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Informare e approfondire le notizie più importanti in Italia e nel mondo con un approccio indipendente e rigoroso, offrendo un'alternativa alle fonti di informazione mainstream. Dare voce a diverse opinioni e punti di vista, promuovendo il dibattito pubblico e la partecipazione democratica. Fornire alle aziende strumenti e strategie per comunicare in modo efficace e trasparente, valorizzando l'identità e la responsabilità sociale. In un'epoca di disinformazione e fake news, è più importante che mai avere accesso a fonti di informazione indipendenti e affidabili. Questo blog offre un'alternativa alle fonti di informazione mainstream, dando voce a diverse opinioni e punti di vista e promuovendo il dibattito pubblico. Inoltre, fornisce alle aziende strumenti e strategie per comunicare in modo efficace e trasparente, valorizzando l'identità e la responsabilità sociale. A cura di Stefano Donno

giovedì 9 maggio 2024

Ep. 3 - Germania: in piazza contro l’estrema destra di Afd

Schlein: "2 giugno in piazza contro premierato e autonomia, stop a disintegrazione voluta da destra"

In uscita il 23 aprile per Piemme 'Se bastasse l'amore' di Arianna Gnutti

 Il primo ricordo che ho della mia vita è una brocca gialla. Avevo all’incirca due anni. Era una grande brocca gialla, tutta sbeccata, da cui qualcuno versava dell’acqua sul mio corpo. Ero sull’asfalto, ai bordi della strada, sbalzata fuori dall’auto in corsa, in una giornata soleggiata dell’estate del 1974. La brocca piena d’acqua versata sulle mie ginocchia insanguinate era di alcuni nomadi, venuti in mio soccorso, in attesa dell’ambulanza. Il mio primo ricordo è quindi di gratitudine: per essere sopravvissuta e per essere stata aiutata. E da allora, io non ho mai smesso di essere grata alla vita.

“Se bastasse l’amore” è il mio secondo libro. Il primo, pubblicato nel 2014, “Ho scelto di essere felice”, l’avevo scritto per ringraziare tutte quelle persone che avevano contribuito fino a quel momento alla mia evoluzione interiore; quindi, non necessariamente solo i miei amici, cui il libro era dedicato, ma anche chi mi aveva fatto del male. Ritenevo allora, e a maggior ragione adesso che ho raggiunto una maggiore consapevolezza, che è solo grazie ai momenti bui, anche quelli nero pece, che, se si vuole, si può riscoprire il valore della luce, apprezzandone anche un fioco raggio. Questa è parte della mia filosofia di vita, una filosofia che affonda le radici nella praticità dei miei nonni, nella saggezza dei miei genitori, nei loro insegnamenti dati dall’esempio quotidiano, nell’amore, nel senso del dovere, del rispetto e della condivisione con il prossimo. Sono cresciuta attraverso gli insegnamenti che ho appreso da chi ha formato il mio pensiero. Da ragazzina, mi sono innamorata di Richard Bach, ho viaggiato ad occhi aperti attraverso John Steinbeck e Paul Theroux, leggevo Paulo Coelho e apprezzavo Eric Fromm senza però, allora avere la consapevolezza di comprendere appieno che per amare gli altri è prima necessario amare se stessi. Ci avrei messo ancora tanto tempo. All’università, ho sognato di poter viaggiare nel tempo e far parte del circolo del Bloomsbury, conoscere Virginia Woolf e frequentare anche James Joyce, Thomas Stearns Eliot e soprattutto William Butler Yeats. Crescendo, sono rimasta affascinata da figure, personaggi, scrittori, pedagogisti e filosofi di tempi e contesti diversi, verso i quali sono in grande debito per ciò che ho ricevuto dal punto di vista della conoscenza e da quello spirituale. Da Lorna Byrne a Deepak Chopra, da Brian Weiss a Comenio a Locke, da Doris Lessing a James Joyce, fino a Carl Gustav Jung e Karl Jaspers, tanto da aver scritto una tesi su parte del loro pensiero nella mia terza e, a questo punto, direi pure ultima laurea, conseguita nel 2024, 24 anni dopo la prima e 5 dopo la seconda. Vivo la vita come un’esplorazione continua di ciò che mi circonda, per nutrire la mia anima di conoscenza. Vivo di passione e di gratitudine. Amo condividere ciò che ho appreso nel tempo, e lo  faccio sia in ambito professionale, data la mia esperienza come amministratore d’azienda e esperta in comunicazione, sia in termini pedagogici dopo tanti anni di insegnamento come docente universitaria. Credo fermamente in una pedagogia circolare. Ogni volta che esco da un’aula in cui ho fatto formazione aziendale o personale così come ogni volta che termino una lezione in ateneo, io so che oltre ad avere insegnato, ho imparato, in particolare dai miei studenti, qualcosa di nuovo che mi ha arricchita.

 

In “Se bastasse l’amore” c’è tutto questo mio essere. C’è il mio battermi senza sosta e senza tregua contro il mostro dell’anoressia insidiatosi nella testa di mia figlia Maria Beatrice allora preadolescente. Ci sono io, mamma, ma prima ancora una donna che, dopo anni di insicurezze, poco prima dei cinquant’anni, aveva finalmente imboccato la strada dell’autoconsapevolezza, che aveva appena riscoperto il proprio valore. Scrivere “Se bastasse l’amore” è stato per me quanto di più faticoso possibile. Ho sempre amato scrivere – ho lavorato come giornalista pubblicista per tanti anni – ma descrivere o mostrare il mio dolore mi viene difficile, perché nella mia quotidianità preferisco condividere la gioia, lasciando così le mie sofferenze o persino una mia giornata storta dentro di me. E ogni giorno scelgo scientemente di non rivolgermi al passato con rimorsi o rimpianti, ma mi impongo di pensare al hic et nunc con un occhio al futuro. Un giorno, sei mesi dopo l’uscita dall’ultimo di quattro ricoveri consecutivi negli ospedali mano nella mano di Maria Beatrice, in un viaggio attraverso l’inferno in cui l’avevo vista sull’orlo della morte per tre volte, guardando lei seduta accanto a me e mia figlia piccola Adelaide seduta dietro, ho pensato che fosse arrivato il momento di condividere anche il dolore e la fatica. E di farlo per aiutare gli altri. Lì, in auto, ho pensato a quelle ragazzine che ancora si trovavano in cura in ospedale, in comunità, in clinica e ho pensato anche alle loro mamme. Mi sono poi ripassati davanti i visi di quelle ragazze che avevo conosciuto e che erano state mangiate nel corpo e nella mente dal mostro dell’anoressia tanto dall’esserne inghiottite per sempre. Le lacrime hanno cominciato a rigarmi il viso. In quel momento ho deciso che dall’indomani avrei scritto un libro. Lo avrei fatto anche per loro, per dovere morale. Un libro scritto anche con contributi di mia figlia Maria Beatrice, di mia mamma e di mia figlia Adelaide. L’anno successivo il libro avrebbe vinto il premio letterario Zanibelli nella sezione inediti. Da qui è nata la pubblicazione con Piemme.

