La Libreria dei Quaderni del Bardo a Lecce

eventi, news, aggiornamenti

Perchè La Gazzetta del Bardo

Informare e approfondire le notizie più importanti in Italia e nel mondo con un approccio indipendente e rigoroso, offrendo un'alternativa alle fonti di informazione mainstream. Dare voce a diverse opinioni e punti di vista, promuovendo il dibattito pubblico e la partecipazione democratica. Fornire alle aziende strumenti e strategie per comunicare in modo efficace e trasparente, valorizzando l'identità e la responsabilità sociale. In un'epoca di disinformazione e fake news, è più importante che mai avere accesso a fonti di informazione indipendenti e affidabili. Questo blog offre un'alternativa alle fonti di informazione mainstream, dando voce a diverse opinioni e punti di vista e promuovendo il dibattito pubblico. Inoltre, fornisce alle aziende strumenti e strategie per comunicare in modo efficace e trasparente, valorizzando l'identità e la responsabilità sociale. A cura di Stefano Donno

sabato 12 luglio 2025

Samsung Galaxy S20 Ultra 5G – Spot TV

Touring Carrie Bradshaw’s ‘And Just Like That’ Season 3 Home | Set Tour | Architectural Digest

Inside a Semi-Buried Eco-Home in the Hills of Barcelona | Unique Spaces | Architectural Digest

Palermo - La Giunta regionale approva la manovra da 350 milioni di euro

Scuolabus si schianta a Palermo: feriti 8 bambini, una maestra e il conducente

PAURA SUL VOLO PALERMO - MILANO: BIRD STRIKE. AEREO COSTRETTO A TORNARE INDIETRO

Maturità 2025: Paolo Crepet sulla protesta degli studenti contro i voti

Maturità 2025: Paolo Crepet sulla protesta degli studenti contro i voti

Patuelli: “Guerre commerciali, rischio recessione. Giorgetti: “Non guardiamo nazionalità banchieri” - la Repubblica

Patuelli: “Guerre commerciali, rischio recessione. Giorgetti: “Non guardiamo nazionalità banchieri” - la Repubblica

Samsung, il tri-fold arriverà entro il 2025: “Nell’era dell’IA gli smartphone saranno centrali” - la Repubblica

Samsung, il tri-fold arriverà entro il 2025: “Nell’era dell’IA gli smartphone saranno centrali” - la Repubblica

Gli scrittori e il popolo - la Repubblica

Gli scrittori e il popolo - la Repubblica

venerdì 11 luglio 2025

6a tappa | Bellaria/Igea Marina - Terre Roveresche: Ultimo Km | Giro d'Italia Women 2025

Una partita a scacchi con Lorenzo - Camper 11/07/2025

Aggressione omofoba a Torino, Luca Losardo denuncia: "Mi hanno urlato frocio e provato a colpire"

INIZIA IL LAVORO SUL CAMPO | INSIDE TRAINING | 10 LUGLIO 🏃

Panetta: «Dollaro meno egemone è un’opportunità per l’Ue». Patuelli: disinnescare dazi o rischio recessione | Corriere.it

Panetta: «Dollaro meno egemone è un’opportunità per l’Ue». Patuelli: disinnescare dazi o rischio recessione | Corriere.it

YouTube contro lo “Skibidi Boppy”: battaglia contro i video generati dall’AI - la Repubblica

YouTube contro lo “Skibidi Boppy”: battaglia contro i video generati dall’AI - la Repubblica

“Vedevo altri ragazzi nei parcheggi”: Valerio prende a calci le torce dopo la confessione di Sarah a Temptation Island. Sonia si “vendica” di Alessio - Il Fatto Quotidiano

“Vedevo altri ragazzi nei parcheggi”: Valerio prende a calci le torce dopo la confessione di Sarah a Temptation Island. Sonia si “vendica” di Alessio - Il Fatto Quotidiano

Sinner e Djokovic, come stanno: Jannik si è allenato con la protezione al gomito mentre Nole...

