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venerdì 31 gennaio 2025
Congedo e Gabellone (FdI): dal Governo Meloni quasi 3.3 milioni per il restauro della Chiesa di San Domenico di Tricase
Abbinamento d'eccellenza: Cantina San Michele Appiano sposa i sapori liguri del Ristorante Da i Gemelli di Portofino (GE)
San Michele Appiano,
cantina tra le più premiate in Alto Adige, abbraccia le eccellenze liguri del
Ristorante da I Gemelli di Portofino in un abbinamento che celebra il meglio
dell’enogastronomia italiana.
Un’esperienza sensoriale che attraversa i profumi e i sapori della
Penisola: quest’inverno, il connubio gourmet si concretizza nell’abbinamento
tra il Pinot Bianco Sanct Valentin 2022 di San Michele Appiano e gli spaghetti
con muscoli (cozze), pomodorino fresco e prezzemolo del Ristorante Da I Gemelli
di Portofino, custode delle tradizioni culinarie liguri.
Appiano (BZ), 30 gennaio 2025 – Per ritrovare il calore
durante la stagione fredda, la Cantina San Michele Appiano, in collaborazione con
i St. Michael-Eppan Lovers, élite che
comprende cuochi, sommelier e imprenditori attivi nel settore
enogastronomico, propone un connubio perfetto: Pinot Bianco Sanct
Valentin 2022 e spaghetti con muscoli, pomodorino fresco e prezzemolo degli
imprenditori Paolo e Matteo Giovannini Gazzolo, gestori del Ristorante Da i Gemelli di Portofino (GE) e
responsabili della sua proposta enogastronomica. Un piatto che esalta
le sfumature gustative del Mediterraneo e che, unito alla freschezza,
eleganza e alla fine mineralità del vino della prestigiosa cantina altoatesina,
trova la giusta esaltazione e armonia.
IL VINO: PINOT BIANCO SANCT VALENTIN 2022
Parte del brand di punta Sanct Valentin dal 2001, il Pinot Bianco è in
grado di esprimere al massimo tutte le sue potenzialità grazie alle conoscenze
e alla “qualità senza compromessi” che contraddistinguono da più di
cinquant’anni i vini di Cantina San Michele Appiano. L’annata 2022 presenta ai
wine lovers un vino di vertice vivace e pieno di energia, in grado,
però, di bilanciare la sua forza e pienezza con chiarezza e una
fine mineralità. Affinato in legno, il Pinot Bianco Sanct Valentin si
presenta color giallo oro con riflessi verdognoli e vanta un
intrigante ventaglio olfattivo e gustativo: il naso restituisce delicati aromi
di mela, melone e vaniglia, mentre la beva seduce il palato
restituendo sensazioni vellutate accompagnate da una fresca eleganza.
La sorprendente longevità, infine, è testimone di una qualità fuori
dell’ordinario. Il Pinot Bianco Sanct Valentin è accompagnatore
esclusivo, ideale per piatti a base di pesce e frutti di mare, oltre a sposarsi
con asparagi, carni bianche e piatti dell’Alto Adige come i tradizionali
“Schlutzkrapfen”.
IL PIATTO: SPAGHETTI CON MUSCOLI, POMODORINO FRESCO E PREZZEMOLO
Una portata che è un’autentica esplosione di gusto, custode degli
inebrianti profumi e dei deliziosi sapori del Mar Ligure, quella scelta dai
gemelli Paolo e Matteo per il connubio con il Pinot Bianco Sanct Valentin:
questo primo piatto di spaghetti fa della semplicità il mezzo attraverso
il quale ogni boccone diventa vera espressione della tradizione della
Liguria. Viene preparato tritando le cozze, in modo da ottenerne il massimo
gusto, e accompagnandole con del leggero pomodorino fresco e del prezzemolo.
Alfieri della cucina italiana, Paolo e Matteo rappresentano l’ottava
generazione della propria famiglia di ristoratori a Portofino, in attività dal
1850: cresciuti tra le mura del ristorante, abbinano le antiche ricette
di famiglia a vini di nicchia e di alta qualità, scoperti girando le
cantine di tutta Italia, di cui un solo sorso può raccontare a occhi chiusi
l’identità, la filosofia e la storia delle persone che li producono.