“Se bastasse l’amore” è un libro di amore incondizionato tra donne: mia madre, le mie due figlie e me. L’ho scritto con la speranza che possa essere utile. Un libro di speranza per chi sta combattendo una qualsiasi grande battaglia, anche con se stesso.





La Corsa contro la Fame raccontata dagli studenti

Dussmann, nuovo piano formativo per lo sviluppo di competenze nell’ambito della valorizzazione delle DEIB

Capriate San Gervasio, 09 maggio 2023 – A partire dall’ottenimento delle certificazioni UNI PdR 125/2022 sul sistema di gestione dell’uguaglianza di genere e UNI ISO 30415:2021 “Gestione delle risorse umane – Diversità e inclusione”, che hanno attestato l’impegno già portato avanti nel contrasto agli stereotipi, nella valorizzazione delle unicità e nell’equità di rappresentazione tra i generi, Dussmann continua a diffondere ogni giorno i princìpi di inclusione e senso di appartenenza che sono fondativi della propria cultura aziendale.

 

Il nuovo progetto “Diversity, Equity, Inclusion e Belonging” parte da queste premesse e ha come obiettivo sensibilizzare i partecipanti sulle tematiche di Diversità & Inclusione (D&I), offrendo spunti e ispirazioni per comprendere il valore della diversità e dell'inclusione non solo come imperativi etici e sociali, ma anche come leva di impatto nel business.

Si tratta di un percorso di formazione promosso e condotto dalla Direzione Sviluppo Risorse Umane di Dussmann, che si svilupperà nel corso del 2024 e che si rivolge a tutta la popolazione aziendale secondo tre target e due scopi. Sono coinvolti, infatti, 98 manager, 248 responsabili gestionali e gli oltre 24.000 impiegati e personale di appalto, e saranno trattati temi che intendono, da un lato, fornire a tutti gli strumenti di comunicazione inclusiva da mettere in pratica all’interno del contesto lavorativo, e dall’altro, fornire supporto per l’esercizio di una leadership inclusiva ai collaboratori e alle collaboratrici che ricoprono ruoli di responsabilità.

 

Per ciascun target è stato studiato un percorso ad hoc che si svolgerà in modalità mista per manager e responsabili gestionali, e in modalità virtuale tramite la piattaforma di e-learning di Dussmann per gli impiegati e il personale di appalto.

I temi trattati riguardano il valore della diversità, la leadership inclusiva, la gender inclusion e la comunicazione inclusiva. Il terreno comune è l’individuazione e il superamento degli stereotipi e dei bias impliciti, e la definizione di strategie e processi di integrazione e inclusione anche come opportunità di impatto sociale e di business, al fine di realizzare un ambiente di lavoro in cui ogni persona possa riconoscersi e sentirsi parte attiva nella sua unicità.

 

“Dussmann già oggi opera secondo imparzialità – commenta la Direttrice Sviluppo Risorse Umane, Claudia Gamba - e non ammette alcuna forma di discriminazione diretta o indiretta, multipla e interconnessa in relazione al genere, all’età, all’orientamento e all’identità sessuale, alla disabilità, allo stato di salute, all’origine etnica, alla nazionalità, alle opinioni politiche, alla categoria sociale di appartenenza e alla fede religiosa. Stiamo lavorando per garantire un miglioramento continuo e costante del benessere delle nostre persone. La strada verso la parità di genere e l’inclusione è lunga, ma noi non ci fermiamo e anche questo percorso formativo fa parte di quei singoli progressi che compiamo oggi e che avranno un impatto duraturo sul futuro.”

 

Dussmann Service

Il Gruppo Dussmann impiega oltre 60.000 persone in 22 paesi. Dussmann Service fornisce l’intera gamma di servizi di facility: Pulizia, Catering, Sicurezza e Reception, Servizi Tecnici ed Energy Management. Nel 2022, il gruppo Dussmann a livello globale ha realizzato un fatturato oltre 2 miliardi di euro, di cui circa 798 Milioni a livello nazionale, che lo rende uno dei più grandi provider di multi-servizi privati di tutto il mondo

 





SOPRAVVIVERE AL LUTTO, INSIEME

Lunedì 13 maggio a Trento nuovo appuntamento per il ciclo di incontri “Suicidio: studi, prevenzione e postvenzione”, promosso dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale. Sarà presentato un progetto di sensibilizzazione del comune friulano di Turriaco rivolto alla comunità