Sinner e Djokovic, come stanno: Jannik si è allenato con la protezione al gomito mentre Nole...

giovedì 10 luglio 2025

Una cittadina italiana aggredita da due governi. E il nostro governo dov’è? | Left

Una cittadina italiana aggredita da due governi. E il nostro governo dov’è? | Left

Nvidia "regina" è la prima a valere 4.000 miliardi di dollari

Nvidia "regina" è la prima a valere 4.000 miliardi di dollari

Francia, morto il comico Bun Hay Mean: è caduto dall’ottavo piano di un palazzo. Aveva 43 anni | Corriere.it

Francia, morto il comico Bun Hay Mean: è caduto dall’ottavo piano di un palazzo. Aveva 43 anni | Corriere.it

Arte, Arriva il galateo dei musei, 11 regole per un perfetto bon ton da parte di turisti e visitatori

Con l’inizio dell’estate, in molti sceglieranno in vacanza di visitare musei e luoghi di cultura. Occhio, però, a non confondere i musei per centri commerciali o sale divertimento: come dimostrano gli ultimi fatti di cronaca, è sempre forte il rischio di danni a quadri e sculture se non ci si comporta adeguatamente. Per questo Libreriamo ha raccolto le opinioni di alcuni tra i principali direttori museali italiani per stilare il “Galateo dei musei”, regole semplici ma rigorose per non trasformare la visita ai luoghi di cultura in un’esperienza fantozziana
 
Quadri danneggiati mentre si era intenti a scattare un selfie, sedie artistiche scambiate per zone relax, turisti che parlano ad alta voce e consumano cibo tra una sala e l’altra: è allarme bon-ton nei musei italiani e non solo.
Sebbene le statistiche sugli incidenti nei musei in Italia sono generalmente focalizzate su furti d'arte e, in misura minore, su incidenti che coinvolgono i visitatori, gli ultimi fatti di cronaca ci dicono che sono in netto aumento gli episodi di danni alle opere dovute all’incuria dei visitatori: nel giro di pochi giorni abbiamo assistito prima foto fatta in maniera maldestra da due turisti che ha portato al danneggiamento della sedia Van Gogh realizzata dall'artista Nicola Bolla ed esposta a Palazzo Maffei a Verona, quindi a distanza di pochi giorni è stata la volta degli Uffizi dove un turista intento a farsi un selfie è inciampato ed è caduto su un dipinto di fine Settecento di Anton Domenico Gabbiani.
Quello dei “maleducati dell’arte” è un trend non solo italiano: negli ultimi anni diversi musei internazionali hanno subito incidenti che hanno causato danni ad opere d'arte o problemi strutturali: dal Museo Boijmans Van Beuningen a Rotterdam alla National Gallery of Ireland, l’incuria dei visitatori ha spesso causato danni gravi al patrimonio artistico mondiale.
Per questo Libreriamo, il media digitale dedicato ai consumatori di cultura, ha voluto raccogliere le opinioni e il contributo dei principali direttori dei musei italiani per chiedere loro cosa bisogna fare per prevenire che tali episodi si ripetano, soprattutto in vista dell’estate in cui si prevede un maggior accesso di turisti presso i luoghi di cultura. I musei italiani, infatti, hanno già registrato numeri record nell’estate 2024, con oltre 60 milioni di visitatori secondo il Ministero della Cultura e un aumento degli incassi significativo, e le previsioni indicano per l’estate 2025 un’ulteriore forte affluenza, con un trend in crescita rispetto agli anni precedenti.
“I musei dedicano da sempre tempo e minuzia alla conservazione di reperti storici messi a disposizione del pubblico attraverso le mostre, anche grazie al costante lavoro di curatori, educatori del museo e volontari che si adoperano per rendere al meglio la visita degli spettatori – ha affermato Saro Trovato, sociologo e fondatore di Libreriamo – I musei sono posti pubblici che devono ospitare più persone possibili, proprio come avviene nei centri commerciali. Ma occorre, come avviene in tutti i luoghi aperti al pubblico, avere rispetto per l’ambiente che li sta ospitando e per le altre persone che stanno visitando una mostra o un museo e vogliono vivere un’esperienza unica. Per rendere fruibili nel miglior modo possibile i percorsi museali e perseverare le opere per le generazioni future, abbiamo ritenuto opportuno raccogliere le esperienze di alcuni tra i principali direttori dei musei italiani per stilare una lista di regole da seguire durante una visita d’arte, un vademecum per non recare ulteriori danni all’immenso patrimonio artistico che i nostri musei hanno il privilegio di ospitare”.
 