giovedì 30 gennaio 2025
mercoledì 29 gennaio 2025
"Tutto su Vittorio De Sica": A Roma la presentazione del saggio collettivo di critici italiani e francesi (11 febbraio, Cinema Caravaggio)
Martedì 11 febbraio 2025 – Ore 18:30 / Presentazione del libro TUTTO SU VITTORIO DE SICA (Autore, attore, seduttore) a cura di Jean A. Gili e Piero Spila. Prefazione di René de Ceccatty
Intervengono: Piero Spila
(curatore del volume) , Ca0tello Masullo (presidente Cinecircolo Romano), Franco
Montini (critico cinematografico), Gianni Gremese (editore)
A seguire: proiezione del
film MIRACOLO A MILANO (1951) di Vittorio De Sica
CINEMA CARAVAGGIO - Via
Giovanni Paisiello 24 – ROMA / Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Prima presentazione romana per il libro Tutto su Vittorio De Sica, volume antologico scritto da 40 autori e curato da Jean A. Gili e Piero Spila. Martedì 11 febbraio alle ore 18:30 al Cinema Caravaggio, nell’ambito del ciclo di cineincontri organizzato dal Cinecircolo Romano, il curatore Piero Spila insieme al Presidente del Cinecircolo Catello Masullo, al critico cinematografico Franco Montini e all’editore Gianni Gremese illustreranno l’opera collettiva pubblicata da Gremese in occasione del cinquantenario dalla morte del regista. A seguire, sarà proiettato il film di De Sica Miracolo a Milano (1951). L’incontro è aperto a tutti fino ad esaurimento posti.
Omaggio al Maestro del
cinema italiano e internazionale, Tutto su Vittorio De Sica è l’antologia
critica più completa mai dedicata all’autore, attore e regista che ha segnato
profondamente la storia del cinema mondiale. Il volume, nato dalla collaborazione
di oltre 40 prestigiosi autori, italiani e francesi, tra critici, storici del
cinema e testimoni, offre un panorama dettagliato e aggiornato sull’opera e
sulla vita di De Sica, abbracciandone l’intero percorso artistico: dal teatro
al cinema, dalla televisione alla musica.
Organizzato come un
dizionario antologico di quasi 500 pagine, il libro raccoglie oltre 100 voci
che esplorano film, protagonisti, temi, eventi, tracciando con rigore critico e
linguaggio accessibile l’eredità di un Artista poliedrico. Con un format di facile
e funzionale consultazione, il volume è uno strumento ideale sia per
appassionati sia per chi desidera scoprire le molteplici sfaccettature di un
autore capace di parlare al cuore degli spettatori.
L’opera, pubblicata
contemporaneamente in Italia e in Francia, si completa con una biografia
commentata, una selezione di dichiarazioni del regista e un ricco inserto
fotografico a colori di 64 pagine. La copertina, impreziosita dal disegno Fra
le rughe del tempo i segni del tuo passaggio di David Parenti, aggiunge
eleganza a un’opera concepita per celebrare l’inesauribile modernità di De
Sica.
Come osserva René de
Ceccatty nella sua prefazione, il genio di De Sica ha aperto nuove strade per
il cinema, ispirando registi come Pasolini e Fellini. “Forse non ci sarebbe
stato Uccellacci e uccellini senza Miracolo a Milano; e Ladri di biciclette, in
tono più dolce e sentimentale, già annuncia la crudeltà di Accattone o la
disperazione allucinata e meravigliosa de La strada”.
Con Tutto su Vittorio De
Sica, Gremese Editore invita i lettori a riscoprire l’eredità di un artista
indimenticato nel suo stile e senza tempo.
Testi di: Alberto Anile
- Tatiana Antolini-Dumas - Eric Auphan - Elisa Baldini – Nicholas Bauche -
Pascal Binétruy - Ennio Bìspuri - Orio Caldiron – Stefania Carpiceci -
François Celerier - Roberto Chiesi - Didier Coureau – Flavio De Bernardinis
- René De Ceccatty - Oreste De Fornari – Dominique Delouche - Gualtiero De
Santi - Enrico Giacovelli Marco Giallonardi - Jean A. Gili - Sophie Guermès
– Hervé Joubert – Laurencin Dominique Legrand - Alexis Leroy - Bernard Lonjon
σ Davide Luglio – Anton Giulio Mancino - Jean-Jacques Manzanera - René Marx
– Caroline Masoch – Tullio Masoni - J e a n-Ma Méjean - Jean – Claude
Mirabella – Domenico Monetti - Stefania Parigi - Jean – Michel Pignol –
Santina Pistilli - Jean – Michel Ropars - Laurent Scotto d’Ardino – Paolo
Speranza - Piero Spila
SCHEDA
Titolo: Tutto su Vittorio
De Sica
Autore: AA.VV.
