei, in un viaggio che parte dai Balcani, per arrivare alle sonorità del Mediterraneo in chiave elettronica.
Il cartellone di Le due Bari 2024 - Quartieri uniti dalla cultura è promosso dall’assessorato comunale alle Culture per la realizzazione di attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche della città e finanziato per 555.370,33 euro dalla Direzione generale Spettacolo del MiC e per 955.000 euro a valere su risorse POC Metro, per un importo complessivo di 1.510.370,33 euro.
Nel weekend la rassegna Le due Bari propone inoltre:
Venerdì 30 agosto
ore 19:00
Arena della Pace
LAB | DANZA - Tango per tutti
ASD The dance Academy
A.S.D. APULIA TANGO
ore 21
Arena della Pace
Il Tango... Una Emocion
Carlos Habiague; Antonio Ippolito, Nicola Ippolito.
Compagnia Apulia Tango.
A.S.D. APULIA TANGO
ore 22:30
Arena della Pace
LAB | DANZA - PratiMilonga
ASD The dance Academy A.S.D. APULIA TANGO
ore 21:00
Giardini Mizzi (Loseto) Around The World
Breathing Art Company - Five5 - Coljam W. Gagui
ASSOCIAZIONE CULTURALE BREATHING ART COMPANY
Sabato 31 agosto
ore 20:00
Nuovo Teatro Abeliano
“Gli imbianchini non hanno ricordi”
Gruppo Abeliano
CENTRO POLIVALENTE DI CULTURA GRUPPO ABELIANO
ore 20:30
Parrocchia del Salvatore (Loseto)
“Che fai luna in ciel? La voce dei poeti romantici tra Luna e stelle”
Giulia Pollice e Matarazzo
AUDITORIUM ASSOCIAZIONE CONCERTISTICA
giovedì 29 agosto 2024
FESTA DEL MARE 2024 SABATO E DOMENICA A TORRE A MARE LA VI EDIZIONE DEL “PREMIO ROTA”
Nell’ambito della Festa del Mare, il cartellone unico dell’estate barese, sabato 31 agosto e domenica 1 settembre, a Torre a Mare, torna l’appuntamento con il Premio Rota, organizzato dalla cooperativa Aherostrato e giunto quest’anno alla sua sesta edizione, come sempre a ingresso gratuito.
“Il Premio - spiega il direttore artistico Gianluigi Trevisi - indaga approcci innovativi al mondo delle colonne sonore con una particolare attenzione a quanto sta avvenendo in Italia nella produzione cinematografica e delle serie televisive, con un occhio particolare a una nuova generazione di compositori in molti casi provenienti da generi musicali raramente apparsi nella produzione cinematografica. Supporti che sempre più si allontanano dall’idea di tappeto sonoro a esclusivo servizio della sceneggiatura verso opere capaci di rivelare una propria identità. Musicisti che provengono da molteplici generi musicali con contenuti musicali che al gruppo di esperti che opera per il Premio sono risuonati decisamente come nuovi”.
“Il Premio Rota rappresenta l’omaggio dovuto della città di Bari a un musicista e compositore immenso che ha fatto, letteralmente, la storia del grande cinema del Novecento - commenta l’assessora alle Culture Paola Romano - e che a Torre a Mare ha trascorso lunghi periodi creativi, avendola eletta a buen ritiro. Il prossimo weekend si annuncia perciò imperdibile per chi ami la musica d’autore composta per il cinema, grazie al coinvolgimento di autori emergenti che portano con sé sensibilità ed esperienze originali capaci di affascinare pubblici del tutto diversi per età e gusti musicali”.
Si comincia sabato sera, alle ore 20.30, in piazza della Torre. Il primo riconoscimento andrà a Michele Braga (1977), tra gli autori più corteggiati del cinema italiano: con influenze che vanno dall’hard rock ai preludi di Chopin, passando per tanta musica pop, il pluripremiato Braga ha già all’attivo oltre 70 colonne sonore con titoli importanti del cinema italiano degli ultimi anni, tra cui “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Freaks Out” di Gabriele Mainetti; “Smetto quando voglio”, “L’incredibile storia dell’isola delle rose” e “Mixed by Erry” di Sydney Sibilia ;“Dogman” di Matteo Garrone (Premiato al 71° Festival di Cannes); “Benedetta Follia” e “Si vive una volta sola” di Carlo Verdone. Senza dimenticare il suo lavoro per alcune coraggiose opere prima come “Dente di Squalo” di Davide Gentile.