“Un turista volendo fare un meme davanti a un dipinto, indietreggiando in posa come il principe dei Medici ritratto ha urtato la superficie dell’opera – ha affermato il direttore degli Uffizi Simone Verde - Il problema di visitatori che vengono nei musei per fare meme o scattare selfie per i social è un dilagante: porremo dei limiti molto precisi, impedendo i comportamenti non compatibili con il senso delle nostre istituzioni e del rispetto del patrimonio culturale”.

Questi episodi sono solo coincidenze o esiste un problema reale? “Credo che i fattori siano multipli. Esiste, ma solo per alcuni musei, una sorta di overtourism, ovvero una concentrazione eccessiva di visitatori rispetto ad una sensata gestione degli spazi in sicurezza. Questo, unitamente all’uso pervasivo dei social media e di dispositivi digitali di varia natura, rende la combinazione esplosiva – spiega Marina Pugliese, Direttrice del MUDEC di Milano - Il rispetto è dovuto ovunque e ribadisco, il problema credo si ponga soprattutto per certi tipi di istituzioni che fanno milioni di visitatori l’anno. Interessante è ragionare sul fatto che i musei hanno lavorato negli ultimi trent’anni sul cercare di diventare luoghi accoglienti e inclusivi e adesso si trovano ad affrontare conseguenze imprevedibili, legate anche al deficit di attenzione imposto dai media.”
 