La perdita di una persona cara per suicidio non è soltanto un dramma privato per le famiglie che ne sono colpite, ma ha riflessi anche sulla collettività. Chi resta deve trovare una moltitudine di risorse per affrontare il lutto. La condivisione con altri sopravvissuti e il sostegno pubblico della comunità locale rivestono un ruolo fondamentale in questo percorso.
Nasce così il progetto “A un amico fragile”: una scultura in legno dedicata a chi vive un momento di fragilità e dolore. L’installazione, che si trova in un parco pubblico del comune di Turriaco (Gorizia), nasce da un’idea di Lorena Casasola, che si è trovata a vivere in prima persona questa esperienza, ed è sostenuta da Telefono Amico Italia - Centro di Udine.
Intorno all’opera, che rappresenta due mani che si intrecciano in un gesto di salvezza reciproca, si è voluto creare uno spazio di raccoglimento per la cittadinanza dove affrontare apertamente il tema del suicidio, in ottica di prevenzione.
Si tratta della prima iniziativa di questo tipo in tutta Italia e adesso viene presentata a Trento nel corso dell’evento dal titolo “Dalla perdita per suicidio all’impegno di sensibilizzazione: testimonianza e presentazione del progetto “Ad un amico fragile”.
L’incontro si svolge lunedì 13 maggio alle 11 al Palazzo di Sociologia (aula 20).
Intervengono Enrico Bullian, già sindaco di Turriaco; Lorena Casasola, ideatrice del progetto “A un amico fragile”; Deborah Fraccaro ricercatrice e formatrice. Il dialogo è presieduto e moderato da Domenico Tosini, ordinario di Scienze politiche e sociali e responsabile del ciclo seminariale.
 
La partecipazione è aperta alla cittadinanza

La lingua inglese? Per gli italiani è ancora un tabù. Tutti i dati nell’ultimo studio Preply

Analizzando le parole e le frasi più ricercate su Google Translate dagli italiani, Preply ha scoperto come si ricerchino soprattutto parole semplici come “grazie” e “prego” (ben 33.100 ricerche mensili). Bisogna uscire dalla top ten per trovare le prime espressioni più complesse

 

L'era digitale ha trasformato la ricerca di traduzioni in un'attività semplice, immediata e alla portata di tutti. Preply, una rinomata piattaforma di corsi di lingua online, ha condotto uno studio approfondito sulle tendenze di ricerca degli italiani per le traduzioni in inglese su Google. Cosa rivelano questi dati sul livello di inglese degli italiani e sul loro utilizzo dei motori di ricerca per ottenere traduzioni? Scopriamolo insieme!

Ciao, grazie e prego: le espressioni più ricercate sono quelle di base

Dallo studio emerge che le espressioni più ricercate sono quelle di base in inglese. "Ciao in inglese" e "giorni della settimana in inglese" spiccano in cima alla classifica con ben 33.100 ricerche mensili, seguite da espressioni colloquiali come "grazie" e "prego".  Bisogna invece uscire dalla top 10 per trovare termini più tecnici, come “verbo essere”, “avverbi di frequenza” e così via.

Questo trend suggerisce una preferenza degli utenti per parole semplici e comuni, evidenziando un desiderio di comprensione immediata piuttosto che un interesse verso concetti più complessi. 

Giovedì è il giorno della settimana più cercato

Lo studio riflette anche una tendenza nel cercare i nomi dei giorni della settimana, con un chiaro vincitore: giovedì.

Con una sorprendente cifra di 14.800 ricerche mensili, giovedì risulta essere il giorno più cercato dagli italiani quando si tratta di traduzioni. Ma quale potrebbe essere il motivo di questa predilezione? Forse una questione ortografica, dato che "Thursday" (giovedì) che si rivela più complesso da memorizzare e da scrivere rispetto a "Monday" (lunedì).

Google: strumento essenziale di traduzione degli Italiani

I numeri parlano chiaro: i volumi di ricerca dello studio dimostrano come Google venga utilizzato come strumento per ottenere traduzioni rapide. La ricerca “traduci in inglese” conta infatti 111.000 ricerche. 

Ulteriori ricerche come "come si dice in inglese", "traduzione in inglese", "traduttore in inglese" o "tradurre in inglese" confermano il ruolo fondamentale di Google nel soddisfare le esigenze linguistiche degli italiani, offrendo traduzioni immediate e verifiche dell’ortografia.

 

Se desideri approfondire lo studio realizzato da Preply, puoi trovare tutti i risultati completi e le classifiche a questo link!

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Metodologia dell'indagine:

Lo studio è stato realizzato tramite lo strumento Semrush considerando il volume di ricerca in Italia relativo alla traduzione di specifici termini in inglese. I dati fanno riferimento al 26/03/2024.

 

Riguardo a Preply:

 

Preply è una piattaforma per l'apprendimento delle lingue online che mette in contatto insegnanti e centinaia di migliaia di studenti in 180 paesi nel mondo. Il suo database contiene più di 40.000 insegnanti che insegnano oltre 50 lingue, supportati da un algoritmo di apprendimento automatico che consiglia i migliori per ciascuno studente. Nata negli Stati Uniti nel 2012 da tre fondatori ucraini, Kirill Bigai, Serge Lukyanov e Dmytro Voloshyn, Preply è cresciuta passando  dall’essere un team di 3 persone a una società di oltre 600 dipendenti di 62 nazionalità diverse, con uffici a Barcellona, New York e Kiev.

 

Assegnate Due Chiavi MICHELIN a EALA, 5 stelle Lusso di Limone sul Garda. L'unica struttura del Garda ad aver raggiunto il traguardo

Il 5 stelle Lusso EALA è stato premiato dalla Guida MICHELIN con Due Chiavi, la categoria che identifica “Un soggiorno eccezionale” del nuovo riconoscimento dedicato all’ospitalità. L’unica struttura sul Lago di Garda ad aver raggiunto questo importante traguardo. 
 
Limone sul Garda (BS) 9 maggio 2024 – Tra acqua, terra e cielo, sulla sponda bresciana del Lago di Garda, EALA, My Lakeside Dream è un sogno da vivere a occhi aperti, dove l’amore per il territorio incontra l’esclusività e l’eleganza. Un cinque stelle Lusso, adult friendly e dal cuore green che ha ricevuto dalla Guida MICHELIN Due Chiavi, il nuovo riconoscimento dedicato alla categoria dell’ospitalità e riservato a strutture esclusive che si distinguono per cinque criteri universali: eccellenza nell'architettura e nel design, qualità e solidità del servizio, personalità e carattere, coerenza tra il prezzo e l’esperienza offerta, rilevanza della struttura nell’ambito della località in cui si trova. Le Due Chiavi MICHELIN assegnate dalla Guida identificano “Un soggiorno eccezionale”.
 