A cura di: Jean A. Gili e
Piero Spila
Prefazione: René de
Ceccatty
Casa editrice: Gremese
International
Collana: Le
Cinenciclopedie
ESSERE DONNA - Il corpo come strumento di creazione e atto di ribellione / A cura di Maria Vittoria Baravelli e Annamaria Maggi
5 marzo - 30 maggio 2025 / Inaugurazione mercoledì 5 marzo,
ore 17 – 21
GALLERIA FUMAGALLI / Via Bonaventura Cavalieri 6, Milano
galleriafumagalli.com
Dal 5 marzo al 30 maggio 2025, la Galleria Fumagalli ospita l’esposizione Essere Donna. Il corpo come strumento di creazione e atto di ribellione.
Ispirate dalle parole di Oriana Fallaci, le curatrici Maria
Vittoria Baravelli e Annamaria Maggi scelgono di esporre opere iconiche di
artiste quali Marina Abramović, Sang A Han, Annette Messager, Shirin Neshat,
Gina Pane e spiegano: «essere donne non è un genere, ma un modo di vedere il
mondo, di sperimentare sul proprio corpo la conquista e la perdita».
Shirin Neshat, Marina Abramović, Sang A Han, Annette
Messager, Gina Pane: ognuna di loro ha trasformato il proprio corpo in un campo
di battaglia dove sperimentare tutto, dove la politica, la vita, il sangue, la
follia e la fantasia si intrecciano in una lotta continua contro le
convenzioni. Essere donna, come scrive Oriana Fallaci, «è un’avventura che
richiede un tale coraggio, una sfida che non finisce mai.»
Nella storia, il corpo delle donne è stato un territorio
conteso, un simbolo da controllare, un’idea da normare. Queste artiste, ribelli
e disobbedienti, hanno sfidato il manicheismo del canone, rompendo le gabbie
imposte dal patriarcato e dalle tradizioni. Hanno rifiutato di essere oggetti
passivi e si sono trasformate in soggetti attivi, utilizzando il loro corpo
come mezzo di resistenza e di espressione, ridefinendo cosa significhi essere
donne.
Le loro opere sono come “un fucile carico,” come ci ha
insegnato Emily Dickinson, pronte a metterci al muro e a farci ripensare ciò
che credevamo di sapere. Fallaci scrive: «Essere donna significa vivere di
emozioni, di paure, di piaceri, di speranze e di disperazioni che gli uomini
non conoscono.»
Attraverso l’arte, queste donne ci costringono a
confrontarci con un mondo nuovo, un mondo in cui il corpo non è solo un
involucro, ma uno strumento potente per conoscere e trasformare la realtà.
Seguendo il pensiero di Lea Vergine, il corpo è il luogo in
cui si sperimenta tutto, in cui si sente tutto, un ponte tra l’individuo e il
mondo, che non può essere ignorato o negato. “Essere donna” è un atto di
ribellione, una sfida continua contro un sistema che cerca di limitare e
definire, ma che queste artiste hanno saputo trasformare in un’opportunità per
ridefinire i confini dell’arte e della vita.
Il percorso espositivo riunisce iconici esempi di Body Art,
come “Thomas Lips” (1975-2002) di Marina Abramović (Belgrado, Serbia, 1946),
documentazione di una tra le performance più brutali durante la quale l’artista
si incide sull’addome un pentacolo con un rasoio davanti a un pubblico di
astanti che metteranno fine al supplizio portandola in ospedale, salvandola,
restituendo quell’attenzione e quell’amore espressi dall’artista nell’azione
performativa. E ancora “Cicatrice de l’action” (1974-1975) di Gina Pane
(Biarritz, Francia, 1939 – Parigi, Francia, 1990) nella quale l’autolesionismo
è un atto di indagine del proprio corpo, anche attraverso il dolore e il segno
nella carne, e quindi un atto di apertura, in ultima analisi di amore, nonché
un estremo tentativo di introspezione e di spiritualità.
Il corpo femminile come strumento di ricerca di spiritualità
è anche quello dipinto e cucito da Sang A Han (Seoul, Corea del Sud, 1987): un
corpo capace di essere sensuale e allo stesso tempo delicato e fiabesco, ma
anche un corpo – quello di una donna madre – capace di creare la vita.
L’esplorazione della femminilità è da sempre perseguita anche da Annette
Messager (Berck, Francia, 1943) in opere quali “Mes Voeux” (1997) che
combinando fotografie di varie parti del corpo evoca una pluralità di identità
fisiche, psicologiche, sessuali, che sovrapponendosi creano un amalgama di
relazioni e di esperienze.