Da questi e altri contributi arrivati dai direttori dei musei italiani è nato il “Galateo dei musei”, 11 semplici regole da seguire per evitare che una visita museale si trasformi in una tragicomica esperienza fantozziana. Scopriamolo di seguito:
Non portare borse troppo piene
Molte volte le opere esposte si trovano collocate in luoghi piccoli e che non permettono grande libertà di movimento. Prima di entrare nel museo è opportuno controllare le proprie borse e svuotarle del superfluo per evitare che le eccessive dimensioni possano urtare un prezioso artefatto o una scultura.
Evitare di parlare ad alta voce
Il chiacchiericcio anche se a bassa voce rovina il giro della visita alle persone che ci stanno intorno. Si finisce per trovare le sale dei musei vuote pur di non sentire le voci assordanti dei bambini o le chiacchiere degli adulti che intrattengono conversazioni personali. Le gallerie dei musei non sono lo spazio ideale per dialogare, quindi, sarebbe opportuno scegliere altre location per questo.
Non consumare cibo e bevande e non fumare
Se si è colpiti da improvvisi attacchi di fame ci si può recare negli appositi bar messi a servizio nei musei. Il divieto di consumare bevande o cibo durante la mostra è già in vigore da anni per cercare di mantenere la pulizia e il decoro nell’ambiente. Stessa cosa vale per le sigarette, anche quelle elettroniche, che a causa del vapore possono danneggiare le pitture, i materiali e gli artefatti lungo le pareti.
Evitare di rispondere al telefono
Capita di ricevere delle telefonate mentre siamo intenti a guardare la mostra. Rispondere al cellulare non solo disturba la concentrazione delle persone a noi attorno, ma rovina anche la nostra esperienza. Il modo migliore per comunicare con l’esterno è rispondere per messaggi. Basti pensare alle regole in vigore al Metropolitan Museum di New York city che non permette al pubblico di rispondere alle telefonate nemmeno nei corridoi.
Non sostare troppo tempo davanti un’opera d’arte
È normale ripercorrere più volte lo stesso percorso durante la visita ma bisognerebbe avere l’accortezza e l’educazione di non sostare per troppo tempo davanti all’opera: le persone che attendono in coda dietro di te aspettano il loro turno! Così come bisognerebbe evitare di camminare davanti ad altre persone mentre queste stanno osservando.
Non fotografare tutto
Anche se ci siamo recati alla mostra del nostro artista preferito, è consigliabile non fotografare tutto ciò che si presenta ai nostri occhi. Il consiglio è quello di non perdere del tempo con i filtri del tuo cellulare o a studiare quale inquadratura migliorerebbe la fotografia che vuoi fare, quando potresti semplicemente osservare l’opera fissando nella memoria l’istante della visita.
Una fotografia, per quanto ben fatta, è destinata a perdersi nell’archivio del “già visto” o del “già fatto”. È l’attimo, l’impressione, l’emozione che rimarrà sempre con te.
Non utilizzare il flash
Ove sia consentito scattare delle foto, assicuratevi che il flash sia spento prima di fare click sul tasto del telefono o della macchinetta fotografica. Questo perchè il flash, proprio come un fulmine, potrebbe distruggere il materiale di cui è composto l’artefatto. Prestare dunque attenzione ai cartelli di avviso.
Evitare i bastoni dei selfie
Le opere d’arte sono un buon modo per esprimere la propria creatività e per aggiornare i nostri blog o profili social. Attenzione però a scattare foto senza muoversi troppo. Per questo si evita l’utilizzo dei bastoni dei selfie che a causa di movimenti distratti potrebbero urtare gli artefatti.
Prestare attenzione a dove si cammina
Cosa essenziale a cui prestare attenzione mentre si cammina tra le opere sono le zone delimitate, cartelli di divieti o a quello che si potrebbe trovare per terra legato all’esposizione. L’ultima cosa che si vorrebbe creare è un effetto domino che termina con qualcosa di rotto.
Non avvicinarsi troppo e non toccare le opere esposte
Quante volte ci è venuta la tentazione di sfiorare con le dita una scultura di Bernini o del divino Michelangelo per coglierne, attraverso il tatto, la morbidezza dell’incarnato. Ma tra allarmi, transenne e (soprattutto) buon senso ciò potrebbe risultare assai difficile. Nel caso di un quadro però ci si può comunque immergere totalmente con lo sguardo al loro interno.
Il cartello “Vietato toccare” dovrebbe essere riproposto all’infinito. Questo perché sembra che in molti non facciano caso al monito o, forse, lo ignorino volutamente. Gli artefatti, essendo oggetti preziosi di un museo, non devono essere toccati o maneggiati, per garantirne la loro integrità.
Non appoggiarsi alle pareti
Le pareti servono per ospitare le opere esposte. Anche se dovessero esserci degli spazi vuoti, è buona regola non appoggiarsi con il proprio peso per evitare di urtare in qualche modo i quadri. Se la stanchezza incombe, è più opportuno prendersi qualche minuto di pausa sedendosi sulle apposite sedie.




Novità CODICE TONDELLI - Giulio Milani - Transeuropa In libreria dal 15 settembre

Questo libro è un contagio non è una biografia, non è un omaggio, non è un ricordo.

Questo libro è contagioso.

Dall'autore di Codice Canalini , acclamato dalla critica e diventato cult tra lettori e addetti ai lavori, arriva Codice Tondelli , nel giorno del settantesimo anniversario della nascita del Pier Vittorio Tondelli.

Un memoir letterario, una biografia corale, un'indagine sul segreto della «tanka tondelliana», un viaggio esplosivo e intimo nel cuore pulsante degli anni Ottanta in Italia.

Giulio Milani, allievo di Massimo Canalini e attuale direttore della storica casa editrice Transeuropa, compone un mosaico di voci, storie e testimonianze intorno alla figura di uno scrittore simbolo di un'epoca, mito generazionale, talento inquieto e vulnerabile, profeta di un'idea di letteratura che coincide con la vita stessa.

Non una commemorazione, ma un dispositivo narrativo dinamico, ironico, provocatorio e struggente: Codice Tondelli mette in scena il backstage umano e intellettuale di un'avventura culturale irripetibile.

I lettori vi troveranno lettere inedite , ritratti generazionali, backstage editoriali, codici di interpretazione critica e la mappa invisibile di una giovinezza collettiva fatta di lotte, amore, autodistruzione e rinascita.