EALA è un’esperienza di assoluto benessere declinata tra una proposta gourmet di alto livello, guidata dallo chef Alfio Ghezzi, e una filosofia di wellness che celebra il territorio, ispirata alla località di Limone sul Garda e ai suoi panorami. Di proprietà della famiglia Risatti, con lunga esperienza nel settore dell’hôtellerie, dispone di 67 stanze tra junior suite e suite, ed esprime regalità, pace e purezza - tutte caratteristiche riconducibili al cigno, “eala” in lingua celtica. Una struttura di lusso innovativa, nell’architettura e nel design, che rispetta alti standard ambientali, comfort e servizi di altissima qualità. 
 
«Siamo molto contenti del riconoscimento - afferma Davide Rossi, proprietario - che ci pone in risalto tra i migliori hotel della penisola, ed in particolare del Lago di Garda, continueremo con passione questo percorso di qualità che abbiamo scelto con l’obbiettivo di rendere sempre più soddisfatti i nostri ospiti».
 
«Siamo orgogliosi di aver ottenuto questo importante riconoscimento internazionale da una voce autorevole come la MICHELIN. - afferma Roberto Tebaldini, Hotel Manager - Un grande traguardo, il cui merito va sicuramente al gioco di squadra: dal contributo fondamentale della famiglia Risatti, a livello architettonico e di design in primis, al team di professionisti che quotidianamente porta a EALA personalità, impegno e alte competenze. Inoltre, siamo l’unica struttura del Lago di Garda ad aver ricevuto le Due Chiavi: una soddisfazione notevole per il territorio gardesano, nonché uno slancio di positività verso il futuro».
 



Affinita (MOIGE): “Solidarietà al Ministro Roccella. Episodio triste irrispettoso e censorio. Lavorare tutti per la libera scelta delle donne di essere mamme”

Roma, 9 maggio 2024 - Il Ministro per la Famiglia Eugenia Roccella è stata contestata e le è stato impedito di parlare durante la sua partecipazione agli Stati Generali della Natalità.

 

Un episodio triste ed irrispettoso non solo verso il ruolo istituzionale ricoperto dal Ministro Roccella, ma anche verso la fondazione organizzatrice e verso tutti  partecipanti, venuti per un confronto rispettoso sul tema urgente della natalità. - Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE - Abbiamo assistito un vero e proprio tentativo, peraltro riuscito, di censura ai danni del Ministro Roccella, che si trovava su quel palco proprio per parlare ai genitori su un tema urgentissimo come quello della natalità e della discriminazione fiscale che vivono i genitori”.

Latin lover e infedeli, colpa delle app di dating? No, anzi!

Gli italiani, come molti popoli latini, sono comunemente considerati dei grandi amanti e seduttori. Complice anche un certo filone cinematografico di “commedia all’italiana”, dove i protagonisti molto spesso hanno amanti e vite parallele, in passato si è creato un po’ il mito che siano infedeli.

 

Inoltre, nell’epoca delle app di dating, il tradimento sembra essere ancora più a portata di mano, anzi, di dito. In assenza di dati univoci ed ufficiali è difficile dire se con la diffusione di questi strumenti tecnologici tradimenti siano aumentati, diminuiti o restati invariati di numero.

 

Ma se è vero che non possiamo incolpare le app di dating per i tradimenti, è anche vero che le app di appuntamenti hanno subito un'evoluzione, e oggi abbiamo esempi che non abbandonano gli utenti dopo la creazione della coppia, ma li accompagnano e li aiutano a mantenere viva la passione anche dopo molto tempo.

 

È il caso di PhaseApp, che vuole connettere cuore e anima. “In fatto di tradimenti, è sbagliato dare la colpa alle app, così come credere che funzionino tutte allo stesso modo. – Commenta Marco Ciarlante, responsabile marketing e comunicazione di PhaseApp – Con PhaseApp noi abbiamo cercato di superare il classico approccio, creando connessioni che vadano ben oltre l’aspetto fisico, ma che uniscano corpo e mente, creando legami forti”.

 

A differenza delle altre app di dating, che si basano sulle foto e sull’apprezzamento dei profili da parte degli altri utenti iscritti, PhaseApp funziona con una serie di domande pensate da un team di psicologi e sessuologi, che vengono poste ai due utenti. Il dialogo prosegue solo dopo che entrambi avranno risposto. Queste domande sono organizzate in 4 fasi ad intimità crescente.

 

Anche nelle coppie più solide, però, dopo un po’ di tempo è fisiologica una leggera flessione. Il calo del desiderio di uno dei due partner o di entrambi, una routine noiosa e una diminuzione di attenzione nei confronti dell’altro sono forti minacce alla serenità di coppia, e talvolta possono portare anche al tradimento.

 

Mantenere sempre vivo il dialogo, parlarsi apertamente, condividere i propri pensieri con l’altro sono cose fondamentali per avere una relazione sana e duratura. Purtroppo, però, non sempre è così semplice.

 

Spesso si teme il giudizio dell’altro, si ha timore nel fare domande scomode o vergogna a toccare determinati argomenti, soprattutto in fatto di sessualità. Ulteriore scoglio ad un dialogo aperto e libero è rappresentato dalla tecnologia. La pandemia e i lockdown hanno cambiato il nostro modo di vivere la socialità e le relazioni personali. Se, da un lato, sono in molti a sentire un maggior bisogno di contatto fisico dopo tanta limitazione, è anche vero che quei lunghi mesi ci hanno abituato a relazioni mediate dal web.