A seguire, spazio al jazz border-line al confine con la modern classical di Roberto Cherillo e Kekko Fornarelli, due raffinati pianisti approdati al cinema con opere molto particolari cui il Premio Rota consegna il proprio riconoscimento. Cherillo, compositore fuori dalle righe, ha incrociato con grande trasporto emotivo il film “Sono innamorato di Pippa Bacca” di Simone Manetti, ispirato alla vicenda dell’artista italiana uccisa in Turchia durante la performance itinerante “Spose in viaggio”, con cui si proponeva di attraversare in autostop undici Paesi, teatro di conflitti armati, vestendo un abito da sposa per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo . Fornarelli dal canto suo, con le musiche de “Gli agnelli possono pascolare in pace”, il film di Beppe Cino con Mariagrazia Cucinotta e Massimo Venturiello, il primo per cui Fornarelli ha scritto l’intera colonna sonora, è ormai proiettato con decisione verso il cinema grazie a importanti progetti che gli sono stati proposti.
Domenica 1 settembre, a partire dalle ore 21.30, nella stessa location, il pubblico potrà assistere dal vivo a due sonorizzazioni molto particolari: dopo la premiazione Roberto Salahaddin Re David, accompagnato per l’occasione da Giuseppe Amatulli e Diego Pugliese ai violini e Piero Dattoli al violoncello, sarà alle prese con il film d’animazione di Michele Fasano “Metamorphosis”, per cui ha composto un’ispiratissima colonna sonora. Una fiaba che narra di uno stormo di uccelli che viaggia al seguito di Upupa verso la Montagna di Kafh, dimora di Re Simourgh, che promette di dare risposta a tutte le loro domande. Un delicato racconto dove le musiche di Re David rendono perfettamente l’atmosfera sognante e i profumi d’oriente del film.
La seconda sonorizzazione riguarda la pellicola cult del 1922 “Nosferatu” di Friedrich Wilhelm Murnau grazie al lavoro singolare realizzato da tre importanti esponenti di altrettanti gruppi della scena indie italiana, cui andranno gli ultimi riconoscimenti della manifestazione: Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò, Xabier Iriondo degli Afterhours e Karim Qqru dei Zen Circus. Una singolarità che risiede sicuramente nel disegno sonoro cucito su questo capolavoro ma anche nel fatto che i tre musicisti sono compositori di musica per immagini (cinema, docufilm, documentario).
A presentare le serate della sesta edizione del Premio Rota sarà anche quest’anno il giornalista Enzo Gentile.
Festa del Mare è promossa dalla Regione Puglia - Assessorato al Turismo con Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura a valere su fondi POC Puglia 2014/20 Asse VI - Azione 6.8 in collaborazione con il Comune di Bari - Assessorato alle Culture e Turismo. Anche per questa settima edizione la manifestazione riunisce Locus Festival, Bari in Jazz, Bari Piano Festival e Premio Nino Rota.
GRASSI, CONGEDO (FDI): ESEMPIO DA SEGUIRE PER COMBATTERE MAFIA
"Oggi ricorre il 33° anniversario dall'uccisione di Libero Grassi. Un imprenditore che non si piegò alle logiche della mafia pagando in prima persona le conseguenze. Oggi come ieri Grassi è il simbolo di chi, sacrificando il bene più prezioso che è la vita, ha lasciato una grande lezione. Il suo sacrificio non sarà vano se si continuerà a ricordarlo e se si seguirà il suo lascito, ossia di non arrendersi e di collaborare con la magistratura e le Forze dell'Ordine per debellare il cancro della criminalità organizzata". Lo dichiara il deputato di Fratelli d'Italia Saverio Congedo, componente Commissione Antimafia
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Pisticci, 8 luglio 2024 – Arriva alla sua venticinquesima edizione il festival nato da un amore viscerale per l'ottava musa, e che semp...