Giulio Milani ha svolto il proprio apprendistato editoriale e letterario tra Pisa e Ancona, presso la casa editrice Transeuropa di Massimo Canalini. La sua formazione si inserisce al crocevia tra il magistero di Aldo Tagliaferri, Pier Vittorio Tondelli, e quello di Grazia Cherchi, Giulio Mozzi e Walter Siti. Ha scoperto e lanciato, tra gli altri, gli scrittori Fabio Genovesi, Giuseppe Catozzella, Andrea Tarabbia, Demetrio Paolin. È stato promotore e coordinatore della collana di coedizioni “Indies” di Feltrinelli e dello scaffale di tutela della bibliodiversità con LibrerieCoop. Per Laterza ha pubblicato il reportage narrativo La terra bianca. Marmo, chimica e altri disastri (2015) e il saggio I naufraghi del Don. Gli italiani sul fronte russo (2017). Tiene laboratori di scrittura narrativa.





Puglia: Domani a Polignano la prima presentazione del libro “La Coltivazione della Canapa in Italia” di Giuseppe L'Abbate

Puglia: Domani a Polignano la prima presentazione del libro “La Coltivazione della Canapa in Italia” di Giuseppe L'Abbate

Appuntamento alle 19:30, venerdì 11 luglio, in Piazza dell'Orologio nell'ambito del Festival “Il Libro Possibile”

Sarà presentato domani, venerdì 11 luglio alle ore 19:30, nella suggestiva cornice di Piazza dell'Orologio a Polignano a Mare (BA), il libro “ La coltivazione della canapa in Italia ” (People, 2025) scritto da Giuseppe L'Abbate, già deputato e Sottosegretario alle Politiche Agricole . L'evento si inserisce nel programma della XXIV edizione del Festival Il Libro Possibile e rappresenta la prima uscita pubblica ufficiale del volume , che sarà disponibile in tutte le librerie dal 18 luglio.

Durante l'incontro, l'autore dialogherà con il giornalista Michele De Feudis (La Gazzetta del Mezzogiorno) per affrontare temi oggi più che mai attuali: dalla normativa italiana ed europea sulla canapa industriale alle potenzialità della filiera agricola, dagli usi ambientali, alimentari e tessili della pianta fino alle recenti polemiche sul Decreto Sicurezza e il CBD.

"La canapa è una coltura strategica per l'Italia e per la Puglia - dichiara Giuseppe L'Abbate - ma è troppo spesso vittima di disinformazione e allarmismi. Con questo libro ho voluto ricostruire il percorso normativo e storico della canapa nel nostro Paese, fornendo strumenti utili a chi intende coltivarla o comprenderne davvero il potenziale. Serve fare chiarezza, ed è proprio questo l'obiettivo di questo lavoro".

Nel libro, che si presenta come una guida pratica e divulgativa, si ripercorrono le tappe legislative più significative, dalla Legge 242/2016 fino alle recenti proposte in Parlamento . Si parla anche di giovani agricoltori, economia circolare, sostenibilità e dei frequenti equivoci normativi che rischiano di bloccare lo sviluppo del settore.

Fino agli anni '40 del secolo scorso l'Italia era il secondo produttore al mondo di canapa , con oltre 100mila ettari coltivati e una resa annua che superava le 85mila tonnellate. Oggi la produzione nazionale annuale è stimata in poche migliaia di tonnellate : un dato che riflette le difficoltà normative e commerciali del comparto, aggravate da disinformazione e mancanza di certezze.

"La Puglia ha tutte le carte in regola per tornare protagonista - conclude L'Abbate -: clima favorevole, terreni vocati, competenze agronomiche e una nuova generazione pronta a investire. Ma senza una visione chiara e una cornice normativa certa, rischiamo di lasciare spazio solo alla confusione e agli interessi di parte".

Edito da People, casa editrice indipendente attenta alla divulgazione di contenuti politico-economici e ambientali, il volume sarà nelle librerie dal 18 luglio.

Per chi è in Puglia, l'appuntamento è domani a Polignano a Mare : un'occasione per approfondire, confrontarsi e conoscere da vicino un tema che riguarda da vicino l'agricoltura del futuro.