 

Non dobbiamo pensare che questo aspetto sia di per sé qualcosa di negativo, se oltre a questo tipo di interazione viene, comunque, dato spazio anche a quelle dal vivo. – Prosegue Marco Ciarlante -Sono un segno dei tempi che viviamo, e sarebbe insensato quanto inutile fingere che i social, le app e internet più in generale non costituiscano una parte importante del nostro quotidiano. Si stanno affermando nuovi modelli di linguaggio e comunicazione. Con PhaseApp abbiamo pensato di usare questi nuovi paradigmi anche per aiutare il dialogo e la passione di coppia. Con l’introduzione della funzione ‘GIOCA CON ME’, è possibile invitare amici o partner a partecipare, rispondendo alle domande. Molte di queste, quando si entra nella fase a maggior livello di intimità, riguardano anche gusti e fantasie tra le lenzuola. Dubbi e curiosità che spesso non abbiamo il coraggio di chiedere, ma anche domande che non avevamo mai pensato di fare. Un modo per continuare a conoscersi e scoprirsi, giorno dopo giorno

Slow Food Italia e FederBio presentano Anteprima Terra Madre e Festa del BIO

Creare uno spazio di ascolto, riflessione e approfondimento sulle prospettive di un futuro sicuro e sostenibile per tutte e tutti, a partire dalle proposte dei giovani attivisti della società civile italiana e dalla sensibilizzazione dei cittadini sul biologico e sulle pratiche agronomiche rispettose del suolo, delle risorse naturali e della biodiversità.

 

È quanto accade alla tre giorni di Anteprima Terra Madre e Festa del BIO, ospitata dal 24 al 26 maggio 2024 al MAXXI di Roma con incontri, conferenze, laboratori per famiglie e una mostra mercato con i produttori dei Mercati della Terra, dei Presìdi Slow Food e del biologico del Lazio.

Voluta da Slow Food Italia, Regione Lazio, Arsial e FederBio, l’iniziativa unisce il messaggio e le attività rivolte al pubblico di due manifestazioni iconiche. Anteprima Terra Madre e Festa del BIO fanno dunque parte del percorso che ci porterà a Terra Madre Salone del Gusto, dal 26 al 30 settembre 2024 a Parco Dora a Torino, manifestazione che gode del patrocinio del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, che ha ospitato la conferenza stampa di lancio dell’evento romano.

 

Anteprima Terra Madre 

 

Per la prima volta Slow Food Italia riunisce con Anteprima Terra Madre oltre 200 giovani attivisti di 30 associazioni  per confrontarsi su cibo, clima e bellezza come prospettiva di tutte e tutti riguardo alla vita su questo Pianeta. A dare il via ai lavori di Anteprima Terra Madre sono le tre lectio magistralis, a cui il pubblico può assistere in streaming sul sito terramadresalonedelgusto.com, tenute da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, sul cibo; Sara Segantin, scrittrice, reporter e Ambassador per l’European Climate Pact, sul clima; ed Eugenio Cesaro della band Eugenio in Via di Gioia, su bellezza futura. 

Al termine dell’evento romano, sarà elaborato un documento di sintesi che i giovani attivisti sono chiamati a condividere con le loro associazioni di appartenenza per farlo proprio e arricchirlo. Il documento, dopo aver attraversato le principali realtà della società civile italiana, sarà presentato ufficialmente in occasione di Terra Madre Salone del Gusto.

Anteprima Terra Madre è anche aperta al pubblico grazie a un grande mercato, sabato 25 e domenica 26, con oltre 50 produttori dei Mercati della Terra, dei Presìdi Slow Food e delle aziende biologiche del Lazio. 

 

Festa del BIO

 

Crisi climatica, cibo e agricoltura biologica. Questi i temi al centro della tappa romana della Festa del BIO. All’evento si racconta come, da nicchia, il biologico sia diventato uno strumento fondante delle politiche green europee poiché contrastando gli impatti climatici, una delle principali cause della diminuzione delle rese produttive, tutela la fertilità del suolo e gli ecosistemi, contribuendo così a sostenere gli agricoltori. Per raggiungere l’obiettivo Eu del 25% di terreni coltivati a bio entro il 2030, che attualmente è meno del 10%, è essenziale incrementare la consapevolezza collettiva che il biologico è l’approccio migliore dal punto di vista ambientale, economico e sociale. L’Italia è tra i Paesi più virtuosi in Europa guidando, con quasi il 20% di superfici bio, la transizione verso l’agroecologia. Condotta da Patrizio Roversi e Tessa Gelisio, la Festa del BIO prevede talk, degustazioni, intrattenimento e divertimento per tutta la famiglia. È un’iniziativa supportata da “Being Organic in Eu”, il progetto promosso da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziato dall’Unione europea ai sensi del Reg. Eu n.1144/2014.

 

«Stiamo vivendo un momento di grande difficoltà, in cui traguardi fondamentali che consideravamo raggiunti, come la pace, la democrazia, la messa in sicurezza da pandemie, hanno mostrato la loro fragilità. La Madre Terra ci sta chiedendo il conto per come l’abbiamo trattata negli ultimi decenni inseguendo il falso mito dello sviluppo infinito. Per cercare di disegnare una prospettiva futura abbiamo chiamato a raccolta 200 ragazze e ragazzi, da organizzazioni che rappresentano le tante sensibilità dell’attivismo nazionale, in un percorso che ci conduce a Terra Madre, dove il movimento globale del cibo Slow Food, si incontrerà» dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia che lancia un’altra iniziativa di Slow Food pensata per i giovani e cioè l’appello Col cibo si educa, col cibo si cambia. «Con questa raccolta firme, fortemente voluta dal nostro fondatore, Carlo Petrini, chiediamo al governo che introduca l’educazione alimentare nelle scuole di ogni ordine e grado: un altro passo verso coloro che devono prendere il testimone e determinarsi attraverso scelte consapevoli, avendo gli strumenti per riattivare un corretto e virtuoso dialogo col cibo, col mondo della produzione alimentare e col vivente tutto!».