La rappresentazione identitaria è concetto molto caro a
Shirin Neshat (Qazvin, Iran, 1957), declinata all’ambito geografico e sociale
di provenienza: l’Iran. Tra le serie fotografiche più note, “Women of Allah”
indaga attraverso l’autoritratto la figura femminile e il suo ruolo nella
società iraniana dopo la rivoluzione islamica: creatura delicata celata dal
velo, ma forzatamente combattente (si veda la presenza dei fucili).
Per tutte il corpo è lo strumento attraverso cui agire,
nella vita e nell’arte.
martedì 28 gennaio 2025
lunedì 27 gennaio 2025
CAVIAR GIAVERI a TASTE FIRENZE 2025 - 8 - 10 febbraio
Treviso, 27 gennaio 2025
Dall’ 8 al 10 febbraio 2025 Firenze diventa la capitale del Food & Beverage italiano. In questa occasione, l’invito è a scoprire la prelibatezza della collezione unica di caviale Giaveri, composta da ben 8 tipologie diverse, tra cui i rarissimi caviali Beluga Imperial e Persian Osietra di Caviar Giaveri, protagonisti di una degustazione guidata esclusiva condotta dal nostro brand ambassador Maurizio Barcella.
Il 2025 è l’anno delle stelle, ovvero le eccellenze da bere e da mangiare, anima del Pitti Taste, che si accendono come astri solitari oppure si uniscono, formando costellazioni. Questo è il tema e la filosofia scelta dagli organizzatori: un bel cielo stellato popolato di prelibatezze, tanto che il titolo del tema del salone è “Nato sotto il segno del gusto”.
Le proposte Caviar Giaveri sono protagoniste in questo firmamento: il Beluga Imperial è per veri intenditori, celebre per la sua qualità ineguagliabile e il sapore delicato e raffinato. Le uova morbide coccolano il palato, regalando sensazioni sublimi e afrodisiache. Il Persian Osietra è una delle tipologie più rare al mondo, produzione esclusiva di Caviar Giaveri, dall’esperienza sensoriale eccelsa: le perle sono grandi e succose, con un gusto marino pieno ma incredibilmente delicato. Insieme, rappresentano un'opportunità unica per immergersi nella qualità superiore, frutto di una tradizione di famiglia. L’appuntamento è, quindi:
dall’8 al 10 febbraio 2025
TASTE 2025 - Firenze
PADIGLIONE CENTRALE / PIANO TERRA / P/11
Per vivere un’esperienza sensoriale alla scoperta dei segreti dell’eccellenza più autentica, in una cornice preziosa come la città di Firenze, è possibile acquistare il biglietto e scoprire tutte le informazioni sul sito di riferimento:
taste.pittimmagine.com/it/
Per chi, invece, desiderasse conoscere più da vicino Caviar Giaveri, realtà a totale filiera interna e controllata che le permette di impegnarsi da sempre nel rispetto dell’ambiente, la salvaguardia della specie e la sostenibilità, è possibile consultare
il sito www.caviargiaveri.com
Caviar Giaveri
Dalla fine degli anni ‘70 Caviar Giaveri alleva gli storioni e trasforma il caviale totalmente nei suoi possedimenti ittici a San Bartolomeo di Breda (TV). La salatura segue il tradizionale metodo russo malossol (poco sale), la selezione delle uova avviene rigorosamente a mano, come anche il confezionamento. Ogni esemplare di storione vive come in natura: è accudito e seguito in ogni fase della sua crescita, ogni aspetto è curato minuziosamente per ricreare il miglior habitat garantendo il massimo rispetto per gli equilibri della specie. Lo storione è attualmente una delle specie in pericolo di estinzione incluse nella Convenzione di Washington appunto, il cui allevamento e commercializzazione sono tutelati dal CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) che controlla il commercio internazionale delle specie di flora e fauna minacciate di estinzione. E Caviar Giaveri naturalmente opera nel totale rispetto di tali norme per la completa salvaguardia delle specie. Inoltre, le moderne tecnologie di acquacoltura permettono anche la piena sostenibilità degli impianti e del territorio circostante. Oggi l’azienda è condotta da Jenny, Giada e Joys Giaveri, tre giovani imprenditrici che, con grande passione, continuano la tradizione di famiglia a fianco del padre Rodolfo. Gli allevamenti Caviar Giaveri si trovano nel comune di San Bartolomeo di Breda (in provincia di Treviso), a pochi chilometri da Venezia
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