 



 

 

maria antonietta aiello guiderà unisalento. e' la prima rettrice in puglia

SI FEST 2025: GEOGRAFIE VISIVE La fotografia che racconta le fratture del presente - dai conflitti alle crisi ambientali – attraverso lo sguardo di grandi autori internazionali

Savignano sul Rubicone (FC), 10 luglio 2025 – Torna a Savignano sul Rubicone, per tre weekend consecutivi, uno degli appuntamenti più longevi e significativo nel panorama della fotografia italiana: SI FEST , giunto quest'anno alla sua 34ª edizione . Il Festival, in programma dal 12 al 28 settembre 2025 , è un progetto dell'associazione Savignano Immagini , promosso dal Comune di Savignano sul Rubicone , con la direzione artistica affidata a un comitato scientifico composto da Manila Camarini, Francesca Fabiani, Jana Liskova e Mario Beltrambini .

GEOGRAFIE VISIVE – Il tema 2025

In un'epoca segnata da fratture ambientali, tensioni geopolitiche, migrazioni forzate e identità in trasformazione, Geografie Visive nasce come invito a ripensare il modo in cui abitiamo il mondo non solo nello spazio fisico, ma anche nei luoghi della memoria, della percezione, dell'immaginazione.


Il tema scelto per il 2025 si propone di mappare i territori visibili e invisibili dell'esperienza contemporanea, attraverso linguaggi fotografici che esplorano il paesaggio naturale, urbano e interiore. La fotografia diventa così uno strumento per decifrare ciò che muta, per riconoscere ciò che persiste, per dare forma a ciò che ancora non ha un nome.

Attraverso Geografie Visive, SI FEST continua il suo lavoro di indagine culturale sul presente, raccogliendo e intrecciando sguardi provenienti da luoghi, storie e sensibilità diverse, in un momento storico che richiede ascolto, complessità e immaginazione.

"Viviamo un tempo in cui i confini si spostano, si sfaldano, si ridefiniscono. I confini tra uomo e ambiente, tra vero e artificiale, tra intimo e collettivo. Abbiamo scelto Geografie Visive perché sentiamo l'urgenza di costruire nuove mappe - non per orientarsi, ma per comprendere. Ogni fotografia di questa edizione è una traccia: un frammento di paesaggio, una memoria incisa, una soglia che ci aiuta a leggere il presente ea immaginare il futuro." — Comitato artistico del SI FEST

Programma

Alcuni nomi già confermati ci parlano della direzione intrapresa: Hashem Shakeri , autore iraniano tra i più lucidi interpreti delle fratture contemporanee, porta un lavoro potente sull'Afghanistan dopo il ritorno dei Talebani . Le sue immagini raccontano un mondo precipitato nel buio: donne private del diritto all'istruzione, minoranze perseguitate, esistenze invisibili. Ma nella scelta poetica della composizione e nell'empatia dello sguardo, Shakeri ci restituisce la dignità della resistenza. Ogni immagine è una soglia sospesa tra silenzio e grido, testimonianza e speranza. Una narrazione tanto dura quanto necessaria, che rifiuta il sensazionalismo e cerca invece la complessità. A cura di Manila Camarini.

A raccogliere la sfida dell'attualità è anche Skagit Valley di Michael Christopher Brown , autore già noto per il suo lavoro realizzato con lo smartphone durante la rivoluzione libica. Il progetto riflette sul futuro dell'agricoltura e della vita rurale nella Skagit Valley, stato di Washington, attraverso immagini generate interamente da intelligenza artificiale . In un paesaggio post-apocalittico, distorto e visionario, l'AI diventa strumento per indagare ciò che resta – o potrebbe restare – della relazione tra uomo e natura. Un lavoro che spinge la fotografia documentaria oltre i suoi confini tradizionali, interrogando il ruolo dell'immagine nell'evocare scenari possibili e nel rappresentare un reale ancora inesistente. A cura di Manila Camarini.