 

«L’educazione alimentare nelle scuole è la strada giusta per insegnare già ai più piccoli come e cosa mangiare. Questo è il motivo per cui ho voluto sottoscrivere l’appello di Slow Food. Saper mangiare bene, avere il giusto nutrimento è fondamentale, ma oggi, sempre più spesso, i ragazzi non sanno come farlo. Se prima era più forte  l’elemento della sapienza alimentare tramandata dalle famiglie, adesso è necessario che la scuola supplisca il più possibile a questa mancanza, formando alla corretta alimentazione. Abbiamo il dovere, quindi, anche in questo caso di aiutare le giovani generazioni a formarsi e educarsi alla sana alimentazione» sottolinea il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

 

«La collaborazione con Slow Food Italia e la sinergia con Anteprima Terra Madre rappresentano un passo fondamentale nell’evoluzione della Festa del BIO, che punta a rafforzare il rapporto tra agricoltori e i cittadini per favorire sistemi agricoli e alimentari più attenti e sostenibili» sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. «Dalla Festa del BIO vogliamo ribadire un messaggio importante: la transizione agroecologica rappresenta la risposta alla crisi dei sistemi agroalimentari, non certo la causa. Attraverso il Green Deal e la strategia Farm to Fork, l’Europa ha senza dubbio posto solide basi per cogliere gli obiettivi sfidanti legati all’affermazione di un modello agricolo sostenibile. È fondamentale che il Parlamento che sarà eletto a breve acceleri ulteriormente in questa direzione anche perché, come evidenziato recentemente da studi scientifici a livello europeo finanziati dalla stessa Commissione, l’approccio agroecologico, alla base del biologico e del biodinamico, ha un impatto positivo superiore a quello dell’agricoltura convenzionale, non solo per la sostenibilità e il contrasto alla crisi climatica, ma anche dal punto di vista sociale ed economico, rispondendo così alle legittime preoccupazioni degli agricoltori. L’agroecologia guarda al futuro coinvolgendo in particolare le donne e i giovani, che scelgono il bio per i valori che esprime, per il livello di innovazione e per la sua capacità di ricreare legami e relazioni con la terra e le comunità locali».

 

Il mercato dei Mercati della Terra, dei Presìdi Slow Food e delle aziende biologiche del Lazio

Durante l’Anteprima Terra Madre, oltre all’incontro dei giovani e alle lectio magistralis, il 25 e il 26 maggio viene rappresentata una forma concreta di sovranità alimentare, tramite l’organizzazione di un grande mercato aperto al pubblico, con la partecipazione di oltre 50 produttori dei Mercati della Terra, dei Presìdi Slow Food e delle aziende biologiche del Lazio. I prodotti provengono tutti da imprese di piccola scala che rientrano nei sistemi del cibo locali dei comuni interessati, e sono proposti direttamente dai produttori per garantirne la freschezza e la stagionalità. 

 

«Come Regione Lazio crediamo molto nel biologico perché fa rima con sostenibilità, qualità dei terreni e filiera corta. Vien da sé che stiamo investendo molte risorse su questo tema. In bilancio abbiamo già raddoppiato i fondi destinati a questa filiera e nell'ambito del Psr, ora Csr, abbiamo già aperto un bando di ben 30 milioni per le imprese. Inoltre abbiamo registrato un grande fermento anche da parte dei territori, tanto che fino a oggi sono presenti 13 distretti biologici nel Lazio e 6 sono in dirittura d'arrivo» aggiunge l’assessore all’Agricoltura regionale, Giancarlo Righini.

 

«Organizzare a Roma l'Anteprima di Terra Madre è una grande opportunità, che abbiamo voluto sostenere con convinzione, anche lanciando una call rivolta ai produttori biologici del Lazio, che al momento figura tra le regioni più importanti del Paese per estensioni e numero di operatori coinvolti nella filiera del bio. Anteprima Terra Madre è un grande evento del food, che contribuirà a sensibilizzare la cittadinanza e i media, non soltanto quelli di settore, sull'importanza di preservare le nostre radici gastronomiche e agricole, nonché sull’esigenza di promuovere la collaborazione tra produttori locali e consumatori consapevoli. Soprattutto in una città come Roma, che oltre a essere la prima metropoli del Paese, è il più grande comune agricolo d’Europa: tanto per dimensioni (63.000 ettari di superficie agricola) che per possibilità produttive» afferma il commissario straordinario Arsial, Massimiliano Raffa. «Con i suoi 49.000.000 di turisti e gli oltre 20.000 operatori attivi nella ristorazione o nella somministrazione, Roma può essere un volano di valore impareggiabile per la crescita dei nostri territori rurali e dell’intero settore. Basti pensare alle ricadute in termini di ROI e di ricavi, che verrebbero generate se riuscissimo nella mission di far entrare in carta i nostri vini e i nostri oli nella gran parte dei ristoranti della Capitale, così come se riuscissimo a promuovere con maggiore efficacia sul mercato locale, le produzioni tipiche e tradizionali che caratterizzano la nostra regione. La mia aspettativa personale, anche alla luce degli sforzi fatti, è quella di vedere al più presto i vini e gli oli del Lazio sulla carta di gran parte dei ristoranti romani».

 

Anteprima Terra Madre è realizzata da Slow Food Italia, Arsial e Regione Lazio, con il contributo di FederBio, il sostegno del Comune di Roma e il supporto di Reale Mutua, sostenitore ufficiale di Slow Food Italia.

ANICAV e Ricrea con Fondazione Veronesi_raccolti 600mila euro per la ricerca in oncologia pediatrica

Grazie al prezioso supporto di quasi 2.000 volontari coinvolti “Il Pomodoro per la ricerca. Buono per te, buono per l’ambiente®”, l’evento con cui Fondazione Veronesi è approdata in numerose piazze, scuole e aziende del territorio italiano sabato 20 e domenica 21 aprile 2024, conferma il suo importante sostegno alla ricerca scientifica contro i tumori pediatrici raccogliendo oltre 600.000 euro che – al netto dei costi di gestione - , contribuiranno al finanziamento della piattaforma “PALM Research Project ®” (Pediatric Acute Leukemia of Myeloid origin), un progetto di ricerca e sviluppo di terapie innovative per i bambini malati di leucemia mieloide acuta. Un progetto internazionale finanziato da Fondazione Umberto Veronesi ETS che avrà la durata di 5 anni e che coinvolgerà l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – principale polo di ricerca e cura pediatrica in Europa - come Centro di riferimento, il Laboratorio di diagnostica centralizzata della Clinica Oncoematologica di Padova, il Dipartimento di oncologia sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e il Department of Leukaemia dell’MD Anderson Cancer Center (Houston USA) come centri di supporto.