Dalla finzione visionaria al rigore assoluto della testimonianza: Where the World is Melting del fotografo islandese Ragnar Axelsson – da oltre quarant'anni testimone delle comunità artiche – ci conduce nei ghiacci dell'Artico, tra Groenlandia, Siberia e Islanda. Le sue immagini in bianco e nero non sono semplici reportage, ma elegie visive su un mondo che si sta sciogliendo: quello delle comunità artiche, dei loro animali, delle loro tradizioni, dei loro paesaggi. In ogni fotografia si percepisce l'urgenza di uno sguardo che resiste al tempo, e che chiede di essere ascoltato prima che sia troppo tardi.

Se in Axelsson la resistenza è geoclimatica, in Spandita Malik diventa invece gesto politico e corporeo. L'artista indiana, basata a New York, intreccia fotografia e artigianato in una pratica corale e femminista che restituisce voce a donne sopravvissute alla violenza domestica. In Jāḷī—Meshes of Resistance, Malik stampa i loro ritratti su khadi , tessuto legato alla resistenza gandhiana, e le invita a ricamarli. Ogni opera è unica, costruita a quattro mani, in un dialogo profondo tra soggetto e fotografa. È così che l'immagine si trasforma in spazio di autodeterminazione: la donna non è più oggetto del racconto, ma autrice della propria rappresentazione. Una delle mostre più intime e radicali dell'intero Festival.

Dalla resistenza politica e corporea di Malik si passa allo sguardo che custodisce e preserva il fragile nell'opera di Evgenia Arbugaeva . L'artista russa racconta la Siberia artica con uno stile sospeso tra il reportage e la fiaba. I suoi scatti – colorati, onirici, pervasi di silenzio – trasportano lo spettatore in un altrove incantato, dove la realtà sembra sciogliersi nella luce. In un tempo accelerato e caotico, Arbugaeva ci invita a rallentare, ad ascoltare i ritmi lenti della natura, a riconoscere la bellezza fragile dell'invisibile. È forse questa una delle geografie più sottili e preziose: quella che sfugge, quella che resta negli occhi quando la luce si spegne. A cura di Manila Camarini.

Un invito al silenzio e all'ascolto che ritroviamo anche in Doppia Uso Singola , il progetto di Lorenzo Urciullo – in arte Colapesce – a cura di Patricia Armocida, che porta per la prima volta in un festival di fotografia il suo universo visivo. Cantautore tra i più originali e apprezzati della scena musicale italiana, autore di graphic novel, spettacoli teatrali e colonne sonore, Colapesce firma con Doppia Uso Singola un lavoro fotografico intimo e stratificato, nato da oltre dieci anni di scatti raccolti durante viaggi, tournée, ritorni a casa. Camere d'albergo vuote, oggetti dimenticati, interni familiari: in queste immagini si riflettono la solitudine, il transito, la costruzione dell'identità in un tempo incerto e nomade. Nessuna figura è presente, eppure ogni spazio è carico di tracce umane, di tensione affettiva, di storie invisibili. Tra malinconia e pudore, queste immagini raccontano la solitudine come condizione esistenziale, il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, la vita in transito di chi è sempre altrove.

Accanto ai progetti già citati , il percorso espositivo comprende una selezione di mostre che approfondiscono temi chiave del presente. La tedesca Barbara Diener esplora il desiderio di appartenenza e la spiritualità nelle comunità rurali tra Europa e Stati Uniti. L'iraniano Khashayar Javanmardi documenta l'agonia ecologica del Mar Caspio, lago senza sbocco minacciato dall'inazione politica. L'italiana Roselena Ramistella , attraverso un viaggio a dorso di mulo nei sentieri montani della Sicilia, restituisce un ritratto autentico della vita rurale contemporanea. Il franco-palestinese Taysir Batniji indaga il senso di perdita e l'esilio attraverso le chiavi di casa di chi ha dovuto abbandonare Gaza. La mostra collettiva “Oltre la soglia” , in occasione degli 80 anni della cooperativa Cocif, intreccia archivi e immagini contemporanee in un progetto inedito firmato da Mario Cresci .

Completano il programma i lavori premiati di Federico Estol (Uruguay), Aleks Ucaj (Albania/Italia) e Fabio Domenicali (Italia), il racconto corale dell'alluvione in Romagna, i laboratori con le scuole, e due importanti omaggi a Marco Pesaresi : uno dedicato al legame con la città di Bellaria Igea Marina , mentre l'altro – che si svolgerà a Rimini – è ispirato al libro Rimini di Pier Vittorio Tondelli ed è concepito come un dialogo tra il suo testo e le fotografie di Marco.

Intorno a questo nucleo curatoriale si svilupperà un programma articolato che coinvolgerà l'intera città di Savignano sul Rubicone con incontri , letture portfolio , premi, visite guidate , attività formative e progetti partecipativi .

Una proposta ampia e coerente, capace di tenere insieme ricerca visiva, riflessione culturale e coinvolgimento del pubblico, in un'edizione del festival tra le più attente alle trasformazioni sociali, ambientali e identitarie in atto, alle urgenze del presente e alla necessità di nuove mappe per orientarsi nel mondo che cambia.

"Il SI FEST è uno dei momenti di punta della nostra Dolce estate. Arriviamo all'edizione 2025 con una nuova direzione artistica che però si radica in un tessuto di competenze nate e poi formate sul territorio. Questo non è un dettaglio, la fotografia è uno dei nostri linguaggi, oggi è il linguaggio di un'epoca; eppure, a Savignano siamo stati precursori. Ringrazio chi è stato capace di iniziare questo percorso e portarlo fino ad oggi, noi abbiamo il compito e l'orgoglio di sostenerlo." - Sindaco di Savignano sul Rubicone Nicola Dellapasqua e l'Assessora alla Cultura Roberta Armuzzi .

Un festival che ha fatto scuola

Da oltre trent'anni, SI FEST è un punto di riferimento per la fotografia come strumento di esplorazione critica del reale , costruendo un'identità autonoma, rigorosa e radicata nella cultura visiva come forma di lettura del mondo contemporaneo. Era il lontano 1992 quando, sotto la guida di Lanfranco Colombo , esordiva nella piazza di Savignano sul Rubicone, piccolo centro della Romagna, una piazza destinata ad ospitare un ineguagliabile numero di fotografi e amanti della fotografia, la sua popolazione la più fotografata, passata sotto lo sguardo curioso e l'obiettivo di autori di fama nazionale e internazionale. Da allora il Festival ha saputo trasformarsi in un punto di riferimento internazionale per la fotografia contemporanea, mantenendo però uno stretto legame con il territorio e la sua comunità culturale e sociale.

La sua forza sta proprio nell'unione tra radicamento e apertura : da un lato la vitalità della piazza e delle letture portfolio – occasione di dialogo diretto tra autori e professionisti del settore, tra le più apprezzate e partecipate del panorama nazionale – dall'altro l'approdo costante di fotografi di primo piano da tutto il mondo – dall'Islanda all'India, dall'Afghanistan alla Russia – che hanno riconosciuto nel festival un luogo di confronto e sperimentazione, accettando con entusiasmo l'invito a esporre a Savignano.

SI FEST ha sempre privilegiato la fotografia nella sua valenza documentaria, narrativa e sociale , costruendo ogni anno un impianto curatoriale centrato su un tema concettuale forte. Trasformazioni ambientali, identità e migrazione, memoria collettiva, resistenze femminili e comunitarie sono solo alcune delle traiettorie affrontate nelle edizioni passate.

Anche l'edizione 2025 si muove nel solco di questa tradizione, accogliendo progetti che incarnano una riflessione profonda sul mondo che abitiamo – e su come lo abitiamo con lo sguardo.



ORARI MOSTRE
12 settembre ore 18/24
13 settembre ore 9/24
14 settembre ore 9/20
20-21 settembre, 27-28 settembre ore 10-20

INGRESSO MOSTRE
12 € / 5 € residenti di Savignano / gratuito under 14

BIGLIETTERIA
Piazza Borghesi

Per ulteriori informazioni: www.sifest.it





YUTS AND CULTURE: dal 31 gennaio il nuovo album “BACK TO MA FUNK”, dal 24 gennaio in radio il singolo “COME OVER”

Dal 31 gennaio 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in formato CD e vinile “BACK TO MA FUNK”, il nuovo album degl...

Puglia