La manifestazione è stata possibile grazie al fondamentale contributo dell'Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali (ANICAV) e del Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio (RICREA) che anche quest’anno hanno sposato e sostenuto l’iniziativa con grande entusiasmo.

Nei numerosi punti di distribuzione presenti in tutta Italia, i volontari hanno distribuito a fronte di una donazione minima di 12 € le confezioni composte da tre barattoli in acciaio di pomodoro, nelle versioni pelati, polpa e pomodorini.

Grazie alla grande sensibilità, all’impegno e alla dedizione dimostrati dai nostri volontari, dai donatori e dai preziosi partner Anicav e Ricrea, che da anni sono al nostro fianco per sviluppare questo importante progetto, è stato possibile raggiungere anche quest’anno un grande risultato a sostegno della ricerca scientifica nel campo dell’oncologia pediatrica. Grazie ai fondi raccolti potremo continuare a sostenere l’innovativa piattaforma PALM Research Project® e dare così una speranza di guarigione ai bambini che si ammalano di tumore” - spiega Monica RamaioliDirettore Generale di Fondazione Umberto Veronesi ETS.

“Il successo sempre più crescente di questa nobile iniziativa conferma le aspettative che avevamo quando, ormai sette anni fa, come ANICAV proponemmo questo progetto a Fondazione Veronesi e questo ci rende estremamente orgogliosi.  -  dichiara Marco Serafini, Presidente di ANICAV – Anche quest’anno, grazie al coinvolgimento dell’intera filiera del pomodoro, siamo riusciti a raggiungere un grande risultato a sostegno della ricerca contro i tumori pediatrici. Il nostro pomodoro, sano e 100% made in Italy, si è dimostrato una volta di più buono per la salute e importante per la ricerca scientifica. Tutti insieme possiamo fare la differenza!”

"Con il passare degli anni, la nostra collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi per questo importante progetto continua a rafforzarsi - commenta Domenico Rinaldini, Presidente RICREA - Insieme, vogliamo veicolare speranza e fare la differenza, sia nel campo della salute che della sostenibilità ambientale. Gli imballaggi in acciaio infatti, oltre a preservare in modo sicuro gli alimenti come il pomodoro, sono completamente riciclabili all'infinito e facilitano la raccolta differenziata.

Grande successo per il rinnovato contest “A Scuola con il Pomodoro per la Ricerca”, a cui hanno aderito con entusiasmo le scuole primarie e secondarie (sia di I che di II grado) del territorio nazionale, realizzando campagne di raccolta fondi aventi come protagonista le confezioni de “Il Pomodoro per la Ricerca®. Buono per te, buono per l’ambiente”. Un contributo sempre a sostegno dell’oncologia pediatrica, che ha permesso alle scuole di vincere anche voucher per l’acquisto di materiale scolastico da utilizzare nella propria scuola.

mercoledì 8 maggio 2024

MISSION GIU’ AL NERD A LECCE

“La nostra mission è mescolare il mondo nerd con il Salento! L’obiettivo è portare un po' di magia e orgoglio salentino nel mondo nerd attraverso capi unici che celebrano la nostra terra.

Vogliamo che ogni pezzo che portate a casa sia come un piccolo tesoro salentino, che racconta la nostra storia in modo divertente e originale.

Se vuoi esprimere la tua passione per la nostra terra con un tocco di ironia e originalità, sei nel posto giusto!“


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martedì 7 maggio 2024

Accessibilità dei siti web alle persone con disabilità, un'azienda su tre ci sta già pensando, è partito il conto alla rovescia per mettersi in regola

L’European Accessibility act, cioè la legge europea sull’accessibilità, recepita dall’Italia il 27 maggio 2022 e che prevede che le imprese private sono tenute a rendere i loro siti web pienamente accessibili sta per diventare operativa. «La scadenza potrebbe sembrare lontana, perché il limite per mettersi in regola è fissato al 28 giugno 2025, ma in realtà questa volta le imprese sembrano proprio voler evitare i rischi della corsa all’ultimo secondo che abbiamo visto nel 2018, in occasione dell’attuazione del Gdpr, regolamento che era stato approvato due anni prima, nel 2016, ma di cui in pochi si erano occupati fino alla data della sua attuazione. Questa volta le cose sembrano andare in maniera diversa e tra i tanti nostri clienti un’azienda su tre ha già cominciato a informarsi su ciò che questa nuova normativa richiede in termini pratici, sui tempi e le procedure da seguire per dichiarare la conformità del proprio sito web alla direttiva europea n. 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi», spiega Andrea PizzatoCeo di Spider 4 Web, digital agency di Fiume Veneto, in provincia di Pordenone, nata nel 2000 per fare del web uno strumento di business, attraverso lo sviluppo di strategie di marketing digitale e soluzioni tecnologiche personalizzate.

L’European Accessibility act punta a fornire strumenti normativi per una società più inclusiva, garantendo sia alle persone con disabilità sia a quelle con limitazioni funzionali, come gli anziani, un miglior accesso a prodotti e servizi. Tutti i servizi e i prodotti informatici, quindi, dovranno avere specifici requisiti accessibili a tutti. «Siamo alle soglie di una vera e propria rivoluzione nel mondo dei siti web e delle App e l'accessibilità digitale sta per diventare imprescindibile, esattamente come lo è stato il design responsive qualche anno fa -riprende Pizzato-. Per la verità di siti pienamente accessibili in Italia già ce ne sono, anche se soprattutto limitati a quelli della Pubblica amministrazione e delle grandi aziende, in virtù della legge Stanca del 2004 e delle sue successive modifiche, che era stata concepita con l'obiettivo principale di garantire l'accessibilità digitale a tutte le persone, incluse quelle che hanno una qualsiasi forma di disabilità. Da oggi a essere interessate sono anche le piccole e medie imprese e tutte le aziende che gestiscono un sito web o una App».

«Per rendere accessibile un sito web sono molte le cose da prendere in considerazione, sia dal punto di vista tecnologico sia da quello dell’interfaccia grafica -spiega Simone PerenzinCoo di Spider 4 Web-. Senza voler essere esaustivo, ma giusto per inquadrare l’argomento, basti pensare alla necessità di fornire alternative equivalenti al contenuto audio e visivo, a porre grande attenzione all’utilizzo del colore e alla leggibilità del font, a fornire informazioni per la contestualizzazione e l'orientamento e chiari meccanismi di navigazione. E questo al fine di permettere ad ogni utente di fruire, senza discriminazioni, dei diversi contenuti e dei servizi dell’azienda. Per essere pienamente e veramente accessibile un sito o una App dovrebbe essere sviluppata in tal senso sin dall’inizio, ma è comunque possibile intervenire per fare delle sistemazioni dei prodotti digitali già on line, andando a verificare punto per punto quali requisiti di accessibilità soddisfano e intervenendo su quelle parti che hanno la necessità di essere elevate a un maggiore livello di conformità. Si tratta di una revisione che richiede competenze in merito su cui noi di Spider 4 Web ci siamo specializzati. Da sempre attenti al tema dell’inclusività, e ovviamente il nostro sito è accessibile secondo le direttive internazionali, stiamo continuando a formare il nostro team con un percorso interno per fornire a ciascun collaboratore una conoscenza orizzontale e, ruolo per ruolo, verticale sul tema. Questo ci permette di recepire ogni indicazione utile a sviluppare soluzioni web quanto più accessibili possibile»

Dirigenti scolastici, scegliete i libri di Alternativa!

Prosegue la campagna dell'Uaar per l'adozione ufficiale dei libri di testo dell'Attività alternativa all’Insegnamento della religione cattolica: inviata la lettera a 5403 presidi

 

Nell'anno scolastico 2023/24 meno di una scuola primaria su dieci ha adottato il testo specifico per il programma dell'Attività alternativa all'Insegnamento della religione cattolica (AA). È quanto risulta da un'elaborazione dell'Uaar sui dati forniti dal Ministero dell'Istruzione e del Merito. L'Uaar ha quindi inviato via Pec a 5403 dirigenti scolastici – e per conoscenza agli uffici scolastici regionali e provinciali – una lettera nella quale ricorda che per garantire davvero la pari dignità educativa è indispensabile che siano inclusi anche i libri di testo per l'AA. Soprattutto nella scuola primaria dove è prevista la fornitura gratuita dei libri scolastici alle famiglie e diversi editori specializzati forniscono volumi per il programma per tutti i cinque anni. 

La lettera ai dirigenti scolastici fa seguito alla campagna dell'Uaar "Libri per chi ha diritto di averli", lanciata a febbraio di quest'anno, in cui si invitavano i collegi docenti ad adottare i libri di testo, perché è compito della scuola garantire non soltanto i libri con l'imprimatur della diocesi. Grazie alla campagna, l'Uaar ha donato alle scuole primarie più di 1300 copie di testi per l'Attività alternativa. 

«L'Uaar – dichiara il segretario Roberto Grendene – ha preso l'iniziativa di scrivere alle scuole. È urgente che i collegi docenti deliberino l'adozione del libro di testo per l'Attività alternativa all'Irc per tutte le classi delle primarie, in modo che sia davvero garantita la pari dignità educativa. Non ci sono infatti più scuse: almeno tre editori specializzati hanno pubblicato volumi che coprono il programma dell’Attività alternativa di tutti e cinque gli anni della scuola primaria.

Non deve più accadere che vi siano scuole con bambini senza libro di testo da un lato e bambini che invece lo hanno avuto gratuitamente all'inizio delle lezioni dall'altro. Senza contare che, grazie anche all'impegno dell'Uaar, sempre più famiglie scelgono di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica». 

 

La campagna dell'Uaar "Libri per chi ha il diritto di averli"

https://blog.uaar.it/2024/02/02/libri-per-chi-diritto-averli-ora-alternativa-all-irc-dopo-kit-robotica-uaar-dona-libri-testo/

 

La lettera inviata ai dirigenti scolastici

https://uaar.it/adozione_libro_di_testo_per_alternativa_irc.pdf 

Ukraine officials held over Russian plot to kill President Zelensky | BB...

South Africa: Deadly building collapse leaves dozens trapped | BBC News

6 MAGGIO 2024 BARI, ULTIMI PREPARATIVI PER SAN NICOLA

Bari, il ds Polito aggredito in autogrill. Il testimone: "Scontro con un solo tifoso ha reagito"

Avviso Le Due Bari 2024, giunta approva cofinanziamento di 500mila euro. Oltre un milione di euro disponibili per attività di spettacolo dal vivo nelle periferie

Su proposta dell’assessora alle Culture e Turismo, la giunta comunale ha approvato oggi il cofinanziamento dell’avviso “Le Due Bari 2024”, destinando al progetto ulteriori risorse, pari a 500.000 euro, provenienti dal POC Metro 2014-2020.

Come noto, “Le Due Bari” è un’iniziativa finanziata dalla Direzione generale Spettacolo del MiC - Ministero della Cultura per sostenere la realizzazione di attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche del territorio comunale: grazie al provvedimento odierno, l’importo iniziale di 555.370,33 euro (finanziati dal Ministero) cresce fino al totale complessivo di 1.055.370,33 euro.

All’avviso “Le Due Bari 2024”, il cui termine per la partecipazione è scaduto lo scorso 2 maggio, hanno partecipato 35 soggetti, le cui proposte progettuali sono ora al vaglio per le verifiche di ammissibilità.

L’avviso prevede il riconoscimento di un contributo, compreso tra un minimo di 30.000 e un massimo di 55.000 euro, alle proposte progettuali di spettacolo dal vivo valutate positivamente e che avranno totalizzato un punteggio di almeno 70/100, fino a esaurimento delle risorse messe a disposizione dal MiC per il Comune di Bari.

Pertanto, avendo l’amministrazione comunale destinato altri 500.000 euro all’iniziativa, la platea dei beneficiari dei contributi a esito dell’avviso sarà ampliata rispetto a quanto previsto inizialmente.